Recensioni per
Ecco l'Agnello di Dio
di Superkattiveh
Ed eccoci qui alla fine di questa prima parte del viaggio! |
Anice, tu ti meriti tutto l'amore di questo mondo!! |
Wow! Che altro posso dire? WOW. |
Rieccomi! |
Ed eccomi di nuovo qui con questo nuovo inizio! |
Oddio, che colpo di scena!! Mai, MAI mi sarei aspettata una cosa del genere: assolutamente geniale!! |
"Di notte era un’assassina tormentata dalla sua vittima, di giorno era solo una bambina spaventata dal buio". Non penso ci sia frase migliore per descrivere il post-Giochi nel proprio Distretto. |
Mi dispiace tantissimo per il ritardo ç__ç Mi sono presa una luuunga pausa da EFP per la sessione, ma ora sono tornata u.u |
Che dire, vado a piangere in un angolino. Capisco che questo è il finale che narrativamente ha più senso, ma nel mio cuore ci saranno sempre Anice e Nym insieme. |
Eccomi qui a recensire questo secondo capitolo! |
Era da tempo che tenevo d'occhio questa fanfiction e aspettavo un momento buono per leggerla con calma, perché si intuisce immediatamente che ne vale la pena u.u |
Giuro, Anice mi spezza dalle risate anche nei momenti più tragici. |
Questo credo sia uno dei miei capitoli preferiti in assoluto della storia per la quantità e varietà dei temi che affronta. Adoro anche la struttura ciclica del capitolo, poiché - sebbene al suo interno Felix sperimenti un risveglio emotivo positivo grazie allo sviluppo del rapporto con Isaac - esso si apre e si chiude con una Felix all'apice della disperazione. All'inizio il primo tributo di cui è stata mentore è appena morto, e i commenti di Beetee circa Haymitch la conducono, appena rientrata a casa, a scaricare la migliore amica Maya in quello che è forse il momento umanamente più meschino che lei ci abbia trasmesso su carta - alla fine, invece, il Presidente stesso la pone davanti a due tipi diversi di prostituzione, e anche la minima parvenza di serena libertà che le (ci) era stata venduta nel corso del capitolo svanisce. E' un capitolo-altalena, in cui sperimentiamo lo scontro ideologico di due mondi che in realtà, per quanto siano in grado di toccarsi ("Isaac era lì quando Jack era nato; Felix lo aveva accompagnato nella morte."), non riescono ancora totalmente a fondersi. Perché non solo Felix è ancora gravemente traumatizzata dai Giochi, ma è pure cinicamente consapevole di essere in trappola - non ha il lusso, come Isaac, di tornare a fantasticare su ideali di "speranza, fede, libertà", né ha più l'innocenza di riuscire a separare la propria condizione da quella dei defunti ("Quindi, per favore, non venirmi a dire che sei incurabile, perché non lo sei. Mio fratello è incurabile. Tua madre è incurabile. Io e te… abbiamo ancora il potenziale per essere come loro."). Felix si percepisce come una morta che cammina, e il suo sguardo è sempre rivolto verso il basso - come se la Terra stessa la stesse continuamente richiamando a sé - mentre Issac sembra essere l'unico in grado di ricordarle di alzare quello sguardo verso il cielo plumbeo adorno degli stormi degli uccelli, o verso il firmamento, e tornare a sognare, a fantasticare - a rimettere in moto non soltanto il meccanicismo tipico del suo modo di ragionare, ma scuotere anche i flutti dell'immaginazione che la portano lontana, verso le onde del Distretto 4, verso ciò che può ancora apprezzare del mondo. Un tentativo di rinascita. Un primo passo. La speranza di cui il capitolo è permeato è proprio ciò che rende così efficace la scena finale, uno schiaffo in faccia che il lettore sa che è destinato ad arrivare (perché sa che nessun Vincitore è mai davvero libero)... ma che si è semplicemente scordato di anticipare. E' proprio il ruolo di Issac come portatore di speranza che rende l'ineluttabilità della disperazione di Felix così difficile da digerire e stomacare - ma è proprio il ruolo di Isaac che, un passo alla volta, potrà rendere quell'ineluttabilità gestibile e accettabile. |
Anche questo capitolo è una bomba! Adoro il richiamo ad Ulisse ed adoro Anice (anche più di Felix se posso permettermi <3). |
Helouuuu ho finito anche questo capitolo, finalmente conosco la nostra Anice. Che dire, sono io, uguali spiccicate. E' un fiorellino, davvero dolcissima, molto diversa da Felix. La sfida di passare da una all'altra era molto ardua, è evidente che Felix è un personaggio più nelle corde della penna di Marina, ma so che col tempo riuscirai a rifletterti anche in Anice e a darle lo stesso spessore, la stessa profondità di Felix. Anche perché è un personaggio che ha tanto da dare! Dietro tutta quella fragilità, ne sono certa, si nasconde tanta voglia di farcela. Quando l'amore ti scuote da dentro, cambiando quella che sei, spingendoti anche solamente a provare a fare delle cose che non avresti mai fatto per alcuna ragione al mondo... non è da tutti. E' coraggioso. C'è del coraggio dentro di Anice, non vedo l'ora di scorgerlo. Non vedo l'ora che mi travolga. |