Recensioni per
Congiunzione astrale
di paige95

Questa storia ha ottenuto 259 recensioni.
Positive : 259
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/05/23, ore 00:40

Ciao Vale, finalmente dopo giorni davvero incasinati, ho tempo di tornare da te e di mettere nero su bianco la mia sensazione dopo aver letto questo nuovo capitolo (che in realtà avevo già letto da un po').
Abbiamo fatto passi avanti o meglio, Samuel li ha fatti, perché in questo capitolo lo vediamo alle prese con Maryam e Karim in un vero e proprio scontro di civiltà che sicuramente servirà per mettere tutto ciò a cui assisterà nella giusta prospettiva.
Il personaggio di Maryam è veramente ben costruito, non ha un ruolo facile, visto il destino che la attende, eppure ha una compostezza e una forza d'animo davvero invidiabili. Samuel vorrebbe salvarla, in tipico stile americano oserei aggiungere, ma Karim ha fatto bene a mettere le cose in chiaro con lui: in questo momento il velo imposto alle donne è davvero l'ultimo dei problemi.
Capisco bene ciò che prova Samuel, lui è un idealista e gli sembra impossibile che una giovane donna intelligente come Maryam sia costretta a una simile vita, così come la donna incontrata nella moschea, ma troppo spesso gli ideali finiscono con l'oscurare il resto e, per fortuna, c'è Karim che gli ricorda per cosa il suo popolo sta combattendo.
Sai Vale, trovo che tu sia stata bravissima a descrivere i luoghi visitati, mi è davvero parso di essere lì, a camminare tra il bazar e la moschea, con i piedi nudi che calpestavano i tappeti e gli occhi che si riempivano di meraviglia, ovunque guardassi.
Sono piuttosto impaziente di ritrovare Christian, e di scoprire se è riuscito a contattare Kathe e Alisia, ma anche di vederlo entrare in azione... chissà che non sia proprio grazie alle sue gesta che lui e Samuel si incontreranno nuovamente? Non vedo davvero l'ora di scoprire come le loro due storie finiranno con l'intrecciarsi sotto al cielo afghano e come i due uomini riusciranno a influenzarsi a vicenda - perché è impossibile che ciò non accada, visto e considerate le personalità di entrambi. Per ora credo di preferire, almeno leggermente, Christian, ma anche Samuel è un personaggio meraviglioso, ricco di sfaccettature, che non vedo l'ora di approfondire ancora meglio di quanto tu non abbia già fatto.
Grazie per le emozioni che riesci a condividere con noi lettori, hai decisamente un dono con le parole e una delicatezza che ti contraddistingue in ogni storia..
Un grande abbraccio e a presto,
Francy
(Recensione modificata il 06/05/2023 - 12:43 am)

Recensore Master
11/02/23, ore 11:00

ciao Paige cara,
ho voluto passare a leggerti quest'altro capitolo, che ho letto, è incentrato su Samuel. Chissà se davvero saprà a breve dalla sorella ciò che suo padre le ha fatto intendere, riguardo alla presunta malattia.
In ogni caso trovo che (a differenza di Gwendoline con Christian e William con Katherine), Maryam e Samuel starebbero bene insieme e spero che Samuel riesca a far comprendere a Maryam che il rispetto e le buone azioni di una ragazza verso un genitore o un marito possono ben combaciarsi con la libertà e l'eliminazione di un velo che ricopre il volto. Poi, se vuoi, ti dico invece in privato ciò che reputo sbagliato nella società occidentale odierna, se ti va... come si dice: non esistono parti nel mondo totalmente malvagie e, di controcanto, totalmente libere, buone e giuste, purtroppo...
Ad ogni modo anche Karim dimostra di essere ben consapevole di ciò che Samuel volesse da lei, che fosse un'anima libera senza estenuanti sottomissioni che tanto sembravano oltre che sensate agli occhi suoi.
Ho notato anche l'enorme differenza che sussiste tra Maryam e una comune ragazza nostrana: Maryam quando ha sorpreso Samuel a fissarla lo ha rimproverato, da noi questo non sarebbe mai successo, anzi... questo anche fa capire quanto le due società siano lontane tra loro.
Per ciò che riguarda il passo del Corano, ovviamente lo ignoravo, però non l'ho trovato poi così diverso dalla nostra Bibbia, se ci pensi. Ricalca un po' i dieci comandamenti, in un certo senso. Grazie mille per avermi fatto conoscere anche questo, cara! :)
Trovo poi che secondo il mio parere Maryam in fondo desideri moltissimo avere quella sorta di libertà nel decidere come nella società occidentale, altrimenti non avrebbe preso lezioni da parte di Karim sulla cultura americana e chissà se davvero alla fine riuscirà a far ottenere dal padre quantomeno una piccola concessione di libertà, magari non determinante ma già qualcosa. Questo lo vedremo...
Infine l'attentato inaspettato: temo da come l'abbia descritto Karim che si tratta di un kamikaze, anche perchè ha accennato a morte di nemici. Fa piuttosto riflettere comunque che gli ideatori di questo orrido modo di ammazzare le persone, in realtà sia stata invenzione dei giapponesi nella seconda guerra mondiale, che oggigiorno sono alleati americani. Concedimelo ^^'
Ad ogni modo cara, vedremo nei prossimi capitoli cosa è davvero accaduto, nel frattempo come sempre ti rinnovo i miei più calorosi complimenti anche per questo capitolo stupendo! davvero la tua capacità di descrivere scene così realistiche è assolutamente incredibile!! brava, veramente, tanto brava!!! *-*
a prestissimo carissima, con una nuova lettura!
Dani

Recensore Master
12/10/21, ore 21:24

Ciao!
Torno molto volentieri su questa storia, che come sai mi sta davvero incuriosendo moltissimo e che trovo estremamente originale e curata in ogni suo aspetto, cosa fondamentale soprattutto quando si tratta di storia che vanno a intrecciarsi così tanto con la realtà, con la storia e con, ahimé, l’attualità, dal momento che si tratta di una storia che tratta tematiche decisamente attualissime.
In questo capitolo, poi, mostri davvero quanta cura hai messo nella stesura di ogni più piccolo dettaglio: c’è un approfondimento davvero non da poco, qui, di tutto ciò che concerne un paese e una cultura apparentemente lontana da noi e da quello che è il senso comune e la cultura dominante che ci forma. Questo è evidente non solo nella descrizione precisissima dei luoghi, dei paesaggi e dei monumenti, o dei dettagli che rendono un panorama un luogo vivo e ancorato a tradizioni e vite esistenti e coerenti (come, appunto, le bellissime descrizioni dei tappeti che punteggiano le vie e il campo visivo di Samuel.
No, questo è evidente anche e soprattutto nel modo in cui rappresenti l’incontro (e talvolta lo scontro) fra due culture: perché non è mai qualcosa di netto e definito, ma qui, davanti a personaggi sensibili e pieni di voglia di aprirsi al prossimo, è un incontro che è fatto di comprensione e spesso di fraintendimento. È un punto di partenza da un punto di vista che va a condizionare inevitabilmente tutto ciò che vediamo e che tocchiamo, ed è bello vedere come il concetto di giusto e sbagliato che in un certo senso ci viene naturale, crescendo con certi valori e certe idee, si vada inevitabilmente a scontrare con un punto di vista diverso.
Questo è evidente nel confronto con Maryam, che è sicuramente molto consapevole della propria condizione, ma non per questo è disposta a tacere davanti ai giudizi di Samuel, ma ancora di più nei momenti di dialogo con Karim, che vede e comprende spesso molto più di quanto possa esprimere apertamente.
È un modo davvero interessantissimo di affrontare insieme a Samuel questo che per lui è a tutti gli effetti un viaggio in un nuovo mondo, un viaggio che porta a crescere e maturare proprio attraverso il confronto diretto con elementi apparentemente estranei.
Insomma, complimenti ancora!
Spero di tornare prestissimo!

Recensore Master
29/03/21, ore 18:08

Ciao, finalmente sono riuscita a passare di nuovo dalla tua meravigliosa storia, anche se sono molto indietro con i capitoli, ma devo dirti veramente che ogni nuovo capitolo mi incanta, mi offre tantissimi spunti di riflessione e mi fa capire sempre di più quanto tu sia brava, precisa, attenta, sensibile e molto preparata, ci tieni a fare in modo che la tua storia sia il più verosimile possibile e quindi fai ricerche, ti documenti sulla cultura orientale, citi addirittura un passo del Corano. Lascia che ti dica ancora una volta che, sebbene tu non lo pensi e non ci voglia credere, sei davvero una grandissima scrittrice perché solo i grandi autori si documentano tanto e tengono così alla precisione delle loro storie. Per cui dovrei farti i complimenti anche soltanto per questo!
Ma ovviamente non è tutto qui. Il dialogo tra Samuel e Maryam è intenso e pieno di profondità e mi ha fatto pensare tante cose. Innanzitutto comincio ad apprezzare sempre di più Samuel, che vuole capire tutto della cultura del Paese in cui si trova, vuole rispettarne le usanze anche se non le trova giuste e cerca di non imbarazzare Maryam, dimostra una grande delicatezza, non così scontata in un ragazzo. E mi è piaciuto il pensiero di Maryam, che vorrebbe essere stata promessa a Karim. Ti confesso che il buon dottore piace molto anche a me e che sarei felicissima se lui e Maryam potessero sposarsi!
Ma, come ti dicevo, il loro dialogo mi ha fatta anche riflettere al di là della vicenda dei personaggi. Samuel si stupisce e si arrabbia pensando che Maryam debba sposarsi con un uomo che non ama, che non possa mostrarsi liberamente, che non possa scegliere la sua vita, e naturalmente ha ragione. Ma è proprio vero che le donne in America o anche da noi sono "libere"? Certo, non esistono leggi che impongano divieti o obblighi così pesanti come nei Paesi islamici, ma non è che in Occidente c'è soltanto più ipocrisia? Una donna, è vero, teoricamente può vestirsi come vuole, scegliere la sua strada, innamorarsi di chi vuole... ma il senso comune, se non le leggi, finisce per rendere comunque le donne degli "esseri inferiori". Una ragazza può venire tranquillamente stuprata e magari i suoi violentatori non subiscono punizioni perché "lei se l'è cercata", le donne vengono uccise tutti i giorni da mariti e compagni perché non vogliono più vivere con loro, magari perché non vogliono più essere maltrattate e picchiate e gli assassini si fanno un anno di carcere e via (e a volte nemmeno quello). Le donne che nascono in condizioni disagiate, che vengono da famiglie povere o che sono immigrate sono spesso costrette comunque a matrimoni forzati e a lavori umili e infamanti per sopravvivere. Le donne devono sempre scegliere tra la famiglia e la carriera, una donna che ha successo viene vista di malocchio e spesso pressata psicologicamente perché, magari, ha scelto di non avere figli. Le donne possono studiare, ma i posti di lavoro migliori spettano sempre agli uomini, così come gli stipendi più alti, e spesso vengono persino licenziate se rimangono incinte! Insomma, siamo poi così sicuri che da noi in Occidente la libertà delle donne sia effettiva o che non sia magari solo sulla carta? Forse Samuel potrebbe scrivere un bell'articolo su questo, basandosi sulla sua esperienza della cultura islamica... E, del resto, è un po' ciò che dice anche Karim quando Samuel gli parla del suo desiderio di aiutare Maryam: Karim si rende conto dei difetti del suo Paese, ma è comunque il suo Paese e non vuole distruggerlo, non vuole nemmeno che un estraneo possa giudicarlo dopo pochi giorni, lui cerca di fare del suo meglio per aiutare le persone e questo lo fa stare bene con se stesso.
Stupenda anche la descrizione della vecchia Kabul, affascinante nonostante tutte le sue contraddizioni e atrocità (come l'attentato sul finale di capitolo), hai saputo descriverla benissimo senza annoiare e anzi dando l'impressione di poterla vedere con i nostri occhi, hai regalato davvero ai tuoi lettori un Tour nella città afghana!
Anche questo capitolo mi è piaciuto tantissimo, ricco, intenso, intriso di storia e tradizioni lontane da noi ma non per questo meno interessanti. Questa storia è veramente un capolavoro, qualcosa di unico che in pochi saprebbero scrivere così bene. Ancora una volta ti faccio i miei migliori complimenti, sei straordinaria e sono felicissima di averti come amica e di seguirti come scrittrice!
Alla prossima!
Abby

Recensore Master
02/01/21, ore 23:04

Tesorino,
è veramente da tantissimo che non passo da te ma, visto che oggi non si festeggia solo un anno di amicizia ma anche e soprattutto il tuo compleanno, ho cercato in tutti i modi di ritagliarmi un po' di tempo e passare, perché è giusto che sia così. È giusto che per regalarti qualcosa io mi impegni più che posso, visto che sei sempre così dolce con me, che penso di non meritarmelo tanto amore ♥
Che dire di questo capitolo?
La vita di Samuel è praticamente sconvolta dalle abitudini e dalle tradizioni così diverse dalle sue, specie per quanto concerne la donna e il suo ruolo nella società. Se c'è una cosa di cui sono assolutamente d'accordo con Karim è che, tra tutti i problemi che hanno lì, di certo quello di come vengono trattate le donne è l'ultimo a cui dare peso. E non per sminuire quel problema, ma proprio per sottolinearlo. È un problema grave, ma ce n'è uno che purtroppo accomuna tutti e se ci si pensa, dopotutto, non sono forse gli uomini che combattono la guerra? Alla fine dei giochi sono tutte vittime, sebbene ovviamente il ruolo della donna rimane sottovalutato e di certo trascurato, ma è più che giusto che Samuel non si intrometta. Non sarà poi un solo uomo a "colonizzare" quelle culture e cambiare le cose, sebbene il comportamento di Karim mi fa pensare che, le cose, un pochino forse stanno cambiando anche nel loro modo di vedere gli essere umani in generale.
Solo che come ci indigniamo di un francese che non ha il bidet, noi occidentali ci scandalizziamo anche di tradizioni che non ci appartengono che però, nelle terre dove nascono, sono ovviamente perfettamente normali. E forse è anche normale sentirsi in dovere di dire la propria, quando si è assolutamente convinti di qualcosa che è sbagliato per forza, ma un conto è cercare di farlo con una sola persona, un conto è cercare di cambiare un mondo intero.

Mi immedesimo in Samuel, da studiosa della storia orientale, al tempo, ho spesso dato voce alla mia indignazione nei riguardi del trattamento che spesso veniva elargito alle donne (o che tutt'ora viene elargito in paesi come la Cina o il Giappone), ma non possiamo fare niente, perché innestare un'idea dà sempre frutti diversi. Mi piace però l'approccio che Sam ha con Maryam, e lei sembra una ragazza dalle larghe vedute e allo stesso tempo molto tradizionalista - che sia per paura o per rispetto della propria terra non ci è dato sapere, ma è ammirevole, le dà un sacco di dignità, malgrado abbia così tante privazioni.
La battaglia di Samuel è contro i mulini a vento, ma presto a quanto pare scoprirà che il mondo è un mostro molto più grande di lui che non può sopraffare... e mi chiedo, ora, come uscirà da questa esperienza che di certo lo cambierà nell'intimo. Sam è un personaggio bellissimo, un rivoluzionario, un sognatore, che si rende presto conto di non conoscere davvero così bene la vita. Quella vera.
Oltre alla parte introspettiva, ho amato anche la parte descrittiva di questo capitolo, così minuzioso nei dettagli, specie nei colori, che ci hanno immersi per un attimo in questa terra affascinante e allo stesso tempo terribile.
Sei bravissima, e mi mancava veramente molto leggerti e leggere questa storia,
spero di tornare presto ♥
Un abbraccio forte forte
Ancora auguri, sia di buon compleanno che di un felice 2021 all'insegna di ogni cosa buona, che meriti ♥
Miry

Recensore Master
23/09/20, ore 16:04

Ciao Vale, un capitolo meraviglioso sia per come l'hai scritto, sia per le tematiche, sia per tutto il lavoro di ricerca che c'è dietro e le tue descrizioni, roba che la mia Sette Sfere e una notte impallidisce al confronto per come ho semplificato o accantanonato l'ambientazione arabeggiante 😉
Come dicevo, ci mostri le differenze culturali e in usi e costumi dagli occhi del bravo e intelligente Sam, e anche i colori, i profumi, il suo stupore per le cose belle che differenziano ogni paese.
Bravissima per il bazar degli uccelli e dei tappeti, per il Corano, per la parte in cui Sam abbassa gli occhi per non mettere a disagio la povera Maryam e per il suo discorso rivolto a lei e Karim. Hai trattato con delicatezza e vita un tema spinoso, cioè quello del trattamento riservato alla donna in quella cultura. Ok, ogni cultura ha giustamente le sue ideologie, le sue abitudini, le sue preferenze religiose ed è giusto rispettare le idee di tutti, anche quelle che non ci piacciono o ci sembrano assurde. Ma è giusto secondo me se sono innocue, se non fanno del male fisicamente e/o psicologicamente a nessuno. E nel caso delle donne non dovrebbero esistere ancora queste cose nel 2020, la vicenda di Maryam è emblematica e io spero possa salvarsi in qualche modo almeno lei... e che Karim possa fare qualcosa, nonostante la sua reazione tiepida perché impossibilitato in quel momento A fare qualcosa che va contro la logica dominante di un'intera fetta di mondo... io però credo che lui sia diverso, non sia un fanatico e sappia ragionare con la sua testa pur mantenendosi all'interno della sua cultura e saper andare oltre certe cose.
Il tappeto e la guerra... l'arte del resto quante volte si è "mischiata" con la guerra storicamente? Ci sono tante opere anche nel mondo occidentale che hanno tematiche così... sembra un po' nel destino della stessa arte portare con sé anche scene di guerra, pensa anche alle pitture rupestri degli uomini primitivi che altro non erano che scene di caccia. Penso che solo le rappresentazioni religione e forse i ritratti sono superiori in numero alla tematica guerra, poi se la giocano paesaggi, nature morti, figure astratte e altro, questo per dire che ogni mondo è paese su certe cose e cmq condivido il pensiero di Sam.
E infatti, l'ennesimo attentato scuote i nostri, soprattutto Samuel che non è (ancora) abituato a ciò che ormai per altri sembra una tragica routine...
Bravissima come sempre Vale, a presto!
Teo

Recensore Master
08/07/20, ore 15:05

Ma buon giorno!
Eccomi qui, tornata per leggere e recensire questa tua bellissima storia <3
Wow, insomma ho appena letto la prima parte di questo bellissimo ed intensissimo capitolo e devo dire che sono rimasta scioccata da cotanta bellezza…
Cioè sei riuscita ad incastrare perfettamente il pensiero dell’occidente con quello del medio oriente e l‘hai fatto senza risultare scontata o forzata, l’hai descritto con una semplicità disarmante.
Il modo in cui Samuel abbassa gli occhi con rispetto per evitare che lei si renda conto di essere stata vista senza velo è stupendo, è un gesto estremamente importante e meraviglioso così come il discorso che anno, come il ragazzo si rende conto della differenza dei loro mondi e del modo errato con cui quei popoli trattano le donne.
Bravissima.
Questo pezzo è la dimostrazione che anche i temi più delicati se sono trattati con attenzione e con rispetto possono mostrare più di quello che si legge e tu sei spettacolare in questa cosa, dico sul serio, mi sono immaginata la scena, il deserto, i loro vestiti che venivano spostati leggermente dal caldo venticello insieme al tumulto interiore della povera ragazza che verrà ceduta in sposa e… mi ha messo addosso una tristezza perché sono cose vere, cose che ho “vissuto” tramite un’amica musulmana di mia sorella che è stata obbligata a sposarsi e che per anni è stata picchiata dal marito.
Quindi grazie per aver trattato la cosa con questa delicatezza <3
Il loro cammino lungo il bazar degli uccelli e dei tappeti mi ha portato con loro, ho potuto perfettamente immaginarmi gli animali e i colori, quasi anche i profumi grazie alle tue descrizioni <3
Ho trovato particolare il tappeto con i disegni che richiamano la guerra e l’ho trovato stonato esattamente come la pensa Samuel, insomma almeno in quel genere di cose l’arte non dovrebbe essere intaccata dalla guerra eppure lo fa perché ormai per loro è quotidianità ed è tristissimo.
La tua descrizione della moschea è dettagliata così come la qualità del rispetto che ci mosti tramite quei pochi momenti in cui Samuel è all’interno.
Le parole che si scambiano quando escono sono potenti, fortissime e hanno un grandissimo impatto, spero che Samuel riesca in qualche modo ad aiutare Karim e la ragazza, insomma so che sono due culture differenti ma non è giusto.
L’attentato a poca distanza da loro, l’esplosione e la confusione iniziare è un’abitudine per loro che ci vivono ma non per il reporter che non capisce, che certa risposte che Karim gli da in modo parziale e, mi hai lasciato con più domande di prima e adesso sono in pensiero per ciò che accadrà e non vedo l’ora di continuare!
E’ scritto benissimo e ti invoglia a continuare ancora la lettura, a divorare ogni capitolo perché si ha la necessità di sapere cosa accadrà quindi complimenti perché sei bravissima e lo dimostri capitolo dopo capitolo.
Okay, non vedo l’ora di avere il tempo di continuare e di sapere parallelamente dove è Chris! 
Me li stai facendo amare e mi stai lasciando in pensiero per loro come poche volte mi è successo di fare con dei personaggi <3
Ciao donzella!

Recensore Master
09/06/20, ore 17:14

Ciao tesoro!
Finalmente recensisco questo nuovo capitolo. Ti faccio i miei più sinceri complimenti con tutto il cuore.
Questa storia sta diventando sempre più bella.

Apprezzo tantissimo il tuo impegno nelle ricerche che fai in merito alla cultura islamica per rendere la storia ancora più precisa e realistica. Brava davvero!

Samuel è un ragazzo splendido, mi sono affezionata davvero a lui. A dirti la verità non so chi preferisco tra lui e Christian...🤣
Il confronto tra lui e Maryam mi è piaciuto molto. Quella povera ragazza...Costretta ad una vita senza libertà. Povere donne, dopo tutto quello che è successo nel corso degli anni ancora in questi paesi hanno il coraggio di considerare la donna come un inutile oggetto di proprietà del marito o del padre, che cosa deprimente.
La cosa peggiore è che le stesse donne pensano che sia giusto questo.
La storia di Maryam è molto attinente a ciò che accade veramente alle donne islamiche, e tu sei riuscita perfettamente a costruire questo personaggio.

Samuel è un vero signore. Ho apprezzato tanto quando ha provato a far comprendere sia a Karim sia a Maryam quanto la donna sia importante e uguale all’uomo, e quanto meriti di avere dei diritti.
È ovvio che lui non volesse disprezzare la cultura islamica, ogni paese ha le proprie usanze e le proprie ideologie, però il suo buon cuore l’ha spinto ad una sorta di “ribellione” che neanche è stata apprezzata...E mi dispiace molto.

Tuttavia io sono certa che anche Karim ritiene ingiusto il modo in cui le donne vengono trattate in quei paesi. Lui sembra un uomo dal buon cuore, e mi piace tanto anche il modo in cui stai sviluppando questo personaggio.

Quella foto che hai messo mi ha fatto venire i brividi davvero...Che tristezza. E che situazione tremenda vivono gli abitanti di questi paesi costantemente in guerra😢

Tesoro io mi complimento infinitamente con te. Non smetterò mai di farti i complimenti per quello che scrivi.
Spero di leggere presto il prossimo capitolo!
-La tua fan numero 1 ❤️

Recensore Master
06/06/20, ore 17:12

Ciao carissima^^
E' stato davvero molto interessate questo squarcio nella realtà islamica attraverso gli occhi curiosi di Samuel.
Il ragazzo entra per la prima volta in contatto con un mondo sconosciuto, ritrovandosi straniero in una terra sconosciuta. Inevitabilmente non può far a meno di elaborare e filtrare ogni informazione attraverso la sua mentalità occidentale.
La sua gentilezza nei confronti di Maryam mostra il buon cuore del giovane, che vorrebbe fare di più per aiutarla. Purtroppo è difficile relazionarsi con culture così diverse, ed è ancora più difficile assistere a certe situazioni senza dare un giudizio.
Il destino di Maryam è già deciso, ed è davvero triste vedere il ruolo marginale che le donne hanno nella società, in particolare la totale sottomissione all'uomo (padre o marito) per noi è qualcosa di assurdo, poiché vediamo la questione come una privazione della libertà e dei diritti di un essere umano.
D'altra parte Samuel, seppur animato da buone intenzioni, sbaglia a paragonare in modo così semplicistico due mentalità così diverse.
In ogni caso sono stata contenta di sapere che Hassan si trova in buone condizioni, povero piccolo.
Karim è una guida affidabile e un po' è anche l'angelo custode del nostro intraprendente giornalista.
Ho apprezzato molto la descrizione di Kabul, hai rappresentato alla perfezione i colori, gli odori, i suoni di questa città.
E' bello anche il pensiero di Samuel, che finora ha descritto solo le atrocità e i problemi della guerra, ma che vorrebbe anche riportare all'America i sogni e le speranze di questo Paese.
Ed ecco che all'improvviso si torna alla dura realtà della guerra, con la terrificante esplosione di un attentato.
Karim, da buon medico, non esita a correre sul luogo del disastro. Purtroppo non si tratta di guerriglia tra soldati e ribelli, ma a rimetterci sono solamente innocenti.
Complimenti, è sempre un piacere seguire questa storia^^
Non vedo l'ora di vedere finalmente Christian in azione, sono già in attesa del prossimo capitolo!
Bravissima e alla prossima! ❤️