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di leila91

Questa storia ha ottenuto 41 recensioni.
Positive : 41
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/04/21, ore 21:25
Cap. 1:

Questa storia è stata un miscuglio di tante sensazioni, e sono finita col sorridere alla fine della lettura. Non mi sono mai soffermata tantissimo su Lee, però rimango dell'idea che trovo molto più interessante in questi casi esplorare i personaggi secondari.
Come hai strutturato la storia mi è piaciuto tantissimo, è uno scorrere del tempo e affronta tutto, dalla passione per quello sport, all'arrivo ad Hogwarts, il legame che si crea con i compagni e la lotta durante la guerra, fino alla disperazione per la morte dei suoi cari amici, la resa perché sente di aver perso la passione di un tempo per quel lavoro che per lui era soprattutto divertimento, fino ad una rinascita e così un ritorno a fare quello che amava.
Mi piace come si apre la fic raccontando della passione di Lee per il Quidditch e di spiega quanto desiderasse farne un lavoro come cronista e finisce per chiudersi tornando a quell'obbiettivo di prima.
E' bellissimo come hai raccontato poi della grande amicizia tra lui e i gemelli, così come il suo amore non solo per la telecronaca ma anche per Hogwarts stessa, per lui è stato come una seconda casa, ha trovato amici, fratelli, si è dedicato alla cronaca sportiva ed è bello vedere quanto i suoi genitori lo abbiano sostenuto. Avevano provato a farlo interessare al gioco, magari come battitore, ma poi vedendo con quanta grinta ed enfasi raccontava delle pertite che disputavano i suoi compagni, avevano capito che la sua era proprio una vocazione e lo rendeva felice cosi. Ed è una cosa bellissima.
Non bisogna mai dare per scontato questo, non sempre i genitori approvano le scelte dei figli, magari ritenendole controproducenti o inferiori alle loro aspettative. Come hai scritto, Lee in questo (e in molte altre cose) è stato proprio fortunato e gli ha permesso di diventare la persona che è ora.
L'amicizia poi è un elemento che è molto presente, in questo caso con il simpatico duo dei gemelli Weasley, questo forte legame tra di loro è molto forte, c'è complicità, ammirazione e fratellanza, perché alla fine Lee per loro era come un altro fratello. Condividevano tutto, passioni, giochi, legami, è stato davvero un bel modo di raccontare questa loro amicizia.
Ho sentito una stretta al cuore a leggere di quanto la guerra e soprattutto la morte di Fred abbia portato un impatto così grande nella vita di Lee da farlo allontanare da una delle cose che più amava al mondo. Non è facile andare avanti dopo un evento del genere, ti spezza e ti devasta l'anima, soprattutto quando vedi di fronte a te il gemello del tuo migliore amico morto, il dolore è così grande da temere di non riuscire ad affrontarlo.
E' una sensazione orribile, ma al tempo stesso vera, molto realistica, tornare alla vita di tutti i giorni non è facile. Per fortuna che Lee aveva al suo fianco gli amici, il matrimonio di George, la nascita del figlio dove rivedere in lui il suo amico.
Tutto questo amore, questa speranza, hanno fatto rinascere in lui l'amore per il suo lavoro.
Mi è piaciuta moltissimo, questo racconto di vita del nostro Lee ha fatto rivivere ogni emozione che ci ha lasciato la saga, ci ha fatto rivivere attraverso i suoi occhi i momenti belli e purtroppo quelli terribili. Sono proprio contenta di averla letta, il testo come sempre è scritto davvero bene, la composizione l'ho adorata, ho amato ogni singolo dettaglio che hai aggiunto.
Il commento finale poi, con la cronaca di Lee...E' stata proprio una chiusura perfetta.

Bravissima Bennina <3

Ti mando un super abbraccio

Recensore Master
19/04/21, ore 12:27
Cap. 1:

Mia carissima Bennina, raggio di sole dei miei lunedì! <3
Mi è piaciuto davvero tanto come hai raccontato il percorso di Lee Jordan, da studente a uomo, sempre dominato da una passione che però, proprio perché spesso è vita essa stessa, diventa difficile da assecondare e seguire – eppure non possiamo fare altro che seguirla, questa passione. Nel caso specifico è la telecronaca e la radio, che è sia ragione di vita, sia talento riconosciuto che divertimento, passato, presente e futuro. Da elemento ludico e di successo – Lee viene apprezzato quasi più dei giocatori per il modo in cui coinvolge e si lascia coinvolgere dalla partita e mi viene in mente la Gialappa’s dei bei tempi andati, in proposito – la radio diventa resistenza, diventa esempio di coraggio e di speranza. Ma quando, alla fine della guerra, Lee fa la conta di chi ha perso, certe mancanze quasi gli tolgono la possibilità di ricominciare – e qui, ovviamente, il pensiero vola alla perdita più straziante, quella di Fred. Oddio, lo scrivo e mi sembra di togliere qualcosa a Remus e a Tonks, ma forse quella di Fred è più ingiusta perché il ragazzo davvero troppo presto.

Il Quidditch è la passione che anima e accomuna sia i Weasley che Lee, ma è interessante, di questo personaggio così studiato e approfondito, come Lee si renda immediatamente conto di non poter eccellere nel gioco, ma di preferire all’azione il commento. L’amicizia con Fred e George è vista con ammirazione, gioia e rimpianto per la sua ovvia e struggente conclusione che, Lee ne è consapevole, non tornerà. Tuttavia, dopo che George e Angelina si sposano e Fred jr nasce, Lee ha la possibilità di essere parte della vita di George e Angelina nelle vesti di zio, posto che occupa non in vece di Fred (insostituibile), ma in nome di un’amicizia lunga anni.
Un abbraccio forte forte, mia luce,
Shilyss

Recensore Master
18/04/21, ore 23:32
Cap. 1:

Ciao, cara!
Eccomi qui: questa storia mi attirava più del miele, sappilo, perché, anche se non ho mai scritto di lui e non ho nemmeno mai cercato troppe storie su di lui, Lee è un personaggio che amo immensamente. Diciamo pure tranquillamente che se fossi stata a Hogwarts assieme a loro, probabilmente mi sarei presa una cotta di quelle che proprio ti fondono il cervello per lui, quello brillante e simpatico ma non esageratamente al centro dell'attenzione, quello che ti fa ridere, quello leale… insomma, smetto di straparlare, e arrivo alla tua storia, che ho trovato davvero di una dolcezza infinita.
Non ho letto tutto quello che vorrei, di tuo, ma ormai un pochino ti associo a questa struttura che a me piace tantissimo, e che tu padroneggi molto bene, questo giustapporsi di elementi che si susseguono in maniera molto ritmata, quasi fossero un ritornello che va ad aprire spiragli sulla vita del protagonista, mostrando la sua evoluzione e la sua crescita. Ed è davvero bello, perché è come se di ogni personaggio tu mettessi in luce un tratto essenziale, una caratteristica che forse non salta immediatamente all'occhio, ma che di certo è fondamentale per lui, e attraverso questo "punto saldo" tu analizzassi la sua vita, la sua parabola di crescita e di evoluzione: c'è sempre un continuo ritornare a rapportarsi con questo elemento, con questa fortuna di cui Lee è consapevole, ma che non per questo gli impedisce di soffrire, quando la vita colpisce troppo forte.
Ecco, io credo davvero che tu abbia saputo fare un ritratto bellissimo di questo personaggio, andando a cogliere appieno tutta la sua introspezione, nonostante nei libri non abbia un ruolo poi così approfondito.
Mi piace tanto come hai mostrato la nascita della sua passione per l'attività da cronista: non è da tutti "accontentarsi" di essere quello che i riflettori li manovra, piuttosto che voler provare a tutti i costi a stare sotto le loro luci, ma mi piace tanto che per Lee questa non sia una rinuncia, ma piuttosto la conferma di aver trovato la propria strada.
E, tra l'altro, adoro come tu abbia sottolineato il suo legame con i gemelli, a partire da questo primo (adorabile!) incontro con loro, fino ai momenti più strazianti del loro rapporto. Credo che la cosa che più amo di questo personaggio, e che dà maggiormente la misura del suo valore, è proprio il legame che crea con Fred e George. Perché, a ben pensarci, è un po' straordinario che due persone così simili, così legate, così autosufficienti, in un certo senso, come Fred e George abbiano "aperto" il proprio rapporto fino a questo punto a qualcun altro. Non che non abbiano bisogno di amici (e infatti li vediamo spesso con Alicia e soprattutto Angelina), ma, non lo so, io li ho sempre visti come due persone che ogni tanto condividono qualcosa con altri, ma che in fondo si comprendono e si bastano perfettamente da soli. E invece no. E invece Lee trova il proprio posto accanto a loro, si inserisce perfettamente nel gruppo, e non lo so, è una cosa che adoro, e che qui hai mostrato benissimo, dando tutta la misura della loro amicizia, di quanto tutti e tre avessero bisogno di essere assieme.
E quindi ha un valore diverso il suo smarrimento quando i gemelli fuggono da scuola, e la sua disperazione alla morte di Fred è tutta un'altra, straziante cosa. Ed è bellissimo vedere la misura del suo affetto e del loro legame con il ruolo che avrà per Freddie Jr. (e quanto sono adorabili Angelina e George che gli insegnano a volare? Mi sono sciolta peggio del burro in padella!).

Insomma, è una storia davvero bellissima, e sono felicissima di averla letta, perché rende davvero giustizia a un personaggio interessantissimo che spesso resta un po' in ombra.
A presto!

Recensore Veterano
18/04/21, ore 16:47
Cap. 1:

Ciaooooo tesoroooo!
In ritardo, ma eccomi per lo scambio 💖💖💖

Allora, lee Jordan... Non l'avevo mai preso in considerazione, in realtà, durante la visione dei film, magari perché ero troppo concentrata su altri personaggi 😂😅🙈🙈

Mentre leggevo il primo pezzo, mi sono immaginata guido meda e non posso che dare ragione, i cronisti devono avere una passione che arde, e anche una bella parlantina, non guasta mai quella 😄 si rimane effettivamente incantati, trasportati, nel sentire quelle voci, se non ci fossero non sarebbe la stessa cosa guardare una gara

Il primo incontro con i gemelli poi, non può che essere dovuto ad uno scherzo, per quanto fred e george costituiscono un duo, insieme a lee formano un ottimo trio 😍 al quale ci s'affeziona facilmente 💖💖💖 la loro è una straordinaria amicizia, ma in qualche modo si sa che prima o poi arriverà qualcosa che incrinerà il rapporto, non lo farà più essere lo stesso, l'ho percepito nell'apertura di ogni scena, quel Nel profondo del cuore Lee sa di essere una persona fortunata... Più andavo avanti con la lettura, più quella frase m'assumeva un tono sempre più triste, ma il primo vero momento di malinconia lo si avverte quando lee osserva i gemelli volare in mezzo ai fuochi d'artificio (immagino sia l'ordine della fenice?)

Ed ecco che, durante la guerra, nasce radio potter, e qui la figura di lee (che deve mantenere alto il morale dei maghi) m'ha fatto venire in mente il film in cui robbie Williams fa il telecronista e comincia sempre con "GOOOOD MORNING VIETNAM!" e cominciava a far divertire le truppe 💖

Morale che lui ha purtroppo a terra dopo la guerra, però mi discosto un po' da lee in questo momento, perché se lui ha perso un migliore amico, george ha perso il gemello, il dolore credo che sia diverso dai due, tant'è che lee può continuare una vita normale, George non riuscirà più a fare un patronus, quindi mi sa un po' esagerato per lee non riuscire più a guardare George in faccia... Però, vabbè, impressioni personali sul personaggioa parte, non è certo meno godibile 😍

Ho adorato l'idea che lee faccia da testimone di nozze a george e diventi anche padrino di fred jr, dimostra che, nonostante il momento no, lee sia riuscito a tornare sereno, lo dimostra il fatto che riesca ora a convivere con quel dolore, non prova più repulsione nei confronti della radio, viene da commuoversi quando lee ripremde in mano il microfono, pronto a dare sfogo alla sua più grande passione, a far bruciare quella fiamma che non s'è mai assopita 💖

Bellissima storia, complimenti come sempre 💖💖💖 ci vediamo presto 😘 un abbraccio

Recensore Master
16/04/21, ore 23:27
Cap. 1:

Buonasera cara! Che piacere essere qui e ritrovarmi nel fandom di HP, sai che è uno dei miei preferiti in assoluto, vero?
Amo quando un autore si concentra su un personaggio che, per ovvi motivi possa passare spesso in sordina, per poi ritornare con un compito importantissimo quale quello di portare avanti ciò che accade. Il viaggio di Lee Jordan dall’ingresso di Hogwarts alla sua attuale vita è lungo, godibile, bellissimo, suddiviso in fasi dal suo essere bambino con il padre ad incoraggiarlo alla passione che ha, passando poi per gli anni della scuola con i gemelli Weasley accanto, e continuando con il quidditch, le cronache dirette, gli amori, i dolori, la guerra. Tutto procede, tutto scorre, le sue parole ad accompagnare prima lo sport, poi le notizie, poi a fianco dell’Ordine della Fenice e via… un buco nero e profondo, una caduta senza freni con il dolore nel cuore di chi resta, di chi ama nei confronti di chi non c’è più. Eppure si va avanti, si risale, ci si fa forza e la vita va avanti anche se fa male.
Il legame con i Weasley si rinsalda, il piccolo erede dai capelli rossi diventa il suo centro, il suo entusiasmo, gli regala sorrisi e gioia di vivere così che i fantasmi del passato restino senza fare troppo male, e in tutto questo lui continua, così come era bambino, a dare voce alla radio, la sua voce a raccontare, a sostenere come ha sempre fatto.
Qualcosa di cui essere fieri, qualcosa che si ama.
E io mi sono commossa andando avanti nella lettura, nel modo in cui hai diviso il testo così come le varie fasi, i vari momenti della vita e le varie mozioni legate ad essi. Ho sorriso, mi sono rattristita, ho sofferto e sono tornata felice come e con lui, un viaggio di una vita, bellissimo e intenso così come tu sai fare con le storie. Cara, il testo è scritto benissimo, l’ho trovato geniale nell’idea e nella composizione, dal punto di vista grafico molto bello, ben curato e corretto. Sei un’autrice da garanzia, questo già lo sapevo, sai sempre regalarmi emozioni forti con cui mantenere il bel ricordo di una lettura speciale. Alla prossima, e buona ispirazione! :3

Recensore Master
16/04/21, ore 13:00
Cap. 1:

Ciao, carissima Benni!
 
Speravo tanto di riuscire a passare prima di qui a ringraziarti come si deve e a dirti per bene quanto bella sia questa storia, ma sono stati giorni un po’ folli. Però ora mi ritaglio tutto un angolino per te e Lee prima di pranzo.
 
Innanzitutto sono stata felicissima che qualcuno scrivesse per bene di Lee: è un personaggio che ti sta subito simpatico fin dalla prima lettura, che rimane impresso con la sua voce irriverente e spassosa che commenta le partite di Quidditch e strappa continue risate al lettore – e agli spettatori e alla McGranitt, lo sappiamo tutti che nemmeno troppo velatamente si divertiva un mondo anche lei. insomma, è uno di quei personaggi che almeno io mi sono ritrovata ad amare fin da subito e di cui purtroppo si trova però molto poco. E tu invece gli hai dedicato un pezzo bellissimo, gli hai dato una storia e un passato, che non hanno fatto altro che farmelo amare ancora di più – perché gli hai dato tridimensionalità –, e poi lo hai analizzato ancora più nel profondo le sue motivazioni, le sue emozioni, il lutto per la morte di Fred – che credo sia stata la parte più toccante e che hai saputo toccare con estrema delicatezza. Davvero, hai reso a Lee il tributo che meritava, e lo hai fatto nel migliore dei modi.
 
Mi è piaciuto molto come a livello di struttura hai scelto di racchiudere tutta la sua vita tramite questi momenti “rubati” da vari momenti temporali, che ci hanno permesso di aprire finestre sui momenti salienti della sua crescita, e soprattutto ho adorato come si aprissero tutti con la stessa frase ricorrente, a creare una sorta di leitmotiv che accompagna il lettore lungo la lettura e in un certo senso scandisce il ritmo della storia. Sarà che amo le simmetrie e il ripetersi di strutture simili che creano organicità in un testo, ma ho proprio apprezzato molto questa tua scelta stilistica. E – preparati perché forse ora andrò troppo di fantasia, ma almeno queste sono state le impressioni che mi sono rimaste, non so quanto volute da te – il fatto che i momenti diversi siano due, la guerra e la resistenza con Radio Potter e poi il finale, mi è sembrata una scelta ancora più giusta. Il momento sulla Guerra è un momento altro, in cui vita, pensieri, priorità cambiano radicalmente, è una parentesi totalmente estranea alla vita che ha condotto o condurrà, è un momento in cui in prima battuta viene difficile dire “sono fortunato”; il tuo Lee lo dice, certo, ma non all’inizio del paragrafo, e in modo diverso rispetto al resto del racconto, quasi come se ritenersi fortunato sia comunque un pensiero difficile da fare, sia un pensiero che “viene dopo”. Non sono certa di riuscire a spiegarmi, ma mi ha restituito la realistica e assolutamente comprensibile immagine di Lee che fortunato non si ritiene sempre, in questi momenti, che si chiede quasi perché proprio a loro, e che sì, a pensarci bene e a riflettere si rende conto che in un mondo che cade a pezzi lui è “fortunato” rispetto ad altri, ma non è comunque il primo pensiero che gli verrebbe pensando alla sua vita in guerra – ed è giusto anche così, non è una gara a chi soffre di più o a chi subisce più perdite, la vita di ciascuno è terribile in guerra e nessuno merita un solo secondo in essa, anche se in una posizione “più sicura”. Ma ad ogni modo Lee questa riflessione poi la fa, e lo trovo così perfettamente nel personaggio che ringrazi di essere vivo, si renda conto di quello che ha rispetto a tanti altri, si dia da fare per dare allora anche agli altri speranza, qualcosa in cui credere, a cui aggrapparsi nella disperazione, tiri fuori la positività che lo contraddistingue e aiuti gli altri grazie al suo dono e alla sua passione.
Mentre la diversa formula nel finale mi è forse piaciuta ancora di più, perché in un certo senso racchiude il senso di tutta la storia: nel corso degli altri paragrafi lo vediamo ragionare su se stesso, sui suoi doni, sulla sua vita e le sue emozioni nel profondo del suo cuore, lo abbiamo visto fare i conti con una guerra, la perdita di un amico, la difficoltà di ritornare quelli che si era prima dopo quello che si è passati, quella di guardare in viso un amico che ti ricorda in modo tanto doloroso un altro amico perso… e ora, alla fine, ce lo mostri adulto che quel profondo del cuore ormai lo conosce perché lo ha vagliato tanto nel corso della sua vita. Insomma, questo ribaltamento di prospettiva mi è piaciuto moltissimo e l’ho trovato assolutamente perfetto per chiudere la storia e mostrarci un Lee adulto che ripensa quasi con affetto al sé bambino, ragazzino, ragazzo, giovane sopravvissuto.
 
Come ti dicevo già all’inizio, la parte che forse ho più amato e più mi ha toccata è stata quella dell’immediato dopoguerra, sia per come hai gestito la questione del lutto per Fred – bellissimo l’inserimento di Angelina, a questo proposito –, ma anche la difficoltà di reinserirsi nella normalità dopo una Guerra, mostrata attraverso quel non riuscire a riavvicinarsi alle radio, ai microfoni, le cose che ha tanto amato sin da piccolissimo. Non ci riesce perché sembra quasi impossibile tornare a sorridere quando tanti sono morti, sembra quasi ingiusto perché Fred non è più con lui, perché dopo aver visto certi orrori pare quasi impossibile poter tornare a sorridere, alla vita di prima. Credo sia una sensazione terribile da vivere, ma anche così realistica per i sopravvissuti e i reduci, questa difficoltà a reinserirsi in una vita normale dopo quello che si è sofferto e vissuto, e credo che con quelle poche righe – efficaci, pregnanti – tu ci sia riuscita molto, molto bene.
 
Io credo di aver saltato qualcosa per strada, in questa recensione, che non renderà giustizia alla tua storia, e per questo ti chiedo scusa, però grazie per averla scritta (e anche per la dedica e la lettura in anteprima, sei stata dolcissima). Davvero complimenti, Benni, questa storia è finita dritta tra le preferite da subitissimo!
Ora ti saluto e vado a cucinare qualcosa, ma ti mando un grandissimo abbraccio e ancora tanti complimenti di cuore: sei una compagna Grifondoro davvero meravigliosa!
 
Un abbraccio,
Maqry ❤

Recensore Junior
14/04/21, ore 21:52
Cap. 1:

Sai, sbirciando fra le tue storie mi sono resa conto di essere molto superficiale. Cioè, di Lee Jordan non me ne è mai interessato particolarmente, però sì, deve aver sofferto tantissimo per la morte di Fred. Ricordo che quando lessi il libro non vedevo l'ora di scoprire la reazione di George. Sono un po' sadica, ma visto che i gemelli li ho sempre reputati esagerati, spesso, mi sono detta "Beh, vediamo se adesso George riderà ancora." sì, sono crudele XD. E in effetti è scritto solo che lui era accanto a Fred e nei 19 anni dopo non viene nemmeno nominato e questo mi ha intristito parecchio. Non so se la storia del Patronus è vera o solo una teoria dei fan, però è perfettamente plausibile. Questo per dirti che ho apprezzato molto il tuo aver parlato di una vicenda, secondo me tra le più tristi e ignorate della saga.

Recensore Veterano
14/04/21, ore 10:24
Cap. 1:

Amore mio adorato,
visto che ormai è diventato un nostro trend non posso che dire "Non sto piangendo, mi è solo entrato un boccino nell'occhio". Ma quanto è bella questa storia? Sai che amo Lee e il suo rapporto coi gemelli ma qua lo hai attraversato a trecentosessanta gradi nella sua crescita, in questo amore per il Quidditch (quello parlato, quantomeno). Il tuo sottolineare questo aspetto mi ha fatta innamorare di questa storia ancora di più, perché fa vedere come ognuno può essere prezioso dal suo particolare punto di vista, può apportare quella cosa che manca. Lee, Fred e George sono un puzzle perfetto, sono un duo che diventa trio e così si rafforza, si guarda le spalle. Perché si può essere fratelli anche senza esserlo davvero: non serve condividere il sangue, bisogna condividere la vita, le passioni, la forza e il coraggio ed è questo che hanno fatto loro. Prima come Grifondoro, poi come resistenti - per me loro sono i Malandrini della Middle Generation, a mani basse. Mi spezza il cuore pensare che Lee, dopo la morte di Fred, dopo la fine dell'esperienza di Radio Potter, abbia dovuto ritrovare il coraggio anche solo di avvicinarsi ad un microfono. Perché quando arriva quel buco nel petto, solo chi lo ha provocato può farlo rimarginare davvero del tutto. O serve fare pace con i propri fantasmi, con le loro paure. Lee è stato fortunato ma, quando qualcuno ti manca tanto, anche nella fortuna trovi i segni e gli strascichi della sfortuna. Lui non è solo, però, e non è il solo a dividere e a portare sulle spalle quel dolore: c'è George che adesso si sposa ed è diverso e anche esattamente lo stesso ragazzino che quel giorno si è nascosto sotto il sedile del treno (adoro Marcus Flint coi capelli fucsia!) e quello che gli mette fra le braccia suo figlio, che porta il nome di quel dolore e, quindi, da questo si emancipa. C'è Angelina che ce l'ha fatta, scoprendo negli occhi di George dove fosse davvero il suo amore, senza mai dimenticare quelli di Fred, che ritrova in suo figlio.
Ho amato questo inciso: "a tornare finalmente in onda invece che esserne travolto". Dà perfettamente conto di quanto quel dolore abbia spazzato via da lui anche quella che era la sua passione, aspirazione, la cosa per cui lui ha sempre eccelso.
Come sempre, avrò fatto un piccolo sclero perché ho scritto tutto di fila, sull'onda (come Lee) dell'entusiasmo che tutte le tue storie sono in grado di provocarmi. Le divoro, arrivo alla fine e dico: ma è già finita? Non puoi anche capire quanto sia felice di questa dedica, Scatole è la storia con cui si è consacrata la nostra "conoscenza" quindi io non posso che essere doppiamente commossa dalla storia, dalla tua bravura, e da questa dedica. Sei un cuore grande e questo emerge da ogni tua riga, davvero. Niente sbrodolamenti ulteriori, lo prometto.
Solo un cuore grande come una casa in omaggio.
Ti abbraccio

Recensore Master
13/04/21, ore 23:52
Cap. 1:

Cara Leila,
eccomi qui da te. Stavo cercando di capire dove lanciarmi questa volta e, nel frattempo, hai pubblicato questa shot che mi aveva già incuriosita moltissimo dal piccolo sneak peek che ci avevi lasciato e la scelta è diventata improvvisamente facile.
Sai, non so perché ma non avevo mai considerato Lee Jordan come personaggio per il mondo delle fanfiction ma mi è piaciuta moltissimo la progressione che hai fatto sulla sua vita, dagli inizi, la lotta, fino alla caduta nella disperazione e alla rinascita.
In particolare mi è proprio piaciuto che quella per la telecronaca sia stata una vocazione innata e quelle giornate in casa a guardare partite di Quiddich è stato un po' come ritrovarsi in casa mia con le partite di calcio XD
L'incontro con i gemelli è un'amicizia per la pelle nata a prima vista che si consolida negli anni e fa molta tenerezza la stretta al cuore che ha quando Fred e George decidono di abbandonare Hogwarts perché per quanto possa esserci il dispiacere di perdere due compagni di avventure c'è la serenità di saperli a realizzare il loro sogno.
Poi scoppia la guerra e Lee il suo talento lo sa sfruttare, con quella radio clandestina, per non far spegnere la speranza.
La fine della guerra, invece, non lascia scampo perché i morti sono caduti e ai vivi non resta che andare avanti con il loro ricordo e il dolore che esso comporta. E il lutto per Fred beh... è impossibile da mettere a tacere, non quando c'è George così identico a lui, con quella che inizialmente è una terribile condanna per lui e per chi gli sta accanto.
Mi è piaciuto che questo abbia spento lo spirito di Lee, anche se mi ha fatto male ma è così maledettamente reale che è impossibile non apprezzarlo.
Ed il fatto che sia proprio un piccolo bambino con gli occhi così simili a quelli dello zio Fred a riaccendere quella scintilla e, di fatto, farlo tornare a vivere mi ha fatto sciogliere il cuoricino.
Il pezzo che hai scelto per lo specchietto e che ci hai anticipato è bellissimo, brava!
Bello anche il titolo con annessa fanart (ce l'hai fatta a sperimentare *-*) e il microfono per separare i paragrafi è il top!
Decisamente sì, questa storia mi è piaciuta un sacco!
Un abbraccio e a presto <3
Cida

Recensore Veterano
13/04/21, ore 19:43
Cap. 1:

Ciao! Ho davvero apprezzato questo spaccato su Lee Jordan, che si può definire un personaggio "secondario", ma non per questo manca di personalità e di fascino. Il tuo scritto è bellissimo perché ben centrato, molto IC, così profondamente ancorato al vero significato dell'amicizia (quella duratura e sincera) e soprattutto a ciò che vuol dire riconoscere la propria passione, il proprio talento, e perseguirlo a dispetto di tutto, renderlo la propria salvezza e il motore che spinge ad andare avanti; insomma, mi ha fatto sorridere con tenerezza al termine di una giornata dura e mi ha fatto anche riflettere.
Adesso voglio un po' più di bene a Lee :)
Complimenti, mi è davvero piaciuta. Tanto!

Nuovo recensore
13/04/21, ore 13:06
Cap. 1:

Ciao 👋 ho letto la storia e si Lee è proprio un ragazzo fortunato, a dei genitori che lo appoggiano in ogni cosa, a degli amici che gli stanno sempre accanto, ha soprattutto trovato in quegli amici dei fratelli che non ha mai avuto.
E ha capito fin da subito, cosa avrebbe voluto fare da grande.
Ma nonostante la sua fortuna, anche lui nella guerra ha perso qualcosa o meglio ha perso qualcuno, ha perso Fred, l'amico con cui faceva scherzi, con cui si divertiva, ma allo stesso tempo ha cercato grazie all'aiuto di Angelina ad andare avanti per George perché aveva bisogno dell'aiuto di tutti per questa perdita.
Poi arriva Fred Jr e la luce ritorna di nuovo a splendere, ho adorato il fatto che lui fosse il padrino e che lo chiamasse soprattutto zio <3
Beh che dire?
Mi è piaciuta tantissimo 🥰 complimenti ^^

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