Cara la mia Mirycosa!
Giungo a te in estremo e folle ritardo, ma eccomi qui e noto con piacere che ho tante cose da leggere **. Questa shot su Sandy mi è piaciuta moltissimo, perché tira fuori la consapevolezza della situazione che avvolge questa donna bellissima – perché è bellissima – sciupata da una vita povera e che l’ha fatta sfiorire. Che Sandy sia stanca lo rivelano tanti fattori; ha un rimorso di coscienza quando chiama il soldato, guarda le foto, è insofferente. È entrata in una spirale in cui è perfettamente cosciente di far parte di un gioco folle e non ci vuole più giocare. Non ama Carl (non più, almeno) e questa relazione non l’ha migliorata. È la modella di un set in cui l’occhio nemmeno si posa su di lei, ma sui cadaveri scempiati, i modelli perfetti, ma meschini, perché nemmeno loro sono del tutto salvabili, in questo film/romanzo che colpisce per la crudezza con cui è raccontata la vita umana in generale, la vita della provincia più fonda degli States in particolare. Sandy dice che nessuno dei modelli si è tirato indietro dal farle le avances, ricordando in tal modo i bambini golosi che mangiano la casetta di marzapane, evidente trappola della strega golosa in cui, purtuttavia, tutti cadono.
L’altro tema molto bello e che hai descritto bene è sull’opportunità. Sandy è diventata prostituta e si è adeguata alle fantasie morbose di Carl perché vive in un ambiente in cui, dalla fuga di suo padre, tutto si è degradato. Lei riconosce che ha avuto meno probabilità di suo fratello Lee, ma riconosce anche che la presunta superiorità sociale del poliziotto è stata pagata con l’omertà, con la corruzione e con l’abuso di alcool. Lee non è migliore di lei. Piuttosto, Sandy è l’esempio di una profezia avveratasi: poiché tutti la vedevano finire a fare la prostituta, alla fine lo è diventata, degradandosi ancora di più e lasciando corrompere la sua bellezza, che tu hai reso sciupata con quell’unica nota, perfettamente inserita, sui denti gialli di lei.
Il diavolo in questo senso è il ragazzo, Arvin. Il modello perfetto con questi occhi fiammeggianti, che non ci sta a crepare per esaudire le perversioni di un fotografo fallito e si difende. Ed effettivamente nel film c’è un momento di esitazione, da parte di entrambi, sullo sparare, ma il gesto si rivela necessario. Arvin non può lasciare testimoni e nemmeno Sandy può permettersi che lui le sopravviva. Le strade del diavolo non sono solamente quelle che si inoltrano nelle sperdute e disagiate campagne americane, ma anche il tragico intreccio di destini che non lascia alcuno scampo, anche le scelte fatte dai personaggi (penso alla Sandy ancora cameriera che, in un breve momento del film, incontra Carl, lusingata dai suoi complimenti). Di tutt’altro genere sono i miei complimenti, tesi a prometterti che avrai a breve mie notizie e che recuperò tutto come ‘na catapulta. È un bellissimo momento introspettivo, Cosetta mia <3
Un abbraccio,
Shilyss e che il Pistacchio sia con te <3 |