Recensioni per
Nadine, una ragazza del XXII secolo
di thors

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/01/23, ore 11:00

Ciao thors!

passo anche qui a lasciare un mio commento estremamente positivo a questa storia!
Mi è piaciuta davvero tantissimo. Mi ha molto coinvolta e mi ha preso così tanto che non ho potuto fare a meno di leggerla tutta d'un fiato sperando che non fosse troppo lunga (perchè era tardi quando ho iniziato a leggerla). In realtà alla fine della storia ho cercato disperatamente il secondo capitolo sperando ci fosse ancora qualcosa da leggere ç____ç
Spero che vorrai continuare a scrivere qualcosa con questi personaggi 💕 nel caso fammi sapere!!

Recensore Master
31/01/22, ore 19:29

Recensione premio per il contest "Skip!" - 1/1

Thors! Ti ho fatto attendere davvero un'eternità per questa recensione, ma finalmente eccomi a rilasciare il tuo meritato premio!
Non avendo nessun fandom in comune, sono andata subito a vedere cos'avessi di originale sul tuo profilo e questa shot ha particolarmente attirato la mia attenzione. Non posso definire la fantascienza come il mio genere oreferito, ma mi ha sempre incuriosito e interessato (da poco ho anche provato a scrivere una storia fantascientifica, primo esperimento e penso che rimarrà l'unico per un bel po' di tempo XD)... e questa trama in particolare ha subito attirato la mia attenzione. L'idea di un mondo in cui umani e robot (così si può definire gli androidi alla fine) convivono mi affascina, certo non lo vorrei mai sperimentare in prima persona perché sarebbe un bel po' inquietante, ma è un sacco intrigante vedere il ruolo che questi androidi possono assumere, fino a dove si può spingere la tecnologia e quali sono invece i suoi limiti. Chissà se un giorno o l'altro si riuscirà a creare un'intelligenza artificiale talmente potente da avere le peculiarità umane come emozioni, sentimenti, subconscio...
Ma entriamo più nello specifico nella storia. Premetto che mi ha davvero emozionato e coinvolto tantissimo, ho un saaaaacco di cose da dire e purtroppo non sono brava a riassumere, quindi mi scuso già da adessoi per il commento lunghissimo XD
Devo essere sincera: anche io in un primo momento non cadura nel tranello di Nadine... sembrava davvero umana, in ogni sua reazione e in ogni suo dettaglio! Quando ha ricevuto quella chiamata, ho subito pensatro che magari fosse una ragazza fidanzata con un androide, che questo androide fosse però difettoso e non potesse ricevere gli aggiornamenti adatti per essere riparato, e che quindi lei fosse triste perché doveva fare a meno di lui e nel frattempo magari ci si fosse affezionata. Anche l'opzione che ha portato fuori Jerome - quella dell'organo artificiale malfunzionante - poteva essere credibile... insomma, ho creduto a qualsiasi spiegazione ma non ho mai pensato che Nadine potesse essere un androide. Ho pensato: se così fosse, Jerome se ne sarebbe sicuramente accorto e avrebbe cominciato a sospettare, ma non c'è davvero nessun indizio che porti a questa conclusione.
Il loro incontro è stato davvero carino, e anche il modo in cui Jerome ha provato ad aiutare Nadine, parlandole del condominio dagli affitti non troppo salati in cui vive lui. Così prendiamo due piccioni con una fava: Nadine può andare ad abitare nella zona che le interessa e i due possono stare vicini ;)
A un certo punto era tutto talmente bello che mi sono davvero domandata dove fosse la "fregatura", cosa dovesse succedere. La questione della telefonata rimaneva un mistero.
Ma la scena in cui Nadine è corsa via dopo che Jerome ha espresso il suo disprezzo nei confronti degli androidi mi ha lasciato davvero spiazzata: a quel punto ho cominciato a sospettare qualcosa, ma il mio cervello non voleva ancora realizzare che Nadine potesse essere una di loro. Era TROPPO umana - la reazione stessa di scappare via a quelle parole è stata totalmente umana. Eppure, quando Jerome ha visto la ferita al braccio e gli ingranaggi che non potevano essere umani, la realtà mi è stata sbattuta in faccia ed è stato straziante, giuro che ho sofferto un sacco insieme al protagonista e non sapevo nemmeno io cosa pensare, se essere delusa, se cambiare totalmente idea su Nadine, ed ero curiosissima di sapere la sua storia. Insomma, è palese che non è un androide come gli altri, quindi cosa c'è dietro?
Jerome è stato molto audace a seguirla nonostante tutto, a cercarla nonostante la delusione e lo spaesamento; non è da tutti. Io probabilmente sarei rimasta talmente tanto sotto shock che non avrei più saputo muovermi dallo sgabuzzino per due giorni XD
Però mi è preso un colpo quando ho visto che quei quattro tizi la stavano aggredendo, e meno male che Jerome l'ha trovata in tempo! Insomma, è vero che gli androidi non sono altro che dei computer e se pure dovessero esplodere non è un dramma così grande (anche se immagino che per costruirli ci vogliono un sacco di soldi), ma Nadine non è un androide come gli altri e LA DEVONO LASCIARE IN PACE! Meno male che lei possedeva dei sistemi di protezione tali per cui ha potuto sopportare il trauma e rigenerarsi!
Mentre lei e Jerome conversavano, la mattina seguente, non riuscivo proprio a spiegarmi come un androide potesse essere così emotivo. Nadine piangeva, soffriva, rispondeva alle domande con trasporto e, nonostante non riuscissi a darmi una spiegazione, le credevo. Le macchine non possono essere così brave a fingere, insomma. E Jerome questo lo sa bene.
La genesi di Nadine è davvero davvero commovente: una ragazzina di quattordici anni che ha deciso di congelare il suo corpo nella speranza di risvegliarsi in un presente migliore e a cui è stata data un'altra speranza anche se sotto forma di androide. Una sorta di Pinocchio al contrario, si può dire. Effettivamente anche io, proprio come Jerome, dopo aver sentito la storia di Nadine l'ho vista come qualcosa di ancor più prezioso, una specie di miracolo, e poco importa se il suo corpo è composto da ingranaggi e meccanismi artificiali: la sua mente è umana, lo è perché è in grado di provare sentimenti ed emozioni, e quindi va trattata con la dignità che merita, come qualsiasi altra persona. È veramente una donna meravigliosa, concordo in pieno.
Mi è piaciuto moltissimo l'espediente che hai utilizzato per motivare la sua umanità: questo è possibile grazie ai ricordi della " vecchia" Nadine, che sono associati a delle emozioni e questo permette alla ragazza di averle dentro sé e di "trasporle" nelle situazioni che vive nel presente. Non sono un'esperta di fantascienza, ma se c'è una cosa che i miei studi psicologici mi hanno fatto scoprire è che spesso i ricordi sono legati a delle emozioni, non possiamo ricordare un evento senza riportare alla luce anche il modo in cui ci siamo sentiti in quest'occasione, quindi ho trovato il tuo ragionamento veramente logico, ben studiato e l'ho apprezzato moltissimo.
Copme del resto tutta la costruzione di questo futuro fantascientifico: davvero FANTASTICO! Penso che scrivere delle storie fantascientifiche sia davvero difficile proprio perché bisogna costruire praticamente un mondo nuovo, con delle regole nuove, e tutto deve essere perfettamente coerente e spiegato: questo non è stato un problema per te, perché hai saputo gestire con maestra ogni legge e ogni aspetto di questa realtà del futuro, non lasciando mai nulla al caso, nulla di irrisolto, e non sei mai incappato in incongruenze. Alla fine è tutto spiegato e trovo questo un aspetto fondamentale per la buona riuscita della storia.
La conclusione della shot è parecchio inaspettata, se si pensa a com'era cominciata: Jerome finisce per difendere gli androidi, rischiando di prendersi anche tutta la colpa, nonostante non li abbia mai amati. Ma alla fine gli androidi sono una realtà con cui si deve ritrovare a convivere, ci lavora ogni giorno, e lui stesso ha potuto constatare che qualche volta accadono dei miracoli per cui gli androidi possono essere molto di più che semplici computer.
Davvero, questa shot mi ha colpito TANTISSIMO, forse in questa recensione non sono riuscita nemmeno a esprimere quanto, ma è una di quelle letture che ti rimangono proprio nel cuore. Non mi dimenticherà tanto facilmente di Nadine e della sua storia con Jerome... e sai cosa? Mi piacerebbe tantissimo leggere qualcos'altro su questo universo! Hai mai preso in considerazione l'idea di scrivere qualcos'altro a riguardo? O magari l'hai già fatto e io non ne sono a conoscenza ^^
Davvero COMPLIMENTI per questa shot, mi ha appassionato in una maniera totale e ho AMATO l'idea di base, davvero, tanti tanti complimenti!
Alla prossima!!! :)

Recensore Veterano
30/06/21, ore 11:04

Recensione premio per la 3° storia classificata al "Pranzo senza dessert - Flash Contest" - 1/1

Ciao thors,
eccomi qui a lasciarti la recensione premio.
Ti ringrazio per avermi consigliato questa storia perché, devo ammetterlo, mi è parecchio piaciuta!
Il genere fantascientifico non è tra i miei preferiti, anzi, solitamente non mi piace proprio per nulla; eppure mi hai stupita, ancora. 
Delle tue storie mi piace il fatto che siano estremamente complete di informazioni, da te accuratamente fornite sia prima che a lettura terminata. Non lasci nulla al caso e questa è una cosa che ammiro molto.
Passando alla trama in questione, parto col dirti che sinceramente non ne so nulla di tutto ciò di cui hai parlato per cui, anche se dovessi aver esposto spiegazioni approssimative o incorrette, per quanto mi riguarda il racconto ha avuto comunque un senso! Mi complimento per l'inventiva e per il coraggio di esserti avventurato in un contesto abbastanza complicato, tirando fuori una trama davvero bella, intensa e accattivante. 
Mi ha davvero stupita l'umanità trovata all'interno delle tue righe, benché tratti di un mondo popolato per metà da androidi; soprattutto ho apprezzato il modo in cui hai reso Nadine così umana e sensibile in contrapposizione al branco di bulli che, pur essendo biologicamente esseri umani, si sono rivelati delle bestie (d'altronde lo dico sempre: la bestia peggiore è l'uomo). 
Ammetto che, leggendo, mi sono molto immedesimata nel pensiero di Jerome; eppure è stato un immedesimarsi graduale, ho vissuto insieme a lui tutte le sensazioni provate, dalla prima all'ultima, dall'infatuazione all'innamoramento, dalla sconcertante scoperta all'ulteriore innamoramento. Sei stato molto bravo a rendere concetti, emozioni e sentimenti, a non lasciare nulla al caso e a fornire risposte a domande che (evidentemente già sapevi) sarebbero sorte nella mente del lettore.
Insomma, grazie ancora per avermi consigliato questa bella storia, sono rimasta piacevolmente meravigliata sia dalla trama che dal genere e spero, in futuro, di potermi appassionare un po' di più a righe fantascientifiche... solo se belle come le tue!

Recensore Junior
19/05/21, ore 11:57

6° Classificata al contest "Let's Cliché!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP - NADINE, UNA RAGAZZA DEL XXII SECOLO DI ETHORS

- Grammatica e stile: 8.8/10
La storia si presenta, nel suo complesso, ben scritta, ma con alcuni errori grammaticali che preferisco segnalarti:
[…] non passava inosservato e che preferisce la solitudine per rilassarsi. […] Per rispettare la consecutio temporum è corretto scrivere preferiva, mantenendo i tempi al passato. -0.20
[…] gran parte del suo tempo la passava […] Errore di battitura, lo passava. -0.10
[…] gli sembrò scortese impicciarsi ora […] Ora è un avverbio che viene generalmente usato coi tempi del presente o del passato prossimo, comunque un’azione recente. Essendo il testo nel passato remoto, sarebbe stato più opportuno utilizzare la perifrasi in quell’istante, in quel momento. -0.10
[…] avesse in ormai in odio […] C’è un in di troppo prima di ormai. -0.10
[…] le confesso quanto avesse in odio i corpi artificiali […] Errore di battitura, confessò. -0.10
[…] di quanto quella casa le sembrasse ora vuota e triste senza di lei […] Quel le sembrasse in realtà si riferisce a Jerome, quindi va corretto al maschile, gli sembrasse. -0.10
[…] si decise di andarla a cercare […] Decidersi è un verbo riflessivo che richiede la preposizione a, decidersi a fare qualcosa, altrimenti per mantenere la preposizione di è più opportuno il verbo decidere, decidere di fare qualcosa. -0.10
[…] Nadine era terra […] Manca una a, era a terra. -0.10
[…] ed ora lui attendeva […] Stesso discorso di prima, ora al tempo passato ha un utilizzo improprio. -0.10
[…] Non voglio che tu ne vada così… […] Manca un te, che tu te ne vada così. -0.10
[…] un passo in dietro […] Indietro va scritto tutto attaccato. -0.10
[…] io portò anche perdonarti […] Errore di battitura, potrò. -0.10

Per quanto riguarda lo stile, invece, mi è piaciuto molto. Risultava, per un contesto futuristico come il tuo, piuttosto complicata la sequenza narrativa, che spesso – com’è giusto che sia – accorpi a quella più descrittiva. Questo, che avrebbe potuto essere un problema, data l’incredibile mole d’informazioni all’interno del racconto, in realtà è stato uno dei punti di forza della storia: descrizioni puntuali, con spiegazioni semplici, termini semanticamente appropriati e sequenze narrative che s’introducono perfettamente, lasciando però anche spazio ai dialoghi. Nel complesso ho davvero apprezzato il tuo stile, poco eccentrico e molto semplice – scelta azzeccatissima, data la complessità delle tematiche hai trattato.
Ottimo lavoro, bravo!

- Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
La caratterizzazione dei personaggi è stato forse, insieme allo stile, il parametro che mi ha soddisfatta di più. Sei stato molto accorto nell’introspezione di entrambi i personaggi, soffermandoti su aspetti della loro psiche decisamente originali e mai scontati.
Partendo da Jerome, ci appare fin da subito come un personaggio che, seppur giovane, caratterialmente sembra mangiato da tormenti e isterismi, complice il lavoro che non lo gratifica e la sua evidente avversione per gli androidi. Il suo modo di pensare rispecchia, forse, l’ultima cortina degli umani che non si sono ancora del tutto abituati alla coesistenza con le macchine, il che spiega il suo “isterismo” interiore, la sua insofferenza ad un mondo che ha rimpiazzato persino le più banali emozioni umane con qualcosa di costruito, di finto, in fondo. Mi è piaciuto questo tuo modo di rendere il personaggio, che appare come il classico anti-eroe con una trama a sfondo futuristico – non certamente uno dei miei preferiti, ma in questo caso l’ho trovato davvero stupendo. E, per logica conseguenza del suo modo di pensare, sembra quasi che il tuo protagonista sia destinato ad incontrare Nadine, che fin da subito il lettore riesce a comprendere come non si tratti di una persona comune – dato anche dalla conversazione avuta al telefono, che già fa sospettare.
Nadine, al contrario di Jerome, ci appare come una ragazza impacciata, solare, allegra – mediante l’intermezzo narrativo – e con una gran voglia di vivere. Insomma, se a Jerome si accostano una iniziale moltitudine di sentimenti pressoché negativi, Nadine funge da raggio di sole in un’esistenza – quella del ragazzo – altrimenti grigia.
Ed ecco che ci troviamo nel momento di rottura, un momento particolare in cui ti soffermi parecchio su ciò che provano, sentono i protagonisti: Jerome con la sua paura che Nadine possa mentirgli – geniale lo stratagemma della modalità testimone – e Nadine che cercherebbe di fare tutto quello che è in sua vece per aiutarlo a crederle di nuovo, salvo poi capire entrambi che amore è amore, sia esso frutto di circuiti artificiali o di pelle e ossa.
Ho trovato un po’ affrettato l’epilogo, in cui avresti potuto soffermarti un po’ di più sulla vicenda, di per sé piuttosto avvincente, del sabotaggio dei quattro “terroristi”, ma mi rendo conto che la storia sarebbe poi risultata forse un po’ troppo lunga.
Nel complesso, tuttavia, sono contenta di questo parametro.

- Utilizzo del cliché: 15/15
Amore a prima vista è un cliché che in questa storia ci calzava a pennello, e devo dire che l’hai impiegato in maniera ottimale: un incontro del tutto casuale, un orsacchiotto che cade, una scusa per poterle parlare e, all’incrocio di uno sguardo, l’amore. Ammetto che l’hai usato in maniera più che da manuale, il che – ovviamente – mi è piaciuto da matti. Anche la successione narrativa da te impiegata rispecchia molto la modalità del cliché, in quanto subito ci racconti dell’evolversi del loro rapporto, di come vanno a vivere insieme, delle abitudini dell’uno e dell’altro, delle liti, delle incomprensioni e delle riappacificazioni, soffermandoti molto su quello che è il punto del protagonista, Jerome, il quale sembra vivere in un’atmosfera che potremmo definire, a tutti gli effetti, onirica: è come se fosse stato catapultato all’interno di un sogno ad occhi aperti, un sogno lucido che gli permette di fare qualsiasi cosa lui voglia – e anche qui il cliché è stato rispettato perfettamente.
Nella seconda parte del racconto, invece, assistiamo all’evolversi di questo amore a prima vista, fagocitato dai dubbi e dalle incertezze, perché Nadine, in realtà, non è ciò che Jerome pensava che fosse. Catapultare il cliché in questo capovolgimento comportava un rischio molto grande – si rischiava di perdere di vista il senso principale della storia – e tu sei stato molto bravo nel ricucire insieme il filone narrativo senza perderti in digressioni inutili.
Nel complesso posso affermare che sia stato un cliché perfetto per la storia che hai raccontato e che rispecchia in massima parte quella che, alla fine, è un’emozione del tutto umana, mostrando come anche Nadine sia capace di un sentimento del genere – in realtà, se proprio devo esserti onesta, mi è parso molto simile per certi aspetti al film l’Uomo bicentenario con Robin Williams, pellicola a cui sono molto affezionata.
Veramente una gran bella storia e un gran bel cliché, complimenti.

- Gradimento personale: 5/5
Sarò onestissima, io non sopporto granché gli scenari futuristici – sono cresciuta con uno zio fisico nucleare mezzo pazzo che non faceva che rifilarmi romanzi di Asimov –, perciò dopo anni di letture mi sono molto allontanata dal genere.
Questa storia, tuttavia, dal mio punto di vista la trovo particolarmente attuale. Non appare per nulla come un universo molto distante da noi, e ho apprezzato tantissimo le tue note a margine per far meglio comprendere al lettore ciò di cui si sta parlando.
Sei stato molto dettagliato, ti sei soffermato su descrizioni ch’erano necessarie per la prosecuzione della lettura, ma mai soffermandoti su vagheggiamenti fantascientifici, ma rimanendo sempre fedele al testo e a ciò che stavi raccontando.
Si nota fin dalle prime righe che hai impiegato molta passione e ingegno per scrivere una storia di questo tipo e ci sono delle trovate narrative che io ho considerato geniali – la modalità testimone, il sensore delle auto, persino l’incontro tra i due in cui Jerome chiede a Nadine se le sembri un’opera di un umano o di una macchina. Ci vuole una fantasia senza eguali per creare una storia di questo tipo, e sono contenta di aver potuto leggere, almeno per una volta, qualcosa di diverso, ma che non fosse così fantascientifico da risultarmi irreale. Il tuo racconto, proprio perché non esagera con descrizioni al limite del possibile, mi sembra con i piedi ben piantati per terra, perciò lo dico: è il primo racconto di questo genere che rileggerei volentieri!

Totale: 37.8/40

Recensore Junior
23/03/21, ore 15:49

Io sono rimasta incantata!
Sono felicissima di essere passata finalmente a leggere questa splendida storia. Ammetto che il tema mi mette una grande ansia ed un po' di inquietudine, non so se sarei riuscita a superare l'ostacolo che ha superato Jerome.
Il testo è scritto molto bene, il tema è incredibilemnte bello ma facilmente banalizzabile. Sei riuscito a tirar fuori una storia molto bella e ricolma di sfaccettature.
Trovo meraviglioso come tu abbia dipinto l'amore in maniera così profonda, ricorrendo ad uno dei clichè più abusati, ma che hai saputo struttare e portarlo a tuo favore.
Nandine è un personaggio incredibilmente autentico, un ritratto disarmante di una donna perdutamente innamorata.
Una storia affascinante! E spero di vedere altre tue storie così belle!
Anche se c'è da dire che mi è presa una grande ansia mentre leggevo.

LOL

a presto!

Recensore Master
08/03/21, ore 10:00

PRIMA RECENSIONE PREMIO PER IL SECONDO POSTO AL CONTEST "CINQUANTA SFUMATURE DI..."
Ciao Thors, sinceramente sono rimasta sinceramente colpita da questo tuo lavoro. Mi è piaciuto molto di più di quella che hai presentato per il mio contest. Io dico sempre quello che penso, scusa.
La scena dell'orsetto l'ho trovata molto dolce (io adoro gli orsetti e conigli di peluche). I personaggi hanno spessore, sono ben caratterizzati, non lasci nulla al caso e approfondisci in modo chiaro ogni cosa senza perderti nulla. La storia emoziona, è scritta divinamente.
Devo ammettere che ti sei meritato ampiamente di vincere il contest di Spettro.
Grazie per il bel momento.

Recensore Master
15/02/21, ore 21:49

PRIMA CLASSIFICATA

ethors – Nadine, una ragazza del XXII secolo

Stile: 

L’ho già spiegato nella precedente valutazione e lo ripeto. Il tuo stile è molto buono. Diretto, e non è mai pesante leggere le tue descrizioni. Ogni scena, passaggio, spaccato di vita quotidiana è perfettamente percepibile. Nessuna descrizione spinge verso il dettaglio, ma si nota che è una questione di stile: è personale. E quando decidi invece di farlo, mi riferisco all’episodio della vasca, risponde a una precisa disposizione di trama. Ecco, l’aspetto più caratteristico di questo racconto è come la trama e lo stile si amalgamano. I riferimenti al fatto che Nadine sia un “tipo” di androide particolare sono perfettamente ravvisabili risalendo a ritroso, e sono aspetti che tendo sempre a premiare in una trama.
Stavolta, e posso affermarlo con fierezza, hai saputo costruire nel dettaglio ogni singolo aspetto. Non ci sono “casi Astelera”: ogni personaggio, anche i quattro dell’ave maria che ordiscono l’attentato, sono perfettamente coerenti con quello che ci viene spiegato nel corso del testo. Certo, magari gli infodump sono una tecnica di cui hai abusato un po’ troppo, ma il miglioramento è netto.
Punteggio pieno. Complimenti.
 Originalità: 
Molto ispirata come al solito la parte “tecnica” all’interno dei tuoi testi. Il livello di approfondimento riguardo la questione degli androidi, arrivando addirittura a scomodare l’arte e la giurisprudenza, sono sensazionali. Hai saputo associare imput storici, gruppi terroristici e usi militari contestualizzati riguardo alcune funzioni degli androidi, e stiamo parlando di una storia d’amore! C’è del materiale per costruirci una vera e propria long, e non una solita storia incentrata nel futuro ma un racconto originale. Si ravvisa anche, e in primis, nel modo in cui hai “rotto” gli schemi del pacchetto, pur restandoci: la diversità di Nadine.
In questa storia si respira sia un’atmosfera futurista che di tanto in tanto strizza l’occhio al passato, e all’evoluzione della società umana in raffronto agli androidi.
 Utilizzo del pacchetto: 
Come detto, hai saputo interpretare il significato di questo pacchetto in un modo che mi ha sorpreso. Non mi aspettavo il colpo di scena di Nadine, sebbene indizi (vasca che non usava mai, il fatto che si vestisse sempre bene agli incontri) ce ne sono (+3). L’orsetto di peluche può sembrare un’inutile appendice per due terzi del racconto, poi la sua importanza esplode come una bomba. Su di esso si scagliano talmente tanti significati, risvolti psicologici e storici, che lo rendono indiscutibilmente parte di lei (+3). Riguardo alla citazione, non sono riuscito a ravvisarla chiaramente nel testo. Per la prossima volta, sarebbe preferibile mettere un corsivo ma è stata una mia svista. (+3).
Gradimento personale: 
Hai saputo tirare fuori un racconto molto interessante. Costruito, coerente, ed è godibilissimo fino alla fine. Se nella sua struttura è ben costruito, nella parte emotiva mi ha comunicato qualcosa ma l’effetto ne è uscito smorzato. La storia tra il protagonista e Nadine è bella, e possiede tutte le basi necessarie per essere ben scritta, ma dal punto di vista strettamente personale ho sentito un po’ di mancanza nel pathos. Quella passione, i litigi, il conflitto interiore. Ci sono, quello che intendo è che non sempre sono approfonditi da scene simboliche. È come se li osservassimo attraverso una pellicola. L’esempio che si può prendere a parametro è il primo appuntamento. Lì la magia si sente, ti ci sei soffermato su quella scena, hai snocciolato particolari storici e risate, pensieri razionale e imbarazzi, candore, sorrisi. È bello il loro primo appuntamento. Il resto, soprattutto nella parte dove vanno a vivere insieme, scorre piuttosto velocemente, come se fosse un veloce riassunto funzionale a raggiungere velocemente il momento della scoperta. Quindi, se dal punto di vista puramente tecnico ogni passaggio è legittimo e coerente, dall’altro mi è spiaciuto non vedere la storia soffermarsi su quei più particolari della loro vita amorosa.
Queste, come da campo, sono considerazioni soggettive e non oggettive.
Nel complesso del world-building hai compiuto un notevole balzo di qualità. Complimenti :)


Con le scuse del giudice per la svista.
Hai preferenze per le recensioni premio?

Recensore Junior
14/02/21, ore 16:48

Ciao :D
Eccomi finalmente a leggere e commentare il tuo lavoro!
Mi è piaciuto un sacco e sono sincera. La tua scrittura è scorrevole e molto piacevole!
Avevo sgamato la vera identità di Nadine dal momento in cui si è presentata xD
Più che altro mi è subito suonato il campanello per via del titolo: "Nadine, una ragazza del XXII secolo"
Sisi certo, RAGAZZA... come no xD
È stato comunque molto interessante vedere il procedere delle cose e le reazioni di Jerome e percepire, nonostante tutto, la sincerità del loro amore. I dialoghi sono impeccabili!
Unica cosa:
Forse mi sfugge qualcosa (premetto che non ho letto il prompt del contest per il tuo lavoro), ma la seconda parte, l'epilogo, mi è sembrato prendere una direzione troppo diversa dal resto del testo. Sembrano quasi due lavori diversi oppure due parti dello stesso lavoro, ma distanti... come se nel mezzo mancasse qualcosa... ho avvertito un cambio di genere troppo forte e non ho capito come mai hai voluto concludere una storia per lo più romantica e introspettiva con una parte semi action o semi spionistica (mettila come vuoi xD)
Ma ripeto: forse mi sono persa qualche passaggio...
In generale invidio molto la tua scrittura!
In bocca al lupo per tutti i contest :)

Recensore Veterano
12/02/21, ore 17:19

Caro thors
ti faccio i complimenti per questa storia a cui hai saputo dare un tocco di romanticismo unito ad uno scorcio interessante del furuto cybernetico. Mi piace molto il personaggio di Jerome che pur essendo un ingegnere robotico rifiuta gli androidi cercando un rapporto umano e vero. Ironia della sorte s'innamora proprio di uno di loro, colpo di scena di cui trapelava qualche indizio ( la telefonata di Nadine, la vasca, la velocità con cui corre, il dispiacere nell'apprendere il disgusto di Jerome per gli androidi. Eppure  Jerome a differenza della maggior parte delle persone non è andato a scegliersi e a programmarsi un compagno robotico, ha comunque instaurato un rapporto vero con qualcuno ed ha scoperto un vero innamoramento. La scoperta della vera natura di Nadine lo mette in crisi ma l'amore resiste a questa prova. C'è anche una questione di bioetica, il cervello di Nadine è quasi umano, quindi lei ha un'indipendenza di pensiero che gli altri robot non hanno, ha dei principi  morali, dei difetti, una personalità vera. Alla fine che cos'è che ci rende umani? Jerome sembra aver trovato la risposta e anche la felicità, quando le dice che si è innamorato di lei una seconda volta.
Ti faccio i miei complimenti per esserti cimentato in un genere diverso da quello su cui scrivi di solito. Qualche errore ma il testo è scorrevole e ben argomentato anche dal punto di vista scientifico.
A presto
Swan

P.S. da ex grecista ti suggerisco di scrivere androidofobo, invece di androfobo ( dal greco aner/ nadros: uomo) letteralmente significa colui che odia gli uomini.

Recensore Junior
12/02/21, ore 14:43

Buongiorno,
ho letto con molto interesse la tua storia. Hai descritto il tuo mondo veramente molto bene tanto da aver pensato che fossi un esperto in androidi e innesti artificiali! Poi hai chiarito che non lo sei quindi ti rinnovo i miei complimenti.
La tua scrittura è molto elegante e misurata, un po' algida oserei dire, e ben si accompagna alla trama dove artificiale e naturale si intrecciano e sfumano i loro confini fino a confondersi. Non ho ben compreso il salto di storia verso il tentato attacco terroristico, ma sicuramente rileggendolo nuovamente tutto mi apparirà chiaro, perchè hai saputo creare un andamento fluido nel racconto.
Bellissima la storia della nascita di Nadine: hai avuto proprio una bella idea che spiega bene perchè Jerome non si fosse accorto di vivere con un androide. 
Forse avrei apprezzato un po' più di calore umano nella tua scrittura, ma sicuramente dal punto di vista formale niente si può eccepire. 
A presto.

Silvia

Recensore Junior
12/02/21, ore 14:24

Tre colonne stabili che classificano la tua scrittura come solida: worldbuilding, struttura della storia e personaggi. Questi sono punti chiave di successo, fin qui tutto bene, questi punti sono fatti benissimo.

Ci sarebbero un paio di cose da scrivere in dettaglio sui personaggi e il movimento artistico che hai scelto per questa storia (espressionismo astratto/arte concettuale), avrei suggerito l’impressionismo, ma qui purtroppo sono andata un po' oltre e devo tagliare su questa parte.

Diciamo che avrei voluto vedere Nadine rovinare i teppisti e spaccargli un bel po' di ossa, oppure incantarsi come un disco rotto apparentemente passiva sotto le loro torture, ma in realtà proclamare la pace tra i generi.

Avrei voluto leggere Jerome rivalutare un'altra volta i suoi pensieri in base alle azioni dei teppisti (umani). Non solo attraverso Nadine. Non solo come parte della trama. Jerome fa parte dello stesso mondo in cui vivono i teppisti, come Nadine è involontariamente parte del circuito degli altri androidi.

Il tema è bellissimo, ma ci sono molti altri punti che si possono sviluppare e questa è solo una storia breve per le varie challenges a cui partecipi.

La storia ha uno svolgimento, il personaggio cambia opinione, si evolve, questi punti sono molto belli e spero che i giudici se ne rendano conto :D
In bocca al lupo!

Recensore Master
11/02/21, ore 20:33

Ciao Thors,
ho letto questo racconto e mi ha molto impressionato sotto diversi punti di vista.
Lo scenario futuribile è ben costruito, con alcuni approfondimenti tecnici che suonano plausibili a livello di un racconto di fantascienza. La qualità della narrazione e dei dialoghi è eccellente.
Condivido anche il punto di vista sull'arte moderna, solo che mi sembra strano che venga ancora considerata moderna fin alle porte dell'epoca futura in cui il racconto è ambientato.
La parte che più mi è piaciuta, ovviamente, è la caratterizzazione di Nadine, che a dispetto della sua natura artificiale sembra più umana di un normale essere umano.
E' interessante anche il background delle memorie di un'autentica ragazza messa in ibernazione e mai risvegliata da questo stato.
Sono un po' perplesso all'idea che si possa vivere assieme a un androide senza mai accorgersi, dal modo di mangiare o da giunzioni sulla pelle, che non si tratta di un essere umano. D'altronde non ci ho mai provato, per cui non posso neanche negarlo.
Insomma, complimenti per questo ottimo lavoro, che è quello che ho più apprezzato tra i tuoi che ho letto finora.
MaxT :)