Eccomi qui!
Dire che mi hai stupita è dire poco, quando ti ho proposto il pacchetto non avrei mai immaginato un racconto simile, ma è veramente fantastico!
Non credo di aver mai letto di Barty in queste vesti, così quotidiane in effetti, che in maniera apparentemente semplice mostrano tutta la tragedia vissuta in quella casa e da un ragazzo che di fatto cresce solo, solo in un periodo in cui circolano idee pericolose e promesse di gloria.
Il Barty di questa storia è proprio la controparte adolescenziale perfetta di quello che abbiamo conosciuto nei libri: hai messo in evidenza la sua insofferenza nei confronti del padre, il suo desiderio inespresso di attenzioni, la rabbia frustrata che diventa voglia di rivalsa e vendetta – a riguardo, la conclusione è veramente da brividi, lo è la freddezza con cui Barty medita il proprio futuro, nonché la totale incapacità di capire in quale guaio si stia mettendo.
Crudele anche il parallelo tra le sorti di Crabbe e Barty, accomunati non dal piglio sfrontato con cui affrontano Crouch senior, ma dall'incapacità di sopravvivere ai Dissennatori – ho sempre pensato che senza il sacrificio di sua madre, Barty non sarebbe sopravvissuto ad Azkaban; e poi, beh, sappiamo sin troppo bene quale sia il suo epilogo, a mio parere gli è toccata la sorte peggiore tra tutte quelle dei personaggi della saga.
Di contro, mi ha suscitata una risata decisamente isterica vederlo recitare e farlo talmente bene da convincere persino se stesso quanto si cala nel ruolo del Mangiamorte. In effetti, il fatto che riesca a ingannare Silente ci dice molto sulle sue doti di attore, credo anche io fosse davvero bravo a calarsi in abiti non suoi!
Ho apprezzato tanto anche il piccolo riferimento a Regulus, sia perché a mia volta li ho sempre immaginati amici (o comunque buoni conoscenti), sia per la critica implicita alle famiglie, con la quale non posso che concordare. Ed è interessante la riflessione implicita che suscita questa sfumatura del testo, orientata a porre in evidenza quando la generazione dei più dotati – di quei maghi che hanno ricevuto il Marchio giovanissimi – sia anche la generazione dei più soli, di quelli lasciati in balia delle già citate idee pericolose.
Bene, come al solito riesco a dilungarmi sin troppo, spero di non averti annoiata!
Complimenti davvero per questo racconto, mi è piaciuto tantissimo, e grazie di aver sviluppato in maniera tanto originale i miei spunti!
Un abbraccio, a prestissimo! |