Recensioni per
Nome in codice: Hati
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 211 recensioni.
Positive : 211
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/09/21, ore 16:26

Per la miseria quanto è indisponente questo Hoffmeyer. Però c'ha visto giusto: il tenentino s'è proprio preso una bella cotta.
Pene d'amore a parte, ma quant'è stronzo il "Vecchio"? Spero che il povero Max possa riprendere presto a fare ciò che più gli piace, che non è certo suonare il pianoforte, anche se sa farlo egregiamente e all'occorrenza è utile per risollevare gli animi dei commilitoni, ma volare e servire la Patria, a dispetto di quanto crede il nuovo comandante.
Bel capitolo, Vecchio mio, ma ti confesso che la mancanza del Werwolf comincia a farsi sentire. :)
A presto!

Recensore Master
30/06/21, ore 09:19

Il ritorno all'unità di Maximilian gli lascia l'amaro in bocca: il clima goliardico della guerra in quel campo ha improvvisamente lasciato il posto alla visione realistica e cupa del comandante Kunz, che si fa un punto d'onore di sbattere il suo disprezzo in faccia ai piloti-galletto dell'unità. Sinceramente mi sembra una mossa sciocca dal punto di vista del morale dell'unità, anche se la rende un po' più vicina al clima che si vive nelle trincee. Sarebbe interessante sapere che esperienze e che risentimenti ci sono dietro questo atteggiamento così cupo del pluridecorato ufficiale.
Maximilian si è scavato la fossa con questa storia della valchiria figlia di un generale. Ha svegliato l'interesse del ciarliero Hoffmeyer, e credo che prima o poi lui ricollegherà che la bionda valchiria è in realtà un valchirio.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
15/05/21, ore 08:07

Ciao,
che sorpresa! Non mi aspettavo che Von Knobelsdorff, se la sarebbe cavata così facilmente e come lui sono certa che ci sia lo zampino del Werewolf!
Il rientro dell'ufficiale mi è piaciuto tantissimo. Mi ha fatto pensare a quando ritorno nella mia città natale, sono a casa finalmente, ma è tutto diverso. Ho trovato molto bella la parte in cui ricorda quando scopre il pianoforte abbandonato e comincia a suonare, scoprendo infine che un piccolo pubblico formato da commilitoni, soldati di fanteria e francesi, si è fermato ad ascoltarlo. È un'immagine molto bella e rappresenta il potere della musica di unire le persone. In quel momento non ci sono più soldati occupanti e civili, ma persone unite dal piacere di ascoltare un uomo che suona una bella melodia. Mi sono commossa.
L'incontro con il nuovo comandante non è dei migliori. L'ufficiale lo tratta come un aristocratico snob che pensa solo alle onoreficenze. Von Knobelsdorff si offende, ma pensandoci bene l'atteggiamento prosaico del comandante gli ricorda quello del Werewolf. La guerra è guerra, non un gioco romantico finalizzato ad ottenere onoreficenze.
E infine, l'amico che lo stuzzica finisce per metterlo di fronte alla verità, quegli occhi grigi che si accendono di sfumature azzurre lo hanno fatto innamorare!
Complimenti per questo bel capitolo che trasmette le tante emozioni di Von Knobelsdorff.
A presto ♥️
AlbAM
(Recensione modificata il 15/05/2021 - 11:08 pm)

Recensore Veterano
14/05/21, ore 18:42

Rieccomi, Mein Liebchen, ad esprimerti tutto il mio apprezzamento per questo nuovo capitolo.
Il nostro povero Max è alquanto confuso: da un momento all'altro si ritrova impacchettato e rispedito alla Jasta, come se nulla fosse.
Immagina che potrebbe essere stato il Werwolf, ma non averne la certezza lo spinge a rimuginare in continuazione sull'avvenuto, cosa che non sfugge ai commilitoni, che, non avendo idea di cosa gli sia accaduto, interpretano la situazione a loro modo. E, secondo me, non vanno neanche troppo lontani dalla realtà: che sia innamorato o meno non è ancora chiaro, ma di sicuro Max ha subito un forte ascendente da parte del Werwolf. E' una persona che non si dimentica facilmente.
Le cose, al campo di aviazione, sono come le ricordava ma al contempo sono state modificate in modo imprevedibile.
Come ne "La ripetizione" di Kierkegaard: vuole ripetere un viaggio a Berlino e rivisita gli stessi luoghi, trovando però tutto diverso da come lo ricordava. Il primo viaggio gli aveva dato molta gioia, il secondo si rivela una delusione.
Perché nel frattempo, comunque, è lui ad essere cambiato, non solo la città.
Ed ecco che tutte le cose, così famigliari ed amate nella memoria, si rivelano completamente diverse nella realtà.
L'impatto peggiore, per Max, è la presenza di questo nuovo comandante: Kunz, un uomo severo e spartano, l'opposto del più "umano" Von Stade. Spero mi perdonerai se, per omofonia, lo immagino con i lineamenti di Marlon Brando.
Attendo con ansia il seguito, davvero.
Per smorzare l'angoscia credo mi metterò a strimpellare un po' la tastiera: almeno empatizzerò un po' con i tuoi personaggi.
Perché, povero Max, lui non è fatto per suonare il pianoforte come un qualunque ragazzotto della nobiltà. E neanch'io, temo.
A presto, carissimo!
Grazie per tutti i bellissimi spunti di riflessione che mi regali con questa storia!

Recensore Master
14/05/21, ore 14:59

Ciao carissimo^^
Gli effetti che la missione dietro le linee ha avuto su von Knobelsdorff si vedono (e si sentono tutti). È come se a cambiare non fosse stato lui interiormente, o solo la Jasta dopo la dipartita di von Stade, ma anche il suo modo di vedere le cose. È diventato più grave, più consapevole e, nonostante l'anelito per il volo non sia scomparso, sembra che abbia realizzato con più chiarezza la vastità del fenomeno bellico: al di là dei duelli tra aviatori, la guerra è come un meccanismo enorme i cui componenti (dal soldatino semplice ai vari corpi militari) interagiscono l'uno con l'altro e gli permettono di funzionare.
La faccenda della valchiria invece è come lo specchio rivelatore che lo mette faccia a faccia coi suoi sentimenti. Noi lettori avevamo già capito da un pezzo che il Werwolf non gli era indifferente, ma lui lo realizza solo adesso (e forse deve ancora metabolizzare per bene la cosa...).
Come sempre complimenti, e alla prossima!

Recensore Master
14/05/21, ore 13:37

Carissimo questo rientro al comando dell'aviazione non è stato dei più facili per il Tenente.
Già s'intuisce all'inizio del capitolo che qualcosa stona nell'insieme e non è per via del nuovo capitano, o perché alcuni vecchi commilitoni non ci sono più, credo che sia proprio lui che comincia a sentirsi fuori posto.
Prova ne è che continua a pensare al Werewolf facendosi cogliere in castagna dal compagno a cui è costretto a dire una bugia.
Reggerà la storia della bella valchiria bionda?
E cosa succederà al nostro quando si tratterà di tornare effettivamente a volare?
Dopo il discorso del nuovo capitano credo che dovrà rivedere alcune priorità e dimenticarsi della decorazione al merito, almeno per un po'...

Recensore Master
13/05/21, ore 16:18

C'è da dire che la sfiga, per il povero Knobelsdorf, non sembra avere mai fine. Ora è tornato in territorio amico, ha rivisto i suoi vecchi commilitoni, volendo potrebbe anche pigliarsi cinque minuti di riposo...e invece no! Perchè, visto che il suo vecchio comandante è morto, ne è arrivato uno nuovo. Il famigerato capitano von Skassakazzen! Il classico tipo che vede del marcio ovunque. Non che lo si possa biasimare, ma questo qui esagera. Forse che è lui il primo ad avere i difetti che si diverte ad attribuire agli altri?

E continua anche il mistero della scomparsa del Werwolf. Giuro, ho una mezza idea di chiamare Chi l'ha visten (visto che i protagonisti della storia sono tedeschi...).

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
13/05/21, ore 13:06

Carissimo,
il ritorno di Max tra i suoi compagni è molto triste. Sono passati solo venti giorni, ma tutto appare cambiato: manca il cosiddetto quid che lo faceva sentire bene tra i colleghi piloti.
Io credo che sia cambiato lo sguardo sulla realtà. La prova è nel montaliano pianoforte, che il giovane rievoca alla mente quale correlativo oggettivo della realtà che muta d'un tratto. Peina suonare era un fastidioso dovere, poi il tenente suona, quando la melodia accompagna probabilmente la sua uscita dalla fanciullezza.
Ora non è più ragazzo, è uomo. Dunque a mancare non è la spensieratezza, bensì la prospettiva si è fatta differente. Non cercherei le cause nel nuovo Vecchio o nei compagni caduti. Max è cambiato, imparando a cogliere il significato reale di Patria: lo ha appreso attraverso le risposte seccate o i silenzi del Werwolf e attraverso la disumanità degli avversari.
Per questo si infastidisce quando il nuovo comandante lo apostrofa con frasi fatte di cui conosce il senso, per averlo provato sulla propria pelle
La storia della fidanzata lo indispettisce parecchio, ma l'amico Hoffmeyer coglie nel segno. Max è innamorato.
Ora non mi resta che attendere il ritorno del Werwolf. Alla prossima! ^^

Recensore Master
13/05/21, ore 09:03

Carissimo^^
Un capitolo molto intimo e personale, tutto dedicato al nostro caro Von Knobelsdorff.
Egli è stato miracolato e gli è stato concesso di tornare dai suoi. Il giovane è consapevole che questa salvezza improvvisa è stata possibile soltanto grazie al Werwolf che ha garantito per lui.
Al suo ritorno il nostro tenente ritrova vecchie conoscenze, ma scopre anche che molte cose sono cambiate. Il nuovo comandante non condivide certi ideali e non vuole che le azioni di guerra diventino gare sportive tra aviatori. Mi chiedo cosa pensi Kunz di von Richthofen e dei suoi trofei...anche se immagino già la risposta xD
Così von Knobelsdorff si ritrova a confrontarsi con una realtà priva degli ideali e dei valori in cui aveva sempre creduto, e in qualche modo sente di non appartenere più a quel mondo.
Si ritrova a guardarsi intorno con malinconia e realizza che nulla potrà tornare come prima. Prima del nuovo comandante o prima della sua avventura dietro alle linee nemiche.
Mi ha fatto molta tenerezza il tenente che si aspetta di veder comparire il Werwolf da un momento all'altro, e di avvertire ancora la sua presenza al suo fianco^^
Hoffmeyer, da buon commilitone, cerca di fare del suo meglio per consolare l'amico. La storia della figlia del generale è una scusa che si ritorce contro al giovane aviatore, che tra menzogne e verità è costretto ad ammettere di provare qualcosa per l'agente segreto.
Complimenti, una storia sempre appassionante^^
Bravissimo!
Alla prossima! :)