Ciao, Gaia!
Forse sono prevedibile, forse no, ma non potevo non leggere questa storia quando ho notato i protagonisti. La prima cosa che ho pensato a fine lettura è che abbiamo una visione molto diversa di queste dinamiche e caratterizzazioni, ma ho trovato molto interessante scoprire le tue e relazionarmi con questo Barone che non merita di essere nominato, perché già prima di Helena si è macchiato di peccati indicibili.
Ecco, se c'è una cosa che mi ha intrigata particolarmente è l'alone di mistero che permane sulla figura del Barone. Malgrado sia il tuo protagonista, ho la sensazione che queste righe nascondano consapevolmente molto di lui – del suo passato, del suo pensiero, delle sue emozioni. Abbiamo uno stralcio di ogni cosa: uno stralcio di passato da non raccontare mai, uno stralcio di ragionamenti fugaci che si perdono nelle imposizioni di Salazar, uno stralcio di emozioni nel suo abbandonarsi a Corinna e non riuscire a evitare di macchiare di nuovo le mani di sangue. Anche gli aggettivi che lo descrivono, le sue Tre volte nominato, sembrano coglierne l'essenza senza mai spiegarla sino in fondo, come se questa figura maledetta silente sanguinaria sia destinata a restare nel silenzio dei suoi peccati e dei suoi errori, destinata a essere tramandata ai posteri per ciò che compie, senza mai poterne indagare sino in fondo la natura.
Da questo punto di vista, ho trovato emblematica la seconda flashfic, quella in cui Corinna tenta di andare oltre un passato raccontato, ma lui si ostina nel silenzio – silente – e anche quando si abbandona a lei, a una passione che pulsa prepotente, lo fa senza mai concedere nulla che non siano briciole. Forse ha amato Corinna, non ne sono certa, ma se anche l'ha fatto ho apprezzato come tu abbia scelto di chiudere il cerchio restando fedele al canon, nella maniera più tragica possibile, mostrando un uomo incastrato nei suoi peccati, nella sua maledizione, la stessa che gli ha sporcato le mani di sangue ancor prima di Helena.
A riguardo, mi è piaciuto molto come i tre aggettivi che lo nominano si incastrino tra loro e ne ritraggano i punti cardine: maledetto per il sangue, sanguinario per la maledizione, silente perché imperscrutabile sino alla fine, quando aggredisce la figlia della donna che sostiene di amare.
Oltre a lui, spicca poi la caratterizzazione di Corinna, ben più di quella di Helena e Salazar, che ha un matrimonio fallito alle spalle (non credo di aver mai incrociato headcanon che vedono Helena figlia di Salazar, a proposito!) e vive una ritrovata passione con l'uomo sbagliato, quello che avrebbe dovuto proteggerla e che le causa invece il dolore più grande di tutti.
Dal punto di vista stilistico, mi ha colpita l'uso di un registro lessicale e sintattico dal tono arcaizzante, l'ho trovato ben gestito e coerente ai personaggi e alle atmosfere della tua raccolta. Non ti ho letta abbastanza per poter dire con certezza che qui abbia adattato lo stile al racconto (e che questo non sia il tuo stile solito, insomma), però da quel poco che ho letto ho l'idea che tu abbia volutamente marcato questo aspetto per creare coesione tra forma e contenuto – nel caso, sappi che l'ho apprezzato, apprezzo sempre quando la veste stilistica cade a pennello sul contenuto del racconto!
Non ti annoio oltre e ti saluto con i complimenti, è stato un piacere leggerti.
Un abbraccio! |