Io non so bene come recensire la PRIMA tua storia di questa raccolta bellissima, perfetta, profondamente visionaria e pronta a devastarmi (ma sempre in senso bello) perché, a monte, non so proprio se sono in grado di dirti quanto mi abbia emozionata.
Sai bene che è scoppiata una scintilla (che ormai è un incendio che non ho intenzione di spegnere!) tra me e questi tuoi personaggi, i tuoi James e Rose che, di qualsivoglia universo si tratti, per me sono e saranno sempre Canon, destinati a perdersi, trovarsi, rincorrersi, e vedere il titolo prescelto e la dedica a questa PRIMA (no, non smetterò di sottolinearlo) storia per questa raccolta mi fa sentire un po' fata madrina di questa raccolta (Che sia BLU!).
Il titolo e la canzone, di cui hai preso la frase finale, sono perfetto per loro, per il modo in cui li descrivi, per l'Apnea in cui questi due pazzi Visionari sono immersi, per quello che non sanno (e non possono, a mio parere) essere se non insieme.
L'Apnea, l'abbiamo detto tante volte, è una parola chiave del loro rapporto ed è una sensazione che ormai non possono non associare a Rose. Del resto, è suo il punto di vista (e non poteva essere diversamente) perché "non esiste mondo al di fuori di James".
Se James vede sempre e solo Rose, a prescindere dalla realtà che lo circonda, per lei il mondo si ferma, si arresta quando in giro c'è James, questo conquistatore di terre perdute, che non smette mai di reclamare la sua conquista.
Dovrei essere abituata a quello che fai con questi personaggi ma resto sempre incantata dal modo in cui sei riuscita a catturare tutte le singole caratteristiche del loro rapporto in questo che considero una sorta di loro manifesto: con pochissime parole hai descritto la loro essenza.
C'è James che conquista, che ottiene quel che vuole, e c'è Rose che è di James in qualsiasi modo possibile e ci sono loro (un solo respiro) sospesi in un momento in cui non c'è più spazio per il rifiuto, è passato il tempo di una impossibilità di definizione, e in cui Rose resta e si rifiuta di lasciarlo andare.
E se prima c'è la tensione e l'eccitazione, quando si arriva a Lui, è come se si fosse ottenuta la cristallizzazione del loro essere la stessa cosa, del non sapere dove finisce l'uno ed inizia l'altra, di quell'appartenenza senza scampo di cui abbiamo sempre tanto parlato e che mi ha colpito dal primo momento nelle tue caratterizzazioni.
È un momento di felicità sospesa, se di felicità si può parlare per questo rapporto così viscerale e struggente che - come direbbe qualcuno (e questo qualcuno saresti tu) - è destinato ad andare oltre l'amore stesso.
Il loro essere Oltre, oltre le definizioni, oltre le paure, oltre proprio qualsiasi cosa, è totalizzante, così forte da sentirti un'intrusa mentre leggi di questi tre passi che preludono ad una intimità unica, esclusiva ed impermeabile a tutto il resto, in pochi istanti che racchiudono un mondo.
Mi rendo conto di essere stata a dir poco delirante, forse poco centrata, ma con loro sono sempre in un brodo di giuggiole.
Shippo, in media, una volta ogni dieci anni ma quando inizio è per sempre e, quindi, sono destinata a stare sul ciglio, facendo molto rumore, rivestendo il mio ruolo di Disturbatrice compulsiva e seriale, CapoShip agguerrita con la faccia da Teti, ad importunarti per ogni singola parola dedicata a questi due che, senza che io gliel'abbia proprio consentito, si sono presi un posto di tutto rispetto nel mio mondo di ship sofferte.
Tutto questo per dirti, ancora una volta, che il mio obiettivo è farti tempestare EFP di storie su questi pazzi Visionari, anche perché, diciamocelo, SE NON TU, CHI?!
E questa Apnea mi resterà sempre sempre sempre impressa, per il modo in cui ti ha ispirato quella canzone, per quella piccola dedica iniziale e per il giorno in cui hai scelto di pubblicarla, con un pensiero che va oltre il rapporto tra Autrice e Lettrice e sfocia in un legame MOLTO più profondo e di cui ti ringrazierò sempre.
Un abbraccio infinito,
Fede |