Recensioni per
Intreccio dissoluto
di Legar

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/07/23, ore 18:08

Ciao Legar,
dalla prima frase la tua storia mi ha colpito come un pugno e mi è sembrato di cadere nello stesso vortice distopico e angosciante del Racconto dell'Ancella... quindi la chiusura con Nolite te bastardes carborundorum mi è sembrata assolutamente perfetta.
Il gioco su cui hai portato l'attenzione e in alternanza tra Draco ed Hermione l'ho trovato davvero ottimo per descrivere il rapporto e la tensione per il potere tra i due, con Draco ( qui profondamente malvagio e ripugnante ma assolutamente centrato per il racconto) che usa ogni briciolo di possibilità per riaffermare la sua supremazia, e quella del suo sangue, su una nelle cui vene non scorre altro che fango, buona solo per sfogare i propri istinti (e qui la differenza totale con la Atwood). Se Voldemort avesse vinto è probabile che i Mudblood di ogni età, sesso e razza si sarebbero trovati in squallidi bordelli, volti a piegare ogni loro dignità.
Qui Hermione sembra farlo, si piega alla sua volontà ed è molto interessante e realistico. Se Voldemort ha vinto significa non solo che lei ha perso, ma che probabilmente tutti coloro che ama sono morti... o peggio. Quindi è giusto che si "presti" a fare la schiava, eppure nel finale la ritroviamo, il guizzo di chi davvero non è mai domo. Sarebbe davvero molto interessante vedere un seguito, sono certa che sarebbe davvero avvincente ( e con questa sto al quarto davvero).
Insomma, seppur inquietante e disturbante, un lavoro eccezionale.
Complimenti
Flo

Recensore Master
17/07/23, ore 19:00

Essere una lumachina significa anche recensire fuori tempo storie adocchiate in una challenge di lettura, dunque eccomi qui in ritardo, ma pur sempre qui!
Inizio subito col dirti che questa storia ha un difetto enorme: finisce.
Ecco, ora vorrei che tu iniziassi una longfic con questa oneshot come prequel (se l'hai già fatto, suggeriscimi il link!) così da godermi l'evoluzione di questi rapporti, questi personaggi, questo What if? che distrugge l'epilogo della saga e ha un sapore amarissimo.
Bene, esternati miei desideri da fangirl, posso passare alla vera recensione!
Ho iniziato a leggere senza sapere cosa aspettarmi e ho incrociato due introspezioni salde, attente, e un contesto che sa di marcio e di decadenza. Ho apprezzato tantissimo come il tuo stile pulito, preciso, che sa fare della descrizione un proprio punto di forza qui emerga con prepotenza e riesca a evidenziare col suo piglio analitico uno scenario lercio, che di romantico non ha assolutamente nulla, in cui si muovono corpi cui hanno tentato di strappare via l'anima.
Non so dirti quanto abbia adorato il focus su Hermione e le sue riflessioni, quella sua consapevolezza di avere ancora la propria mente, la propria identità, uno scopo, che nessuno avrebbe potuto portarle via – la bacchetta sì, quella vive fuori di lei e hanno potuto strapparla via assieme alla possibilità di utilizzare la magia, ma ciò che vive dentro di lei, ciò che lei è, non hanno potuto portarglielo via. Oltre a essere una riflessione bellissima – e di speranza nel mondo da te ideato –, ha fatto anche emergere quella Hermione che siamo abituati a conoscere e che Draco, fermo alla superficialità delle cose, crede non esistere più; Hermione è sempre lì, combatte in un altro modo, con altre armi, ma pur sempre con l'intelligenza che l'ha resa Hermione e che più della magia è riuscita a farle superare un ostacolo dopo l'altro.
Sei stata molto brava anche nella caratterizzazione di Draco, che qui appare distante, perso nella vita che – così racconta a se stesso – è riuscito a guadagnarsi e che merita; perso in quelle che restano però le sue fragilità, perché pur se in una posizione di potere ha comunque vissuto l'atto con Hermione come una rivalsa su ciò che sono stati in passato, come se lei in qualche modo – e a dispetto di lui stesso – esercitasse ancora quel carisma tipico di chi riesce a distinguersi e che induce chi non riesce a essere al passo a provare risentimento.
Sapendo quanto ami questi due personaggi insieme, non mi sarei aspettata questo tipo di dinamica da te, ma a maggior ragione sei stata bravissima a gestirla, perché non hai ceduto all'amore per la coppia, ma sei rimasta fedele sino alla fine alla natura di questo racconto.
Sono molto contenta di aver scoperto questa lettura, leggerti è sempre un viaggio bellissimo e ti ringrazio perché condividi con noi queste tue creazioni.
Bravissima, un abbraccio!

Recensore Master
14/07/23, ore 22:57

Ciao Legar! ^^
Da brava procastinatrice, eccomi arrivare proprio nell'ultimo giorno disponibile della seconda settimana dell'estate di letture a leggere e recensire questa tua fanfiction!
Che dire? Si tratta sicuramente di una storia dai temi forti, e io comincio questa recensione facendoti subito i complimenti per aver saputo gestire con tanta maestria e senza mai scadere (perdonami il termine, ma visto il modo terribile con cui Draco tratta Hermione, non riesco a trovarne un altro appropiato >_<) nello "squallido", quando, all'inizio della storia, inizi a narrarci tramite il punto di vista del suo carnefice quella che è una vera e propria violenza fisica e mentale. Da questo punto di vita, trovo che la corruption arc di Draco qui sia davvero totale e gestita alla perfezione: tutto ciò che di "marcio" c'era in lui e che era stato piantato con veleno nel suo cuore da Lucius e le sue convinzioni razziste, qui è ormai germogliato e ha del tutto corrotto il suo animo. Non c'è spazio per nulla di buono in questo Draco da te raccontato, perchè la società in cui vive si basa solo su concetti terrificanti, secondo la quale una persona non vale più in quanto se stessa, ma in quanto al sangue e al peccato con il quale è nata. E' davvero terribile e tuttavia rispetta benissimo quella che sarebbe potuta diventare la società dei maghi, se solo Voldemort avesse davvero vinto. Quindi, tanissimi complimenti anche per il modo con cui sei riusciuta a ricreare quest'immagina malata e corrotta di una società divorata solo dall'idea del potere e del sangue puro.
L'ultima parte, quella con Hermione, è anch'essa scritta benissimo: lei cerca di ripredersi la sua rivincita come può, cerca di non farsi piegare da quei bastardi come la tua citazione del Racconto dell'Ancella riprende benissimo! Usa l'unica arma che mai nessuno potrà toglierle, ossia la sua intelligenza, la sua mente brillante per la quale persino qualcuno come Draco, dal sangue immacolato, la invidiava.
Davvero, ripeto, sei riuscita a trattare e a scrivere di determinate tematiche delicate in maniera pazzesca, senza mai scivolare in delle sbavature "pericolose" anche nelle parti a tema sessuale.
Complimenti! Questa fanfiction è una di quelle distopie che ti lascia con la sensazione di aver ricevuto un potente pugno nello stomaco: fiato mozzato e tanta rabbia dentro che potrebbe da sola dar vita a una rivoluzione! <3
Grazie per averla condivisa con noi!
Un abbraccio e alla prossima,
Bella 

Recensore Master
10/02/22, ore 09:38

Buondì, cara, rieccomi a leggere un'altra tua Dramione per gli Oscar **. Si può dire che ho avuto modo di leggere le più diverse sfumature di questo rapporto scritte da te: da quella quasi platonica di Carceri di parole a questa, che è davvero controversa come richiedeva la traccia del contest. Lo scenario what if mette i brividi, e grazie al cielo le cose sono andate diversamente, ma se davvero avesse vinto Voldemort non fatico a immaginare che le cose si sarebbero fatte difficili proprio come racconti tu, per i Nati Babbani e i Mezzosangue çç. Mette i brividi pensare che sarebbe potuto accadere davvero...
Ed è triste pensare a come il piccolo cammino di redenzione di Draco sia stato interrotto bruscamente çç. Quello che abbiamo davanti è la sua peggiore versione: tutto quello che ha dovuto passare invece di farlo riflettere lo ha reso ancora più cattivo e convinto dei valori errati dei Mangiamorte. Draco è più che mai un bullo nel suo ambiente naturale, pronto a sfruttare per il suo mero godimento tutti quelli che nemmeno reputa esseri umani, compresa Hermione. Il fatto che siano stati compagni di scuola non conta più nulla, ora lei è solo un pezzo di carne del quale può fare ciò che vuole e che gode a umiliare. La sensazione di impotenza e totale svilimento è ciò che prevale nella prima parte, mentre nella seconda avviene un inatteso capovolgimento che mi ha fatta davvero gioire: Hermione non si è arresa ed è lì per uno scopo. Le hanno tolto la bacchetta ma non hanno potuto spegnere la fiamma del suo intelletto o il suo desiderio di combattere. Sembra una cosa minuscola quella che ha fatto, memorizzare dei nomi di una lista, eppure sono certa che piano piano avrà una ripercussione enorme ♥
Finale aperto ma è perfetto così, anche se ammetto che non mi dispiacerebbe affatto leggere un eventuale seguito ^^
ti abbraccio e alla prossima!

Benni

Nuovo recensore
30/12/21, ore 19:57

Ciao,
ne hai scritto una storia, oppure finisce qui?
Grazie

Recensore Master
21/09/21, ore 23:20

Ciao!
Ho ancora molto da leggere, di tuo, ma questa sera sto cominciando a dare una prima lettura alle storie che candidate agli Oscar, e quindi eccomi qui!
Devo dire che al momento questa iniziativa mi sta aprendo un sacco di prospettive interessantissime, perché mi sta dando l'occasione di leggere storie molto distanti dalla mia comfort-zone e che, senza un'iniziativa strutturata alla base, in una situazione di lettura spontanea probabilmente tenderei a tralasciare per dare spazio a storie che sento un po' più vicine.
Non sono particolarmente attratta dai what-if in generale, e quando provo ad avvicinarmici, di solito preferisco concentrarmi su scenari più sereni, ma sono comunque contenta di avere avuto l'occasione di leggere qualcosa di distante da me, perché le implicazioni di una vittoria di Voldemort sono sicuramente interessantissime, soprattutto quando ci si concentra sulle conseguenze subite dalla società nel suo complesso.
E poi, insomma, al di là dei gusti personali io sono convinta che un bravo autore possa davvero scrivere di tutto, e questa storia ne è una conferma: ti ho conosciuta leggendo dei tuoi Draco e Hermione in un contesto completamente diverso, alle prese con una riappacificazione e un rapporto che va a consolidarsi sempre di più, eppure anche qui li ho trovati saldissimi.
È una storia che stringe davvero il cuore (e ho amato oltre ogni dire la citazione con cui chiudi tutto, perché davvero secondo me è il contesto perfetto per indicare tutto quel senso di rivalsa e di strenua lotta con ogni mezzo e strumento, anche quando sembra che di strumenti per lottare non ce ne siano proprio più).
Ho trovato emotivamente fortissima la scena in cui Draco obblica Hermione a baciare il Marchio Nero: è una scena cruda, in cui lui si illude di avere il potere di umiliarla definitivamente, senza poter immaginare che dietro quella donna che fa quel che può per sopravvivere continua ad esserci la guerriera che, anche se potesse appropriarsi della sua bacchetta, non lo farebbe, perché ha comunque un piano da portare a termine.
Hermione mi è piaciuta davvero, davvero tanto, e mi ha colpita moltissimo la sua lucidità e il modo analitico in cui seziona ogni movimento di Draco, deducendo e traendo conseguenze: Hermione è sempre stata intelligente e dotata di una mente deduttiva sveltissima, ma il modo in cui la situazione ha piegato ancor di più questa necessità è dolorosamente impattante.
Insomma, questo continua a essere un contesto difficile per me, ma sono davvero contenta di aver letto una storia così ben strutturata.
A presto!

Recensore Master
22/07/21, ore 14:09

Recensione premio per essersi classificata terza e aver vinto il premio per la storia più IC al contest "Una crociata per la Dramione IC" indetto da Gaia Bessie sul forum di Efp: 1/2

Ti avevo detto che sarei passata e, quindi, eccomi qui. Di base ero molto incuriosita da questa storia sia perché ne sto scrivendo una che si fonda sul medesimo what if, sia perché l'hai scritta tu e sulle Dramione sei sempre una garanzia.
Ammetto però che, se la storia non l'avessi scritta tu, probabilmente sarei fuggita: il what if di Voldemort vincitore è qualcosa che da adito a molti cliché che detesto e, lo ammetto, mi sono dovuta sforzare per conciliare la mia curiosità con il fatto che (davvero) ormai ho il rigetto per questo tipo di storie. Insomma, mi hai fatta ammattire, spero ne sia felice.
Il presupposto da cui parti non è il più originale che io abbia mai letto - sono abbastanza sicura di averne lette almeno due, di storie con lo stesso presupposto - ma devo dire che non mi è dispiaciuto vederlo sviluppato da te: hai una classe innata e sei riuscita a farmi digerire uno scenario che per me è parecchio indigesto.
Ho trovato verosimile che Hermione sia piegata nello spirito e che non faccia robe insensate come ribellarsi a una situazione che piegherebbe chiunque. L'hai descritta arrendevole e, secondo me, è qualcosa che aggiunge una dimensione di realtà alla vicenda - forse, anzi sicuramente,  sarà un limite mio, ma io non credo che nessuno (nemmeno Hermione) potrebbe sopravvivere indenne in una realtà in cui Voldemort ha vinto: è un'arte, imparare a piegarsi, ma è un'arte che è di quasi tutti. In questo senso, ho trovato la tua storia una piacevole novità nel panorama dei trilioni di what if simili che ho letto.
[menzione d'onore, che inserisco qui perché me ne sono appena ricordata, per la scena del Marchio: forse un pelino OOC per Draco, ma sinceramente visto il what if così grande, non me ne potrebbe fregare di meno].
La scena di sesso mi è piaciuta molto e, da questo punto di vista, ti confermi una delle mie autrici preferite riguardo il rating rosso - non sei mai volgare, mai superflua o comunque cringe (perché io sono ggggiovane e dico cringe) e questa cosa mi fa sempre apprezzare il 99% delle tue storie.
Il finale restituisce al lettore un po' di speranza e, devo dire, è di grandissimo pregio - a tal proposito, bellissima la citazione da Il racconto dell'ancella (che, immagino lo saprai, apprezzo oltre ogni misura) - e chiude perfettamente il cerchio. E mi fa sperare in un seguito, anche se immagino che sarebbe impegnativo.
Grazie per la bella lettura!
Gaia

Recensore Master
18/04/21, ore 18:54

Ciao Legar, eccomi qui a postare il giudizio che la tua storia ha ricevuto nel contest "Magicamente cotroversi!"

[B] Primo posto parimerito
Legar – Intreccio dissoluto
Vincitrice del premio Rita Skeeter per la miglior gestione del tema
30/30 [/B]


Specchietto
Autore EFP: Legar
Nickname sul Forum EFP: Legar
Link alla storia: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3962181
Titolo: Intreccio dissoluto
Tema controverso scelto: abuso sessuale, razzismo


Grammatica:5 /5

La grammatica di questa storia è praticamente perfetta. C’è un uso dei due punti un po’ alternativo in questa frase. “Aveva detto al vecchio mago all’ingresso di preferire una giovane donna bruna ed era stato accontentato a dovere: sorrise, per la sensazione di potere che il cognome dei Malfoy era di nuovo in grado di evocare in un Mondo Magico evoluto, in cui il Signore Oscuro aveva ricompensato la famiglia che lo serviva da decenni, da una generazione alla successiva.”

Tecnicamente, il sorriso per il potere dei Malfoy non specifica in alcun modo la frase sull’essere stato accontentato dal mago all’ingresso. Insomma, è il suo lavoro accontentare i clienti. Ho capito che è un’apposizione più metaforica che concreta e lo considero un vezzo stilistico, anche perché in tutto il resto della storia la grammatica e la punteggiatura sono impeccabili.

Stile: 5/5

Ho letteralmente adorato il tuo stile introspettivo. Hai preso per mano il lettore e l’hai guidato nel mondo magico che vede Voldemort trionfare. Ho adorato come tutti i riferimenti al passato non siano stati inseriti con il classico spiegone, ma che tu abbia saputo calarli tra le riflessioni di Draco e di Hermione da prospettive opposte.

L’introspezione filtra le descrizioni degli ambienti e dei personaggi che sono visti l’uno attraverso gli occhi e la mente dell’altro in un esempio bellissimo di “show don’t tell”.

Una cosa che ho apprezzato particolarmente apprezzato è stata l’assenza di volgarità, tutto è perfettamente composto, oserei dire asettico, e questa scelta ha fatto emergere la crudeltà sottesa al tema. Non era scontato che finisse così, il tutto poteva risultare freddo, superficiale, non sviluppato. Invece, e sono veramente felice di questo, la discrasia tra il vissuto del lettore, il mondo che hai rappresentato e i pensieri dei personaggi sono più che sufficienti a far emergere la crudeltà della condizione delle streghe Nate Babbane.

L’alternanza dei pov, però, ci fa compiere un passo in più e ci dimostra come un sistema fondato sull’oppressione può vincere ma non necessariamente impedirà che le vittime continuino ad opporsi. Il pov di Hermione da speranza e uno sguardo ulteriore che va oltre la sua condizione personale e diventa collettiva chiudendo il cerchio con i pensieri iniziali di Draco. Non posso dirti altro che chapeau!

Ho percepito subito l’ispirazione di The Handmaid’s Tale, che adoro sia in versione serie tv che romanzo, ma mi piace il modo in cui hai fatto tuoi quei temi e li hai saputi calare e personalizzare rendendoli originali.

Gestione del tema: 10/10

Ti ho già detto come lo stile che tu hai adottato e il modo in cui hai strutturato la storia sia stato congeniale ad affrontare i temi che hai scelto. Il razzismo dei maghi Purosangue, il regime che Voldemort ha istituito con i privilegi per i Malfoy che tanto danno soddisfazione a Draco, che lo inebriano di potere, portano a normalizzare e ritenere quasi socialmente accettabile lo sfruttamento sessuale delle Nate Babbane. Non c’è pietismo nelle descrizioni né nel pov di Draco né in quello di Hermione. Nessuno dei due si sofferma a empatizzare con l’altro. Sono nemici, lei è presente lì per una funzione, Hermione usa quel ruolo a cui è stata costretta per continuare a dare il suo contributo alla ribellione.

Ho amato la dimensione politica con cui hai affrontato il tema di una condizione personale che diventa collettiva. Draco abusa di Hermione, ma quell’abuso è la normalità che i maghi Purosangue portano avanti nei confronti dei Nati Babbani. I pensieri di Draco all’inizio ci presentano come normale la condizione di Hermione, i pensieri di Hermione ci rivelano una rete di persone, donne e uomini, che non hanno nessuna intenzione di accettare quel destino e che preferiscono combattere con i mezzi che hanno a disposizione. L’eroe è morto e la guerra, gli abusi, la resistenza, il razzismo, si alza sulla dimensione collettiva di un mondo magico corrotto, malato e in guerra continua.

La freddezza con cui hai gestito le scene dell’abuso, le descrizioni asettiche sono funzionali a questo innalzamento del tema. Draco è lì per soddisfare una pulsione che non è il desiderio verso Hermione, ma l’appagamento del bisogno di umiliarla. Hermione è lì perché costretta e ne approfitta per raccogliere informazioni perché è l’unico modo che ha per dare un contributo a una guerra che non la vede più come eroina, ma come staffetta.

Gestione dei personaggi: 10/10

Siamo abituati a leggere di un Draco redento e non puoi capire quanto abbia apprezzato vederlo tornare quasi al Draco della pietra filosofale. Questa frase, messa all’inizio della storia, ci presenta il Draco vincitore della seconda guerra magica.

“Era valsa la pena sopportare l’ombra del fallimento che gli toglieva il sonno durante le sue macchinazioni per uccidere Silente; era valsa la pena ospitare in casa propria il Signore Oscuro e rinunciare alla convivialità degli ambienti che conosceva dalla nascita. Era valsa la pena, perché tutto aveva condotto a lui, in quella posizione di prestigio, con tanti altri maghi e streghe ai suoi piedi – a lui, in quella posizione in piedi davanti alla porta, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava.”

Dopo le difficoltà della guerra è uscito vittorioso ed è sicuro di sé, arrogante e presuntuoso. Gode nell’umiliare Hermione, nel vederla ai suoi piedi, nel costringerla a baciare il Marchio Nero. È un Draco che non è del tutto maturo, però, che continua a sottovalutare Hermione e si affida alla sua condizione di potere. È un Draco che si mostrerà debole al momento in cui il regime di Voldemort dovesse mostrare segni di cedimento. Lo si capisce dal modo in cui si addormenta sereno nel letto, con la bacchetta posata sulla scrivania e con tutte le informazioni che tiene nelle tasche dei pantaloni. È così abituato a sentirsi invincibile a pensare che anche se Hermione provasse a reagire non andrebbe lontano perché ci sono altri che garantiscono e proteggono la sua condizione di potere che lui può letteralmente dormire sogni tranquilli.

Altrettanto perfetta è la gestione di Hermione. Ce la presenti attraverso gli occhi di Draco, vinta, docile, abituata alla sua condizione di miseria, così rassegnata, spenta che quasi non la si riconosce. Dall’ingresso di Draco nella stanza all’inizio del pov di Hermione, il lettore è alla ricerca di una scintilla di ribellione, di una traccia di coraggio in un personaggio che nemmeno si riconosce.

Solo dopo, quando si entra nel suo pov si comprende quanto lei sia stata brava e convincente a recitare. Ci ricorda Hermione che si spaccia per Bellatrix alla Gringott, ci mostra la sua astuzia. I pensieri sulla bacchetta, il modo in cui comprende dove sono nascosti i documenti, la notte trascorsa a memorizzarli e la sua bravura nel ripiegare i panni.

Lo scrittoio che Draco immagina per usi non proprio funzionali assume un altro senso e ci fa immaginare che le informazioni passeranno, di mano in mano, fino a chi potrà farne qualche uso e che Hermione è rimasta l’eroina che conoscevamo, coraggiosa e indomita.

Complimenti!



Totale 30/30

Recensore Master
15/04/21, ore 21:37

Ciao Legar,
visto che il contest è ormai finito, ho deciso di iniziare finalmente a leggere le altre storie.
Partiamo dalla ambientazione. Sicuramente decidere di narrare in un universo dove Voldy è riuscito a sconfiggere Harry, ha un che di affascinante. Ci mostri un mondo dominato dai Mangimorte, dove le porte si aprono grazie al denaro e al nome delle famiglie.
Draco sicuramente appare molto diverso dal ragazzino del sesto libro, come è comprensibile. Abbiamo un Draco più maturo ma anche più crudele: dice di essere soddisfatto di aver sopportato tutto il peso dell'incarico che Voldy gli aveva affidato pur di ottenere quel ruolo di prestigio. Ora, può essere sicuramente una evoluzione del personaggio. I Malfoy si sono sempre schierati dalla parte di coloro che ritenevano più forte.
Questo Draco però suscita un sentimento di amarezza. Perché, pur odioso, quel ragazzino che camminava tronfio tra i corridoi di Hogwarts e che piangeva per la paura di essere ucciso, era umano e imperfetto. Qui, invece, di umanità ne vedo ben poca: Draco è totalmente assetato di potere, gioisce della situazione attuale, di quello che può fare senza essere punito.
L'apparizione di Hermione contribuisce a delineare uno scenario fosco. Saperla così sconfitta – vuota è proprio la parola adatta – e senza la voglia di combattere, lascia senza parole. Sopratutto perché con il proseguire della storia, si scopre il suo destino e quello di tutti i Nati Babbani. All'inizio ero rimasta perplessa ma poi ho capito perché i Sanguepuro hanno deciso di “mescolarsi” - che poi non è manco quello, diciamo più sfruttare – con coloro che ritengono così inferiori: umiliazione. Non gli è bastato scacciarli ai margini della società, vogliono mortificarli e portargli via tutto.
Emblematico è il bacio di Hermione al Marchio Nero. Una immagine terribile, che permette di visualizzare chiaramente la situazione nella quale vivono.
Quello che Draco costringe Hermione a fare è agghiacciante, però è scritto davvero bene. Le scene appaiono così pensanti perché sei riuscita a comunicare il tutto al lettore. Ci hai mostrato la mortificazione che Hermione subisce e il piacere che ne trae Draco, e lo hai fatto in maniera molto chiara, senza perderti o aggiungere particolari inutili alla descrizione. Il risultato è molto efficace, non può che colpire il lettore.
Il finale è la mia parte preferita, senza alcun dubbio. Hermione, nonostante quello che ho pensato, non è sconfitta, anzi, cerca di sfruttare appieno la sua posizione per combattere. E' vero, non ha più la magia ma ci hai mostrato che si può essere pericolosi anche senza.
Complimenti, è davvero ben scritta.
Un abbraccio,
Blue

Recensore Veterano
15/04/21, ore 18:52

1° classificata al contest "Cosa sarebbe successo se..."

Grammatica: 9,88/10

La storia scorre benissimo e si legge che è una meraviglia!
C'è giusto qualcosina che vorrei portare alla tua attenzione, ma nulla di grave:
- Era valsa la pena sopportare l’ombra del fallimento che gli toglieva il sonno durante le sue macchinazioni per uccidere Silente […] → che gli aveva tolto il sonno → poiché l'episodio a cui fai riferimento è un episodio accaduto e conclusosi nel passato, e non nel presente in cui Draco si trova, avresti dovuto coniugare il verbo al trapassato prossimo (-0,10 pt).
- Sembrava senza più speranza, ormai arresa, e lui all’idea si crogiolò nella beautitudine → beatitudine → piccolo refuso (-0,01 pt).
- Non finì l’intero contenuto e glielo restituì perché lo posasse: lei eseguì, alla stregua in un insulso Elfo Domestico → di → presumo che anche in questo si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
Passando alla punteggiatura, trovo sia stata usata in maniera molto idonea. Alcune frasi risultano un tantino lunghe, ma sono messe in pausa dalla “e” congiunzione che funge da virgola – anche se, personalmente, non disprezzo l'uso delle virgole prima della “e”; tuttavia mi rendo conto si tratti di una questione di gusti.
A parte queste piccole sviste, hai svolto davvero un ottimo lavoro!

Stile e Lessico: 9,30/10
Lo stile che hai adottato, così come le parole idonee al tipo di Avvertimenti presenti nella one-shot, sono stati un piacere per gli occhi!
Ho amato tantissimo il tuo modo di descrivere ogni cosa, trasmettendo gli esatti concetti che volevi arrivassero al lettore. Nello specifico, ci sono state alcune frasi che mi hanno fatto rabbrividire e che ho riletto più volte, trovando che si portassero dietro un carico emotivo molto greve (in senso positivo) e assolutamente idoneo alla trama:

Non aveva mostrato la stessa cura per i suoi indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei.

C’era qualcosa di degradante, e affascinante insieme, pure nel costringerla a fare forza con il polso sul tappo sigillato della bevanda, quando con una bacchetta sarebbe stato immediato aprirla – il rilievo dei tendini, le nocche sporgenti, le dita piegate.

La camicia aperta sullo schienale era di un bianco limpido – era quello, il colore del sangue puro che le era costato la dignità?[...].

Davvero complimenti, sei riuscita a entrare nell'anima del lettore e a coinvolgerlo da morire con uno stile “freddo” (in relazione ai contenuti narrati) e tuttavia vibrante, permettendo una facile immedesimazione nei punti di vista di entrambi i personaggi.

Vorrei ora parlarti del possessivo “suo” e di come, in alcuni casi, ritengo sarebbe stato meglio se l'avessi differenziato con la forma proprio. Chiariamoci: non sto dicendo che tu non l'abbia diversificato mai, anzi!, l'hai fatto e l'ho notato. Eppure credo che sarebbe stato il caso di variare la forma anche in specifici passaggi in cui ciò non è successo, lì dove il focus passa velocemente da un personaggio all'altro e, proprio per tale motivo, si fatica un po' a capire se il testo si riferisca a Draco o a Hermione:
- Lei si girò, e lui percorse con lo sguardo il suo corpo in un’attenta ispezione, dalle cosce ora distese al seno nascosto a malapena alla sua vista da una stoffa quasi trasparente che non sarebbe rimasta al suo posto ancora per molto → […] da una stoffa quasi trasparente che non sarebbe rimasta al proprio posto ancora per molto → l'espressione stare/mettere/rimanere al proprio posto è, nella lingua italiana, d'uso comune e la forma del possessivo utilizzata è, appunto, la forma proprio (-0,10 pt).
- Il collo sottile era circondato da capelli voluminosi, che parevano sufficientemente crespi da sfregare ruvidamente la sua pelle, mentre la bocca di lei si muoveva su di essa → questa è una frase dal punto di vista di Malfoy, per cui: Il collo sottile era circondato da capelli voluminosi, che parevano sufficientemente crespi da sfregare ruvidamente la propria pelle (la pelle di Draco), mentre la bocca di lei si muoveva su di essa (-0,10 pt).
- Non aveva mostrato la stessa cura per i suoi indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei → il soggetto della frase è la Granger, quindi: (Hermione) Non aveva mostrato la stessa cura per i propri indumenti intimi, prima, che erano stati gettati per terra perché per terra, dove doveva stare dal principio, ci era finita lei (-0,10 pt).
- Ci avrebbe pensato lui, a strapparle una reazione: infilò una mano sotto i suoi capelli voluminosi per spingerla sulla nuca, perché piegasse il capo in avanti a raggiungere con la bocca il suo torace → questa, invece, è una frase dal punto di vista di Draco: Ci avrebbe pensato lui, a strapparle una reazione: infilò una mano sotto i suoi (di lei) capelli voluminosi per spingerla sulla nuca, perché piegasse il capo in avanti a raggiungere con la bocca il proprio torace (-0,10 pt).
- Se anche fu sorpresa dalla sua scelta, inusuale per gli altri clienti, almeno stando a quanto aveva commentato il mago che l’aveva accolto, la Granger si limitò a un profondo respiro. In reazione alla rivelazione che i suoi servizi non erano ancora terminati per quella giornata, il torace si gonfiò e alzò i seni su cui lui sarebbe tornato a dilettarsi, non appena l’appagamento transitorio che stava provando fosse scemato → questa volta, il focus è su Hermione: Se anche fu sorpresa dalla sua (di lui) scelta, inusuale per gli altri clienti, almeno stando a quanto aveva commentato il mago che l’aveva accolto, la Granger si limitò a un profondo respiro. In reazione alla rivelazione che i propri servizi non erano ancora terminati per quella giornata, il torace si gonfiò e alzò i seni su cui lui sarebbe tornato a dilettarsi, non appena l’appagamento transitorio che stava provando fosse scemato (-0,10 pt).
- […] per l’unica volta in cui lui era riuscito a farla sentire davvero sporca da quando aveva scoperto di essere una strega e aveva saputo di non essere, esclusivamente per il suo sangue, gradita a tutti → […] esclusivamente per il proprio sangue […] (-0,10 pt).
Infine, voglio congratularmi con te per la maestria con la quale non ti sei ripetuta, facendo invece capire bene come alcune frasi (assolutamente strategiche!) fossero state replicate di proposito. Ti è sfuggita solamente un'iterazione:
- […] a lui, in quella posizione in piedi davanti alla porta, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava. Draco sorrise ancora, malizioso, perché quella sera il suo cognome gli aveva aperto la porta di una stanza misera […] → magari avresti potuto scrivere: […] a lui, in quella posizione in piedi davanti all'entrata/all'ingresso/alla soglia/all'uscio, che per il suo cognome poteva prendersi una donna quando e come desiderava. Draco sorrise ancora, malizioso, perché quella sera il suo cognome gli aveva aperto la porta di una stanza misera […] (-0,10 pt).

Originalità: 5/5
Fantastica, davvero fantastica!
Ho trovato che la tua idea fosse assolutamente originale per una serie di motivi: partiamo dal presupposto che non avevo mai letto una trama simile, nella quale, alla fine, predominasse il male – ed era anche ora che qualcuno la scrivesse! Sai, in fin dei conti il cliché della luce che vince sul buio mi ha un po' annoiata. Poi ho trovato che, nell'ottica del Ministero di Voldemort, fossero assolutamente azzeccate tutte le situazioni che hai descritto: le Sanguesporco private della bacchetta – quindi della magia – costrette alla prostituzione, a una condizione degradante di per sé e che, in un certo qual modo, le umilia ancora di più; private di ogni diritto e libertà, trattate come schiave, come fonte di guadagno del padrone che le ha istruite. Poi ho adorato la tua idea di estendere la Traccia non solo ai minorenni ma anche ai Sanguemarcio e ai Traditori del proprio Sangue sfuggiti ai Mangiamorte, assolutamente geniale e azzeccatissima nel contesto. Infine – e ti dico con sincerità che non me lo aspettavo – ho trovato originale che ci fosse comunque una ribellione silenziosa in atto da parte dei buoni, di coloro che, nonostante la morte di Harry, del Prescelto, perseverassero nella lotta contro Voldemort. Riflettendoci, non è per nulla strano che Hermione – così coraggiosa, paziente e determinata – abbia deciso di esporsi nuovamente al pericolo per fare la cosa giusta e tornare, un giorno, a divertirsi; eppure, lo ripeto, non pensavo l'epilogo sarebbe stato questo. Credevo seriamente si trattasse di un finale alternativo in cui fosse stato il Signore Oscuro a vincere e nel quale ci veniva mostrata solo una delle conseguenze per i Nati Babbani – che poi la domanda mi sorge spontanea: questo è stato il destino toccato alle Sanguesporco, e in quanto ai Sanguesporco invece? Loro che fine hanno fatto? Sono stati ugualmente adoperati come prostituti per le signore Purosangue? Sono stato uccisi? Sono stati obbligati ai lavori forzati? Mi piacerebbe tanto saperne di più!

Gradimento personale: 10/10
La storia, se non l'avessi ancora capito, mi è piaciuta da morire!
Prima di ogni cosa, sappi che hai davvero colto nel segno, presentando uno stravolgimento davvero grande dell'epilogo al quale siamo abituati, soddisfacendo in tutto e per tutto la richiesta del contest. Successivamente, ho adorato si trattasse in un certo qual modo di un'erotica, seppur particolare dal momento che vengono toccati temi come la violenza e la degradazione umana. Ho amato il fatto che l'angst e il dramma predominassero in ogni riga, così come mi è piaciuto che la narrazione alternasse i punti di vista di entrambi i personaggi, non soffermandosi soltanto su uno.
Non mi aspettavo assolutamente una trama simile – in realtà non mi aspettavo di leggere un finale alternativo in cui avesse predominato Voldemort (non so, forse perché pensavo allo stravolgimento di piccoli avvenimenti). Mi è piaciuto il carattere freddo e distaccato che hai affibbiato alle righe inerenti Hermione – almeno nella prima parte della storia – alternato a uno molto più intenso e ardente riguardante le parole di Draco, nelle quali possiamo cogliere tutta la soddisfazione che prova nell'essere consapevole del nome che porta e della posizione che ricopre.
Mi è poi piaciuto l'IC che hai mantenuto alto in ambedue i soggetti, sebbene all'inizio appaia un tantino strana la remissività e soprattutto il silenzio di Hermione – anche se, avendo vissuto un trauma del genere, ci stia un cambio radicale dell'indole; e invece, alla fine, si scopre come quella acquiescenza e quello star zitta non fossero altro che trucchi per arrivare a un unico e ben preciso scopo.
In conclusione, ripeto quanto abbia gradito la tua storia e ti faccio i miei complimenti per aver svolto un così ottimo lavoro!

Totale: 34,18/35

Recensore Junior
20/03/21, ore 14:14

Questa storia già più cupa di suo, dato il contenuto e l’ambientazione non proprio dei più felici, fa apparire Hermione ancora più agguerrita di quanto non sia mai stata! per accedere alle informazioni della cellula di mangiamorte è disposta a tutto.
Lascia un finale aperto, interpretativo da parte di ogni lettore.
A presto,
Chiara!

Recensore Junior
18/03/21, ore 21:23

Ciao!
Come promesso dallo scambio a catena, ecco la mia recensione.

Parto con la premessa che la saga di Harry Potter è una delle mie preferite, ma è la prima volta che leggo una fanfiction a riguardo.
E devo dire che l'argomento di questa non è stato per niente leggero.

Mi piace il tuo stile, lo trovo molto scorrevole e i particolari su cui ti soffermi rendono molto agile l'immedesimazione nella scena. Ci sono dei passi che ho apprezzato più di altri, come la descrizione di Malfoy agli occhi di Hermione, o la descrizione iniziale di questa quando ancora lo aspettava seduta sul letto.
Devo ammettere che ho percepito tutto il grigiore e i toni cupi dell'atmosfera, gli stessi che avevano caratterizzato anche la fotografia degli ultimi film. Li ho trovati una scelta vincente per un mondo in cui Voldemort ha trionfato.

Il come si svolge la storia mi ha messo i brividi, ma riconosco che hai giocato al meglio con l'idea che hai avuto, senza banalizzarla o stereotiparla. Quindi, nonostante l'argomento, l'ho molto apprezzata.

La missione di Hermione sul finale non l'ho trovato un grande colpo di scena, piuttosto la giustificazione per il fatto che si trovi ancora lì e che non si sia già smaterializzata con la bacchetta di Draco. La ragazza più intelligente del suo anno avrebbe trovato una scappatoia in un modo o nell'altro, in questo modo la sua presenza diventa legittima.

Non ho molto altro da aggiungere se non rinnovare il mio gradimento per la storia.
Ti faccio i miei complimenti, alla prossima!

Meg

Recensore Veterano
10/02/21, ore 00:18

Ciao carissima,
che bella questa storia dove si dipinge lo scenario di un epilogo alternativo alla storia che tutti noi conosciamo.
All'inizio sono rimasta sorpresa nel leggere di un' Hermione così remissiva, addirittura tranquilla in questo ruolo insolito di "schiava del piacere", ad uso e consumo dei Mangiamorte.
Invece, alla fine arriva la sorpresa. Hermione non è affatto sottomessa, ma come una novella Mata Hari usa il suo corpo per carpire informazioni per la resistenza.
È così, alla fine, non è Draco ad essere superiore perché la forza della prepotenza viene ampiamente sconfitta dal coraggio e dall'intelligenza.
Assolutamente IC Draco, leggermente OOC Hermione, ( totalmente giustificato dal What if?).
Bravissima. Come sempre non deludi mai.