Recensioni per
La morte è la curva della strada
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 74 recensioni.
Positive : 74
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/06/20, ore 19:03

Ciao, rieccomi!
Sono così contenta che tu abbia inserito anche questa "morte", ci voleva proprio il tuo tocco magico anche relativamente a questo episodio.

In questo brano sei stata, se possibile, ancora più criptica e poetica rispetto ai precedenti (solo ad autrici brave come te riesce bene essere, al contempo, enigmatiche ed evocative, senza creare mucchi di parole senza capo né coda, ma - al contrario - gravidi di carica poetica!^^) e temo di non essere all'altezza di un'analisi dettagliata.
Non che ci riesca di solito, ovviamente, ma questa volta risulta ancora più arduo.

Forse, quelle che mi sono risultate più "immediate" - relativamente, almeno - sono le parti di James e Lily.
Per James, come non apprezzare il riferimento delicato alla tanto declamata somiglianza fra lui e il figlio, che però tu definisci teneramente "riflesso imperfetto". Teneramente perché, agli occhi di James, la perfezione in ogni cosa la aggiunge Lily (anche in questo caso) e tu lo hai sottolineato.

Nel caso di Lily, invece, questa frase mi ha intristito profondamente: 《Diciassette anni si riempiono con ricordi e rimorsi, con sussurri affidati ai sogni e sospiri struggenti.》 Mi ha fatto pensare alle rarissime interazioni fra madre e figlio nel corso della saga: Harry che sente la voce della madre solo negli incubi, una voce congelata nei suoi ultimi, disperati istanti di vita, o in occasioni rarissime, come nel cimitero di Little Hangleton, quando le bacchette di Harry e Voldemort si connettono.
Ecco, sono immagini struggenti di un rapporto "impigliato", come dici tu in maniera sublime: un rapporto monco, che non ha avuto la possibilità di dispiegarsi come avrebbe dovuto e Lily, col suo dolore di madre, ne avverte tutto il peso anche lì, anche dopo la curva.

Nel caso di Remus e Sirius, invece, ammetto che sono i protagonisti dei brani il cui senso mi sfugge maggiormente, ma - in un certo senso - non mi dispiace. Non mi dispiace loiché sono anche i brani più suggestivi, in cui hai ricreato vere e proprie "atmosfere esistenziali" (si può dire?): nel senso che, con le tue parole calibrate e accurate, per entrambi hai creato due atmosfere differenti - un ambiente "boschivo", una selva, da un lato e, per Sirius, un universo d'argento e di stelle - eppure, nel singolo contesto, nella singola atmosfera, è come se tu avessi inserito anche tutte le loro esperienze di vita (come nel caso di quel:《Respirare è sempre stato come annegare》 che, volendo, lo si può collegare al brano precedente e, in genere, al drammatico contesto dei fratelli Black).

Insomma, come sempre, la tua bravura è immensa e il linguaggio a mia disposizione è troppo limitato. Ma, anche stavolta, volevo lasciarti un piccolo segno del mio apprezzamento.
Ora vado, a presto!♡

P.S. Ah, volevo cogliere l'occasione per ringraziarti. Non solo per questa raccolta tanto bella, ma anche perché - leggerti - è stato per me fonte d'ispirazione già un paio di volte. Infatti, credo che sia stato il tuo favoloso brano, il precedente ("La terra è fatta di cielo"), e l'unica altra tua storia che sono riuscita a leggere, oltre a questa raccolta (la straziante e bellissima "Ci saremmo comunque incontrati sul fondo del lago", che mi ha tolto il respiro e, per forza di cose, è finita dritta dritta nelle preferite), a farmi venir voglia di scrivere - rispettivamente - di Regulus e di Cedric. Non che io sia tanto ingenua da credere che tu sia in qualche modo raggiungibile, però, ecco, mi andava di ringraziarti.

Recensore Master
18/05/20, ore 19:13

Ed eccomi anche qui, non potevo non recuperare il nuovo capitolo di questa raccolta che - lo ribadisco - è veramente meravigliosa. Sono sincera: non mi aspettavo questo capitolo, ma era doveroso. Harry - anche se in maniera momentanea e illusoria - è da considerare uno dei morti a tuti gli effetti, e il momento della sua morte è qui davvero molto ben raccontato perchè diventa più che focus su di lui - che non viene di fatti neanche nominato - occasione di un'espressione corale di chi resta del gruppo dei Malandrini. Remus, James e Lily si confrontano con la domanda di Harry "Fa male morire?", ognuno con il proprio punto di vista e le proprie emozioni (colpiscono in particolare l'enfasi sulle carezze nella parte di James e il rimarcare gli anni di Harry in quella di Lily). L'ultima parola però spetta a Sirius, colui che di fatto dà la risposta, l'unico che in fondo ricorda di aver visto morire davanti agli occhi. E per Sirius la risposta è preceduta da un riaggomitolare le fila della sua esperienza della morte (ma anche della vita con il riferiemnto sempre ambiguo e denso di significato alle stelle che lo caratterizza).
Molto suggestivo anche questo passaggio. La struttura mi è piaciuta tantissimo, soprattutto per l'ordine e l'organicità tra le parti e, all'interno delle parti stesse, tra le frasi.
Spero di leggere prestissimo il prossimo capitolo. A presto!
 

Recensore Master
14/05/20, ore 16:33

Ciao, Greta.
Come sempre, riesci a emozionarmi con questa raccolta, credo sia il tuo lavoro più emotivo, più pregno di sentimenti. È davvero stupendo, ogni capitolo lo è sempre di più.
Non so bene cosa scrivere, ne verrà fuori qualcosa di confuso, lo so già, ma mi hanno emozionata le tue parole, perché ho sentito su di me ogni singolo punto di vista, e mi è parso di essere in quella foresta, accanto a Harry e a queste vite spezzate troppo in fretta, preda anch'io come loro di incredulità e terrore.
È bello come sia riuscita a focalizzare perfettamente le emozioni di ognuno di loro, da Remus ancora troppo vivo per sentire in toto il peso della morte, sino a Sirius che morde parole premute sulla punta della lingua.
Lily mi ha un po' spezzata. Diciassette anni sono pochi, troppo, per morire, mi è parso di leggere questo tra le righe. Ma lo erano anche ventuno, lo era anche il tempo che è stato strappato via a lei e alla loro famiglia – è sempre stato tutto troppo poco, un istante effimero nei millenni che affannano il mondo, una felicità solo scorta e poi trafugata a tradimento.
E James, James che rivede in Harry il suo riflesso – ma ha gli occhi di sua madre. E questi occhi, qui, quando a incrociarli è James ed è Lily, assumono un significato più forte, per niente lezioso, emozionante sin dentro le ossa, perché Harry è la prova tangibile che sono esistiti, che il loro amore è stato più forte della morte, che hanno consegnato al mondo la chiave per distruggere il male più grande.
Temo che non abbia molto senso questa recensione, mi perdo tra le parole e alla fine forse manca proprio di significato. Però, dai, come si commenta una storia così? Non c'è razionalità che tenga, è una storia di pancia, tutta emotiva, che non può lasciare indifferenti.
La domanda che fa da ritornello, inutile anche dirlo, se possibile acuisce tutti i sensi e rende ancora più forte l'impatto emotivo del momento narrato. È una domanda che rimbomba in Harry, in Remus Sirius James Lily, in noi – è una domanda senza risposta, in fondo, perché anche se il dolore sbiadisce poi resta in eterno impigliato tra la vita e la morte, due piani che non dovrebbero mai incontrarsi, ma che Harry, padrone inconsapevole della morte, sfida a coesistere e usa quella Pietra per la prima e ultima volta, richiamando presente che a sua insaputa non lo hanno mai abbandonato.
È davvero bellissima, e io non so cosa aggiungere che non sia un mio personalissimo ritornello fatto di bellissima.
Grazie per aver condiviso anche questo racconto, un abbraccio e a presto!

Rosmary

Recensore Master
14/05/20, ore 02:41

Ciao, Jess!
 
Io ci provo, ogni volta, a convincermi che sarà quella buona, quella in cui non mi metterò a singhiozzare davanti allo schermo del cellulare (ché se ai Nargilli pare normale, alla mia coinquilina un po’ meno); o almeno a lasciarti una recensione che si possa meritare questo nome e ti dica qualcosa, invece di singhiozzare a sua volta. Temo che dovremo rimandare al prossimo capitolo o alla prossima storia, qui ho un po’ abbandonato le speranze – spero capirai.
 
Un po’ ci speravo in questo momento canonico, e non vedevo l’ora di leggerlo trasfigurato dalla tua visione, dalle suggestioni di questa raccolta. È il momento in cui davvero si riuniscono tutti i Malandrini nel loro dopo-morte, e si riuniscono attorno a quel comune denominatore delle loro morti ed esistenze che è stato Harry. Mi è sempre parso (o piaciuto immaginarlo, almeno) il raggio di sole di tutti loro nella Prima Guerra, ed ora che si ritrovano tutti insieme per lui il dolore pare scomparire: è stata un’immagine bellissima, un incastro che ho amato. Perché ora Harry andrà a compiere il suo destino, e non solo possono dirsi fieri di quello che è divenuto e hanno contribuito a far crescere – chi ingiustamente in minor misura, chi con più tempo a disposizione –, ma le loro morti hanno un senso, perché lo hanno portato a salvare il mondo magico (e secondo me lo sanno, che lui non morirà davvero e tornerà indietro).
Per ovvi motivi le due parti più emotive sono state quelle di Lily e James, unite anche dall’immagine della carezza (e, ecco, ho di nuovo la vista appannata, ma tutte quelle carezze mancate che non hanno mai potuto riservare al figlio, un gesto così semplice e pieno d’amore, mi spezzano sempre).  
Sebbene lo sia stato davvero per troppo poco, quella che dai di James è proprio una descrizione da papà (forse sono io che la leggo così, magari intendevi tutt’altro, però è stato il primo pensiero): da bambino pensi che sia così forte da poter sollevare il mondo, nel suo piccolo per te lo fa, ma quelle mani sono alla fine carezze delicate – è un’immagine che mi ha commossa, e non saprei nemmeno dire perché così tanto, quindi probabilmente ho detto cose insensate.
Lily, ti confesso, non vedevo l’ora di incontrarla: certo, il progetto si incentra su i Malandrini, però speravo in un brevissimo scorcio su di lei, e non sai la gioia nel trovarla qui! Forse anche perché non c’è stato ancora modo di vederla “da sola” e quindi analizzare tutti i suoi rimpianti prima, ma tra i quattro qui è quella che urla di più la mancanza e il vuoto che la morte ha lasciato (e questo rimpianto che si concretizza nel ventre – vuoto, termine che mi richiama sempre il nero – di luce, mi è parsa la migliore declinazione dell’immagine per lei). E l’idea di quest’ultima carezza per il suo bambino che le porta via il dolore è bellissima!
 
Non ho analizzato tutto, ma è difficile razionalizzare tutte le emozioni che regali ogni volta. Posso però farti tantissimi complimenti, perché come sempre questa raccolta ci riserva un’altra perla meravigliosa. Grazie, davvero, per condividere con noi questi frammenti.
 
Un abbraccio e a presto,
Maqry (e gli amici Nargilli)

Recensore Veterano
10/05/20, ore 15:06

Credo che, fino ad ora, questo sia il mio preferito tra i capitoli di questa raccolta e confesso candidamente di essermi commossa.
Non mi aspettavo questo momento scelto e l'ho trovato geniale, perché, in questa dimensione ultraterrena in cui ci stai accompagnando, c'era effettivamente un momento in cui sappiamo del loro ricongiungimento.
Harry è sintesi e "ragione" delle loro morti: James e Lily si sono sacrificati per lui, Sirius e Remus hanno continuato a proteggerlo anche dopo non soltanto per il legame affettivo ma anche per quello che Harry rappresentava.
In quella domanda ingenua che Harry fa, si notano le loro diversità.
Per Remus è una risposta ancora confusa, ancora "da capire". E' appena morto ed ha appena ritrovato la luce. C'è ancora un dolore vivo del colpo che lo ha colpito, l'eco del singhiozzo di Teddy.

In James c'è il rimpianto vivo di un genitore che non ha cresciuto il figlio e che si specchia finalmente riconoscendo quella somiglianza imperfetta. Ho trovato dolcissima, soprattutto per lui, la scelta delle parole e l'idea di questo "riflesso imperfetto" di se stesso che James vede guardando Harry ed il dolore che si attenua soltanto quando ritrova su di lui gli occhi di Lily.

Con Lily, invece, prende corpo il rimpianto ed il rimorso di una madre che non ha potuto essere vicina al proprio figlio, di tutto quello che avrebbero potuto essere e non sono stati, tutto filtrato per quel ventre fatto di luce. In quella carezza sfiorata scompare anche questo dolore.

Infine, Sirius che è letteralmente il faro ed è lui a rispondere alla domanda di Harry a portare la sua esperienza di morte, che lo ha ripulito di tutto lo sporco. Mi ha colpito tantissimo quel "Oltre il velo, c'è solo risveglio: Sirius si tiene stretta la sua verità".

Che dirti di più?! Hai reso questa raccolta un gioiellino e dimostri una padronanza nell'usare le parole straordinaria. Sei davvero tanto tanto tanto brava ed è una bravura che ho riscontrato in tua storia letta (ormai le ho lette quasi tutte!).
Un abbraccio ed ancora infiniti complimenti,
Fede

Recensore Master
10/05/20, ore 12:52

Ma mia cara Blackjessamine!
È davvero difficile recensire questo capitolo, perché è pieno di elementi e di suggestioni. È una domanda che Harry pone agli spiriti di coloro che l’hanno amato e se ne sono andati e nella sua brevità è carico di un significato spaventoso. Remus è appena morto quando gli viene fatta questa domanda e ho voluto interpretare così la luce e i binari del treno che l’uomo ancora vede. Il riferimento a Ted è terribile, perché da un lato la morte pulisce via il dolore (sia della dipartita sia del rimpianto), dall’altro il pianto del bambino è Ted, improvvisamente orfano di entrambi i genitori.

James Potter condivide con l’amico la morte e l’impossibilità di vivere accanto al proprio figlio: qui prevale una sorta di rimpianto che ho adorato, perché Harry è il suo riflesso imperfetto, data la spaventosa somiglianza, ma è imperfetto sia perché non è lui sia perché differisce col colore degli occhi. E sono gli occhi della donna amata nel viso del figlio a dare un senso a questa morte e a renderla tollerabile – Harry rappresenta la loro eternità, loro – il loro amore – vive in Harry.

Per Lily prevale l’assenza. Il grembo materno è svuotato di un figlio dovuto abbandonare quando aveva bisogno di lei. È il rimpianto per non aver potuto curare un raffreddore, sgridare per un ritardo, consolato per un ginocchio sbucciato. Per le cene non preparate. Quella carezza che viene fatta connettendo per un momento mondo dei vivi e mondo dei morti grazie, appunto, alla pietra dei doni, rendono meno pesante quest’assenza e si parla di un ricongiungimento straziante, dato che c’è una carezza data in punta di dita. Che angst, ragazza, mia. Sirius… beh, amo quando ne scrivi e come lo scrivi (non che non adori anche gli altri, sia chiaro!). Questa è la parte della storia più complessa. Ho amato il riferimento alle stelle, ai Black, le luci delle stelle da cui Sirius si è allontanato. Per paradosso credo che per lui morire sia stato prevalentemente un ricongiungimento con la famiglia scelta e amata, ben diversa da quella dai canonici occhi grigi (d’argento) delle stelle dei Black, purosangue di cui ben conosciamo l’inclinazione a parte Andromeda.

E per lui, esule e rinchiuso ad Azkaban, effettivamente morire può essere una scelta più facile che farsi inseguire da incubi e sogni e da scelta coraggiose prese in un’età giovanissima. Il simbolismo che hai usato in questa parte soprattutto del capitolo, ma che in realtà pervade tutte e quattro le sezioni dello stesso e la raccolta nella sua interezza, è prezioso e squisitamente scritto. Ogni volta che leggo un capitolo sono tentata di listarla nuovamente, ma purtroppo non se po’ fa. Un bellissimo capitolo ♥♥♥,
Shilyss

Recensore Master
10/05/20, ore 12:44

Ero curiosa e sono finita qui. Non mi interesso particolarmente a Harry Potter, i suoi personaggi scivolano sul piano inclinato della mia indifferenza - anche se amo l'ambientazione e il mondo che la Rowling ha creato - ma amo le storie scritte bene e per quanto questa sia breve, mi ha tenuta incollata allo schermo fin dalle prime frasi su Remus.
E poi per una volta, si parla di gente che conosco, hurrà! XD
A parte gli scherzi, adoro il ritmo che sei riuscito a dare alla storia. Serrato, ma non privo di quella poesia drammatica che è alla fine ciò che mi ha conquistata di questo capitolo (se non ho capito male comunque è una raccolta di os a sé stanti, giusto?) e che me lo ha fatto divorare in un solo boccone. Ho adorato ogni metafora e mi è piaciuta come sei riuscita a legarla perfettamente al personaggio, a descriverlo con esse e a farlo vivere morire quasi meglio di come siano vissuti - specialmente Sirius. Anche se credo che il mio pezzo preferito sia quello di Lily, specialmente nella frase "Mette in fila i sorrisi e incoraggiamenti: diciassette anni pesano come pietre anche oltre la curva della strada."
E poco importa che il dialogo sia preso dal libro, sei riuscita a cucirgli addosso quattro momenti drammatici che tutti ben conosciamo, ma a raccontarli con nuova originalità. Complimenti davvero.