Recensioni per
Resta solo il rimpianto – È già perduto
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/10/21, ore 19:47

Ciao!
Tornando sul tuo profilo (dopo un illuminante scambio su Gilderoy, Kingsley e Dirty Dancing su Facebook), ho scoperto ben due Kingeroy che mi erano sfuggite (imperdonabile!), perciò eccomi qui a leggerne intanto una, sperando di non essere come al solito lentissima prima di riuscire ad arrivare alla seconda.
Devo averti già detto in altre recensioni, ma è sempre bene ripeterlo, che adoro questa ship! Mi piace tantissimo la dinamica che porta due personaggi così distanti caratterialmente a relazionarsi. Mi piace come scrivi di incontri, punti di contatto, connessioni; mi piace come diventano inevitabilmente scontri di valori, allontanamento.
Questa storia è una breve raccolta di momenti Kingeroy, ma trovo che presenti completamente l'evoluzione del loro rapporto, dagli inizi a Hogwarts alla fine dopo la scuola. Procede per punti salienti, è un racconto forse meno ampio di altri, ma vi ho ritrovato la ship in maniera altrettanto vivida rispetto alle altre storie che ho letto.
Rappresenti Kingsley e Gilderoy in un modo sempre molto coerente, sia nella caratterizzazione dei personaggi (e nell'IC, per due personaggi comunque secondari nell'opera originale) sia nelle dinamiche in cui due personaggi con questa caratteri possono interagire. Kingsley è un ragazzo, e poi un uomo, concreto, retto, uno che può solo "far finta di essere bugiardo": lo abbiamo conosciuto così nella saga, validissimo Auror, lo ritrovo così in queste storie che si insinuano nell'ambito sentimentale chiaramente ignorato da Harry Potter. Gilderoy è "egocentrico, manipolatore e vanitoso" da ragazzino come da adulto, nella figura del professore di cui abbiamo letto nel secondo libro; ma allora, a Hogwarts, gli restava ancora qualcosa dietro la maschera, qualcosa da cogliere solo con il desiderio di andare oltre la facciata. Nel momento in cui entrambi crescono non vi sono più punti di contatto, perciò la mancanza di un lieto fine (pure se mi distrugge ogni volta, e stavolta non hai neanche citato la perdita di memoria!) è così giusta. Credo che il fascino di questa coppia stia anche nel concetto di rimpianto, che qui hai ripreso pure nel titolo.
Mi ha colpita questo passaggio: "vuole scoprire il segreto che permette a un sorriso così vuoto di abbagliare chiunque". Trovo che descriva perfettamente Gilderoy (l'immagine del "sorriso vuoto" gli si addice) e il fascino che esecita su tutti, incluso Kingsley, il quale però non si accontenta di vedere solo sorrisi.
Sono molto contenta di aver letto ancora di loro, anche questa storia mi è piaciuta. Attendo pazientemente ogni altro work in progress sulla ship!
Un abbraccio!

Recensore Master
12/01/21, ore 12:15

Buondì, cara, eccomi qui :D

la tua ultima pubblicazione mi ha incuriosita tantissimo, ma prima di passare di lì volevo dare un'occhiata alle fic che hanno visto la nascita di questa coppia particolarissima **. Perciò eccomi qui!
Ho imparato ad apprezzare il crack pairing grazie a Martina e questa coppia mi ha incuriosita un sacco perchè, conoscendo veramente pochissimo le età dei personaggi, non mi ero mai soffermata sul fatto che potessero essere coetanei ^^. E visti anche i loro caratteri completamente opposti mai avrei pensato di immaginarli coinvolti in una situazione sentimentale xD
Nella prima scena, questa contrapposizione di indole ce la presenti molto bene, sfruttando al meglio ogni parola: da un lato abbiamo Kingsley, ragazzo serio, metodico, preciso: inizialmente è infastidito dall'atteggiamento del compagno, dal suo apparire tanto vuoto e vanesio (LOL; ho adorato un sacco il soprannome Riccioli d'oro, per quanto mi riguarda è canon), poi però comincia a nascere un interesse prettamente scientifico sul come Gilderoy riesca a intortare i professori, basandosi praticamente sul nulla. Trovo assolutamente canon anche questo e non faccio alcuna fatica a immaginare Allock, grazie al suo fascino e alla sua lingua, fra i componenti del Lumaclub. Lui e Kinglsey sembrano possedere entrambi quelle caratteristiche tanto care a Horace, seppure in maniera diversa: da un lato una luce abbagliante, dall'altro l'intelligenza e il carisma.
Nella seconda parte abbiamo il luogo che più di tutti io vorrei costruire in casa mia: ho un'adorazione per il bagno dei prefetti e quella meravigliosa vasca che hanno a disposizione **. Mi è piaciuto come, sempre in pochissime parole, tu sia riuscita a creare un altro scorcio sui loro caratteri opposti e sui loro comportamenti: la natura vanesia di Allock si riflette anche nelle sue abitudini igieniche, mentre Kingsley, suo malgrado, è sempre più preso da lui.
Nella terza il confronto si fa più diretto e qualche ombra comincia a palesarsi: da un lato Gilderoy mi fa una tenerezza assurda, perchè non riesco a percepire vera malizia nel suo atteggiamento, pare più un semplice auto-adularsi indotto da una insicurezza di fondo ben celata. Insicurezza che Kingsley sembrerebbe cogliere e vorrebbe amare, ma ahimè, Allock sembra invece appartenere a quella schiera di persone che reputa possibile essere degni di affetto solo mostrandosi perfetti. Quelle persone convinte che i propri difetti non piaceranno mai a nessuno e che allora sia meglio vivere di apparenze çç.
E il culmine, la conferma, l'abbiamo nell'ultima scena che vede il loro allontanamento definitivo: dell'ingenuità di Allock non è rimasto più nulla, e questo è veramente un colpo al cuore çç. Ho adorato la frase "il Sorriso più Affascinante d'Inghilterra ha divorato tutto" che lascia perfettamente intendere quanto appunto l'apparenza sia arrivata a determinare del tutto la vita di questo ragazzo. E come concludi giustamente, a Kingsley resta solo il rimpianto, e a me l'amaro in bocca çç

Ottimo lavoro, cara, leggerò volentierissimo anche le altre storie di questa serie, appena possibile **.
Un abbraccio e grazie mille per la bella lettura <3

Bennina

ps: ho anche le ultime di SE da cui passare! perdonami, stavolta mi sa che sarò io ad avere tempi biblici ahahah

Recensore Veterano
10/01/21, ore 19:21

E di nuovo mi hai fatta innamorare dei kingeroy... davvero.

ci sono ship che non ho mai preso in considerazione e che mi riscopro ad amare grazie a storie come la tua.

corro a leggere "Ma ci conosciamo, noi?"

Recensore Master
17/09/20, ore 10:21

Ciao, sono qui per lo scambio.
Era un'eternità che non leggevo una storia dedicata al variegato mondo di Harry Potter, possiamo dire di conoscerre tutti molto bene la saga: io un po' meno molti dei personaggi secondari, permettimi il termine, che la popolano. In particolare, trovo geniale prendere in esame alcuni aspetti della loro storia, tutti loro passati da Hogwarts come studenti. Così ho trovato interessante e divertente leggere di Kingsley e Gilderoy in questa veste, col caro "riccioli d'oro" che fin da subito, appare molto antipatico anche a me. Penso sia un modo come un altro di conoscere e apprezzare meglio entrambi, affondando le radici nel loro passato. Ciò che posso dire in più è che la lettura è risultata piacevolissima, con un testo perfetto e completamente privo di sbavature. Del resto, penso non ci fosse da aspettarsi niente di meno dalla bravissima autrice quale sei.
Tea.
(Recensione modificata il 17/09/2020 - 10:27 am)

Recensore Master
05/09/20, ore 12:16

Ciao, Greta!
E un buongiorno anche a Kingsley e Gilderoy, non posso certo dimenticarmi di salutare come si deve anche loro.
 
Finalmente riesco a passare con le mie solite recensioni senza capo né coda, dato che la storia attendeva da tempo che trovassi il tempo e le parole giuste per passare non solo a leggere e amarla, ma anche a farti sapere quanto mi fosse piaciuta – l’ho letta in treno poco dopo che l’avevi pubblicata, dirò solo che me ne stavo tutta soddisfatta a rimirare il telefono con gli occhi a cuoricino e tra sospiri innamorati, ehm ehm.
 
Ma passiamo a loro, i veri protagonisti di queste drabble un po’ troppo cresciute.
Innanzitutto mi è piaciuto il legame che si viene a creare tra la prima e l’ultima drabble, con quelle frasi finali messe separate e che si ritrovano nel titolo, ma in ordine invertito. Mi hanno lasciato un senso di ineluttabilità in questa “storia d’amore” (?) fatta di rimpianti e che, sin dagli inizi, ha ben poca speranza di vedere un futuro. Quel “è già perduto”, che nel testo indica come, per quanto si sforzi di mentire anche a se stesso, Kingsley sia già attratto da Riccioli d’Oro, nel titolo si ribalta che ribadisce come qualsiasi sentimento ci sia stato tra loro è ormai perduto e resti solo una matassa di rimpianti e non detti. Spero si sia capito questo ragionamento un po’ confuso, ma ho davvero amato il parallelismo/ribaltamento con cui hai costruito il titolo.
Ecco, ora vado davvero oltre il titolo e arrivo da loro due, sento già che Gilderoy si sta indispettendo per non ricevere le giuste attenzioni.
Mi è piaciuta l’atmosfera che si trascina per tutta la raccolta, di questa “relazione” (tra tante virgolette) che è più un sogno sospeso nella testa di Kingsley, che non sappiamo bene se e quando abbia avuto qualche passo in più (no, non è vero, è certo che qualcosa tra tutte quelle bolle di sapone ci sia stato). È proprio questo gioco fatto di allusioni tra loro, sorrisi maliziosi e ammissioni a se stesso di Kingsley – che pian piano si trasformano anche in ammissioni a Gilderoy –, che crea tensione, una tensione palpabile e ammaliante, che non può che far innamorare ancora di più dell’idea di loro due assieme. Insomma, te l’ho già detto in “Ma ci conosciamo, noi?”: li rendi credibilissimi, insieme, ma soprattutto sai far innamorare il lettore dell’idea di loro come coppia, e farli shippare (io aspetto la Oliver/Charlie per perdere definitivamente la testa anche per loro due, sappilo!, perché se l’idea mi stuzzica anche senza averli letti non so cosa potrebbe fare una tua storia XD).
Mi è piaciuto moltissimo come hai sviluppato il prompt, andando a scavare anche qui oltre la patina di Gilderoy – e ancora più complimenti, perché farlo nello spazio ristretto delle drabble è molto, molto più complesso –, mettendo in luce i suoi difetti, che sono “la ridicola ingenuità” di un ragazzino, che lo rendono vero e più autentico dei falsi pregi che si costruisce attorno. E soprattutto mi è piaciuto come sia Kingsley a saper vedere questi difetti e a innamorarsi di essi, accettando Gilderoy per ciò che davvero è.
La drabble finale… io lo so che è l’unica conclusione sensata per scrivere di loro, perché sono due personalità che cercano cose diverse, necessariamente la vita adulta le deve separare, però un pochino ha fatto male vederli così, che non si scrivono e rispondono più. Il sorriso di Gilderoy è ormai quello che impazza sulle copertine e ammalia tutti, non ha niente di sincero e solo per Kingsley, e c’è solo il rimpianto per quel che erano.
 
Bellissima, davvero bellissima questa raccolta, così come ogni cosa che scrivi. I complimenti posso solo ripeterteli ogni volta e sempre più, anche a costo di risultare ripetitiva, ma te li meriti tutti.
Io devo passare anche dai koala, che ho già letto, devo solo riuscire a ottenere un pc per più di dieci minuti e scriverti la recensione che meritano (poche parole: io concordo con ogni parola di Ole per quanto riguarda “la Eloise che non è un koala” – maturità, questa cosa che mi manca).
 
Ora ti saluto, prima che mi scacci a suon di svolazzi del mantello di Gilderoy, e saluto anche i due signorini della storia (e Ole e Homer perché sì).
Un grande abbraccio e a presto,
Maqry

Recensore Master
28/08/20, ore 17:10

Cara Blackjessamine,
è da quando hai postato questa storia che sto cercando di recensirla e ora eccomi qui, con la manicure appena fatta e queste drabble che raccontano un amore finito nelle ceneri del rimpianto. La coppia Gilderoy/Kingsley è qualcosa di totalmente nuovo per me, ma come sempre avviene quando chi scrive sa cosa sta facendo, ha perfettamente senso. Il punto di vista di Kinglesy ripercorre il legame con Allock: non sono vecchi amici e il primo ha perennemente consapevolezza dei difetti dell’altro, del suo sorriso falso, del suo intento manipolatorio e del fatto che è tutto fumo e niente arrosto. Allock sa di piacere e di piacere a Kinglesy: la battuta sua che preferisco è quando afferma di piacere a tutti, anche al compagno di scuola che lo appella nei peggiori (e più veri) modi. Ma del resto l’amore si completa nel difetto, non nel pregio.

E quindi Kinglesy si trova ad ammirare, suo malgrado, un compagno spaccone che poi finisce per dimenticarlo e non scrivergli. La parte finale del capitolo raccoglie gli altri insieme e propone, della coppia, l’unica versione plausibile. Una che vede i due compagni di scuola vicini nel periodo dell’adolescenza e decisamente non amici, ma lontani anni luce da adulti. Ad Allock non interessa intrattenere una corrispondenza con Kinglesy: rivedendolo da adulto, fa dei commenti che sono unicamente di circostanza. Parole sospese, volte a mantenere un certo distacco velato, una benevolenza distratta che proprio perché concessa suona come falsa e viene rivelata dalle due affermazioni di Kingsley, una detta a voce e l’altra pensata. Che a interrompere la corrispondenza e il rapporto fu un Allock che non aveva più bisogno di nulla e un vecchio amico Kingsley non lo è mai stato. Ecco cosa mi piace della tua scrittura, cara Blackjessamine. Il non detto e la maturità dei concetti espressi – oltre allo stile sempre incantevole. Un abbraccio e a presto, che devo cercare di recensire l’ultimo di Surya da tipo quattro giorni, me tapina!
Shilyss

Recensore Veterano
26/08/20, ore 14:20

Lo ammetto: già sul Gruppo, la tua presentazione della #kingeroy mi aveva incuriosita tantissimo (eccoci, praticamente, all'ennesima associazione di personaggi che, da sola, non avrei mai elaborato e che, grazie alla bravura di un'autrice che vi si è cimentata, ho infine adorato ). I tuoi Kingsley e "Riccioli d'Oro" mi sono entrati nel cuore e, ci tengo a precisarlo, non provengo neanche dall'OS che citi nelle note. Perciò, sebbene a tuo dire qui non siano "granché giustificati ", quattro scene ti sono pienamente bastate per delineare una precisa dinamica, un'atmosfera colta nel suo graduale disfarsi e sfilacciarsi - che mi ha catturato. Ho adorato il tuo Kingsley che osserva e scruta, attento ad ogni dettaglio - alle sfumature dei sorrisi dell'altro - e Gilderoy lo hai reso perfettamente. Il suo è un ritratto filtrato attraverso gli occhi di Kingsley ed è proprio per questo, forse, che Gilderoy arriva così genuino agli occhi del lettore, perché gli occhi di Kingsley sono i soli in grado di vedere oltre la superficie abbagliante, oltre la maschera. Credo, comunque, che l'aspetto che più mi ha colpito sia stata questa sorta di ambivalenza costante. Già nei primi tre momenti, è come se entrambi si trovino a sostare al confine tra ciò che sono nel presente e ciò che Kingsley (che non sopporta "farsi trovare impreparato") già percepisce sarebbero diventati. Si avverte sin dall'inizio questa malinconia soffusa, il rimpianto premonitore di un addio preannunciato - rimpianto che è, tristemente, anche l'unico superstite del loro rapporto. Ecco, direi questo: mi è piaciuta questa malinconica lucidità con cui il tuo Kingsley ama - vive - Gilderoy e ne prende, infine, le distanze. Ormai, ho capito che sei un'autrice originale a cui piace sperimentare, eppure c'è sempre una sorta di impronta familiare, questo stile lirico che ritrovo costantemente (come emerge, qui, ad esempio, nell'immagine di un Gilderoy sfuggente - "uno svolazzo di mantello") e che mi piace da matti. È la prima tua storia che leggo dopo la raccolta che tanto ho amato e ti riconfermi bravissima.♡

Recensore Master
25/08/20, ore 21:29

Ciao Greta, come potevo non fiondarmi qui appena ho visto la pubblicazione? 
Amo questa tua coppia crack, amo il modo in cui li interpreti e li incastri e in questa "costola di Ma ci conosciamo noi?" (come tu l'hai definita) tutto questo emerge perfettamente. Mostri Kingsley e Gilderoy tra i banchi di Hogwarts quando fanno solo le prove di ciò che saranno - quando Gilderoy inizia a tessere maschere e bugie per farsi notare, ma lascia a Kingsley di cogliere quanto ci sia, dopotutto, di vero.
Vuole scoprire il segreto che permette a un sorriso così vuoto di abbagliare chiunque. Questa frase mi è piaciuta tantissimo: coglie un'iniziale interesse puramente mentale da parte di Kingsley per capire quanto la vanità possa essere vincente, che però è irrimediabilmente anche oltre e infatti è già perduto. Bellissimo il riferimento a come Gidleroy riesca a incantare con le chiacchiere Lumacorno (l'incontro tra loro due, che di chiacchiere se ne intendono, lo troverei interessantissimo). E poi quel sorriso vuoto diventa nella drabble successiva vero, un privilegio concesso a pochi, ed è in nome di quel sorriso e di ciò che vi ha visto dietro che, nella terza drabble, Kingsley gli svela che può essere una brava persona anche con dei difetti. È che lui lo vede per quello che è, e non solo per quello che si sforza costantemente di essere, lo vede e glielo dice, prova a farglielo capire e in qualche modo a salvarlo dalla propria vanità - è qualcosa che si sposa benissimo con una persona che della vanità ha fatto tutto, un ponte tra i due perfetto, la chiave per scoprire il punto di vulnerabilità. Ma ovviamente il finale è un altro: Gilderoy in quella gabbia di bugie ci si infila completamente, come il titolo stesso già suggeriva.
Bellissime drabble, mi hanno trasmesso davvero moltissimo e credo siano anche collegate molto bene nel mostrare dei momenti cronologici di questi due che si trovano prima di dividersi, prima di diventare quelli che conosciamo e di vedere le loro strade biforcarsi.
Le ho amate tutte e quattro, grazie per aver creato questa coppia. Sono in delirio totale (e di fatti credo che la recensione non sia troppo logica, perdonami). Vola tra le preferite in direttissima.
Tanti baci e mille complimenti come sempre! Alla prossima!