Recensioni per
Requiem
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/21, ore 09:29
Cap. 1:

Buongiorno!
Eccomi qui a recensire! :)
È un amore tossico quello che descrivi. Hai utilizzato uno stile davvero scorrevole, le immagini che evochi arrivano dritte nella testa del lettore.
I pesonaggi non li conosciamo, ma sei riuscita bene a far sì che non pesi e, parola dopo parola, li si conoscono un pochino di più, lasciando comunque mistero intorno a loro. Cosa è successo loro? Cosa ha spinto Ale a diventare così?
La storia è angst, con un finale davvero triste. Mi dispiace per loro, per tutti e due. Non so davvero cosa abbia spinto Ale a bere tutti i giorni, a chiamarlo, per poi cacciarlo via. E Mattia che cerca sempre di stargli al suo fianco, fino al momento in cui dice basta. Per forza di cose. Perché non si può sempre girare attorno nella vita. Prima o poi bisogna andare avanti, cercare di far capire che non funziona così il mondo. Che non può pretendere di usufruire di lui quando vuole. Ed ecco che l'amara verità cade addosso a Mattia come una doccia gelata. La sua scelta, la scelta di non rispondere ha portato a qualcosa di estremamente più doloroso, a quello che diceva Ale stesso. Ma come è scritto nella storia: per afflizione, per sfinimento, per il troppo amore per la mia vita, prima che per la sua, ho scelto di non rispondere.
Non si poteva continuare a camminare lungo un circolo e prima o poi sarebbe dovuto accadere: il non esserci.
Mi è piaciuta questa storia. Parla di un grande amore senza, purtroppo, lietofine. Esattamente come è la vita. Non sempre le cose finiscono bene. L'ho trovata dolce anche se angst perché sei riuscita a far percepire l'amore che Mattia prova, secondo me.
Lo stile è ottimo e il racconto è davvero molto scorrevole! ♥ Mi è piaciuta tanto.
Grazie mille ♥
Baci
Deb

Recensore Master
29/06/21, ore 17:21
Cap. 1:

Cara Bongi!
Complimenti, è una shot bellissima e terribilmente angst e mi è piaciuta proprio tanto. Ma andiamo con ordine. Il filo comune è la vena di rimpianto che la voce narrante, Mattia, prova nei confronti di Ale. Un amico con cui c’è stata anche una relazione, poi naufragata a causa dei problemi, del male di vivere di Ale, che arriva a indicare in Mattia la causa dei propri mali, allontanandolo, salvo poi richiamarlo quando è ubriaco da qualche parte, vinto da un malessere tragico che hai lasciato come opprimente sfondo, senza tentare di spiegarne le ragioni. E credo tu abbia fatto benissimo a intraprendere questa scelta, ci tengo a sottolinearlo, perché indica sia l’inevitabilità della fine di Ale, che finisce per allontanare da sé anche colui che lo ama più di tutti, sia l’impossibilità di Mattia di essere altro che una spalla incapace di scalfire la bestia nera che rode dentro l’amato.

Mattia ha tentato infinite volte di salvarlo, di raccattarlo, di impedire che facesse delle sciocchezze e quello che leggiamo, compreso lo struggente momento in cui sembra quasi che i due tornino insieme vinti dall’antica passione, non è che un sogno. E i sogni, in fondo, sono l’appagamento dei desideri, anche quando finiscono tragicamente, come questo. Mattia una sera ha deciso di non rispondere alle chiamate dell’altro. Nel rimpianto che ti citavo all’inizio della storia e che permea il tuo racconto c’è, infatti, una consapevolezza amarissima della situazione: Mattia ama Ale, ma sa che se non lo lascerà andare, se non penserà a se stesso, se non smetterà di rispondere alle sue chiamate, l’altro lo distruggerà – come metaforicamente avviene nel sogno, in cui Mattia guida, è vero, ma Ale fa sbandare entrambi afferrando il volante. La realtà, amarissima, è che Ale si è autodistrutto fino in fondo morendo solo nel peggiore dei modi (sebbene come una nota rockstar), lasciando a Mattia il rimpianto per non esserci stato l’ultima volta – sarebbe rimasto e lo avrebbe salvato, ma non è andata così.

In realtà, Mattia non ha ancora lasciato andare Ale e continua ad aiutarlo e a soccorrerlo, nei sogni, almeno. Ci sarebbe da dire ancora molto, in realtà, su questa storia e sulle dinamiche complesse che hai intessuto tra Mattia e Ale: perché Mattia riesce a staccarsi dalla pericolosa figura della crocerossina e Ale non ha modo di risollevarsi da un prostramento che lo costringe a guardare indietro con rimpianto, senza però poter far nulla per recuperare la persona perduta che amava. Si crogiola, piuttosto, come quando chiede a Mattia se rimpiange loro e l’altro risponde di no, sebbene ammetta che la personalità distruttiva di Ale gli fa del male – e questa adulta consapevolezza è resa benissimo.
Insomma, è una storia complessa e davvero molto bella (e ben scritta, come sempre e come sempre affronti temi scomodi con molta intelligenza e capacità) e sono felicissima di averla potuta leggere in un momento di calma – anche se passo anche io con eoni di tempo di ritardo! Un carissimo saluto e a presto ^^,
Shilyss

Recensore Veterano
18/06/21, ore 11:55
Cap. 1:

Ciao Bongi (ho visto che ti firmi così, dimmi se preferisci il nick, magari), sono qui per lo scambio del Giardino.
Scusami se passo con calma, ma in questo periodo sono sempre un pochino indietro con le attività del Giardino. 

Non avevo ancora mai letto niente di tuo, per cui sono stata contenta di poter recuperare tramite lo scambio; con questa OS in pratica hai preso il mio povero cuore e lo hai fustigato a sangue, sappilo.

Mi è piaciuto molto il crescendo della narrazione, che inizia con quella che sembra una comune sbronza per poi mostrare cosa ci sia dietro quel singolo episodio: troviamo due ragazzi, uno in condizioni disastrose e l'altro lì pronto per aiutarlo.

Cose che possono capitare, viene da dire, ma andando avanti con la lettura capiamo che si tratti di qualcosa di abitudinario e che dietro ci sia molto di più che una persona paziente e disposata ad aiutare qualcuno a cui tiene.
Così scopriamo la frustrazione e il dolore di Mattia e l'infelicità di Alessandro, che sembrano essere stati legati da un grande amore poi finito.

I due si ritrovano un'ultima volta, per l'ultima volta, prima dell'epilogo definitivo.

La domanda che Mattia si pone, infatti, in quel momento di rabbia ("Cosa pensi accadrebbe se io decidessi di non risponderti?") e la risposta di Alessandro che sul momento sembra una scambio dettato dall'ira si rivelano tragicamente profetiche quando dopo la sterzata ci ritroviamo catapultati altrove, in un letto umido.
Era un sogno? Un ricordo? Entrambi? In realtà non è veramente importante, davanti a ciò che è accaduto. 


Qui non ci sono colpe e colpevoli, ma solo la drammaticità degli eventi che si sono consumati e che hanno consumato fino allo stremo Alessandro accanendosi ora su Mattia il quale, superstite all'altro, si ritrovava a soffrire in questo modo terribile e subendo i propri sensi di colpa.

Purtroppo non tutte le storie sono a lieto fine.

Detto questo, sperando di non averti lasciato una specie di trip delirante, ci tengo a dirti che questa OS mi è piaciuta da impazzire.
Mi è piaciuto questo crescendo graduale che parte da una situazione che a primo impatto sembra abbastanza tranquilla fino a una conclusione così drammatica perché trovo tu sia stata molto brava nel rappresentarla e anche nel delineare questi due personaggi così tormentati.

In bocca al lupo per il contest e spero che potremmo risentirci presto!
Un abbraccio e a presto,
Arlie

Recensore Master
13/06/21, ore 15:00
Cap. 1:

Buongiorno cara, quanto tempo! È un piacere averti ritrovata nello scambio del Giardino, e già al solo leggere lo specchietto introduttivo della storia sono elettrizzata: una drammatica erotica slash, cosa potrei chiedere di meglio oggi, cosa? Niente, perché è già bellissimo così.
Ed ecco che ci casco come una scema, perché tutto comincia in modo relativamente leggero – si fa per dire – e quasi dimentico il titolo letto, e il genere con cui è pubblicata la storia; ma no, io vado avanti imperterrita ricercando di dimenticare quella vocina che mi parla dentro “va che non va a finire bene, eh, mi sa.” E io naturalmente cerco di zittirla, forse con la consapevolezza di soffrire meno.
Perché questa lettura ha fatto male, ma so benissimo che tu lo sai.
Perché non tutte le storie hanno il lieto fine, e non tutte le storie sarebbero adatte ad averne. Questa più di tutte. Qui la leggerezza non c’è, non si parla di una sbronza qualsiasi durante una serata di divertimento, no: c’è un problema di fondo, un affondare nella melma dell’alcolismo vero e puro, sporco, pesante, quello che ti porta a bere tutti i giorni e senza alcun motivo, come fosse quella l’unica soluzione. Anche perché Alessandro lo ammette senza problemi che beve per non ricordare, perché vive della leggerezza di quel mondo di cui ha bisogno, un mondo confuso, impastato, un mondo che finisce poi quando collassa ancora sbronzo sul letto, o su qualsiasi altra superficie.
C’è una costante però nell’esistenza di questo personaggio, ed è Mattia, artefice del proprio dolore e di quello dell’altro, come l’altro lo è per lui: un rapporto che non fa bene a nessuno li lega, si cercano e si allontanano ma ci ricascano. Che poi ci siano dei ripensamenti, maltrattamenti, che poi di fatto sia una cosa conclusa e niente di più, non possono farne a meno: uno chiama, l’altro risponde. Il sapore amaro della scena erotica è pungente, perché dà proprio la sensazione di non esser la prima volta che accade, così, nel bisogno, nella ricerca di una mancata solitudine e di un senso di colpa che si fa largo nel petto. È contestualizzata a delle sensazioni che fanno male.
Mai male come me che legge il finale però, certo è che non arriva propriamente come uno schiaffo in pieno volto, così, improvviso, anzi: quando nelle note finali dici che hai lasciato in giro dei piccoli hint velati, lo si interpreta maggiormente il dolore di chi resta, di chi si sente in colpa ancora e ancora. No, vorrei dirgli, non è colpa tua, anche perché se non fosse successo in quel bagno, sarebbe successo più avanti, da un’altra parte.
Mattia si porta il peso addosso come fosse il vero responsabile, vorrei solo sottolineare che non è colpa sua, è accaduto, ma qualcuno non ha fatto ciò che doveva per evitarlo: Ale stesso, lui è stato la sua rovina, e così fino alla fine, nell’anonimato di un bagno qualsiasi.
Quanto male questa cosa, una palata di angst contro i denti e verso la nuca, sottolineato da consapevolezze che si fanno avanti e sempre più chiare nel corso della lettura, fatta di dialoghi biascicati, strascicati, di balbuzie alcolica; dialoghi che sono ben strutturati e che mostrano lo stato di entrambi più delle descrizioni che potrebbero essere meno dirette. Insomma, un lavoro ottimo nello scavare nella testa di questi personaggi e mostrarceli nudi e crudi così come sono, col mal di vivere, con la mancata voglia di andare avanti, con l’ansia, l’autocommiserazione, la colpa… tutto. Qualche piccola luce c’è, quei momenti di lucidità, il baciarsi, l’unione nel giardinetto, ma nulla più: tutto si spegne di nuovo, tranne le sensazioni negative che il protagonista continua a provare e che proverà sempre. Sono sconvolta, voglio tu lo sappia cara.
Alla prossima, e buona ispirazione! :3

Recensore Master
12/06/21, ore 16:28
Cap. 1:

Ciao!
Mi fa piacere tornare a leggere un tuo racconto, dove ormai riconosco l'impronta di uno o più personaggi che indaghi con precisione nella loro introspezione e nel loro rapporto. Anche qui dietro una trama che poteva essere semplice (due amici, che amici solamente non sono, una ubriacatura che non è la prima e un aiuto – a stare meglio, a tornare a casa, a salvarsi), offri profondità proprio grazie alla presentazione di questi tuoi personaggi. 
I richiami che citi nelle note sono impercettibili (li ho scovati tornando indietro nella lettura dopo aver letto le note), questo significa che hai saputo inserirli bene e mai in maniera forzata. Il senso del racconto però, così come il finale nel suo cambiamento di prospettiva, si comprende e, in particolare il finale, è stata una scelta interessante per colorare in modo significativo il loro rapporto, ma anche il concetto di cosa significa "salvare una persona", che forse non sempre è possibile.
La scena erotica, richiesta dal contest, è dominata dalle emozioni. A tal proposito, già si avverte il valore ben prima quando con metafore sessuali descrivi il rapporto tra le loro anime: Per l’ennesima volta mi spoglia l’anima con gli occhi, mi denuda e mi fa suo con una facilità che costantemente mi sbalordisce. 
Lo stile l'ho trovato come ricordavo: adatto, scorrevole eppure incisivo. 
In bocca al lupo per il contest!
Alla prossima:)
 

Recensore Master
12/06/21, ore 15:48
Cap. 1:

Eccomi finalmente, mi scuso se ci ho messo tanto! Inizio col dirti che questa storia mi è piaciuta moltissimo e l'ho trovata scritta davvero molto bene. Ogni parola, ogni frase avevano il loro significato e il loro posto e hanno delineato una vicenda cruda, drammatica ma songolarmente poetica. Ale e Mattia sono invischiati in un rapporto distruttivo e tossico dove i pochi bellissimi momenti di serenità rubati non riescono a controbilanciare invece il dolore vissuto dall'auno e dall'altro. E' vero l'amore a volte guarisce ma la volontà di guarire dipende da se stessi e se non ci si ama abbastanza purtroppo a nulla varranno tutte le premure, tutto l'amore che si dà a quella persona. L'alcolismo poi aggiunge dolore a dolore e mi è piaciuto moltissimo come hai trattato questa tematica, perdersi nello stupore alcolico fa dimenticare per un breve momento se stessi, ma quanto dolore causa agli altri. E quante volte vediamo il compagno/a/figli/persona significante che si va a portare a casa l'ubriaco amato. E' una relazione in cui si va a fondo e con estremo dolore e coraggio si persegue fino al fondo oppure si va via come unica salvezza per la propria sanità fisica e mentale. Così come ha fatto Mattia che finalmente è riuscito a dire per una volta di no. E non è colpa sua se Ale poi ha perseguito fino in fondo il suo persorso autodistruttivo. 
Complimenti ancora! 

Recensore Master
08/06/21, ore 10:39
Cap. 1:

Bongi, mia carissima omonima, eccomi qui **
spero non sia troppo tardi per farti un in bocca al lupo per il contest, io te lo dico comunque ♥
Non ricordo più se avessi già incontrato questi tuoi OC in altri racconti ma mi sembra di no, e sebbene la storia sia molto angst, è stato comunque un piacere.
Il punto di vista porta più facilmente a immedesimarsi con Mattia, eppure anche il dolore e la caratterizzazione di Ale sono rese in maniera intensa e vivida, grazie ai pensieri e alle parole del suo amico, che è più di un amico.
Nessuno si salva da solo, eppure a volte, nonostante la presenza e l'amore degli altri, le persone scelgono comunque di non reagire, di dare retta a quella brutta parte di loro stessi, che li convince di non essere meritevoli di nulla, di non valere niente e che la situazione non cambierà mai.
Posso solo immaginare quale dolore terribile abbia Ale, dentro di sé, per cercare di cancellarlo ogni sera in quel modo, avvelenandosi a poco a poco e intraprendendo un sentiero senza ritorno. Mattia va a cercarlo incessantemente su quel sentiero, non importa quanto l'altro lo abbia deluso o trattato male, o abbia tradito la sua fiducia, lui è sempre lì. E' sempre lì e lo ama, lo recupera, lo sostiene, si illude che questo possa bastare e oh, quanto è dolce e struggente il momento del bacio e della confessione, mi stavano venendo le lacrime agli occhi çç, eppure tutto questo non basta e giustamente subentra la rabbia. Lo capisco perfettamente Mattia perché anche io sono così, dannatamente leale e masochista, ma proprio come lui avrei ceduto a un certo punto. E per crudele ironia, giustamente, la volta in cui Mattia sceglie di mettere davanti se stesso e il suo amor proprio, sarà esattamente quella in cui Ale lo lascerà per sempre. Tutto ciò che rimane è sperare che Mattia capisca che prima o poi sarebbe accaduto comunque, a prescindere da tutti i suoi sforzi, e impari a perdonarsi.
Complimenti, cara, un'altra bellissima storia, da cui secondo me emerge un tratto che ti caratterizza: descrivere i rapporti umani come un qualcosa che non è destinato a durare ma contengono comunque, all'interno di piccoli istanti (in questo caso il momento di nascondino e del bacio) dei semi di eternità.

Ti abbraccio!

Benni
 

Recensore Master
08/06/21, ore 08:08
Cap. 1:

Ciao! 

Ho cominciato questa storia senza sapere che cosa aspettarmi: certo non una lettura allegra e leggera, data la sezione in cui è pubblicata e il tema del contest, ma non ero sicura che avresti premuto così tanto l'acceleratore dell'angst. E mi ritrovo a fine lettura con il cuore un po' ridotto a pezzettini, perché un po' ci avevo sperato che un certo grado di speranza potesse esistere, per Alessandro – magari anche irrimediabilmente lontano da Mattia, non lo so – e invece credo tu abbia fatto una scelta piuttosto coraggiosa, perché i tuoi personaggi sono rimasti fedeli a loro stessi fino alla fine, perfettamente coerenti con tutte le premesse che hai delineato benissimo nella prima parte della storia. In un certo senso, il destino di Ale era davvero già scritto: in ogni parola, in ogni suo perdersi, in quel mondo che riusciva a vedere bello solo quando aveva i sensi completamente distorti dall'alcool. E allora, anche se fa male, anche se speriamo sempre che qualcosa possa cambiare, che qualcuno ci possa salvare, hai deciso di essere coerente con questa impostazione, arrivando a un finale estremamente tragico, che tuttavia è terribilmente giusto.

Mi piace tanto la tua prosa, che è fatta di tanti dettagli estremamente curati che vanno a costruire delle atmosfere molto concrete e solide: le scene ambientate di notte sono molto vivide, descritte in maniera estremamente efficace, ma senza mai che la parte descrittiva vada a soverchiare la narrazione: è una prosa molto equilibrata, anche quando va a concentrarsi sull'introspezione dei personaggi. Personaggi che, tra l'altro, emergono in maniera vividissima, cosa che non è affatto facile in un racconto breve. Sarà che ormai sono particolarmente abituata a leggere prevalentemente fanfcition, dove anche le storie brevissime hanno il vantaggio di appoggiarsi a personaggi che comunque il lettore già conosce, ma insomma, ti ammiro molto per essere riuscita a rendere in maniera così incisiva due personaggi completamente sconosciuti al lettore.

Il loro legame è qualcosa di estremamente malinconico: c'è tutto l'affetto che provano l'uno per l'altro, ma è un affetto tutto distorto e sbilanciato su piani differenti. Perché non importa quanto ci si possa amare, una relazione, per essere sana, non può pretendere che una persona sia l'ancora di salvezza che impedisce di annegare a chi nemmeno ci prova, a  lasciare andare i macigni che si è messo in tasca. Ed è qualcosa di terribile, perché trovarsi nella posizione di Mattia porta inevitabilmente a una mole di sofferenza e sensi di colpa incredibili: perché quando Ale chiama, lui corre sempre per cercare di riportarlo a casa, ma in fondo è Ale a non voler tornare, a non essere in grado di affrontare il proprio malessere e cercare di fare il primo passo per lasciarsi aiutare, lasciarsi aiutare per davvero. 

Relazioni del genere sono distruttive, e arriva un momento in cui davvero, pur con tutto l'amore che si può provare, è necessario cominciare a mettere al primo posto la nostra salute: è emblematica a questo proposito la scena in cui è Ale ad afferrare il volante. Perché questo è un gesto molto concreto, ma racchiude secondo me anche un significato molto simbolico: in questo tipo di rapporto si rischia di essere trascinati nello stesso gorgo di chi cerchiamo di aiutare, e arriva il momento in cui il rischio supera davvero qualsiasi altra cosa.

E nelle frasi che chiudono la storia tutto ciò emerge in maniera molto vivida, e davvero, mi hai commossa.

Ti faccio i miei complimenti e un grosso in bocca al lupo per il contest! 

A presto! 

Recensore Veterano
03/06/21, ore 15:52
Cap. 1:

Eccomi qui per lo scambio a catena!
Che dire, veramente angst e drammatica questa onesto! Ma bella e delicata, anche. L'introspezione che ci narri è palpabile, si sentono tutti i sentimenti che Mattia prova per Ale, che sembra per lui una droga da cui fa fatica a disintossicarsi perché non vuole privarsi di averla.
Ci sono storie d'amore così, effettivamente, forse un po' malate, forse un po' sbagliate, ma che avrebbero potuto essere grandi storie e mi sa che MAttia lo avrebbe voluto (ma mi sa che lo voleva anche Ale, anche se effettivamente non era riuscito a essere diverso).
Un incontro tormentato, nato magari dalla compassione e dal sentirsi un po' in obbligo (da parte di Mattia) e da un po' di speranza (da parte di Ale), ma finito nel tunnel della passione e del hot.
Mi è piaciuto praticamente tutto (ho visto che era un Drama contest, quindi non ho sperato più di tanto in un lieto fine 😅 ) ma forse mi è piaciuto di più il pezzo sul gioco del parco giochi (al di là del sesso, mi è piaciuto molto come hai descritto il suo cercare Ale mentre giocano a nascondino).
Ho trovato la scrittura scorrevole e si legge che è un piacere. Non ho notato errori di sorta, né grammaticali né di sintassi. (non ho visto neanche un punto in fondo ai discorsi diretti, neanche quando il discorso è preceduto dai due punti, ma immagino che sia una scelta).
Complimenti e un grosso in bocca al lupo per il contest!

💜