Recensioni per
Letteratura lilla
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 142 recensioni.
Positive : 142
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/08/23, ore 01:34

Ciao!
SONO VIVA! Lo annuncio così, in capslock, perché sono ormai mesi che mi tengo la voglia di leggere, recensire e rispondere alle recensioni onde far fronte ad affari assai meno gradevoli come la - ew - vita reale.
MA ora sono qui e sono pronta a reimmergermi in questa long (e anche a rispondere ai mille commenti che mi hai lasciato, sigh. Li ho letti tutti e ne sono stata ultrafelice, sono solo mentalmente oberata -_-). Chiaramente i commenti che ti lascerò oggi e nei prossimi giorni non fingeranno nemmeno una parvenza di serietà, saranno solo una serie di sillabe traboccanti entusiasmo, tu però accettali come se fossero recensioni ponderate di una mente nel pieno possesso delle sue facoltà ché al momento questo è il massimo che riesco a fare ù_ù

La tua rilettura di Gilderoy (ammesso di poterla considerare "rilettura", visto che il canon ci dice relativamente poco di lui) è fenomenale. Ne avevo già avuto un sentore nel primo capitolo, ma qui c'è tutta una vibe da "poor little meow meow" che mi fa volare. IL DRAMMA DEI VESTITI. QUESTO POVER'UOMO, QUESTO GATTINO BAGNATO HA GIRATO IL MONDO PER TROVARE QUALCOSA CHE LO RAPPRESENTASSE, E INVECE NIENTE.
Destino crudele. E vorrei trovare completamente ridicolo il suo struggle, invece un po' lo capisco: buona parte del lavoro di Gilderoy riguarda l'apparire e il pubblicizzare il personaggio che ha meticolosamente costruito, ci sta che per lui le apparenze siano così importanti da scatenargli crisi se qualcosa non va per il verso giusto. (Potrei a questo punto aprire diciotto parentesi sul capire sin troppo bene il concetto di "andare in crisi al più piccolo intoppo", ma te le risparmio.)
E ci ho provato, eh, a non empatizzare con questo atteggiamento da influencer ante litteram, ma la tua scrittura mi fa lo stesso effetto di un Imperio e quindi eccomi qui a soffrire con e per Gilderoy, che io lo voglia o meno.

("Queenie Royal che, peraltro, in quel momento non doveva neppure preoccuparsi di trovare un abito perfetto per apparire quantomeno competitiva per quella serata, dal momento che lei non appariva in pubblico. Niente settimana di dieta ferrea per essere certa di non tendere i bottoni, niente frullati di radici di Geranio Zannuto per rendere la pelle più luminosa, niente lotta con i bigodini per ottenere la piega perfetta, niente di niente. Queenie Royal poteva restarsene a casa e non preoccuparsi di apparire stanca e sciupata mano a mano che i festeggiamenti proseguivano durante la notte. Poteva ingozzarsi di cioccolato ripieno al caramello senza preoccuparsi di mostrare a tutti denti marci e pelle unta di sebo in eccesso, la regina. Poteva essere brutta, poteva essere anche vecchia – che orrore! – senza preoccuparsi che delle conseguenze che questo avrebbe avuto sul proprio lavoro." --> IL DRAMMA VERO, PORCO GODRIC, MA COME SI FA A VIVERE COSI'.)

La genesi scrittoria di Gilderoy a opera del suo editore Thesaurus (TEHEHEHEH adoro) è credibilissima e un'ottima pensata da parte tua. Al momento non vado pazza per Septimus, che sulla base del modo in cui ha fatto da mentore a Gilderoy mi sembra un imprenditore moooolto privo di scrupoli, ma si vede già che è un buon personaggio e voglio proprio vedere cosa combinerà.

("Tu hai il sorriso più affascinante d'Inghilterra, puoi indossare anche un color morto annegato nel Tamigi e far comunque girare la testa di tutte le streghe presenti in sala" --> okay, non sono sua fan ma diamine se è bravo come motivatore. Ne prendo uno a portar via, grazie.)

Come dicevo, non fingerò nemmeno di aver mirato a un minimo di coerenza in questa recensione. Però ci tengo a ribadire che questa storia (perché sono già andata un po' avanti a leggere ù_ù) mi sta piacendo da matti e sono felice di aver ritrovato il tempo da dedicarle.

A prestissimo!

Recensore Master
18/10/22, ore 09:47

Possiamo gridare al miracolo, riesco a passare di nuovo dopo solo un giorno \o/

Caro Gild, Miranda Priestley sarebbe fiera di te, ma devi imparare a rilassarti amico mio: serve un pelo in più di realismo e di senso pratico, come quello che ha il buon Sept nel ricordarti che probabilmente staresti bene anche con un sacco della spazzatura addosso, le streghe di mezza età impazzirebbero lo stesso e, cosa ancora più importante e meschina, magari nemmeno si accorgerebbero che i tuoi colori sono gli stessi della copertina di Royal.
Comunque la tua gelosia è un qualcosa di assolutamente delizioso, e io davvero non vedo l'ora di scoprire la tua reazione appena scoprirai la sua vera identità (la scoprirà, vero? ^^"). Quante volte ho usato il verbo scoprire?
Ma poi la vera domanda è: il premio lo vincerà veramente Gilderoy? Mai essere troppo sicuri di sé, si rischia di prendere grosse delusioni çç, per quanto mi riguarda scaramanzia is da way.

A presto, un bacio e buona giornata ♥

Bennina

Recensore Master
27/04/22, ore 13:59

"..questo colore è assolutamente perfetto per il mio incarnato, ma quella vecchia racchia ha pensato bene di utilizzarlo per il suo libro, e io non posso indossare quello che ora è diventato  il suo colore".
Questa è senz'altro la chicca significativa del capitolo, perché non solo è assolutamente IC e perfetto per i pensieri di Allock, ma è anche vero. Insomma, io lo capisco, come si permette Queenien Royal, dopo aver rubato un po' la scena a Gilderoy, rubargli anche il colore preferito? Beh, io so di guerre iniziate per molto bene. Il conflitto si fa sempre più vivo da parte sua, e tutto questo odio per la scrittrice nascosta (di cui so l'identità, ma non mi esprimo, immergendomi nella trama) è simpaticissimo.
Inoltre, mi è piaciuto il retroscena che hai mostrato con l'editore, specialmente nel dettaglio dello zampino del LumaClub nella carriera di Gilderoy.
Un bel capitolo, frizzante al punto giusto, anche se breve – e lo segnalo soltanto però questo aspetto mi obbliga s proseguire con il terzo capitolo seduta stante. 
A tra pochissimo!

Recensore Master
20/02/22, ore 23:07

Ciao Greta, mi sembra incredibile essere riuscita a rimanere indietro in questa storia, ma sono felicissima di essere riuscita a recuperare questo capitolo e spero di rimettermi in pari quanto prima.
Non posso che partire col dirti che ho adorato la voce narrante di Gilderoy e il suo essere così poco politically correct - ho amato tantissimo il suo sconcerto per il fatto che Queenie abbia scelto la sua tonalità di lilla commettendo decisamente il reato più grave possibile.
L’introduzione del personaggio di Septimus mi ha stupita in maniera super positiva, del resto era necessario che Gilderoy avesse la sua fata madrina - anche se così poco simile a quella di Cenerentola - che riuscisse a fargli trovare un outfit alternativo a quello prescelto, per partecipare a una serata così importante. L’idea che sia stato proprio lui a insegnare a Gilderoy come scagliare un Oblivion ben fatto, dando vita alla sua carriera come scrittore, mi intriga e credo che doni un’importanza da non sottovalutare a questo personaggio.
È inutile dire quanto io sia impaziente di vedere Gilderoy e Kingsley interagire, anche perché sono certa che la vena polemica del nostro biondo metterà a dura prova la pazienza di un certo Auror.
Ci tenevo ad aggiungere che sto adorando tantissimo leggere una storia così leggera e coinvolgente, che sono certa riuscirà a strapparmi delle gran risate in tutto il suo svolgimento.
Spero che nel prossimo capitolo assisteremo al trionfo di Gilderoy, mi spiacerebbe non leggere di lui in tutto il suo fulgido splendore…
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
16/02/22, ore 15:05

Ammetto di aver un po' scordato questa storia, ma vengo poco in questo fandom e non avevo notato l'aggiornamento (malgrado ciò ho appena pubblicato una one-shot, proprio qui. Approfitto della recensione per farmi un po' di pubblicità, spero che non ti dispiaccia).
Tutto si potrà dire di Gilderoy Allock, ma non che non fosse bravissimo a curare la sua immagine.
Sulla ridondanza del nome di Queenie Royal, concordo in pieno. Se come penso è uno pseudonimo, chi l'ha creato non si è certo messo tanto d'impegno. Immagino che sia una cosa voluta da parte tua.
Ovvio che Allock, non si potesse vestire di lilla. Ottima idea.
Quasi quasi, d'ora in poi scriverò le recensioni in viola, per questa storia. E' un colore che mi è sempre piaciuto.
Bel personaggio quel Septimus Thesaurus. Il nome della casa editrice, è simpatico.
Ci sta benissimo che Gilderoy Allock avesse un complice. Devo riconoscerlo come un editore competente.
Ottima chiusura. A me il capitolo è proprio piaciuto.
Complimenti e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu dal lupo Farkas!



 

Recensore Veterano
09/02/22, ore 16:28

Ciao, blackjessamine! Finalmente (con un ritardo imperdonabile… ma facciamo finta di niente...) riesco a passare anche dal secondo capitolo! In realtà ho letto Questione di luci qualche giorno fa, però quando leggo la sera da stanca non ho sempre la testa per lasciare una recensione, e quindi eccomi qui da sveglia, olé!
La storia sta continuando a piacermi davvero moltissimo; la voce narrante di Gilderoy rende il tutto più extra e drammatico ed è proprio interessante vedere il mondo attraverso i suoi occhi, ed è comico, anche se a volte lo è in modo triste (le sue insicurezze ed esagerazioni fanno ridere ma mettono anche tristezza, non so se riesco a spiegarmi).
Septimus Thesaurus mi mette i brividi. È un tipo scaltro, troppo scaltro e ambizioso… da tenere d’occhio. Sicuramente è un tipo intelligente, dopotutto è stato in grado di rimettere in sesto la casa editrice del padre, però non sembra farsi troppi problemi a fare cose losche e quindi non so, spero solo che non riesca a scoprire l’identità di Queenie, o la vedo brutta. Gildeory sembra felice di averlo come editore, però devo dire che un po’ mi dispiace che sia finito nella sua tela, anche se chissà come sarebbe diventato Gilderoy senza Septimus, magari avrebbe percorso comunque una strada un po’ immorale per raggiungere la fama. Però, ecco, ora che so che è stato questo Septimus a spingere Allock nelle vie della truffa… non riesco proprio a farmelo stare simpatico.
(Tra l’altro, mentre leggevo mi sono immaginata che Gilderoy avesse una piccola cotta per questo editore, però potrei benissimo sbagliarmi, non sono molto brava a capire queste cose U.u)
Sono contenta che alla fine si sia risolta la questione vestito e che Gilderoy sia nuovamente sicuro di sé. Non vedo l’ora di scoprire come continuerai a srotolare la matassa e dove ci porteraiii!

Un abbraccio,

Sofifi

Recensore Veterano
31/01/22, ore 20:38

Ciao!
Ormai il “perdona il ritardo con cui arrivo qui…” consideralo parte integrante del mio saluto, così non ti tedio ogni volta riscrivendotelo da capo. Però, lentina, polentina, ma arrivo! Il tuo Gilderoy (di cui, ahimè, ho letto meno di quanto avrei dovuto e voluto) è l’esatta rappresentazione di ciò che abbiamo visto nei libri, quindi tremendamente IC, arricchito però da una serie di sfumature, quelle che dividono il perfetto lilla dal ceruleo e che tu, con questo genere più leggero ma arguto e centrato, ci racconti così bene. Alla fine, anche Gilderoy Allock – il cui sorriso è stato pluripremiato – è vittima come noi delle insicurezze che può portarsi dietro la scelta di un abito, soprattutto quando l’occasione è fondamentale. E quante volte ci siamo visti rovinare i piani all’ultimo momento? Per un vestito simile, perché non abbiamo trovato le scarpe, la giacca, l’abbinamento adatto e siamo rimasti con il pezzo perfetto lì nell’armadio, dopo averlo cercato in lungo ed in largo, senza poterlo sfruttare. Quindi, la frustrazione di Gilderoy è totalmente comprensibile, soprattutto se il piacere di aver trovato il colore perfetto, da bravo incallito armocromata (? – sarà un’estate?), gli è stato usurpato dalla sua rivale numero uno.
La cosa che ho amato di più di questo capitolo, però, è la figura di Septimus: già il nome è fantastico, evocativo e adattissimo per un editore. Ma soprattutto è il retroscena della loro conoscenza che mi è piaciuto più di tutto: il Lumaclub, le potenzialità che lui ha scorto dietro Gilderoy, il fatto che sia stato lui a suggerire di rendersi protagonista delle sue storie, rubandole ad altri ed avendogli insegnato a fare un oblivion a regola d’arte. Questo è il dettaglio che mi ha colpito di più: perché non scagiona Gilderoy ma, il fatto che abbia avuto un complice, me lo rende in qualche modo meno colpevole (?). Ha senso? Non lo so.
Altra cosa che ho amato di questa figura è il suo comparire a mo’ di Mr. Wolf in Pulp Fiction: Sono Septimus Millerisorse, risolvo problemi! Come trovare ciò che deve indossare Gilderoy. E soprattutto ho amato la fiducia che un uomo egocentrico come Gilderoy mostra nei suoi confronti, che vale doppio vista la sua figura. Sia del suo insindacabile giudizio che subito lo rincuora, sia il fatto che sia l’unico che può aggirare le barriere magiche della sua casa. Non so se il rapporto tra loro due verrà approfondito ma – dall’accondiscendenza, a lui che si toglie gli occhiali e si massaggia stanco le palpebre – sono curiosa di saperne qualcosa di più, soprattutto di come la sua figura ha condizionato Gilderoy. Se non c’è posto in questa storia, te ne chiedo un’altra ahahah o se è già comparso in qualche tua altra opera, lo andrò a cercare!
Comunque, mi piace tantissimo la soluzione finale: blu oltremare ed oro è un accostamento che adoro, che trovo elegantissimo, e che ho amato nel tuo aestethic della storia, che ho scuoriciato malamente molto prima di arrivare qui.
Sono davvero curiosa di cosa succederà dopo e ti faccio i complimenti, come sempre, per il tuo modo di scrivere che, anche in questo genere più “commedia”, mi affascina sempre tantissimo. “Il perfetto equilibrio di rosso e blu stemperato nel bianco”… sono pazza se sono pazza di questa frase? Non lo so, quello stemperato mi fa impazzire. Non so quale sia il mio problema. Sicuramente sei tu e il tuo meraviglioso modo di scrivere, sempre!
Scleri a parte, ti saluto e ti mando un abbraccio!
Al prossimo capitolo

Recensore Master
30/01/22, ore 22:17

Eccomi, prima che il weekend volga al termine, tenevo a recuperare questo capitolo. In parte perché l'aesthetic che hai realizzato è così bello che mi è rimasto in testa per giorni, in parte perché ero veramente curiosa di sapere come sarebbe evoluta la storia. E qui ci troviamo alla vigilia di una premiazione, con tutta l'ansia che accompagna quei momenti e un dilemma di non poco conto. Sì, d'accordo, forse per molte persone può essere secondario, ma no, ecco non è affatto secondario. Insomma, a tutti noi (credo?) è capitato che scegli con cura un vestito, di solito per un matrimonio, o un'altra cerimonia, e poi scopri che la tua cugina/amica/vicina/zia ti mostra qualcosa di simile o inizia ad appropriarsi del colore. Oppure, esce la Ferragni con qualcosa di quel modello, stampa, colore e tu sai che ti diranno: "Ma ti sei vestita così come...?" E no. Tutta la tua originalità, il tuo studio, il tempo perso a selezionare meticolosamente tessuti e modelli, i sacrifici compiuti, vanno al vento! Quindi sì, per quanto io sia infinitamente meno vanitosa di Gilderoy, ho capito il suo fastidio e ho provato tenerezza per lui.
Ancora più tenerezza ho provato però per il suo editore! Quel sant'uomo dalle mille risorse che riesce immediatamente a risolvere il dilemma tirando fuori un completo che esalta Gilderoy in modo sublime!
Che dire, non vedo l'ora di leggere come si svolgerà la premiazione. Sento che ne accadranno delle belle.
Gilderoy, io sono dalla tua parte, sappilo! xD Ma solo se Queenie Royal non è Rita Skeeter (spoiler: non credo affatto che lo sia! Ahahaha)
Complimenti per questo capitolo, mi è piaciuto tanto leggerlo e amo questa voce narrante!
A presto,
Sev

Recensore Master
30/01/22, ore 11:41

Questa storia è nelle seguite da prima ancora che pubblicassi il primo capitolo, così, col pensiero! Mi ha incuriosita l'idea che hai proposto su Facebook e sono molto contenta di trovarla tradotta su carta. Ovviamente, per questo motivo, da lettrice conosco l'identità misteriosa di questa scrittrice in lilla, ma ciò non toglie nulla alla curiosità con cui seguirò questa storia e il modo in cui il nome si svelerà a Gilderoy. Mi piace sempre quando scrivi di questo personaggio e dei suoi eccessi, è così coerente eppure profondo con la tua penna (laddove Harry Potter nella saga ne ha una visione piuttosto superficiale ed esteriore, per forza di cose). Trovo molto interessante anche questa ambientazione, l'editoria magica e le sue leggi (bacchetta o non bacchetta, il marketing è sempre fondamentale e un autore di successo come Allock lo sa bene). Insomma, seguo con molto piacere ed entusiasmo questa fanfiction!

Recensore Master
25/01/22, ore 12:16

Ciao!
Sto letteralmente apprezzando sempre di più il tuo Gildeory che risulta assolutamente e terribilmente iC.
Per dire, una cosa semplice come il colore sbagliato dell'abito, una cosa in realtà abbastanza risolvibile, risulta essere un problema quasi insormontabile per colpa di quella Royal, nemesi del nostro Allock :D
Per fortuna è arrivato il soccorso dell'editore di Gilderoy, personaggioa nche questo molto interessante e ben scritto, a risolvere la situazione e a ridonare la tranquillità al nostro. Adoro sempre più questa storia e il tuo Gilderoy!

Recensore Master
25/01/22, ore 10:36

Mi ha fatto molto ridere la sottolineatura che tu non sei lui! Sto ancora sghignazzando! Perchè in effetti se incontrassi un Gilderoy nella mia vita i miei istinti più bassi uscirebbero allo scoperto, lieti di avere qualcuno da masticare.
L'altra cosa che mi ha fatto molto ridere è stata la battaglia che il povero uomo ha dovuto combattere con se stesso per via di quel lilla che l'anonima rivale gli ha strappato senza riguardi. Lo stile usato è riuscito a mettere in evidenza sia il genuino dispiacere di Gil sia la comicità grottesca della situazione.
Molto brava e no, non credo sia possibile confondere le tue idee con quelle del tuo personaggio!

Recensore Master
25/01/22, ore 07:33

Gilderoy ha sempre rappresentato per me il fascino dell'assurdo. Sin da quando è comparso ne LA CAMERA DEI SEGRETI ho provato dapprima una sana ilarità, suscitata dal suo aspetto fisico, dalle movenze, dalle affermazioni incredibili e poi mi sono lasciata avviluppare dal suo essere così fuori dagli schemi.
E che delusione quando Allock scopre le sue carte, rivelando la sua ben misera vita e tenta di obliviare Ron.
Gilderoy vive intrappolato nel suo personaggio: il limite che separa il mago dalla finzione è sfumato in una bellissima gradazione di colori pastello, il suo ego ha sfondato ogni parete in cui si trovava racchiuso e ogni sentore di successo altrui lo manda in panico. Uno psicanalista avrebbe anni di sedute e nuovi manuali da pubblicare con un paziente così! Io ci intravedo un uomo immerso nella sua egocentrica solitudine, terrorizzato dall'idea che il suo castello di carte, così magnificamente costruito, crolli per colpa di una "dozzinale" scrittrice.
Amo questo personaggio, anche se non vorrei mai vivergli accanto! E mi piace davvero molto come lo sai caratterizzare.
La curiosità di sapere chi sia Queenie è sempre più grande. Adesso che ci hai fatto conoscere Thesaurus un bel dubbio si è affacciato alla mia mente... non sarà mica lui Queenie?