Recensioni per
La danza degli spiriti
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/02/21, ore 12:41

Carissima Shilyss,
Puntavo questa storia dal volgere dell’anno, come un segugio al laccio che scalpita per fiondarsi sull’ignaro leprotto. Finalmente questo fine settimana mi sono arrogata il diritto di concedermi un pochettino di tempo per me,  innanzitutto per leggere cose belle – e come non sarei potuta passare da te?
È una domenica di nebbia, qui da me; nonostante il solstizio sia ormai passato da un pezzo e si veleggi ormai in direzione dell’equinozio, c’è un quid di liminare, quasi di spettrale, che si è prestato bene a far da contorno alla lettura di questa piccola meraviglia, nonostante la primavera anticipata che imperversa da una decida di giorni.
Credo di aver già monologato altrove – correggimi se sbaglio – su quanto mi piacciano i racconti autoconclusivi, sulla loro difficoltà tecnica, su come siano la prova del nove di una grande penna. No, non intendo ripetermi; ma la tua penna, di volta in volta, si rivela indubbiamente grande.
Potrei dilungarmi su mille dettagli, tutti preziosi ed incastonati con grazia e sapienza, come quella perla di Sigyn rimasta incastrata tra le tavole del pavimento. Tocca il cuore, quella perla incastrata, nascosa, mai del tutto dimenticata; è un dettaglio aggraziato, delicato, racconta una storia nella storia, o forse una metafora, l’eco di un sogno.Vale di più tra le travi del pavimento  di quanto non varrebbe incastonata su una corona. È un valore estetico, ma è soprattutto letterario, simbolico, emotivo.
Sono tantissime le cose che mi incantano delle tue storie, della tua prosa, dai contenuti, alla costruzione dei personaggi, alla cura che trasuda da ogni frase e da ogni parola, con la consapevolezza dell’impatto emotivo che ogni frase ed ogni parola hanno e devono avere. Ma oggi lasciami esprimere – non so se l’abbia già fatto, però, talvolta, repetita iuvant e, anzi, sono una necessità – quanto ami  ed ammiri il sottile senso della misura e dell’equilibrio che traspare  in ogni tuo lavoro  in generale ed in questa  tua nello specifico. È un equilibrio difficile, nella forma e nella  struttura, un filo teso dalla prima all'ultima parola come a costituire la spina dorsale del racconto, tra quello che si lascia intuire dall’inizio – la stasi,  l’astrazione, l'attesa che è un inseguimento di questa notte d’inverso di Sigyn, che sembra avulsa dal tempo perché, in un certo senso, lo è; che sembra non avere inizio né avere fine, perché, in un certo senso, non ce li ha,  non può averli – ed il finale,  come una rivelazione sapientemente preparata, srotolata nel corso dell'intero racconto. Ed in questo racconto in particolare questa meravigliosa continuità, questa condizione di passaggio, di confine che si lascia attraversare come una membrana osmotica da ambo le parti, è un riflesso, un simbolo, del contenuto stesso, incarna il concetto ed il pensiero che animano questa storia, ne sono il fondamento; perché il solstizio è una notte di confine, liminare, in cui il prima e il dopo si confondono, in cui i vivi e i morti possono volteggiare di nuovo insieme per un ballo ancora,  e forse non c’è più differenza tra di loro, non conta più, per un attimo soltanto, per il tempo della notte più lunga. C’è una bellezza assoluta e gratificante nella perfetta coerenza tra forma, struttura e contenuto.  No,  non  avrei potuto trascorrere questa domenica mattina di nebbia in compagnia di una lettura migliore!
Sherry

 

Recensore Master
27/02/21, ore 11:01

Ma buongiorno <3
Finalmente, per una volta, riesco a essere puntuale. Mi aspettavo di trovare un aggiornamento della storia che sto seguendo, ma visto che non ho trovato nuovi capitoli ne approfitto per recuperare questa one-shot che m'intrigava parecchio da un po' ^^
Ci presenti da subito una situazione particolare e angosciante. Si parla di un Loki scomparso e di una Asgard ghiacciata - splendide, tra l'altro, le descrizioni che fai di questo luogo ricoperto di neve. Dai una gioia a me che non la vedo praticamente mai perché qui non nevica nemmeno a pagarla.
Sigyn viene vista come una strega e trascorre il suo tempo immersa fra i libri, addolorata da ciò che ha perso e dall'assenza di Loki. E lui, per fortuna, decide di farle visita in questa triste e fredda notte. Ho amato l'idea dell'illusione con cui rende la casa più accogliente e piacevole, imbastisce il tavolo di pietanze e idromele e perfino il fuoco sembra scoppiettare con più ardore. Lo scambio di dialoghi che hanno sulla questione magia-illusione poi è bellissimo **
Ci viene raccontato da Loki ciò che ha fatto quando non c'era, li vediamo ripercorrere il tempo e le notti del solstizio, li vediamo coinvolti in un amore che è destinato a durare sempre e solo per una notte, una notte magica e bellissima, ma che poi sparisce e lascia solo l'angoscia e i ricordi di quegli attimi in cui sono stati felici.
E' una one-shot che ho letteralmente divorato, non riuscendo a fermarmi per recensire man mano che leggevo, tanto ero coinvolta e ammaliata dalle tue descrizioni sempre splendide, originali e dal suono meraviglioso. Riesci sempre a creare delle immagini vivide e belle, profonde.
Oltretutto, la storia appare intrigante e 'confusa', non si capisce bene dove tu voglia andare a parare, al di là di questa strana notte degli spettri. Era chiaro, chiarissimo, che lo spettro fosse Loki, ci hai imbrogliati tutti in modo astuto perché mai e poi mai mi sarei aspettata che la situazione fosse esattamente al contrario e che quella morta, in realtà, fosse Sigyn. Mi hai davvero fregata, ma ho amato tantissimo il modo in cui l'hai fatto.
Nel momento in cui compare Hela e questa rivelazione viene fuori mi sono venuti i brividi, giuro.
E' senza dubbio entrata a far parte delle mie one-shot preferite, di tutte quelle che hai scritto. Anche se fare classifiche con le tue storie è dura, praticamente impossibile, ad oggi non ne ho ancora trovata una che non mi sia piaciuta <3
Quindi, spero di tornare presto da queste parti e ti faccio i complimenti per l'ennesimo capolavoro <3
fumoemiele

Recensore Veterano
08/02/21, ore 12:29

Ciao!
Premetto che è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi rendo conto di quale perdita sarebbe stata non scoprirti come autrice. È un po’ difficile per me trovare le parole giuste per descrivere la bellezza di questa storia perché è davvero troppa. Ogni parola, si vede ed emerge completamente dal testo, è stata scelta e selezionata con cura e precisione, la migliore tra molte altre a descrivere con dovizia la trama che stavi andando a delineare. Il risultato è di una perfezione che raramente ho trovato in un testo letto qua su EFP. La trama scorre fluida ed impetuosa al contempo. Sorgono domande a cui le risposte vengono date in modo sorprendente, frastagliato, fino a comporre solo alla fine il puzzle finale di quest’amore lacerato dalla morte ma non distrutto, pronto a sfidare la stessa per ritrovarlo e ritrovarsi. La malinconia di Sigyn, il suo anelare, il tuo attendere, il suo non ripararsi dalla furia dei fantasmi per ritrovare lui, ancora una volta. Lui, che ha disprezzato solo per proteggersi, lui a cui ha negato prima anche solo il tocco della veste e a cui poi ha donato tutta sé stessa. Ha donato il suo onore, l’obbedienza a suo padre, le sue nozze, il suo corpo, la sua anima, la sua attesa. La vita è senza di lui è spenta, inospitale, chiusa in una casa che non è più lo scenario del loro amarsi imperterrito ma è fredda, spoglia, come si sente lei, come lei sente la vita – che vita non è.
Ho adorato come lui, con la sua sola presenza – la sua presenza di rampollo, di principe, di figlio di Odino, di dio degli inganni – sia riuscito a riportare in lei, in quella casa, la frenesia della vita, una vita che scopriamo solo alla fine averla abbandonata. Una vita che lui è costretto a vivere nella sua assenza, con cui gioca sul filo sottile tra questa e la morte per ritrovare il suo corpo, il suo ondeggiare leggero nel ballo, il calore della donna che ha amato, disprezzato, amato e amato ancora. Nella loro notte, la notte che mescola le carte e le dimensioni, la notte più lunga e fredda e triste ma che per loro è la più speciale ed importante, è la loro. Lì, in quella casa che guarda sul fiordo, che lui ha donato a lei, ha scelto per loro, con cui l’ha sorpresa e stupita. Stupita come ha fatto per tutta la loro storia: prima scansandola, poi invitandola a ballare, poi scavando dentro il suo amore il giorno delle sue nozze, poi portandola via al riparo da tutti, dagli sguardi e dalla tormenta dentro le pieghe dell’eterno, ad amarsi.
Ho amato come hai usato una piccola perla incastrata tra le assi del pavimento per scivolare indietro, a ricercare con un flashback la prima notte, di molti anni prima in quello stesso giorno, in cui loro si sono avuti ed amati. Come si sono spogliati non solo dei pesanti vestiti ma anche del disprezzo dietro cui celavano un magnetismo e una passione difficili da scansare, se non contrastandoli vivacemente con battute taglienti e sagaci. Come sia bastato quel contatto da sempre negato per far crollare la diga della loro passione e farli mischiare uno con l’altra, uno all’altra. Un’unione che nemmeno la morte è riuscita a recidere: lei, uno spettro, attende il suo ritorno, ignara della sua stessa morte (per il dispiacere della sua assenza?); lui, che sfida quel confine sottile tra i morti ed i vivi, rischiando di non tornare indietro, rischiando di soffrire enormemente, per averla ancora.
Ci sono frasi poi che mi hanno lasciata di stucco, stupita dalla tua bravura di delineare immagini con parole centrate e taglienti, perfette. Questa è una delle mie preferite di tutta la storia, perché rende atto ad una delle verità più grande di ogni relazione avviluppante (“avevano confuso il rancore col desiderio come scambiarono, più avanti, il piacere con l’amore. O, forse, chiamavano con due nomi diversi la medesima cosa”).
Ti prego di perdonarmi se questa recensione potrà sembrarti senza capo né coda, ho seguito soltanto quello che mi veniva da dire e mi affiorava sulle dita dalla bellezza della tua storia. Non conosco le vicende di Loki e Thor, né quelle degli altri luoghi e personaggi che citi, ma me ne hai fatto innamorare totalmente e andrò di certo a frugare per saperne di più. Non vedo l’ora di leggere altro.
Ancora, davvero, complimenti.
Un abbraccio
(Recensione modificata il 08/02/2021 - 12:31 pm)

Recensore Veterano
05/02/21, ore 12:14

Ciao, eccomi per lo scambio del Giardino!
Questa fic è troppo... troppo! Mi ha fatto sorridere, innamorare e piangere. Partiamo con una pucciosissima Sigyn che attende ancora il marito, ma non c'è nessuno, solo lei, spifferi e... fantasmi. E poi eccolo che arriva e risistema l'ambiente con la sua magia e rivivono il magico ricordo di quando si conobbero la prima volta, durante la festa del Solstizio, festa che lei ama tanto, così come ama tanto lui.
lo ama, ma sa che è sbagliato, lo desidera e lo rende suo ma sa che ha commesso un errore, eppure non può fare a meno di amarlo. Lei è fedele, lui no, e nonostante tutto rimane al suo fianco. Ma si può forse dire che Loki non sia fedele? È tornato per lei, lì... ad Helheim. Quando è sì è rivelata la verità mi è preso un colpo, è stato un grande colpo di scena. Sigyn è morta, ma non sappiamo come, e Loki ha attraversato il regno dei morti solo per lei. Hela lo avverte, la prossima volta sarà l'ultima, ma come ci dice alla fine... Loki sente ancora il sapore di lei sulle labbra.
il cuore mi si è sciolto nel leggere di questi due che descrivi sempre alla perfezione, e mi si è spezzato a metà nel sentire Hela chiamarlo "fratello" (GRAAAAAH! Però è anche giusto, perché hai scelto la versione MCU. Almeno è coerente. Non so tu, ma io non ho mai accettato questa cosa, visto e considerato che pure nell'MCU Hela sembra la versione femminile di Loki... cosa ha ereditato da Frigga e Odino? Un c***o di niente, ecco cosa. Costava tanto farla figlia di Loki?)
Tralasciando i miei scleri su quel film indegno, ti devo fare ancora i miei più sentiti complimenti. Penso che tu sia l'unica su questo sito a trattare l'epica scaldica (nonché i fumetti) con l'amore è il rispetto che merita. Le tue fic a tema sono praticamente perfette in tutto.

Ti faccio ancora i miei complimenti e ci vediamo alla prossima :3

Recensore Master
31/01/21, ore 14:14

Ciao cara, è un piacere leggere di nuovo qualcosa di tuo 💚
Mi è piaciuto un sacco come hai attribuito un significato diverso al Solstizio, che sì ricorda abbastanza Halloween, ma con un pizzico di originalità per quanto riguarda il sale.
Sigyn è così addolorata che si è isolata dal resto del mondo e sembra aver perso completamente la voglia di vivere, ricordando un tempo in cui celebrava in allegria quella festività.
L'arrivo di Loki rende tutto ancora più malinconico, nonostante l'illusione con cui ridà vita a quella casetta, perché Sigyn è consapevole che c'è qualcosa di strano in tutto questo. Se Loki fosse un fantasma non potrebbe essere in grado di toccarlo e lui non dovrebbe essere in grado di fare magie, per un istante ho persino sospettato che lui avesse inscenato la sua morte (il che non sarebbe una novità per lui).
Sigyn ricorda i tempi ormai lontani in cui si sono amati in segreto nel loro posto, dove nessuno poteva disturbarli e il resto del mondo sembrava sparire.
Adoro la loro dinamica dove c'è sempre quella sorta di odio-amore, quando in realtà quel disprezzo di Sigyn è soltanto una facciata, e Loki questo lo sa bene.
Non mi aspettavo per niente il risvolto che la storia ha preso alla fine, rivelando che Loki in realtà è vivo ed è Sigyn ad essere morta. Sono rimasta letteralmente a bocca aperta leggendo l'ultima parte, un grandissimo colpo di scena e che mi è piaciuto da morire, così come la presenza di Hela perché di interazioni tra lei e Loki ne abbiamo avute pochissime nel MCU.
Ti faccio i miei complimenti per questa storia, mi sono emozionata molto leggendola e come sempre le tue descrizioni rendono tutto così vivido.
A presto, un abbraccio 💚

Recensore Master
30/01/21, ore 00:29

Mia cara, dolcissima Serpentella,

mi ero ripromessa di passare da te molto, molto prima perché, seppure io militi strenuamente in tutt'altro fandom (e il Thor che conosco io proviene dai fumetti e non dal MCU), il tuo Loki mi ha conquistata.

Sì, posso dirlo: mi ha fatto innamorare. Perché il modo (benevolissimo) con cui lo tratteggi è incisivo e sì, mi ci fa credere che in quel gaglioffo che veste di oro e verde con un paio di corna sul copricapo (la prima impressione è quella che conta, dicono. Mai detto fu più vero!) ci sia qualcosa di buono. Di sublime. Mi piace vedere come tu sia sì benevola nei suoi confronti, ma non lo infiocchetti (gli ammeregani avrebbero detto sugarcoating, che secondo me rende perfettamente l'idea); non ce ne è bisogno.
La tua Sigyn, poi, è uno di quei personaggi che ti chiedi se, per puro - purissimo - caso non avrebbero potuto farti la cortesia di fare una capatina nei film, tanto è convincente e aggraziata.
Insomma, hai trovato una fan di quest'accoppiata disgraziata e felice (cit.).

Di questa storia ho apprezzato tantissimo i piccoli dettagli. Uno su tutti, il sale dietro alle porte per non poter lasciare entrare gli spiriti nella notte del Solstizio. Ché sì, Yule è una cosa, è la Rinascita del Sole, mentre qui pare più di essere a Samhain, visto il legame sottilissimo tra il mondo dei vivi e quello dei morti; però, anche chissenefrega. Ci sta che accada qualcosa, nella notte più lunga dell'anno. Ci sta che i mondi si assottiglino quanto basta perché il seiðr faccia il resto. Ci sta eccome. E ci sta eccome che ci si "protegga" coi rituali antichi, quelli che sono rimasti a stento nella tradizione contadina (una vecchiettina che conoscevo anni fa, era solita dire Vai dove ti pare, ma proteggiti col sale, e temo che portasse davvero un sacchettino di sale in tasca. Non me ne stupirei), perché - ed è cosa che rimane un po' in tutte le culture, specialmente quelle europee, il male sei tu a farlo entrare a casa tua. Ecco perché un vampiro va invitato ad entrare. Ecco perché ci si protegge nel caso in cui, comunque, questi screanzati di spettri, spiriti e fantasmi ci provino lo stesso.

Ovviamente, il ribaltamento finale la fa da padrone, ed è giusto e sacrosanto che sia così. Ho apprezzato il meccanismo ad orologeria con cui lo hai messo in scena. Ho apprezzato come se Sigyn sia uno spettro ed infesti il capanno di caccia che tanto ha significato per loro due, in tempi migliori, una parte di Loki resti comunque prigioniera di quelle quattro assi di legno. Forse è colpa di quella piccola, insignificante perla incastrata tra le assi del pavimento. In fondo, le perle non sono lacrime d'amore E focus per far tornare sui propri passi un amore perduto?
Che poi sia perduto per fatti contingenti come il trapasso di uno dei due, o che abbia deciso di intraprendere un diverso cammino, sono quisquillie. No?

Questa storia fila dritta dritta tra le preferite.
Sei un'amante dei libri e della lettura e questo amore traspare da ogni, singola riga, da ogni singola parola. Leggerti è davvero un piacere.

Recensore Master
21/01/21, ore 19:52

Che bello tornare da te, mi sono mancati i tuoi racconti.
Non ho idea di cosa dirti in questa recensione, come ogni volta sono ammaliata dal tuo stile e dall'incanto cui dai vita attraverso le parole. Credo di aver amato questa splendida storia sin dal titolo, questa danza degli spiriti che mi ha catapultata in un'atmosfera fiabesca, ma di quelle fiabe sinistre che lasciano scossi, che non puoi tirare via dal velo in cui sono calate, che ti lasciano addosso la voglia di saperne di più, perché non c'è morale né epilogo, ma solo un incastro infinito in cui sono stretti i personaggi.
Non so quando abbia iniziato ad avere il sentore che fosse lei lo spirito, che qualcosa non andasse nelle sue percezioni: forse è stato il ricordo rievocato dalla perla perduta, forse quel rimpianto nostalgico che mi è parso scorgere in Loki – oltre i suoi ghigni e i suoi inganni –, forse l'esistenza statica di Sigyn, tutta incastrata in un luogo che appartiene al passato. Non lo so, non lo so davvero, ma come ogni volta sei riuscita a ingannarmi e a indurmi a credere che lei appartenesse ancora alle schiere dei vivi, che fosse lui lo spirito inappagato, che addirittura potesse esserci un sortilegio, una magia benevola, capace di restituirlo alla vita e a lei.
In fondo, avrei dovuto saperlo, ormai un po' conosco la tua creatività, che non sei mai banale e che i tuoi racconti sanno essere meravigliose rampicanti: nascono con disinvoltura, sembrano innocue e lineari, ma crescendo rivelano la loro vera natura e prendono strade inattese, svolte mai immaginate e serrano in morse da cui non è possibile fuggire. Te l'ho detto, mi incanti sempre.
Sigyn è sempre meravigliosa, così tua e così complessa, ingabbiata in un amore voluto dall'universo intero. Eppure mai sconfitta, mai succube, mai vinta. Persino nella morte, nella sua totale inconsapevolezza, Sigyn è fiera e innamorata e decisa a vivere per l'unica notte in cui può sperare di ricongiungersi al suo amore. E amo che il rapporto tra lei e Loki sia sempre fatto anche di scontri verbali, di un orgoglio mai represso, di una forza che li spinge l'uno verso l'altra, inducendoli a dimenticare chiunque altro abbia avuto l'ardire di entrare nelle loro vite. Sono passionali e meravigliosi.
La dea della fedeltà che lega i lacci a un solo uomo, all'inganno, per me rappresenta ormai una delle immagini più struggenti e romantiche e maledette della mitologia, e tutto grazie a te e alla tua reinterpretazione di questo aspetto del mito.
Ho amato anche Loki (come potrebbe essere diversamente?), così perdutamente innamorato da sfidare tutto, la morte in persona, pur di riviverla, di poterla abbracciare, baciare, amare una volta ancora – cullarla e assecondarla nella sua drammatica convinzione di appartenere ancora alla vita. Questo Loki mi ha dato l'impressione di essere a sua volta un falso vivo, come se la sua vita si fosse arresa e fermata con la morte di Sigyn.
Per ora, mi piace immaginare che in qualche modo lui la salverà e torneranno insieme a vivere – vivere sul serio –, ma va da sé che qualora avessi voglia di scrivere altro, di tornare a queste notti burrascose del Solstizio, sicuramente sarei qui a leggere.
Sei sempre bravissima (e io ho sempre la sensazione di non riuscire a scriverti recensioni degne delle tue pagine).
Un grande abbraccio!

Recensore Junior
18/01/21, ore 02:26

Ciao^^ finalmente riesco a passare per questa splendida one shot<3 Fin da subito ho amato l’atmosfera che hai creato, con pochi dettagli hai descritto un’ immagine bellissima che ho visto nitida nella mia testa, anche perché hai uno stile molto bello che ti permette di descrivere al meglio delle ambientazioni meravigliose. Inoltre un’altra cosa che ho notato è che riesci a dare tutte le informazioni necessarie, come quando parli delle festività o delle usanze, senza mai rendere la storia pesante, ma integrandole alla perfezione nella storia.
All’inizio ho potuto proprio sentire la malinconia di Sigyn che cerca di distrarsi dai suoi pensieri leggendo, o fingendo di farlo, mentre in realtà resta in ascolto, aspettando l’arrivo di qualcuno. Hai descritto benissimo proprio la sua disperazione quando arriva ad esporsi al gelo fuori, urlando al vuoto, nella speranza che quel qualcuno arrivi così come il momento in cui si arrende.
Quando invece alla fine Loki arriva sul serio ho amato come lo hai reso bene. Era lui in tutto, dai gesti alle parole. Io poi ho sempre amato Loki, è stato il mio personaggio preferito dal primo film della Marvel che ho visto, e sono così felice di aver letto ancora di lui dopo tanto tempo. E secondo me lo hai reso molto IC, mi è proprio sembrato di rivederlo in tutta la sua arroganza e sfacciataggine, anche se tu hai rivelato anche la sua parte più umana, più sensibile. Ho sempre pensato che Loki in fondo avesse questo lato nascosto, e ho amato tantissimo come lo hai fatto vedere tu. In particolare mi è piaciuto come hai creato questo legame tra lui e un’altra persona, che sembrato così naturale.
Anche il loro passato l’ho trovato molto intrigante, tra questo odio e amore, che li lega in modo particolare e poi le scene più intime le ho trovate scritte con una dolcezza incredibile.
Infine devo dire che il colpo di scena non me lo aspettavo per nulla! Mi ha colpito moltissimo e sei stata fantastica a non far intuire nulla fino alla fine. Mi è piaciuto molto il contrasto tra la calma in cui Sigyn aspettava l’arrivo di Loki credendolo un fantasma e il modo aggressivo, diciamo, in cui invece è Loki a raggiungere Sigyn, attraverso questo incantesimo proibito, che lo porta a stare male addirittura.
Una bellissima shot, e molto d’ispirazione. Ti faccio i complimenti e scusa tantissimo il ritardo.
A presto<3

Recensore Master
15/01/21, ore 12:58

Una seria veramente triste e che sa di nostalgia con un finale che non mi aspettavo, dato che ero assolutamente convinto che fosse Loki lo spetto.
E' una storia che secondo me sa di rammarico, di un tira e molla iniziale tra i due che è stato troppa lungo soprattutto a causa di lui. Anche se lei non è senza colpa, come ben dici non sono stati capaci di capire cosa provavano confondo i sentimenti.
No ho nessuna prova, ma credo che Loki a forza d'ingannare abbia ingannato se stesso e lei magari senza rendersene conto se non , appunto quando era tardi. Cerca adesso di rimediare, di recuperare quel tempo speso in lotte ed intrighi che adesso non sembrano più così importanti. Ma come dice Hela ingannare la morte è impossibile, anche se ammetto che se uno che può averci una sola possibilità di riuscita è lui.

Recensore Master
14/01/21, ore 13:02

Ciao! Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino di EFP!
Allora, è la prima volta che scambio con te, però ti conosco di fama per quanto riguarda i tuoi scritti su Loki e Sigyn, perciò proprio in virtù di questo, incuriosita, mi sono avventurata su questa one-shot.
Voglio innanzitutto farti complimenti perché il tuo stile di scrittura mi piace un casino, è molto evocativo dal punto di vista sentimentale, molto profondo, sei capace di catturare il lettore in ogni frangente in cui descrivi Sigyn che vive il giorno degli spiriti rinchiusa nella sua casa a struggersi per il sentimento provato per Loki, a rievocare le loro notti a fare l'amore... solo per scoprire che in realtà quella che ci è morta è lei. Davvero, questa parte non me la sarei mai aspettata, ci sono rimasta di sasso, anche perché è leggerissimamente disturbante Loki che ha praticamente fatto sesso con uno spirito/cadavere che non riesce proprio a lasciare andare xD in un certo senso, si vede che come coppia, entrambi sono indissolubilmente e fortemente legati l'uno all'altro in maniera sia romantica sia quasi ossessionata in un senso passionale molto contorto.
I miei complimenti comunque, l'ho trovata davvero una bella lettura!
Rory

Recensore Veterano
11/01/21, ore 21:52

Eccomi qui, cara, appena ho iniziato a leggere le prime righe mi sono subito immersa in quella sensazione di calore di penombra che mi avvolge quando leggo le tue fiabe.
Questa storia, come molte delle tue, devo ammettere, è allo stesso tempo struggente, dolcissima e profondamente fiabesca.
Ammetto di aver seguito il tuo (brutto, ah ah ah) percorso per farmi credere che fosse Loki lo spirito in visita e di aver spalancato gli occhi quando ho capito la verità.
Come ben sai, mi piace il tuo modo di narrare, così di altri tempi, e questa os che parla di vesti, corsetti e inviti a balli peccaminosi è veramente tenera.
La casetta nel bosco, dove Sygin aspetta il suo amore è deliziosa e io l’ho immaginata calda anche se ho sentito i brividi del vento gelido entrare dalla porta, mi sono scaldata con il fuoco del camino mentre osservavo la neve fuori dalla piccola finestra a vetri e le assi del pavimento! Cavolo, ti giuro di aver visto la perla di Sygin cadere, rimbalzare e incastrarsi proprio lì dove hai detto. (è un particolare che mi ha fatto venire la pelle d’oca, è stato veramente bellissimo) ho visto lo stivale nero di Loki calpestarla e il suo viso chinarsi a guardarla, senza poter fare niente, esattamente come non poteva fare niente per la sua amata.
Struggente, dicevo, perché cavolo, il loro amore è sempre così difficoltoso, anche se adoro il fatto che lui torni sempre da lei, in tutte le tue storie.
Dolce e passionale perché si sente in ogni gesto narrato, da un nastro slacciato, alla corazza che cade dalle spalle. Ogni movimento è lento come se fosse davanti agli occhi, ogni veste è spessa come il sentimento che si legge fra le righe, i piedi scalzi ballano nella mia mente e i loro corpi si fondono insieme come immagino facciano le loro anime.
Loki che protegge Sygin dalla verità (come fa spesso <3) rivela la sua vera natura, il suo amare così profondo e unico, nonostante la sua natura sia così ingannevole. Sygin così orgogliosa ma allo stesso tempo arrendevole solo nei suoi confronti (è la dea della fedeltà, effettivamente) la rende una donna di tutti i tempi, che può essere esistita sempre, in ogni epoca. Questa è una delle cose che me la fanno apprezzare di più.
Mi piace l’inverno come lo descrivi tu, i fiordi, la neve, il ghiaccio, tutto prende un’ambientazione fiabesca che mi porta in un mondo dove il tempo non esiste (e neanche la morte con i suoi limiti). Le tue ambientazioni sono sempre fantastiche, non so se è merito davvero di Asgard o delle tue descrizioni, ma devo dire che è sempre piacere approdare lì anche solo per la lunghezza di una onesto.

Beh, spero che tu abbia capito quanto mi è piaciuta. Non sono bravissima a spiegarmi. Ma, e non avevo dubbi, mi hai concesso una piccola fuga da questo mondo grigio, narrandomi dell’amore che sopravvive a tutto, anche alla morte.
Grazie. Passare da te è sempre un piacere.

💜

Recensore Veterano
10/01/21, ore 16:26

Mia cara, finalmente riesco a passare a recensire questa tua storia. L'avevo puntata sin da subito ma solo ora riesco ad avere un pò di tempo per dedicarmici con attenzione. Poi ho pure notato che l'hai pubblicata il giorno del mio compleanno, quindi niente, era destino che dovessi leggerla e recensirla. <3
Però, mannaggia, lasciatelo dire, che doloreeeeeee! ç___ç

Meglio che vada con ordine, andando a farti i complimenti, come mio solito, per il modo vivido con cui riesci a descrivere luoghi e situazioni, in maniera tale da permettere al lettore di immaginarli perfettamente nella propria mente. Come la casa piuttosto spoglia in cui si rinchiude Sigyn in attesa di poter rivedere il fantasma di Loki, o la descrizione della notte del Solstizio, coi giochi di luci e ombre, di neve e di superstizioni per allontanare i fantasmi. Per inciso, nelle note hai scritto che non sai da dove hai recuperato il trucco del sale con cui sigillare porte e finestre: da noi si crede che spargere il sale davanti alla porta e al perimetro della propria casa tenga lontane le maledizioni. Magari poteva non interessarti, ma io ci tenevo a fartelo sapere ugualmente. :)
Tornando alla nostra povera Sigyn, mi si è stretto il cuore quando hai iniziato ad alternare il presente coi ricordi del passato: il ricordo degli inviti di Frigga, oppure dei racconti di Thor... in qualche modo aiutano a calarci maggiormente nel personaggio, a conoscerne il passato e a relazionarlo col presente. In questo caso tali ricordi fanno proprio da caontraltare alla solitudine in cui si è rinchiusa Sigyn, alla sua spasmodica attesa di poterlo rivedere, anche solo come fantasma, anche solo per una notte, in quella notte.
E quando finalmente l'incontro avviene, è strano, c'è un misto di sorpresa, paura, stordimento. Sigyn sa che quello che ha davanti è uno spettro, sa che potrebbe essere pericoloso e che non dovrebbe lasciarsi andare, ma come potrebbe non cedere alle sue parole, alle sue lusinghe, alla sua sola presenza, lei che lo ha atteso per così tanto tempo? Non può farlo, ovviamente, lo sa lei, e lo sa anche lui, che le regala strane illusioni di un tempo passato, luci, calore, fuoco e cibo, come se quella piccola dimora avesse preso di nuovo vita tutto in una volta. Il loro parlare è frutto del voler sapere di Sigyn (anche qui la vedo in qualche modo sempre votata alla conoscenza), per quanto lei stessa decida di frenarsi dal chiedere troppo per non rovinare la bellezza di quella notte così particolare.
E ancora una volta torni ad alternare passato e presente e ci mostri sia il modo in cui Loki e Sigyn erano abituati a relazionarsi davanti agli altri, con lui provocatore e lei sagace, sia il loro primo incontro, il cedere di Sigyn alle lusinghe di Loki, che la conduce proprio nella casa dove noi l'abbiamo trovata all'inizio. Il tutto grazie al "barbatrucco" della perla rimasta incastrata tra le assi del pavimento. E qui, in maniera molto abile, passato e presente si fondono fin quasi a confondersi, nel rito antico dell'amore scambiato dai due amanti, la prima volta come l'ultima, lasciandosi andare l'uno all'altra pur sapendo quanto possa essere sbagliato, ma anche quanto possa essere impossiibile resistervi.

Ora, fino a questo punto io ero sicura di avere il filo logico del tutto. Invece tu, TU, mi hai ingannata! Hai ingannato tutti i lettori! Non è Loki a essere morto, ma Sigyn! È lui che sfida il confine tra regno dei vivi e regno dei morti pur di incontrarla di nuovo!
Cioè, ti giuro, ci sono rimasta malissimo, in senso buono, intendo. Non me lo aspettavo!
Non ci dici come è morta né come ha fatto a rimanere ancorata a quella piccola dimora, sappiamo solo che rimane lì in attesa, pensando di essere viva. Ma si può essere più crudeli coi lettori? Lo sai, vero, che ti devi prendere la responsabilità di tutte le lacrime che ho versato? In pratica significa che vorrei un seguito in cui Loki vada a sfidare ancora una volta la morte, alla faccia di Hela, e in cui ci dica di più su cosa è accaduto alla povera Sigyn. ç___ç

Scherzi a parte, scleri a parte, avrai capito che il colpo di scena finale per me è stato davvero un colpo, e che questa storia finirà dritta dritta nelle ricordate perché ancora una volta ti sei superata e mi hai fatto amare questa coppia, empatizzare con loro, soffrire con loro. Vorrei un lieto fine, anche se temo che sia impossibile. ç__ç
Ancora grazie davvero per aver creato questa storia, Loki e Sigyn meritano tanto amore, e tu con loro.<3
Alla prossima!
Lina Lee

Recensore Master
09/01/21, ore 23:12

Cara Shilyss,
come promesso, eccomi qui. Questa storia mi ispirava una marea da che l'hai presentata perché il mondo degli spiriti mi ha sempre affascinato, sebbene mi inquieti tantissimo allo stesso tempo (gli horror davvero non fanno per me). Da piccola, più o meno XD, sono stata mezza (tutta) traumatizzata da "Il Sesto Senso" e quando Loki, sul finale, parla con Hela mi è proprio venuta in mente una delle frasi più iconiche del film: loro non sanno di essere morti. E, ti devo dire, che ci sono cascata con tutte le scarpe perché non avevo davvero pensato che lei non fosse più in vita, pensavo che stesse lì a struggersi nel gelo, aspettando il ritorno del fantasma di Loki e che, in realtà, fossero entrambi vivi e invece... mi hai fregato di brutto, bravissima!
Al solito le tue ambientazioni sono sublimi e il freddo all'interno del capanno si poteva quasi avvertire ed è molto forte la contrapposizione con il periodo di festa con il gelo che circonda Sigyn ed il suo cuore. Inutile che ti dica che nella notte del Solstizio d'Inverno ci gongolo come non mai. La cosa del sale sulle porte non sai da dove ti è venuta fuori ma io l'ho trovata molto suggestiva.
L'arrivo di Loki riscalda subito l'atmosfera, con la passione dettata dalla disperazione che infiamma gli animi e il corpo, riaccendendo quella scintilla del passato che così bene ci hai descritto. Vederli sfidarsi in quel modo l'ho semplicemente adorato e quando ho letto del desiderio mascherato da disprezzo mi si è allargato un sorriso da un orecchio all'altro, se non l'hai già intuito scoprirai il perché piano piano. Mi è anche molto piaciuto che Sigyn si sia rifiutata di lasciarsi andare in quel corridoio, come una concubina qualsiasi, e la delicatezza con cui hai descritto la loro prima notte insieme, il primo di molti errori, senza però stemperare il loro bisogno di aversi, di amarsi.
Desiderio che si riaccende nel presente, con quel calore che si contrappone alla tempesta che imperversa fuori dal capanno.
Il ritorno nel mondo dei vivi è amarissimo, il prezzo per interagire con il regno dei morti è altissimo anche per un mago potente come Loki ma non basteranno di certo le ammonizioni di Hela per farlo desistere.
Con le tue note mi hai lasciato molta curiosità sul come Loki abbia decretato la fine di Sigyn perché ho come l'idea che i vari indizi che hai lasciato - quali gli accenni della vita della ragazza che andava in pezzi mentre i loro incontri segreti proseguivano, all'uomo a cui era promessa che però non amava - mi dicano che il dio degli inganni ha una certa parte nel destino di lei e già mi sono fatta un trip sulla possibilità di salvarla all'Orfeo ed Euridice XD Quindi inutile dire che attendo con ansia tutto ciò che potrà arrivare e, pian piano, recuperare il resto. Ah, dove sono le giratempo quando servono?
Al solito è assolutamente un piacere passare qui da te!
Complimentissimissimi! <3
Alla prossima
Cida

Nuovo recensore
09/01/21, ore 05:33

Grazie per avermi regalato ancora una volta una bellissima storia d'amore tra due personaggi che amo molto. Mi hai commosso . Non mollare, alla prossima.

Recensore Master
07/01/21, ore 20:33

Ciao carissima,
che bello tornare da questi personaggi, che hai saputo rendere così irrimediabilmente tuoi e che mi sanno scaldare il cuore con il loro amore eterno che supera ogni ostacolo, vince ogni maledizione, riesce sempre a ricondurli l’una all’altro.
Come sempre rimango ammutolita di fronte alla tua capacità di dipingere le scene di cui ci racconti, a come ogni dettaglio contribuisce a dar vita ai momenti vissuti dai tuoi protagonisti, come ogni aggiunta sia fondamentale per farci entrare meglio in connessione con le emozioni e i sentimenti che loro provano e come mi sembra quasi di scorgere queste scene che si svolgono davanti ai miei occhi — quasi come se stessi guardando un film.
Ho adorato la scelta del solstizio d’inverno come giorno prescelto per lo svolgimento della storia, trovo che la notte più lunga dell’anno ben si addica a un personaggio come il Dio dell’inganno, che proprio con il favore delle tenebre riesce a intessere meglio la propria tela e a perseguire i propri obiettivi. Di contro abbiamo Sigyn, che ama questa ricorrenza e che era solita festeggiarla appassionatamente, decorando ogni angolo del loro capanno e imbandendo la tavola con cibo e idromele; sappi che ho veramente amato la scena in cui lui irrompe in casa e ricrea proprio i momenti che la donna ricordava con malinconia, strappandola alla sua lettura solitaria. Credo che Loki con lei sappia davvero essere se stesso e che brami semplicemente vederla felice, motivo per cui ha scelto proprio questa sera — tra tante — per fare ritorno e per desiderare di vederla spensierata, abbandonare ogni indugio e ballare con lui.
Sono una grande fan dei flashback, soprattutto dei tuoi, perché trovo che siano il modo migliore per arricchire i personaggi e mostrarci quanto siano cresciuti, quindi sono stata felice che tu ci abbia fatto assistere a quell’unica volta in cui Loki he la ha chiesto di ballare, in cui lei ha accettato e in cui son finiti nel capanno che ora lei considera casa. Mi è piaciuta molto la presenza della neve, proprio come al presente, e quella consapevolezza un po’ sbruffona tipica del dio dell’Inganno che si rende subito conto di aver scelto il posto giusto in cui portare Sigyn. Splendido poi che, proprio quella prima notte, si fosse incastrata la perla che si trova ancora lì tra quelle assi — anche dopo tutto questo tempo — a dimostrazione tangibile di quanto il loro legame sia stato totalizzante sin da subito e di quanto esso si faccia beffe persino della morte.
Le scene più erotiche che scrivi sono sempre meravigliosamente poetiche: l’immagine perfetta della misura del legame che c’è tra loro due, qualcosa che non si può considerare meramente fisico, che è molto di più e che quasi spaventa per la sua intensità, eppure al contempo così vivide e così adatte a renderci partecipi di questo amore tormentato.
La fine è un vero colpo al cuore, ammeto che mi hai davvero spiazzata, perché non immaginavo proprio che lo spirito tra i due fosse Sigyn, anche se mi rendo conto che l’unico tra i due in gradi di trascendere il tempo sia Loki, in effetti. Vederlo così tormentato, accanto alla sorella, così bramoso di un altro attimo in compagnia dell’amata è sconvolgente e tragico, ma comunque bellissimo e struggente. È consapevole che sia pericoloso, ma non ha alcuna ragione per essere prudente ormai, credo che quasi arrivi a bramare di raggiungerla nel mondo degli spiriti e di non doversi limitare a rivivere quei momenti splendidi passati in sua compagnia. E il solo fatto che non dica la verità a Sigyn racconta perfettamente quanto la ami, nonostante i suoi errori, e quanto la sua assenza lo abbia cambiato come e più della sua vicinanza.
Ho davvero adorato ogni parola e aggiungo subito questa meraviglia alle preferite, ti ringrazio per avermi fatta emozionare tantissimo, anche se ormai non dovrei più stupirmi quando si tratta di te.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy