Perché gli inizi sono sempre così difficili?
Perché mi sento sempre come se tutte le voci stupende, complesse, dettagliatamente e fedelmente riportate che esplodono nelle tue storie rubino la mia, per lasciarmi in cambio soltanto silenzio e ammirazione ed emozione?
Insomma, lo so che la risposta è che tu sei bravissima, ma a volte è così incredibilmente frustrante, da lettrice, leggere qualcosa di così bello e non saper come restituirti tutto quello che hai saputo trasmettermi. Ci provo, però, eh, ci provo!
Anche stavolta, come con "Siamo rumore", mi hai riportata "a casa", mi hai cullata per un po', conducendomi in questo percorso tortuoso fatto di sfioramenti e allontanamenti, fino al momento del trovarsi, del riconoscersi, dell'universo che trema in un bacio disordinato, per poi, infine, sbriciolarmi il cuore – e, sia chiaro, da te continuerei a farmi pugnalare, accogliendo i colpi in silenzio, solo che come te lo restituisco, io, tutto questo miscuglio di emozioni?
Come si restituisce la sensazione del cuore che, in una singola lettura, si dilata, quasi si appesantisce per tutta la vita e tutto l'amore sprigionati dalle tue parole, e poi si restringe e si svuota sempre più, fino a quel «Perché sei solo qui.» che esprime così tanto – perdita, nostalgia, rimpianto, dolore, ma anche amore, bisogno, fragile completezza che dura solo per il tempo conquistato nella notte, dietro le palpebre, e inconsolabile solitudine?
Ecco, già prima ho nominato "Siamo rumore", di cui avevo apprezzato la speculare presentazione dei personaggi e qui, fammelo dire, sei stata ancora più succinta rispetto a lì, ma, paradossalmente, ancora più poetica e suggestiva.
Ho adorato profondamente il contrasto tra le albe e i tramonti di lei, che rifugge il riposo e – anche, forse – la consapevolezza in cui potrebbe inciampare nei sogni, mentre lui accoglie il riposo così come accoglie – anche, forse – la verità di un legame che per tante notti si lascia intuire, ma non afferrare.
Ho adorato il contrasto tra la cautela della logica che cerca di tirarsi indietro, di non lasciarsi lambire da quel "mare mosso" di emozioni che minacciano di travolgerla.
Ho apprezzato tanto la spigliatezza e la vivacità dei dialoghi, come sempre magistrali ed efficaci, e quell'altro contrasto tra menzogna («Non inizieremo questa cosa.») e schiettezza («Dillo anche mentre ti addormenti.»), che si fronteggiano infine nella "notte senza sogni".
Anche stavolta ho amato come hai sviluppato il prompt della Soulmate!AU, con queste moltitudini confuse di anime che si incrociano e si scontrano fino a trovarsi. Ho adorato alla follia il dettaglio della, quasi, impersonalità del primo frammento "onirico" (voci e passi che appartengono a tutti e, in fondo, ancora a nessuno) e, invece, il rimarcare il possesso nell'ultimo frammento – la voce, di lei, e i passi, di lui. Questo perché, nel frattempo, loro due si sono trovati, conosciuti, amati e persi (non del tutto, mai del tutto).
E non lo so più cos'altro ti volevo dire, Rosmary, perché questa storia mi ha emozionata, è una storia da nodo alla gola, questa, e quelle con questo effetto mi lasciano sempre un po' disorientata e "a corto di fiato".
Grazie di cuore a te per averla scritta!
Concludo con i miei "come al solito" di rito:
– come al solito, io sono così impaziente che non so frenarmi e devo "vomitarti" addosso la mia meraviglia per una tua storia praticamente subito;
– come al solito, tu sei così brava da sfornare un capitolo migliore dell'altro (è un azzardo inserire una storia tra i preferiti sin dal primo capitolo, ma non con te!);
– come al solito, ci sarebbero tante cose da dire, ma le parole mi sfuggono (perché le prendi tutte tu e crei bellezza!).
Il mio tentativo, stavolta, finisce qui.
A presto, un abbraccio 💙 (Recensione modificata il 29/11/2021 - 12:18 am) |