Recensioni per
Brevi indugi in malinconie inessenziali
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/10/20, ore 18:45

Allora, quando ho cominciato a leggere questa storia, ho pensato: mi ricorda qualcosa. Grazie per avermi rischiarato la mente nelle note con quel riferimento a Footprints! È proprio la stessa sensazione che mi ha assalita mentre leggevo quella storia che mi ha nuovamente assalita ora, e ho trovato questo parallelismo molto bello ♥︎ Tornando un attimo sul discorso kidfic che facevamo ieri sera in chat, tu volevi mettere alla prova la mia resistenza, ammettilo. Ebbene, SAI che non è assolutamente la stessa cosa, nel senso che HAI CAPITO, non c'è bisogno che faccia nomi, no? Ecco. Insomma, qui hai tratteggiato una storia semplice ma diretta, c'è un rapporto madre-figlia molto profondo, un tenersi per mano che non si limita a questa situazione, ma che continuerà nel tempo, e nel corso della vita di Rose, perché se c'è un genitore che immagino accanto ai figli sempre, è proprio Hermione - e a volte addirittura in modo eccessivo, tipo mastino, ecco XD Qui troviamo un tema anche piuttosto delicato, che è quello della maternità, ma che tu sfiori piano, pianissimo. Come giustamente hai specificato, non avendo esperienze con l'essere madre (e neanche io), hai voluto parlarne in modo cauto, e hai voluto darci quella che è la tua personale visione di Hermione come madre, un'Hermione maniacalmente controllata, pianificatrice, che ora vede la sua vita sconvolta, e tutto grazie alla presenza di Rose. Tra queste righe, grazie al simbolismo del contare, ci fai capire come Rose sovverta tutte le naturali inclinazioni e le ferree regole di sua madre, sconvolgendo il suo mondo per intero. "Deve improvvisare ed improvvisare non è mai stato facile per Hermione, perennemente abituata a tenere il conto e cui la vita ha dato in sorte una figlia che i conti li detesta": qui secondo me riassumi magistralmente il rapporto madre-figlia, in poche, semplici parole, non aggiungo altro ♥︎

Ottimo lavoro, amica, hai superato l'esame AHAHAHHAHAH scherzo, tvb ♥︎

Un bacione!

Recensore Master
25/09/20, ore 16:02
Cap. 4:

Sono ormai succube della tua scrittura. Hai la capacità di entrarmi dentro come lo fa una montagna intera mentre bevo l'acqua di fonte. Non so davvero cosa dirti, rimango senza parole e mi sento un po', come dire, un po' ingombrante.
Ritengo, sto ritenendo molto più spesso, che davanti a certe cose si debba rimanere solo in silenzio: non è che in un museo la gente si mette ad urlare di stupore per le ninfee di Monet, no? Ecco, mi sento un po' come se avessi acquistato un biglietto, avessi percorso i corridoi e fossi finita davanti a quelle sfumature bluastre che ricoprono il quadro di quel pittore impressionista e quindi dovrei stare zitta.


Remus è un altro personaggio che mi sta molto a cuore, cominci a vedere uno schema? Molte cose che hai scritto fanno un po' parte di quello che amo e lo sai rendere al meglio. Lo sai rendere con gli occhi di una ventiduenne: è una storia di una eleganza senza confini. C'è un uomo, che ha tutte le ragioni per odiare sé stesso, tutte le ragioni per pensare che vivere non serve più a nulla, che incontra una donna, una giovanissima donna e il tempo sembra tornare indietro. Sembra, in quegli specchi, che anche lui sia più giovane, più ricco, più sicuro.
Non so più che altro dire, ho le parole bloccate e ho paura di rovinare tutto,
Ci vediamo sicuramente al prossimo aggiornamento,
Sia ❤

Recensore Master
25/09/20, ore 15:50
Cap. 3:

Sono follemente innamorata di questo capitolo, mi costringe a inserire la storia tra le preferite nella speranza di non perdermi il prossimo aggiornamento. Dov'ero io, quando tu pubblicavi questo? Stavo perdendo tempo, se no non me lo spiego.
Provo nei confronti di Sirius un amore senza confini, non hai proprio la minima idea di quanto mi stia a cuore questo personaggio: è un sentimento che potrebbe far uscire il sole anche in giorno di pioggia come questo. Che poi, per essere precisi, da me sta piovendo ecco. Il sentimento che provo per lui, è ovviamente molto meno forte di quello che lui prova per Harry, di quello che Harry significa per lui. Perché se per me cambia il tempo, per Sirius nel riconoscersi con Harry il tempo si ferma proprio. Il tempo viene persino cancellato. Non so, l'ultima parte della storia mi ha fatto tornare ancora una volta i brividini: forse è perché ci arriviamo piano, ci arriviamo con la consapevolezza che quest'uomo non potrebbe amare meno il giovane ragazzo, che è il ritratto sputato di tutte le cose belle che la vita gli ha mai dato. No, Harry è letteralmente tutto quello che gli serve per superare, per tornare a vivere e non pensare a cosa ha perso: partite, momenti, una vita. Straziante, l'idea di questo "riconoscersi" che ripeti per tutto il testo ha una portata fortissima e insomma mi sale un po' il magone ogni volta che lui tenta di farsi risconoscere ed Harry non capisce, ha persino paura e cade come un bambino di qualche mese.
E la parte terribile è quando Sirius lo vede e Harry no e Sirius, in questo gioco tra passato e presente che sta vivendo, non riesce più a capire bene che sta succedendo, ma sa che quello su cui dorme il figlioccio non è il letto di James, ma è un letto sbagliato. E vorrei che Harry lo sapesse, fa malissimo che non lo sappia e magari poi gliel'ha detto qualche tempo dopo. E forse Harry, durante il suo sesto anno, dopo averlo perso, letto lo ha cambiato davvero.
Sia ❤

Recensore Master
25/09/20, ore 15:36

Cerco di fare il più in fretta possibile, perdonami se ti tartasserò di parole una dietro l'altra senza sosta.
Allora? Questo capitolo ha abbattuto i confini della mia mente. Ti spiego meglio: ho due zii che sono fratelli, ma siccome non li vedo mai insieme finisce che non penso mai che sono fratelli davvero. Me lo dimentico.
Nello stesso modo, leggendo qui, è imperativo dirti che davvero, davvero mi ero dimenticata di una cosa tanto semplice: che equamente, Lucius e James sono pardi, che Lily e Narcissa sono madri. Mi ero dimenticata e, leggendo qui, mi si è aperta la mente. La stessa cosa mi è successa quattro giorni fa, ho beccato i miei zii insieme.
Rendi noto qualcosa che è elementare e lo fai con eleganza, con due colori: sono poco, due gradazioni cromatiche, ma vogliono dire un mondo. C'è il freddo del grigio, il calcolo, la perfezione di un sangue che perdura e perdurerà all'infinito. C'è un padre che è orgoglioso del proprio figlio, perché in esso si riconosce come uno specchio, perché è l'unica cosa che ha sempre desiderato.
E di contro, c'è un uomo, che ama un figlio e lo ama non solo perché è suo figlio, ma anche perché gli occhi sono quelli della madre, sono quelli che ama da una tenera età e adesso sono duplicati. Adesso, James riceve il doppio dell'amore. Un contrasto netto, che è interessantissimo da vedere. Bravissima, mi è piaciuto molto!
Sia ❤

Recensore Master
25/09/20, ore 15:24
Cap. 1:

Cucù, eccomi qui!
Ho segnato il quarto capitolo appena l'ho visto ieri, ma dentro di me ho pensato che insomma, le cose se le si fanno le si fanno bene e quindi eccomi qui che leggo dall'inizio: spero di non metterci tanto per recuperare, ma non potrei mai andare tanto lenta quanto lenta sono su Paradiso Perduto. Farò una statua a Rosmary, non ho scusanti.
Parto con tutte le più buona intenzioni del mondo, ma poi il gruppo dei Calderotti si riempie di altre storie, che portano altre storia, che sono a loro volta altre storie e io... Non so più che leggere e recuperare. Mi sembra che la lista non abbia mai fine.
E per quanto lunga sia, più l'allungo e più capolavori trovo in giro: tipo il tuo.
Sto da poco riguardando i film, perché per i libri ci vuole un altro livello di concentrazione, e mi è piaciuto trovare una storia su Petunia e Lily, dato che per "sto da poco riguardando i film" intendo che ho finito il primo qualche giorno fa. E mi sono rivista tutta la rabbia che la zia vomita sul povero Harry, tutta la rabbia per essere quello che Lily non è mai stata. Normale, semplice come tutti i babbani. Eppure penso, anche qualche babbano ha un goccio di magia, magari è il modo in cui un'anima brilla e quella di Petunia, da quando ha tredici anni, è diventata scusa, un abisso.
Petunia, il giorno che ha scoperto del mondo che l'ha divisa dalla sorella, ha smesso un po' di vivere: ogni treno che vede passare, è un'amarezza in più che sente nella bocca. Ogni treno che vede passare le lacera il cuore e non la ricompone più. E ogni treno che vede passare, con l'età che avanza, con Harry sotto al tetto, le ricorda Lily: l'ultima frase ha avuto una portata colossale sul mio cuore, mi è proprio entrata dentro questa storia: "Petunia si chiede sempre se riporti a casa un po’ di lei."
Ho i brividini. Vedi? Te l'ho detto che su Caffé e calderotti si trovano solo capolavori.
Sia ❤

Recensore Veterano
25/09/20, ore 11:30
Cap. 4:

Ciao, cara la mia Sensitiva! 
Ti aspettavi la mia presenza qui senza alcun criterio/ totalmente a caso , stamane? Ecco, io sicuramente non me l'aspettavo, ma confido nelle tue abilità da, appunto, Sensitiva.
Scherzi a parte, ma quanto sono felice che tu sia riuscita infine a scrivere di questi due? (Tanto!)
Avevo già letto questa storia quando l'avevi pubblicata, perché adoro vedere come una medesima consegna possa essere interpretata da persone/sensibilità diverse e, naturalmente, non potevo resistere alla tentazione di leggere cosa ne avessi tratto tu, che sei sempre tanto, tanto brava.

Dunque, sappi che questa lettura mi ha trasmesso, sin dalle prime battute, la sensazione di star vedendo un film: dalla scena di Remus davanti allo specchio, perso nella rassegnata contemplazione degli effetti del tempo sul suo volto invecchiato prematuramente, fino all'irruzione di Tonks, la cui presenza si annuncia rumorosa - lei è la sbadataggine di un portaombrelli caduto, è l'allegria di "una risata che inonda l'aria".

Poi c'è l'altra scena, la scena in cui si sfiorano, l'attimo in cui collidono i loro universi così diversi - quello esausto, crepuscolare e disilluso di Remus e il mondo energico e speranzoso di lei. Anche quella parte mi si è stampata in testa come se fosse la scena di un film: è l'attimo della svolta, in cui tutti i dubbi e le resistenze di Remus si dissolvono dinanzi agli occhi della ragazza, il momento in cui capisce che i suoi "troppo" per qualcuno sono ancora "abbastanza" e i suoi "mai più" possono diventare "ancora, forse" - aprirsi ancora, amare ancora e, forse, essere ancora felici, assieme.

"È negli occhi di Dora che Remus intravede per la prima volta il riflesso di una nuova possibilità."

Ecco, la consegna di partenza la si sarebbe potuta usare in maniera generica, semplicemente sottolineandone l'accezione romantica, ma no, tu non ti sei limitata a questo: tu, tu che mi sorprendi sempre, hai dato una valenza concreta a questa frase. La magia espressa dagli occhi di Tonks non è "semplicemente" la magia dell'amore: tu hai sottolineato qualcosa di molto più concreto, di specifico, di perfettamente indicato alla relazione tra questi due.
Tonks fa breccia nel cuore di Remus, compiendo "una magia" particolare, ossia aprendogli la via del possibile: ci sono infiniti sentieri e possibilità che si srotolano nello sguardo innamorato di Tonks. Remus - che, come Sirius, è rimasto per anni prigioniero del passato e di un presente che non è altro che il trascinarsi quotidianamente dietro il peso stesso del passato - scopre negli occhi della giovane di avere ancora un futuro: è questa la vera magia.

Che dire, ti meriteresti una recensione molto più strutturata di così, ma spero che anche questo piccolo commento possa trasmettere la mia totale ammirazione nei tuoi confronti (quello è un dato certo e immutabile) e l'apprezzamento per il modo delizioso e coerente in cui hai sviluppato la traccia (traccia che, ad una prima lettura, può sembrare facile e immediata, ma che - a ben vedere - non lo è poi tanto).
Un bacione,
la tua malcontenta fan n.1 <3 

Recensore Master
22/09/20, ore 23:07
Cap. 4:

Fedeeeeeee 🖤 ma che bella questa storia 😍😍 hai scritto di nutrire qualche dubbio in merito ma ti voglio rassicurare perché secondo me è bellissima! Posso immaginare e dedurre che forse avresti scritto di più ed esplorato di più la cosa, ma il limite della flashfic restringe di parecchio il campo... almeno, per me è stato così, ovviamente se ho preso un abbaglio dimmelo, io sono andata a sensazione in base alla mia esperienza. In ogni caso, trovo che tu abbia scritto una storia piacevole, seppur breve, e intensa. In poche, evocative parole sei riuscita a dipingere Remus, dalle occhiaie al maglione sdrucito, dal pallore alle rughe. È un Remus stanchissimo che si sente addosso un fardello enorme e che non pensa (anzi, lo sa) di meritare Tonks, che è permeata dal classico e quasi ingombrante ardore dei vent’anni, con i capelli rosa e la felpa di una band (credo che la nostra idea di Dora sia piuttosto simile, sai?) e tutta la vita davanti. È bello leggere di un Remus confuso da ciò che prova e sente e che non vuole - e non può - cedere a quegli istinti che lo sospingono inevitabilmente verso di lei. Ovviamente Dora non lo vede per quel che è, ma lo vede per com’è stato, vede in lui il ragazzino che ormai si è perso, ma che lui forse crede perduto, ma che lei si ostina ad amare, nonostante tutto. Insomma, secondo me hai scritto una piccola perla e hai interpretato alla grande il prompt ❤️

Bravissima e scusa per la brevità della recensione ma per me questo è già orario off limits per queste cose e comincio ad accusare segni di cedimento XD

Un bacione,
Marti 🖤

Recensore Master
09/09/20, ore 22:07
Cap. 3:

Ciao, Fede ♥︎

Tra una riflessione filosofeggiante e l'altra, giungo su questi lidi dopo TROPPO tempo, perdonami ma in questi giorni mi sento fagocitata dalle cose da fare, tanto da spingermi a buttare giù una lista delle robe da postare e da scrivere, altrimenti ne sarei uscita pazza XD Ho letto questa storia un sera di qualche giorno fa, ma poi era tardi e non avevo testa di recensire e me la sono tenuta per un altro momento, cioè ADESSO ♥︎ Tu sai cosa penso di te che scrivi dei Malandrini, sai bene quanto ami James scritto da te, e ovviamente questa cosa si estende anche a Sirius. In questa breve storia, metti insieme alcuni momenti basilari che segnano il rapporto tra Sirius e Harry, attraverso il punto di vista di Sirius, e lo fai alla grande, ci fornisci un quadro esaustivo e completo e ben scritto, in una ricostruzione globale che rende questa storia una piccola chicca.

Assistiamo quindi alla scena immediatamente precedente l'arrivo del Nottetempo, e l'antitesi dei sentimenti provati dai due personaggi coinvolti è spiazzante: ricordiamo la paura e lo spavento di Harry davanti al cane nero che compare nel vicolo, e che lui ricollegherà successivamente ad un cattivo presagio - per quanto si sforzi di non ammetterlo e di non crederci - ma qui c'è l'incredulità di Sirius davanti al figlio dei suoi amici, davanti al pensiero di averlo lì, in carne ed ossa, e non solo come un flebile ricordo di bambino di un anno che popolava i suoi ricordi. Quest'antitesi ritorna anche dopo, quando Sirius si spinge fino al campo di Quidditch solo per vedere Harry giocare, e Harry quasi non ci rimette il collo - ovviamente per colpa dei Dissennatori, non certo per Sirius, ma quando leggi la prima volta non puoi che preoccuparti, proprio come succede ad Harry stesso. Quindi da una parte c'è Harry che muore di paura, dall'altra un Sirius in modalità "padrino fiero". Nella scena successiva, siamo nel dormitorio di Grifondoro e Sirius sta cercando Peter/Crosta per ucciderlo (sappiamo poi come andrà), e non può fare a meno di osservare Harry dormire, anche solo per un attimo, e riflettere su quanto il passato torni a tormentarlo, incessante. Infine, arriva il tanto atteso faccia a faccia, ed è così bello quando Harry capisce e comprende a poco a poco e, alla fine, accetta la realtà dei fatti raccontata da Remus - accetta Sirius, non solo come vecchio amico di suo padre, ma anche come padrino, come persona importante per lui, e per la sua vita. Dalle tue frasi, emerge prepotente il desiderio di Sirius di far pace col passato, con quel passato carico di ricordi e tormenti e rimpianti che pace non gli da, mai - non gliel'ha data nei dodici anni trascorsi ad Azkaban e sappiamo che non gliela darà mai, ahimè. In questo momento, sente però che il passato gli ha fatto un dono grandissimo e importante: Harry, e la possibilità di esserci, per lui, di poter ricostruire una famiglia, e di tornare a "giocare insieme" proprio come avevano fatto dodici anni prima, a casa Potter, prima che tutto andasse in pezzi.

Non so quanto questa recensione sia sensata, lo ammetto, ho scritto tipo flusso di coscienza XD Però questa storia mi è piaciuta da matti e come sempre hai fatto un ottimo lavoro, amica ♥︎

Ti mando un bacione ♥︎

Recensore Master
07/09/20, ore 18:40

Cara Lisbeth,
era un bel po’ che non passavo sul tuo profilo, ma finalmente sono riuscita a proseguire questa raccolta **. Mi piace sia come hai reso Lucius che James. Sono due realtà genitoriali molto diverse, eppure entrambi i padri sono accomunati dal desiderio di lasciare una traccia di se stessi. Da parte di Malfoy, c’è l’idea che la casata continuerà, la consapevolezza di aver dato l’erede perfetto alla sua stirpe. È una sopravvivenza del sangue e dei valori che trascende, a mio avviso, la guerra. Lucius in lui si riconosce, anche per merito di una somiglianza spiccata che si manifesta fin dalle prime ore di vita. Ho notato che non solo lo stile riferito a Lucius è più secco, ma anche la scena più controllata. Narcissa è quasi assente, la stanza è linda e il caldo non è soffocante. Ben diversa è la nascita di Potter. Entrambe coinvolgono, ma è impossibile non sentire una stretta al cuore nel leggere “dell’egoismo” di James e Lily che decidono di avere un bambino e di non arrendersi all’orrore. È una scelta estremamente coraggiosa, la loro.

Lily è presente nel dettaglio degli occhi del figlio, ma anche per quanto concerne la sua voce. Al contrario di Narcissa, lei parla e stuzzica James nonostante l’ambiente dei Potter sia più disordinato – nonostante noi sappiano quanto doloroso sia il loro destino, di soldati morti in giovane età, senza poter crescere questo figlio amatissimo. Laddove nel Manor compaiono termini come “assicurazione” e “prova”, a Godric’s Hollow c’è tremore, disordine, speranza. In ciò aiutano anche le iridi dei due bambini, il grigio e il verde che li caratterizzano e che racchiudono delle eredità pesanti in tutti e due i casi.

Il tempo scarseggia e purtroppo devo chiudere la recensione, ma prima volevo soffermarmi, oltre che sull’oggettiva bellezza del capitolo che, a ogni buon conto, certo non passa inosservata, sull’incipit che è un inno alle madri guerriere, a Lily e a Narcissa e al loro coraggio, ché nemmeno la moglie di Lucius sarà stata serenissima nell’avere il proprio primo e unico figlio in un momento tanto drammatico e non privo di tensione. Un abbraccio e a presto, come sempre ti faccio una marea di complimenti **,
Shilyss

Recensore Master
05/09/20, ore 10:11
Cap. 3:

Ciao :-)
Wow bellissima e dolcissima anche questa storia. Adoro i Malandrinini e il loro destino è stato terribile, avrei voluto che la Rowling ne salvasse almeno uno, ma in fondo li ha uniti anche nel destino di eroi che hanno dato la vita combattendo.
È molto bello vedere gli eventi del terzo libro (che è uno dei miei preferiti) dal punto di vista di Sirius e del dolore che ha provato e questo desiderio di cercare e stare con Harry è molto dolce, dopotutto James aveva significato tanto per lui.
Mi piace anche il titolo perché in fondo Harry ha sempre conosciuto Sirius,a tendiamo a dimenticarlo.
A presto,
Carme93

Recensore Master
01/09/20, ore 01:01
Cap. 3:

Ciao Fede, sono qui così ed è strano trovarsi a leggere questa raccolta di flash o one-shot su Sirius. Non me l'aspettavo, sei tra gli autori preferiti, ho visto che hai aggiornato qualcosa e sono venuta a leggere senza sapere cosa avrei trovato. Credevo fossero le drabble a sorpresa, per dire. Invece mi trovo questo raccolto commovente di Sirius e Harry, del loro riconoscersi. Sono d'accordo con la tua ricostruzione e credo che Sirius sapesse bene che Harry non era James. Come poteva confondere il suo migliore amico con il figlio? Tuttavia, credo anche che lo amasse perché in Harry c'era tanto di James e il voler assistere alla partita di Quidditch ne è un esempio.
Sappi che l'ultima frase mi ha ucciso perché il mio pensiero va sempre a Regulus e non è possibile che Sirius abbia riconosciuto James e poi Harry e non abbia riconosciuto Regulus, il suo vero fratello, della sua vera famiglia. ç__ç
E niente, sei brava a scrivere ed è una bella storia, anche commovente e niente devo pensare a James e Lily, a quanto fosse triste la condizione di Harry per commuovermi perché Sirius proprio mi fa incazzare.
Ti mando un abbraccio,
Sev

Recensore Master
31/08/20, ore 16:56

Ciao :-)
Wow è una storia dolcissima! Complimenti!
Lucius e James sono due figure completamente diverse, così come lo saranno i figli, perciò mi ha colpito profondamente la tua riflessione finale: sono entrambi padri emozionati e felici perché hanno tra le mani un esserino che significa tanto per loro.
Comprendo e condivido la tua 'antipatia' per Lucius, d'altronde la Rowling non si è sforzata per farcelo apprezzare ihihihihih In questo caso, però, credo che il tuo riserbo nei suoi confronti abbia inciso positivamente sulla sua caratterizzazione: Lucius è stato educato così, è perfettente plausibile che vede l'erede in Draco; ma è anche vanitoso e per lui l'aspetto e gli occhi di Draco sono fondamentali.
Al contrario la scena che ritrae James e Lily è vivace, quasi divertente e James nel figlio vede il perfetto connubio tra lui e la moglie, il loro amore.
Davvero una storia molto bella, ancora complimenti ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Master
23/08/20, ore 13:11
Cap. 1:

ciao Lisbeth!
Mi piace sempre molto leggere di Petunia perché è un personaggio francamente insopportabile, che però regala sempre storie bellissime (o magari sono stata fortunata io a trovare sempre autrici bravissime, che ti devo dire). Petunia è normale e sua sorella no. Sua sorella è maga e diventa un’estranea, appartiene a un mondo da cui Petunia è estromessa. Non è bella (o si sciuperà molto in fretta) e perderà in maniera tragica questa sorella con cui ha smesso di capirsi e di essere complice per via della magia.

In ciò, Harry rappresenta una dolorosissima ferita perennemente aperta: assomiglia alla madre, è indubbiamente un peso per la sua magia ed è la definitiva cesura di Lily col mondo babbano. Eppure quelle righe finali che hai inserito, se Harry riporti da Hogwarts qualcosa di Lily, è un piccolo raggio di speranza di grande potenza, che mi ha colpita. Petunia, infatti, non è solamente arrabbiata o gelosa che la sorella speciale abbia una vita speciale e concerti su di sé le preoccupazioni dei genitori, né che non possa capire il tipo di vita e di lotta che la sorella ha scelto. Le manca la complicità e si sente tradita e defraudata. I tre momenti in cui si divide la storia passano bene tra amarezza, stupore e una dolciastra nostalgia che mi ci voleva proprio in questa domenica all’insegna dell’angst! Un caro saluto e perdona la recensione breve, ma era tanto che non passavo e volevo assolutamente riuscirci oggi!
A prestissimo,
Shilyss

Recensore Master
21/08/20, ore 23:29

Ciao Fede ^^

Stasera mi impegno e recupero almeno un paio di flash sul tuo profilo. ❤

Anche questa parte è stata davvero molto sentita da entrambe le prospettive, indipendentemente dal messaggio che tu hai trasmesso.
Mi è piaciuto molto come hai inserito il tema della guerra all'interno del paragone. La guerra rende tutti uguali nella vita e nella morte, ogni essere umano è fragile e soggetto a perdite quando combatte per raggiungere un proprio ideale; è l'esistenza ad accentuare le disparità, prima ancora l'uomo stesso con i suoi pregiudizi e le proprie categorie mentali.
La dolcezza della nascita si scontra con la crudeltà della vita, delle differenze, della sofferenza, della lotta per sopravvivere in un mondo ai tempi della guerra dilaniato per entrambi gli schieramenti.

Mostri la diversa visione della paternità da parte di due famiglie con valori differenti.
Anche se Lucius non è tra i personaggi di cui ami narrare, hai reso molto bene la sua posizione sociale. Ti sei soffermata sui punti giusti: in primis l'erede maschio che porta avanti il nome dei Malfoy e poi sull'orgoglio e l'ambizione di quest'uomo e della sua famiglia. Lasci intravedere l'impronta che avrà l'educazione di Draco. Trapela poco affetto, solo riconoscimento in un figlio con i suoi stessi tratti, il suo stesso sangue rigorosamente puro, un bambino da modellare nell'anima sui medesimi valori di Lucius.

Harry è libertà e speranza. Per James e Lily sottolinei il loro amore, Harry è il frutto di un grande amore, di un tentativo di reagire all'orrore della guerra. Anche nel diventare genitori loro hanno combattuto, non si sono arresi alla vita e al destino ingiusto. La vita nel loro caso è in netto contrasto con la morte.
Nel caso dei Potter, poni più attenzione al lato affettivo nei confronti del bimbo, ai dettagli del neonato che fanno emozionare i neogenitori. Rimarchi una somiglianza tra Harry e James più affettiva, la quale evidenzia solo l'amore di un padre e l'amore di una madre per marito e figlio. Sottolinei l'eternità del loro legame attraverso metafore e colori ricchi di speranza.

L'ingiustizia della guerra non colpisce solo chi la subisce, come nel caso dei Potter, ma anche chi la combatte come i Malfoy.

È sempre un piacere tornare sul tuo profilo, i tuoi lavori sono sempre intense introspezioni ❤

Un grande abbraccio
-Vale

Recensore Veterano
19/08/20, ore 10:27
Cap. 1:

Questa storia io l'avevo amata quando la lessi e l'ho amata con la stessa intensità ora che l'ho riletta (più di una volta, tra l'altro). Ti ho già detto quanto mi incuriosisca la figura di Petunia, soprattutto (e inevitabilmente) in relazione a Lily. Le sorelle Evans, come i (cari) fratelli Black, si trascinano dietro un potenziale Angst non indifferente, Angst che qui ho trovato perfettamente e magnificamente in atto (le tue raccolte sono micidiali, dal punto di vista dell'Angst). È un brano breve, questo, eppure capace di restituire il dramma di Petunia - che meraviglia di sintesi che hai usato, per condensare la tragica banalità della sua esistenza: "una condanna inappellabile ad una banale normalità". Spesso te ne esci con frasi come questa, così dense , semplici manciate di parole in cui riesci davvero a racchiudere l'essenza e l'esistenza di un personaggio e che mi colpiscono sempre. Per quanto il personaggio di Petunia sia spiacevole e, anzi, proprio per questo, durante la lettura dei libri è raro che ci si soffermi su di lei, sul suo dramma che si consuma in silenzio nelle primissime pagine. Mentre noi accompagniamo Harry e tutti coloro che non sono condannati alla normalità, Petunia è proprio l'emblema dell'esclusione, di quella porzione di umanità che non ignora la magia ma che, crudelmente, non ne risulta toccata. Lei resta perennemente "sulla soglia" di quel mondo alternativo, con la consapevolezza (ed è quello che ferisce di più, l'esserne coscienti) di essere banale. Lei non è speciale, anche se vorrebbe esserlo ("vorrebbe sentirsi speciale anche lei, come Lily che incanta tutti facendo muovere fiori" - altra frase che ho amato). Tramite Harry, noi tendiamo a vedere dall'esterno l'inasprimento di Petunia, quindi - in un senso - è come se, da lettori, mantenessimo sempre la prospettiva "di Lily"; Harry parte e, tornando, si ritrova davanti a quel che la stessa Lily ritrovava, tornando a casa: una persona - bambina e poi donna - sempre più amareggiata, rancorosa e scontrosa. Invece, qui, tu sei stata proprio brava a descrivere "l'altro lato della medaglia". Cosa provava Petunia, quando Lily tornava? "Ad ogni ritorno Lily è sempre diversa, sempre più lontana." Ecco, proprio qui, ho avvertito tutta l'impotenza dell'escluso, di chi resta indietro e non può far altro che assistere inerme ad un cambiamento in cui non ha alcun ruolo. Petunia e Lily viaggiano a velocità diverse, asincrone. Petunia è costretta all'immobilismo dall'esclusione, costretta ad arrancare dietro a quella sorella speciale che ritorna a casa sempre più mutata, e quando ci si stanca di arrancare, di tenere il passo, cosa resta da fare, se non - appunto - innalzare un muro? È molto potente il parallelismo che hai evocato tra le due barriere: quella fisica, concreta di King's Cross dietro cui Petunia si ritrova ogni anno e quella "invisibile" che gradualmente costruisce tra sé e Lily. Ecco, tu hai reso perfettamente il senso di isolamento e di esclusione di Petunia, hai saputo trasmettere cosa si provi nel vedere le proprie speranze continuamente infrante, ad assistere impotenti alla brutale riconferma della propria banalità - ogni anno, ogni volta -. Credo che questo basti ad indurire una persona, ad infiammarle una buona dose di inestinguibile rancore nel petto. Hai reso visibile la barriera , tanto che mi sono sentita anche io intrappolata dietro ad un muro, per tutto il tempo. Direi che sia indice della riuscita del brano, no? Che dire di più: di qualsiasi personaggio tu scriva, non c'è nulla da fare, viene fuori un capolavoro. ♡