Recensioni per
Il padiglione d'oro - una storia giapponese
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/10/20, ore 16:29

Uhm, non posso certo dire che la situazione del protagonista sia tutta rose e fiori. Precario su tutti i fronti: vive in quello che è praticamente un tugurio in affitto, lavora non in condizioni ideali (anche se, devo dire, che Muso e Be aggiungono qualche nota di colore. Li adoro!), cerca di sfondare come fumettista (e qui la vedo difficile), e a malapena parla la lingua. Come se tutto questo non bastasse, ha anche iniziato a...come dire, ad avvertire la presenza della moglie defunta in uno dei capoccia dell'azienda per cui lavora (ma tu guarda la reincarnazione che scherzi ti fa!). Il quale capoccia lo ha appena beccato a frugare nel suo ufficio. Ma che bellezza, che gli succederà adesso? Divorato da Godzilla mentre è seduto sulla tazza? Schiacciato da Goldrake che si è svegliato storto? Chissà.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
09/10/20, ore 10:36

Buongiorno yonoi! Mi sono immersa con piacere nella lettura del secondo capitolo della tua storia, tornando a quell'atmosfera di calma malinconia che la pervade. La spiaggia quasi deserta in cui è vietato praticamente fare tutto; il mercatino settimanale avvolto dalla sottile pioggerella che quasi non bagna; la bancarella di tazze riparate con l'arte dello kintsugi, che non conoscevo e ho trovato a dir poco fantastica, con un concetto filosofico di fondo che ho adorato; il ristorante deserto all'ora tarda in cui Hirano fa la sua comparsa, con la scusa di mangiare quel ramen che invece lascia sempre intatto.
Sembra quasi che, come il protagonista, anche Hirano sia attratto da quello straniero rimasto in Giappone solo ed esclusivamente per crogiolarsi tra i ricordi della moglie. E infatti, il licenziamento tarda ad arrivare, nonostante lo abbia sorpreso con la foto in mano. E quella chiamata dal parte della casa editrice, secondo me, è proprio stata stimolata da Hirano.
Una cosa mi ha fatto sorridere: il ragazzino con gli occhiali a fondo di bottiglia che vende i suoi manga mi ha ricordato Nobita dell'anime Doraemon, che mio figlio adora.
Complimenti per l'accuratezza con cui descrivi le tradizioni e gli usi del Giappone, si vede che sei informatissimo sull'argomento.
Leggere le tue parole è sempre un piacere: hai uno stile che ti invidio tantissimo!
A presto!

Recensore Master
04/10/20, ore 19:06

Seconda recensione premio per il primo posto al contest "dediche per tutti" sul forum di Efp.

Carissimo Yo,
Ho iniziato a leggere questa tua nippostoria con grande curiosità e mi sono ritrovato catapultato in un mondo che sembra una fiaba. Malinconica, forse un po' triste, ma pur sempre ricca di magia. Questo in parte credo sia dovuto al fatto che il popolo giapponese è il Giappone di per sè siano visti da molti occidentali (me compreso) come persone che vivono in un mondo a sè stante. Mi sono sempre chiesto se siano un popolo felice, se sappiano come godersi la vita. La descrizione che hai dato degli impiegati che entrano a lavoro e subito iniziano a lavorare chiusi in box isolati per ore, credo sia molto più che la tua pura e semplice fantasia. Alla fine quello più fortunato mi è sembrato proprio il tuo protagonista. Ha trovato lavori umili, volendo, ma non ti é mai capitato di andare o tornare da lavoro, in piena routine di vita e vedere qualcuno che fa un lavoro lontano anni luce dal tuo e pensare: "cavoli, mi piacerebbe cambiare, qualche volta..."?
A me sì. Un tizio una volta tagliava un enorme prato con una di quelle macchine che si guidano. Avrei dato qualsiasi cosa pur di prendere il suo posto, anche solo per un giorno.
Anche gratis!
Un giapponese non lo farebbe mai. Ma in compenso si possono permettere un ristoratore che odia tutti indistintamente, violando tutte le regole della buona accoglienza e cucina.
Perché rimanere a vivere in un paese così lontano dal nostro (da occidentali) modo di pensare? Questo tuo protagonista mi sembra che abbia deciso di rimanere forse per onorare la persona amata, non vedo altra spiegazione. Non spiaccica una parola di giapponese, conosce sì e no due persone e ha un lavoro che troverebbe tranquillamente in qualsiasi altra parte del mondo.
Mi sa che la soluzione arriverà nei prossimi capitoli, che attendo con trepidante attesa.
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
04/10/20, ore 02:56

Eccoci qui, un poco in ritardo (come mio solito) ma arrivo anche io a degustare questa storia dall'infinita (mi dicevi) peregrina ispirazione e stesura.
Questo si presenta davvero come un racconto peculiare, fin dalla intro le cui brevi premesse sono però abbastanza curiose e interessanti.
Già da lì comunque si capisce che sarà un racconto piuttosto malinconico e per ora davvero lo è, ha quel non so che, soprattutto nei ricordi e nelle fugaci apparizioni di Fumi che viene istintivo abbinarci una musichina lenta di trillini e carillon, un po' come il furin, un po' come il clima da neve e grigi che descrivi così magistralmente abbinandolo poi al ricordo di questa ragazza.
Questo primo cap è servito quasi interamente per farci ambientare e ti è riuscito molto bene come è tuo solito tra magiche descrizioni e personaggi peculiari come Be o Muso: sembra di essere lì anche noi, in questa operosa città ricca di efficienza e solitudine con i termini tipici e gli ambienti ripresi pari pari... Mi hai detto di non esserci mai andato ma sembra tu ci viva tanta ne è la precisione e la cura per gli ambienti, cosa decisamente non facile e non da tutti!
Il protagonista, solo, laborioso, meditabondo e malinconico, sta giusto pensando di andare via dal Giappone visto che Fumi non c'è più quando incontra il suo superiore che accidentalmente ha qualcosa che gli ricorda l'amata.
Cosa aveva Fumi? E perché quest'uomo tra mille gliela ricorda? Interagiranno oppure no sti due?
Vedremo cosa ci riserverai alla prossima puntata....
Ciao!
Nala

Recensore Junior
03/10/20, ore 16:00

Un primo capitolo molto bello e ben scritto, che mi ha incuriosito. L'ambientazione giapponese è resa molto bene e si accorda bene con il senso di malinconia che domina la storia (almeno per ora). Non vedo l'ora di scoprire come continuerà, anche perché il Giappone è ricco di leggende su spiriti e affini a cui ci si può ispirare, perciò sono sicura che sarà interessante :)
Complimenti ancora!
A presto,
Framboise

Recensore Master
02/10/20, ore 18:31

Buon pomeriggio Y., torno a immergermi in una delle Tue nuove storie, che bello, ci troviamo all’altro capo dell’orbe terracqueo, l’alba dalle rosee dita entra nella stanza del protagonista, con tutti i rumori e gli odori del risveglio nell’ambiente circostante, con il ricordo di F. che riempie la stanza.
Racconto che si snoda sapiente in una “atmosfera di acqua e di sale”, giungiamo sul luogo di lavoro, F. continua ad esserci, lieve e incolore, un suono, una battuta, un palpito, dolce come il furin.
Il turno delle pulizie e poi l’arrivo degli impiegati, la loro operosità, il punto di ristoro, ogni parola è ben calibrata, un fine lavoro di cesello .. ho ben presente e le tue descrizioni si attanagliano ai costumi del popolo del Sol Levante.
Ecco apparire il padiglione d’oro che penso sia il simbolo ed il titolo del racconto, arriva un boss inopinato come ospite che si mette al gran tavolo, scatenando una immane agitazione, davvero la commedia o la tragedia della sorte ironica per il nostro povero protagonista, che ritrova l’autore della lettera di richiamo e la grazia di Fumi.. la neve e i crisantemi, chapeau, una chiusura finale di classe che ci lascia in attesa della prossima puntata con viva curiosità, a la procaine JQ

Recensore Master
01/10/20, ore 16:55

Ciao yonoi! Passo davvero con grande piacere a leggere la tua storia per il contest di _Vintage_, ammetto che la aspettavo con grande curiosità.
Innanzi tutto mi è piaciuta moltissimo l'ambientazione, con protagonista uno straniero in terra straniera, che dalla morte della sua adorata Fumi non sente più niente come suo. La storia è pregna di un senso di malinconia fortissimo, ma non mi ha trasmesso tristezza, bensì un senso di calma.
Le tue descrizioni sono come sempre estremamente vivide e dettagliate, che fendono l'immaginazione come lampi di luce. Davvero l'ideale per inquadrare quest'uomo e i suoi ricordi che appaiono a sprazzi, mentre si ritrova davanti l'uomo che gli ha negato il suo unico "vezzo" sul lavoro e che tanto gli ricorda la sua amata.
Un altro particolare che mi ha colpito molto, perché anch'io ne faccio uso, è il rumore della risacca inteso come suono della malinconia. In effetti è un'immagine molto evocativa (io lo uso con un significato molto diverso, rappresenta il rapporto amoroso di una coppia slash di cui scrivo nel fandom degli Artisti Musicali).
Davvero, questo primo capitolo mi ha già lasciata a bocca aperta! Stupendo, non ho altre parole per descriverlo!
Al prossimo aggiornamento!

Recensore Master
01/10/20, ore 07:25

Uh, che bellezza! Una nuova storia di fantasmi della Premiata Ditta Yonoi! Posso dirti fin da adesso che già mi piace. L'ambientazione giapponese la trovo interessante, e oserei dire fighissima (dopo anni passati a nutrirmi di anime e manga, non poteva essere altrimenti), così come il protagonista. Uno straniero in terra straniera, che ha perso la sua donna tempo prima, e il cui fantasma si è forse reincarnato in un uomo che non gli sta proprio simpaticossimo. Le premesse per un ottimo racconto ci sono tutte, non vedo l'ora di vedere come prosegue. Al prossimo capitolo!

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