Recensioni per
Nulla più aveva senso
di paige95

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/07/25, ore 15:26

Questo capitolo è un viaggio profondissimo nell’anima di Sissi, e nella rete di affetti, doveri, dolori e contraddizioni che segnarono la sua vita.
Hai reso palpabili la solitudine dell’imperatrice, la sua fragilità umana, ma anche la sua dolcezza che resta sempre, nonostante tutto.
Il rapporto con Franz è fatto di affetto, frustrazione, speranza, disillusione… ma anche una complicità che resiste al protocollo.
La scena finale con Sophie è straordinaria. Non c’è pacificazione vera, ma c’è riconoscimento. Due donne che si sono sempre scontrate trovano nell’amore per lo stesso uomo, cioè Franz, l’unico punto di contatto.
Il modo in cui riesci a intrecciare il privato dei personaggi con il pubblico dell’Impero, l’emozione con la storia, è davvero splendido.
Ci sentiamo presto!😊

Recensore Master
27/06/25, ore 15:47

Sono già qui! Mi sono veramente appassionata!
Questo capitolo è un intreccio di lutto, potere, memoria e delicatezza struggente.
La morte di Massimiliano è raccontata con una delicatezza unica, senza mai calcare il dramma, ma lasciando che siano le sue ultime riflessioni e i suoi ideali traditi a parlare per lui. Charlotte (che mi ricordavo a stento nella storia) è una presenza silenziosa ma potentissima, e il modo in cui immagini il suo dolore, senza mai mostrarlo direttamente, è veramente narrato bene.
La scena dell’incoronazione di Sissi è a dir poco splendida. Visivamente ricca, politicamente densa, emotivamente appagante: hai reso con precisione quanto quell’evento abbia significato per lei.
Il contrasto tra la felicità ungherese e il dolore privato è molto intrigante per la lettura (a me è sempre piaciuto il personaggio di Rudolf… e qui è gestito con equilibrio e profondità)
E poi quel viaggio in carrozza con Andrássy è uno dei momenti più delicati che abbia letto nella fanfiction storica. Tutto è trattenuto, allusivo, mai esplicito, ma densissimo di emozione e consapevolezza. L’ultimo scambio di battute è perfetto: tenero, ambiguo, dolente.
Io tifo sempre per franz, ma quando uno scrive bene, scrive bene😁
Ripeto… Hai una cura straordinaria per i personaggi e per la loro umanità.

Davvero, bravissima.

Recensore Master
26/06/25, ore 14:59

Ciao😊!
È da un po’ che mi dico di fare un passaggio nella tua pagina, sei sempre così gentile da mettere il cuore sui miei aggiornamenti e volevo vedere altre fic (avevo letto tempo fa quella di Ron ed Hermione). Oggi giravo su efp e ho visto questa storia…
Non sai la gioia! Una fiction e su Sissi e Franz, seria e veritiera, ma romantica! Allora, ammetto di aver iniziato dall’ultimo capitolo… infatti ti recensisco questo… ma voglio riprendere dall’inizio e leggere con calma.
Venendo al capitolo: è a dir poco struggente e scritto con una delicatezza davvero toccante (che però percepivo in te dai tuoi post su fb 😁). Hai saputo dare profondità ai sentimenti di Sissi e Franz senza della retorica o del sentimentalismo inutile. I dialoghi sono intensi, autentici, e l’atmosfera notturna della prima parte mi ha letteralmente avvolta.
Ho notato che tutto fa trasparire quanto tu ami questi personaggi.
Davvero complimenti per aver raccontato non solo un fatto storico, ma per aver dato voce all’intimità di due figure spesso mitizzate, di cui davvero è difficile trovare una storia resa bene (anche in film o biografie vere). Una lettura che resta nel cuore.
La scena finale, poi, con l’incontro tra Franz e l’assassino è un pugno allo stomaco. Il fatto che lui non porti vendetta, ma solo dolore, è narrato con grande bravura e un tocco di originalità.
Che dire?
Di certo andrò avanti con la storia! Anzi, tornerò indietro a leggerla tutta🤗🤗

Recensore Master
06/01/25, ore 20:18

Ciao!
Volevo passare a lasciarti una recensione per il tuo compleanno, da come puoi notare mi sono gestita malissimo il tempo, ma alla fine sono arrivata ~
Anche perché non leggo qualcosa di tuo da tipo ANNI (ricordo di essere passata da te col vecchio profilo, quindi sono trascorsi davvero secoli) e vorrei recuperare qualcosa.
Ho deciso di partire con questa Raccolta non solo perché mi ha molto incuriosita, ma anche perché la sezione Storico su EFP mi ha sempre affascinata, l'ho sempre vista come qualcosa di irraggiungibile per la me autrice, ma la me lettrice legge volentieri di tutto e quindi non mi lascio scappare la tua storia.

Durante la lettura mi sono affidata del tutto a te e sono assolutamente certa di aver fatto bene, perché si vede quanto tu sia affezionata al personaggio storico di Sissi e quanto la sua vita travolgente ti abbia appassionata, sia nel bene che nel male.
Hai raccontato di un evento tragico con delicatezza e molta empatia, in particolare per il modo in cui hai messo in luce il lato umano delle persone coinvolte in un contesto sociale in cui perfino piangere in pubblico o di fronte a determinate figure di spicco è ritenuto indecoroso; mi viene in mente anche il momento in cui Sissi e Franz desideravano lasciarsi andare un po' di più l'uno tra le braccia dell'altra ma non l'hanno fatto poiché il dottore era ancora nella stanza e non oso pensare a quanto sia stato difficile per entrambi sopportare tutto questo.
Erano altri tempi, sì, ma trovo assurdo come una madre e un padre non possano comunque lasciarsi andare al dolore per la perdita di una figlia che non tornerà mai più indietro, che non vedranno mai più sorridere, piangere, crescere… come si fa?

Ho trovato molto toccante il fatto che Franz abbia messo da parte il suo viaggio per tornare da Sissi, perché ha capito che avevano entrambi bisogno di stare insieme, in quel momento, e non separati.
Che sono entrambi fragili, ma almeno insieme possono sostenersi a vicenda.
E anche qui, trovo la delicatezza di Franz così pura che mi ha scaldato il cuore.
Così come ho trovato toccante il fatto che continuino a parlare della piccola Sophie nonostante Sissi, dopo diverso tempo, sia di nuovo incinta: perché anche con l'arrivo di questa nuova vita, la piccola Sophie rimane comunque unica e insostituibile. Perché ha lasciato un vuoto troppo profondo e guardare al futuro alcune volte è difficile.
Ma voglio sperare che con questa piccola vita che Sissi porta in grembo possa giungere un raggio di sole a illuminare le loro giornate.
Perché sia lei che Franz se lo meritano e anche la sorellina di Sophie lo merita.

Non so se questa recensione abbia un senso, spero di non aver scritto castronerie (!!)
Anche se in ritardo, ci tenevo lasciarti un pensierino per il tuo compleanno, spero di aver fatto cosa gradita 🥹
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
19/11/24, ore 20:29

Oh, ma che bellissima sorpresa mi hai fatto oggi, una nuova storia di Sissi, non poteva esserci aggiornamento per me più bello di questo e non ce l'ho fatta ad aspettare a leggerlo e commentarlo! Lo sai che adoro tantissimo questa tua storia, amo tutto quello che scrivi ma Sissi è proprio nel mio cuore!
E amo proprio la tua Sissi, ti confesso che non mi sono mai piaciuti i film edulcorati e sentimentali con Romy Schneider (che pure ha rappresentato benissimo Sissi, erano i film a non essere all'altezza, non certo lei!). E mi sono sentita rattristata perché in questo capitolo si avverte proprio che siamo giunti alle battute finali. Già Elizabeth, che ha sempre tenuto al proprio aspetto fisico e alla propria forma, non si riconosce più, si sente debole e invecchiata e non ci può stupire, se non sbaglio nel 1898 ha più di sessant'anni e poi il susseguirsi di lutti e perdite, ultimo il tragico suicidio del figlio, l'hanno devastata. Però vuole partire lo stesso per Ginevra, e questo nonostante il parere contrario di Franz. Quando lui cerca di insistere parlandole della situazione caotica in Europa e della follia degli anarchici mi si è stretto il cuore, ripensando che Elizabeth morirà proprio per mano di un anarchico e che, ancora, sarà proprio il gesto sciagurato di un altro anarchico a dare il via alla Grande Guerra. Hai rappresentato benissimo questa atmosfera cupa, tanto che avrei voluto essere lì anch'io e insistere con Franz perché le impedisse di partire, implorare Elizabeth di non andare... Ho trovato meraviglioso che, comunque, nonostante tanti anni di matrimonio e anche tante difficoltà, i due si amino ancora, bellissimo quel bacio appassionato e la musica del valzer che ricorda ad entrambi il loro primo ballo. Quei due giovani innamorati non potevano immaginare quante sofferenze avrebbero dovuto affrontare! Ho amato anche il ripercorrere della loro storia, la scelta di Franz fatta per amore e non per convenienza, anche contro la volontà della madre, e se anche è vero che Franz in molte occasioni si è intrattenuto con delle amanti sono anche sicura che ciò che dice alla moglie è la verità: lui ha amato sempre e solo lei e sapere di non averla resa felice lo tormenta ancora. Elizabeth cerca di dare coraggio al suo sposo, è sempre stata lei la più forte, sa che il suo fisico sta cedendo e che presto morirà, ma non vuole che Franz ne soffra, vuole che pensi alle loro figlie e alla situazione dell'Europa, che è sull'orlo di una catastrofe. Franz, però, quella notte non vuole pensare ad altro che a lei e sono contenta che, almeno, abbiano trascorso l'ultima notte insieme e che si siano ritrovati, almeno anche nel dolore atroce che lo attende non avrà rimpianti. Troppo spesso, quando si perde una persona cara, ci si rammarica di non aver espresso abbastanza il proprio affetto, di non essere stati sufficientemente attenti, magari di aver rovinato l'ultimo momento insieme con un litigio o brutte parole. Questo perlomeno non c'è stato per Franz e Elizabeth.
E poi, come su un veicolo spinto in discesa che non si può fermare, arriviamo alla tragedia, all'attentato. Elizabeth cammina serena per Ginevra con la dama di compagnia Irma e ha pensieri felici, donare un pianoforte alla figlia, e praticamente non si accorge di essere stata colpita. Ricordo di aver letto di questa scena quando ero ancora una bambina e che mi colpì e mi commosse moltissimo! L'hai raccontata proprio come la ricordavo io, l'urto al petto, la corsa verso il battello, il malessere... che poi si scopre essere frutto di una pugnalata dritta al cuore, una ferita mortale che, però, per fortuna non provoca dolore a Elizabeth, anzi lei non si accorge neanche di essere stata colpita e la sua morte è una sorta di svenimento da cui non si riprende più. Nel dolore, almeno la consolazione di sapere che non ha sofferto e che non ha avuto paura.
Questo però non consola Franz, ero in angoscia già solo pensando al momento in cui avrebbe saputo della morte di Elizabeth, e ho trovato perfetto il modo in cui hai reso la scena, con il parallelismo tra la tragedia della Prima Guerra Mondiale, che Franz teme ma che sente di non riuscire a impedire, e la tragedia personale dell'Imperatore che, come un uomo normale, viene dilaniato dalla perdita della donna amata, vorrebbe vendetta, avere tra le sue mani l'anarchico che ha ucciso Elizabeth, ma non può perché il fatto è accaduto in Svizzera. E, nonostante l'ultimo messaggio di Elizabeth, credo che lui si senta in colpa e perciò si arrabbia, si infuria con lei per aver voluto partire, ma sicuramente si infuria per primo con se stesso per non essere riuscito a trattenerla, quando sapeva che il pericolo era reale. E purtroppo è avvenuto proprio ciò che lui aveva paventato, l'attacco di un anarchico ha ucciso l'Imperatrice.
E... un capolavoro il pezzo finale, in cui Franz si reca veramente nella prigione dov'è rinchiuso Lucheni, l'assassino di Elizabeth. A quel punto non vuole più vendetta, il pensiero di lei e del suo rifiuto di ogni violenza lo ha calmato, come al solito, come quando era al suo fianco. Lucheni sembra un personaggio viscido, non è pentito per ciò che ha fatto, non ha rimorso per avere strappato una vita a sangue freddo, sembra insensibile a tutto. Ma ti confesso che ho provato una grande soddisfazione quando Franz è riuscito a colpirlo veramente, nel modo più sottile che poteva e anche più efficace, come non avrebbe mai potuto fare neanche prendendolo a pugni e calci, anzi, in quel modo lo avrebbe fatto sentire un martire. Invece no, Franz chiede solo perché lo ha fatto, perché ha ucciso una donna che non aveva mai fatto del male a nessuno nella sua vita, e Lucheni risponde proprio con l'arroganza e la stupidità che ci si aspetta da uno come lui: perché era ricca e felice. Povero idiota! Davvero, questo patetico individuo ha la spocchia di tutti quelli come lui che credono di avere la verità in tasca, siccome Elizabeth era un'Imperatrice per lui aveva tutto, ricchezza e felicità. E la vera vendetta di Franz è quella di rivelargli che, al contrario, non c'è mai stata al mondo una donna più infelice di Elizabeth, e questa consapevolezza è l'unica cosa che incrina l'arroganza di Lucheni. Il suo gesto non è servito a niente, Elizabeth voleva morire e, comunque, sarebbe presto morta a causa delle sue malattie e dei dolori sopportati per troppi anni. Solo un vuoto e tronfio presuntuoso come Lucheni poteva pensare che essere ricchi e potenti equivalesse ad essere felici, l'arroganza di sapere cosa ci sia nel cuore delle altre persone, la sfrontata sicurezza che "i ricchi non sanno cosa significhi soffrire". Mentre lui non saprà mai neanche in una millesima parte quante lotte, dolori e affanni ha dovuto sopportare la donna che lui ha ucciso credendola "ricca e felice".
"La rivelazione lasciò confuso l'anarchico, come se ogni certezza si fosse appena disintegrata sotto i suoi piedi": la frase finale, che ha schiacciato la presunzione stolta e vuota di Lucheni, è stata la più bella vittoria per Franz e anche per Elizabeth. Le certezze di cui si riempiva la testa erano solo stupidaggini, anche nel momento della morte e del dolore Franz e Elizabeth risaltano come figure luminose di fronte a questo piccolo, inutile, sciocco uomo da niente, che sarà ricordato solo per questa follia e nient'altro.
Capisco che tu abbia faticato molto a scrivere questo capitolo, è stato doloroso e intensissimo anche leggerlo, ma è proprio per questo che amo così tanto questa tua storia, tu sei sempre così sensibile e delicata e rappresenti nel modo migliore i sentimenti più profondi. La storia di Sissi è tragica, solo in apparenza una favola, e solo una grande scrittrice come te poteva coglierne ogni dettaglio in tutta la sua grandezza e intensità.
Bravissima, mi hai commossa e emozionata tantissimo e sono felice di sapere che ci sarà ancora qualcosa, temevo che con la morte di Sissi la storia fosse finita. Aspetterò il nuovo capitolo con gioia, non importa quanto ci vorrà!
Un caro saluto e ancora tantissimi complimenti!
Abby

Recensore Master
19/11/24, ore 15:23

Carissima ^^
Un capitolo molto intenso e drammatico.
All'inizio vediamo una Sissi inferme, debole nel corpo, ma non nello spirito. Resta una donna forte e determinata anche di fronte alle difficoltà.
Il confronto tra Elizabeth e Franz rivela la verità sul loro rapporto. Nonostante l'infedeltà Franz ha sempre amato la moglie, che considera come la persona più importante della sua vita. Peccato che forse non abbia mai avuto l'occasione per dimostrare la verità delle sue parole.
Sissi però conosce bene il suo consorte e non ha bisogno di prove per sapere che quella è la verità.
La preoccupazione di Franz è comprensibile e le sue parole risultano profetiche.
Da come viene descritta, la morte di Sissi è vista come una liberazione, la liberazione da una vita di sofferenze e da un ruolo che la imprigionava, impedendole di trovare la felicità.
Almeno negli ultimi istanti prima della morte ha conosciuto un po' di serenità.
La notizia della morte di Elizabeth non può far altro che spezzare il cuore di Franz, rimasto solo, abbandonato al suo dolore.
Significativa la frase finale, Lucheni voleva colpire un mondo apparentemente privo di sofferenza, ma Sissi non era affatto come idealizzata dal popolo. Dietro alla nobiltà e alla ricchezza si nascondeva un cuore infranto e sofferente, che non aveva mai conosciuto la vera felicità, se non per pochi attimi di illusione.
La violenza non è mai una soluzione, ma posso comprendere le motivazioni per cui gli anarchici attaccarono i simboli del potere. In un mondo ingiusto, è facile incolpare chi ha tutto quando non si ha niente. Purtroppo ogni battaglia ha le sue vittime, spesso anche innocenti.
Nel tuo racconto hai lasciato spazio alla parte più intima e personale di una figura storia complessa, lasciando intravedere la persona che è stata Sissi, e non solo l'imperatrice. Non hai idealizzato il personaggio, ha mostrato le sue debolezze, il suo amore per la famiglia e la sua grande forza di volontà.
Sei riuscita a creare un ritratto realistico della donna, della madre e della moglie che fu per le persone che aveva vicino, oltre che una figura rilevante per il suo popolo. In un Impero sull'orlo della guerra, l'immagine di Sissi ha sicuramente avuto la sua importanza, e anche la sua morte ha inciso sul destino di tante persone.
Complimenti, è sempre un piacere leggere questa storia.
Un caro saluto e alla prossima! ❤️❤️❤️

Recensore Master
30/07/24, ore 13:31

Ciao, ma che sorpresa meravigliosa trovare un'altra storia su Sissi, anche se questa è molto triste (e non poteva essere altrimenti), e mi dispiace molto pensare che sia anche l'ultima e che manchi solo l'epilogo, adoravo queste storie e mi mancheranno tantissimo! Devo ammettere che queste sono le storie tra le tue che mi piacciono di più, tu scrivi sempre benissimo e sei sempre una maestra nel rappresentare vicende e personaggi, quindi tutto ciò che scrivi è perfetto e intenso, ma io sono particolarmente affascinata (come immagino tu sappia!) dalle vicende legate a personaggi storici o anche "quasi" storici, per cui non potevo che adorare queste storie su Sissi e ammetto che mi piacerebbe moltissimo che tu scrivessi ancora qualcosa del genere, magari su altri personaggi storici che come Sissi hanno avuto una vita tragica e incompresa (mi viene in mente Maria Antonietta, ma potrebbero essercene molti altri) e anche qualche ff su Lady Oscar, che comunque è quasi un personaggio storico anche lei.
Va beh, non devo essere io a dirti cosa scrivere, aspetterò comunque le tue storie con grande curiosità e intanto leggo e commento questa, che è veramente commovente e straziante ma ci fa conoscere forse per la prima volta la vera Elisabeth al di là della figura pubblica e politica.
Meravigliosa a dir poco la prima parte dedicata al travaglio della figlia Marie Valerie, Elisabeth lì non è più l'Imperatrice ma solo una madre preoccupata per la fragilità della sua figlia minore... Ma è stato commovente e meraviglioso che anche Franz Joseph sia riuscito a staccarsi dagli impegni sempre più gravosi del suo ruolo (sappiamo che la Prima Guerra Mondiale è sempre più vicina e che i suoi sforzi per mantenere la pace saranno purtroppo vani) per passare almeno un po' di tempo con la moglie e la figlia, entrambe bisognose di lui. Sissi scopre da un telegramma che la madre è morta, l'ultimo suo legame con un'infanzia felice, e il dolore di averla perduta è acuito dal fatto di non averla potuta rivedere, abbracciare, dirle addio... un'altra delle perdite legate al suo ruolo di Imperatrice. Però, quasi a compensare questo dolorosissimo lutto, ecco che poco dopo nasce la piccola Elisabeth Franziska, Marie Valerie riesce a darla alla luce senza conseguenze. Per una vita che si spegne un'altra viene al mondo, certo non può cancellare il dolore di Sissi ma perlomeno le offre una consolazione.
Purtroppo, però, le nubi oscure della guerra si addensano sempre di più all'orizzonte e anche questa nascita causa preoccupazione in Franz, che teme per il futuro dei bambini e dei giovani del suo Paese (e non a torto).
Mi ha fatto piacere invece leggere di una sorta di ritrovata intimità tra Sissi e Franz, nel loro castello in Ungheria. Sì, Elisabeth pensa poi ad una dama che ultimamente è considerata l'amante di suo marito, ma per quanto questo possa essere triste, è anche vero che per membri così importanti della nobiltà, che trascorrevano fin troppo tempo lontani dalle loro famiglie, avere qualche relazione era normale e anche comunemente accettato (mi vengono in mente le tante favorite dei Re di Francia, che le portavano ovunque e le ostentavano anche di fronte alle mogli senza il minimo rispetto). Perlomeno Franz sembra amare ancora e sempre Sissi, non solo per la bella e dolente lettera che le ha scritto ma anche per il fatto che la considera una sua pari, le parla dei problemi dell'Impero e si fida delle sue doti diplomatiche, cosa che all'epoca non era certo consueta. Elisabeth, comunque, coglie quel momento di solitudine e quiete prima delle tempeste sempre più vicine (siamo ormai nel 1896...) per scrivere il suo testamento, quasi sapesse che la sua morte arriverà improvvisa e inaspettata ad opera di un folle e che non avrà il tempo per salutare e ringraziare come desidera tutte le persone che ama. Scrive così alle sue dame di compagnia con affetto e stima e poi alle figlie, dicendo loro tutto quello che non è riuscita a dire nella vita quotidiana. Mi ha colpita soprattutto la lettera a Marie Valerie, in cui scrive alla figlia di stare vicina al padre, già presagendo che sarà lei la prima ad andarsene e che lui sarà spezzato da quella perdita. È meraviglioso vedere Elisabeth che si mostra solo come mamma, nonna, moglie, come una donna comune con tutte le sue emozioni e sentimenti, senza più etichette o convenzioni sociali, che troppo spesso hanno ostacolato i suoi slanci più autentici di amore per i suoi cari.
Infine la lettera a Franz, che nonostante tutto è l'amore della sua vita nel bene e nel male (e lei lo è di lui, non ho mai dubitato di questo): Elisabeth è certa che morirà prima di lui, anzi che morirà molto presto (mi chiedo come potesse avere questa certezza, era forse malata?) e che lui dovrà trovare la forza di andare avanti appoggiandosi alle figlie, ai nipoti e alle persone che potranno donargli conforto. Gli scrive di non rimpiangere niente, anche le regole e costrizioni dovute al ruolo di Regina e Imperatrice che tanto l'hanno fatta soffrire lei le ha vissute volentieri perché erano il modo per stare con lui. Gli perdona i torti e nella sua lettera sembra anche presagire che non ci sarà pace per lui, né personalmente né politicamente, l'ombra delle future guerre già incombe e lui non potrà fermarle, nonostante il suo impegno per la pace. Ed è bellissimo il modo in cui hai spiegato l'origine del nomignolo "Sissi". Io sapevo già, grazie alle tue storie, che in realtà era Lisi il suo diminutivo, che così la chiamava il padre, ma non sapevo che Franz invece la chiamasse Sisi, interpretando male la grafia del padre di lei e dando invece così origine al soprannome che poi è diventato famoso con la serie dei film con Romy Schneider (che... posso dirtelo? Non mi hanno mai entusiasmata, troppo edulcorati, troppo presi a raccontare una specie di favola quando in realtà la vita di Elisabeth è stata un susseguirsi di tragedie).
In conclusione, il tristissimo accenno alla morte tragica della sorella minore di Elisabeth, Sophie Charlotte, che muore nell'incendio della Fiera di beneficienza da lei organizzata e proprio per aver cercato di aiutare le persone a salvarsi. Purtroppo non so molto di questa tragica figura e mi piacerebbe saperne di più, mi hai colpita tantissimo raccontando la sua fine orribile e ingiusta.
Come sempre, i momenti che trascorro leggendo le tue storie e in particolare queste su Sissi sono momenti meravigliosi, anche struggenti e dolorosi a causa delle tante tragedie, ma affascinanti per il mondo che ricrei con i tuoi scritti, per la vita che ridoni a personaggi realmente esistiti ma che conosciamo dai libri di storia o da film edulcorati, a cui tu ridoni lo spessore e la vitalità di persone vere che come noi hanno sofferto, amato, pianto. Sei veramente eccezionale in queste storie (in tutte, ma come ti ho detto per la realtà storica hai una sensibilità particolare). Posso solo paragonarti ad una delle mie autrici preferite, Alison Weir, che ha scritto una serie di libri sulle sei mogli di Enrico VIII mettendo in luce la loro vita, le loro emozioni, facendomi conoscere aspetti che non avevo mai immaginato non solo delle più famose (Caterina d'Aragona e Anne Boleyn), ma anche di quelle passate quasi inosservate agli occhi degli storici, soprattutto Anna di Kleve e Katherine Parr. Credo che tu saresti in grado di scrivere libri altrettanto meravigliosi.
Complimenti per questa storia e ora aspetto l'epilogo, un abbraccio immenso!
Abby

Recensore Master
24/07/24, ore 21:19

Carissima ^^
Bentornata!
Che bello trovare un nuovo aggiornamento ❤️
La vita Sissi è stata un susseguirsi di perdite e dolori, ma anche nei momenti più difficili resta sempre una luce di speranza. Dopo tutto quello che ha dovuto sopportare Elisabeth continua a mostrarsi forte, la sua fede nell'amore è ciò che le dona il coraggio di affrontare le avversità.
Il capitolo inizia con un lieto evento, la nascita di una nuova vita. Elisabeth qui viene rappresentata come una madre amorevole, disposta a sostenere la figlia in un evento così importante.
Purtroppo il lieto momento viene interrotto da un altro velo di tristezza, il ritorno di Franz è dovuto a un lutto che lascerà un altro vuoto nel cuore della principessa.
Interessante l'approfondimento politico, già in quegli anni si iniziava a vedere l'ombra della Grande Guerra. Il desiderio di Sissi è quello di pace per il suo popolo, il suo pensiero è per il futuro delle nuove generazioni.
Con la partenza del consorte Elisabeth si ritrova nuovamente sola ad affrontare i suoi fantasmi e le sue paure, in particolare la recente perdita della madre e l'infedeltà del marito.
Nonostante ciò, il rapporto tra Franz e Sissi è sempre forte, l'amore è sincero. Non deve essere stato un matrimonio facile, ma è certo che ci fosse volontà da parte di entrambi di restare uniti. Più volte hanno saputo trovare conforto l'uno nell'altra nelle difficoltà.
Le ultime volontà di Sissi mettono alla luce i suoi veri sentimenti, l'affetto per le dame di compagnia, l'amore per le figlie e per il marito.
Per la prima volta può esprimersi come amica, madre e moglie...non più come imperatrice. E' stato bello poter esplorare l'animo di Sissi, come sempre sei impeccabile nell'introspezione dei personaggi, anche quando si tratta di personaggi storici.
Nel finale la morte della sorellina di Elisabeth ci ricorda ancora una volta quanto dolore abbia dovuto sopportare, la sua figura è ricordata con luci e ombre, ma di certo ella è stata una donna forte e non è difficile comprendere come sia diventata un'icona del suo tempo.
Complimenti, è sempre un piacere approfondire questi aspetti della vita di Sissi attraverso il tuo racconto.
Come sempre complimenti per gli approfondimenti storici e biografici, è ammirevole il lavoro di ricerca che hai dovuto svolgere per la stesura di questa storia.
Un abbraccio e alla prossima! ❤️❤️❤️

Nuovo recensore
25/02/24, ore 11:41

Ciao, Paige! Anche io sono sempre stata molto attratta dalla figura di Elisabetta di Baviera, forse perché da piccola guardavo sempre i famosi film con Romy Schneider. Quindi mi fa piacere trovare storie incentrate su di lei, anche nel caso degli eventi più tragici come la morte della piccola Sophie. È un evento che mi ha sempre suscitato molta tristezza, forse perché per Sissi era solo la prima di una lunga serie di sofferenze. La sua vita reale è stata molto più triste di quello che vediamo nei film. Ho apprezzato molto che tu ti sia documentata con una biografia prima di scrivere, un atteggiamento serio che alcuni autori di libri "veri" non hanno. Mi è piaciuto molto lo stile, delicato e poetico, ma anche piuttosto incisivo, soprattutto nel descrivere le prime fasi dopo la morte di Sophie. La caratterizzazione dei personaggi mi sembra molto fedele alla realtà storica. Sono curiosa di proseguire la lettura.

Recensore Master
24/09/23, ore 16:52

Buon pomeriggio! 😊 non sono sparita, bensì mi sono letta tutta questa storia fino a questo momento così da essere in pari. Come dico spesso nelle recensioni, se qualcosa mi piace devo necessariamente farlo sapere all'autore perché a fangirlare in silenzio proprio non riesco!
Quindi ti dico che questa storia mi ha preso tantissimo, si vede che ne sei appassionata e mi piace il tuo modo di esprimerti! Sissi è un personaggio interessante!
Inoltre, mi sono accorta solo adesso che mi hai inserita tra gli autori preferiti, wow, non so come ringraziarti che onore! 😍
Un abbraccio!

SwanXSong

Recensore Master
18/09/23, ore 13:08

Buongiorno! Per caso sono capitata qui e dopo aver letto (appassionatamente, aggiungerei) mi sono detta che se non avessi commentato mi sarei data una zappa sui piedi, perché, seriamente, è splendida. Mi piace come scrivi, come fai immergere il lettore dentro il racconto, mi è sembrato di essere lì a vivere gli avvenimenti in prima persona e ora voglio continuare. Già messo la storia tra le seguite. Colpa mia, che adoro quasi tutti i generi, quello storico compreso. Anzi, ti dirò che preferisco leggere e scrivere di epoche passate piuttosto che del presente. 😁 spero di non metterci troppo a proseguire nella lettura.
Alla prossima!

SwanXSong

Recensore Master
16/09/23, ore 14:54

Ciao, sono così felice che tu abbia finalmente pubblicato una nuova storia di Sissi e non vedevo l'ora di avere il tempo per leggere e commentare! Come sai amo tutte le tue storie, ma quelle su Sissi mi coinvolgono e mi emozionano particolarmente e per questo sono tanto contenta.
La scorsa storia era dedicata al suicidio di Rudolf e qui Sissi e Franz vengono informati dell'accaduto. Non riesco neanche a pensare al dolore terribile che ha provato Sissi, ancora una volta costretta a dire addio a una persona tanto amata, e questa volta forse ancora più straziata e lacerata da rimorsi e sensi di colpa perché forse, e sottolineo forse, avrebbe potuto fare qualcosa per prevenire la tragedia. Ho amato molto come tu abbia sottolineato i primi pensieri di Sissi, il fatto che Rudolf già in tenera età avesse mostrato problemi comportamentali e che sia Theodore sia una della amanti del giovane avevano parlato alla madre di disturbi nervosi e tentativi di suicidio. L'Imperatrice si incolpa per non aver dato peso a questi accenni e ancora di più per non aver voluto ascoltare la cortigiana proprio in quanto tale, per non mettersi al suo livello, mentre ora sarebbe pronta a umiliarsi di fronte a chiunque pur di poter tornare indietro e salvare l'amato figlio. La morte di Rudolf sembra scavare un abisso tra Sissi e Franz, perché invece di sentirsi ancora più legati dalla perdita si allontanano, lei ritenendo che il marito non sia abbastanza addolorato e che preferisca mantenere il contegno richiesto dal suo ruolo, lui che, al contrario, si sente invece colpevole per non essere stato un buon padre e aver invece provocato la tragedia allontanando Rudolf dalla scena pubblica e teme che Sissi possa incolparlo come si incolpa lui stesso. È molto triste ma purtroppo realistico che i genitori non trovino conforto nel loro legame ma che, al contrario, finiscano per staccarsi sempre più, succede molto spesso anche alle persone normali, figuriamoci a due figure come Franz e Sissi che invece devono mostrare una certa dignità anche nel dolore, e tu sei stata bravissima, delicata e profonda come al solito nel raccontare questi momenti. Come se non bastasse, l'Imperatrice deve affrontare Franz anche per chiedergli di annullare l'esecuzione del caro amico Andràssy, accusato di tradimento. La richiesta di Sissi porta i due a un nuovo confronto a proposito della morte di Rudolf, quasi un anno dopo la tragedia. Anche in questo caso Franz sembra mostrarsi freddo, preoccupato soprattutto per l'opinione pubblica, perché il Papa non voleva neanche che Rudolf fosse sepolto degnamente visto che era un suicida e aveva ucciso la giovanissima amante. Sissi lo accusa di non aver mai amato Rudolf, di essere stato duro con lui, di non aver capito i suoi turbamenti e di averlo considerato "sbagliato" solo perché non era adatto a diventare Imperatore e non poteva più avere eredi maschi: «Lo hai ripudiato. Ti sei vergognato di lui, solo perché aveva idee diverse dalle tue. Non ti sei guadagnato la sua fiducia. Tu hai perso l’erede, io ho perso un figlio» sono parole dure quelle di Sissi, ma forse in parte Franz le merita, perché, chissà, forse a causa di sua madre Sophie, non è mai stato in grado di esprimere e mostrare i suoi veri sentimenti e ha sempre messo l'Impero prima di ogni altra cosa. Franz ama sinceramente Sissi e ha amato Rudolf, è anche lui straziato dal dolore, ma non riesce a dirlo esplicitamente e questo sembra allontanare i due sposi. In realtà da qualche parte ho trovato che Andràssy è realmente morto il 18 febbraio 1890 in carcere, ma perché era molto malato e quindi non ci fu alcuna esecuzione, forse il suo addio a Sissi nasceva dalla consapevolezza della malattia?
Ad ogni modo, posso capire benissimo il dolore di Sissi anche nel non sentirsi compresa e accolta da Franz, lei stessa si sente in colpa per non aver capito il vero tormento di Rudolf e sfoga la sua frustrazione e la sua disperazione sul marito, che però non è in grado di confortarla davvero. In questo senso mi fa pena anche Franz, perché è prigioniero del suo ruolo e non può, o non sa, rivelare mai quello che prova veramente, è costretto a indossare sempre una maschera. Comunque, anche se è normale che i genitori si sentano colpevoli, io penso che Rudolf avesse davvero dei problemi e dei tormenti così profondi che nessuno avrebbe potuto alleviare, soprattutto a quei tempi in cui la depressione non era neanche conosciuta. Anche standogli più vicini, Franz e Sissi non avrebbero potuto, alla fine, evitare il suo crollo.
Molto emozionante e commovente, poi, la scena tra Franz e la figlia Marie Valerie che sta per sposare un principe senza dote. Finalmente, con lei, Franz si concede di essere un padre e non più l'Imperatore, concedendole di sposarsi rinunciando al trono e al titolo è come se in qualche modo riparasse agli errori commessi con Rudolf e Giselle ed è bellissimo che abbia gli occhi lucidi ripensando a loro e che, in quel momento, sia solo un padre fiero e emozionato che accompagna la figlia all'altare.
Nel finale mi è dispiaciuto vedere che, nonostante Franz abbia cambiato idea su molte cose e sia consapevole di aver sbagliato, Sissi sembri non voler accettare le sue scuse e la sua richiesta di condividere i propri dolori. Capisco che lei non riesca a superare la morte di Rudolf, ma continuo a pensare che nessuno, neanche un Franz più attento e paterno, avrebbe potuto impedire il suicidio del giovane, che soffriva da sempre di depressione e disturbi psichici. Ho letto che Rudolf è stato cresciuto da un tutore che lo ha trattato con estrema rigidità per "temprarlo" e anche questo potrebbe aver scatenato le sue fragilità, tuttavia purtroppo quello era il sistema educativo del tempo, probabilmente lo stesso Franz era cresciuto in quel modo, non ne può essere incolpato l'Imperatore. E Sissi, allontanandosi da lui, finisce per fare male solo a se stessa, perché comunque non può riportare indietro Rudolf. Condividere il dolore con Franz avrebbe potuto renderlo meno insopportabile, visto che oltre tutto lui stesso si è offerto di starle vicino e le ha rivelato di sentirsi responsabile e pieno di rimorsi.
Sei davvero bravissima a regalarci approfondimenti così emozionanti e commoventi di queste pagine di storia e spero di leggere presto ancora molte tue storie!
A presto!
Abby

Recensore Master
13/09/23, ore 21:58

Carissima^^
Eccomi qui!❤️
Questo capitolo si collega al precedente, con la drammatica morte di Rudolf e la triste notizia che deve essere affrontata dai genitori.
Sissi è prima di tutto una madre, per questo si lascia travolgere dai sentimenti e si dispera per aver perso un figlio.
Franz invece è più freddo e razionale, ovviamente soffre e si addolora, ma forse aveva già perso suo figlio molto prima della sua morte.
L'unico conforto per l'imperatrice è l'ultima lettera del figlio, nella quale Rudolf ringrazia la madre per averlo reso felice, nonostante tutto può avere la consapevolezza di essere stata amata fino alla fine.
Un'altra brutta notizia per Sissi è l'imminente condanna di Andràssy, colui che considera il suo unico vero amico. La richiesta fatta al marito però è qualcosa di impossibile, almeno per l'imperatore, che non è disposto a cedere al suo orgoglio.
Il rapporto tra Sissi e Franz è molto complesso, tra alti e bassi, ma alla fine i due uniti nelle gioie e nei dolori, riescono sempre a ritrovarsi. Più volte si ritrovano a scoprire di non desiderare altro che stare l'uno a fianco dell'altra.
La seconda parte del capitolo è più serena, un lieto evento, ovvero il matrimonio della figlia, ridona un po' di pace alla famiglia. Dopo tante tragedie è bello vedere anche un momento di gioia. Franz ha imparato dai suoi errori, e questa volta non desidera altro che rendere felice la figlia.
Complimenti, riesci sempre a scavare nel profondo degli animi di questi personaggi, che non sono solo nomi sui libri di Storia, ma persone reali che provano sentimenti umani e condivisibili.
Bravissima!
Un abbraccio e alla prossima ❤️❤️❤️

Recensore Master
22/06/23, ore 19:05

Ciao, erano giorni che non facevo che pensare a questa tua nuova storia e avevo una voglia pazza di leggerla, anche se questo capitolo della vita di Sissi è straziante (del resto lei ha avuto tutta una vita piena di sofferenze, lutti e tragedie), ero davvero tanto ansiosa di leggerlo e tanto contenta che tu abbia ripreso a scrivere anche su di lei, ci tengo tantissimo a questa storia e adoro il modo in cui riesci a trattare le tematiche dure e terribili con la massima delicatezza e dolcezza, oltre tutto facendo luce su dettagli storici che non conoscevo.
In realtà di questa vicenda sapevo solo che Rudolf, figlio di Sissi e Franz, si uccideva a Mayerling con la sua amante, ma tutto il resto per me è stato nuovo e affascinante, anche se tanto triste e malinconico. Già la prima parte della storia fa capire che il tono sarà tragico, infatti Elizabeth deve tornare in Baviera per vedere il padre morente per l'ultima volta. È doloroso leggere di come Ludovika sia devastata dal dolore, di come Elizabeth si senta perduta davanti al padre ora così fragile, eppure in questa morte c'è anche una piccola consolazione: Max muore come desiderava, accanto alle persone che ha amato e sotto il sole delle sue montagne e dei suoi boschi. Resta comunque un senso di famiglia, di un amore che supera anche la morte. Gli ultimi pensieri di Max sono rivolti alla sua "Lisi" (ora capisco perché hai scelto questo come nuovo nickname!) e al rimorso per non averle lasciato frequentare il suo primo amore, il giovane Richard: certo non sarebbe diventata Imperatrice d'Austria, ma chissà se non sarebbe stata davvero più felice, come in fondo sono stati i suoi genitori, rimanendo nel loro castello fino alla fine della loro vita.
Ben diversa è invece la vicenda di Rudolf, una vicenda triste non solo per lui, ma anche per la moglie Stéphanie, che lo aveva sposato con tanti sogni ed entusiasmo per poi scoprire che, a causa dell'infezione contratta per il suo comportamento libertino, lui non le avrebbe mai potuto dare un figlio maschio. Mi ha fatto piacere che tu ti sia soffermata anche sulla figura della moglie abbandonata, perché normalmente libri e romanzi parlano della tragica vicenda di Rudolf e Marie, che è senza dubbio una tragedia, ma è come se Rudolf non avesse avuto anche una moglie legittima che resta sola con la figlia Elizabeth senza forse comprendere in cosa possa aver sbagliato e deluso Rudolf: tu invece hai dato spazio anche alla sua personale sofferenza e la cosa non mi sorprende, perché tu sei brava proprio in questo, nel rispettare e dare importanza a tutti i personaggi, nel bene e nel male. È angosciante la scena in cui Rudolf bacia la sua bambina e poi Stéphanie cerca di fermarlo, magari i due non erano fatti l'uno per l'altra, le differenze tra loro erano troppe, ma nei matrimoni tra nobili non era certo l'amore la motivazione, spesso anzi venivano formate coppie destinate a una sicura infelicità. In questo caso probabilmente Rudolf non ha trovato in Stéphanie ciò che cercava, ma si capisce che la colpa non è stata sua né della moglie, i problemi di Rudolf nascevano da prima, dai contrasti col padre, dalle sue idee politiche, dalla sua insoddisfazione. Rudolf si è sentito sempre "sbagliato" e ha cercato di reagire come poteva, mi viene da pensare che forse neanche Marie avrebbe potuto renderlo felice, se anche fossero potuti stare insieme. Credo che il sentirsi disapprovato e giudicato dal padre sia stata una costante dolorosa nella vita di Rudolf, che ha cercato per questo altre soddisfazioni, in altre donne, in ideologie, ma senza mai trovare la pace perché non poteva ottenere quello che davvero voleva, ossia l'accettazione e l'affetto paterno. Le regole dure e soffocanti della corte, l'etichetta, gli obblighi lo hanno distrutto e per questo ha cercato conforto altrove, lui non era forte come Elizabeth e non ha saputo imporsi e ribellarsi davvero, le sue ribellioni sono state velleitarie e inutili e gli hanno fatto solo del male (come la frequentazione di prostitute che lo ha fatto ammalare di gonorrea). Marie sembra un ultimo raggio di sole nella vita dell'uomo, ma neanche lei può cambiare il destino di Rudolf, forse scritto già alla sua nascita, nella sua debolezza e fragilità caratteriale e fisica. Anzi, la tragedia di Rudolf finisce per travolgere anche lei, una ragazza ancora nel fiore degli anni e con tutta la vita davanti. Nonostante sapessi già come sarebbe andata a finire, ho sperato fino all'ultimo che il destino di Marie potesse essere diverso, che Rudolf riuscisse almeno a non portare con sé anche quel rimorso, che Marie non avesse capito e avesse accettato di ritornare a Vienna... Non riesco neanche a immaginare quanto possa essere stato straziante per Rudolf sparare alla sua giovane amante, a una ragazza che ha avuto solo la sventura di innamorarsi di lui; sentirsi responsabile della sua fine lo avrà fatto sentire ancora più "sbagliato", miserevole, meritevole della morte e di tutta la disapprovazione del padre e della nobiltà. La cosa più dolorosa è che Rudolf muore pensando che sia la cosa giusta da fare, non solo per se stesso ma anche per tutti coloro che gli sono stati vicino: Marie, che è morta per non lasciarlo; la moglie e la figlia che ha deluso; la madre che si strazierà per lui; il padre che non lo riteneva adatto a succedergli alla guida dell'Impero. Mi ha fatto male leggere dei suoi ultimi pensieri: "poi più avrebbe nuociuto a qualcuno". Quanto dolorosa e pesante deve essere stata la sua vita, per portarlo a credere che la morte non solo sarebbe stata una liberazione, ma anche che avrebbe liberato gli altri da una presenza scomoda.
Ancora una volta ti faccio i miei complimenti. Hai saputo trattare una vicenda così lacerante con estrema delicatezza e soprattutto mi hai fatto conoscere la vera storia di Rudolf e Marie in un modo che non avrei mai sospettato, perché in genere si parla della tragedia di Mayerling come di una fine inevitabile per una coppia adultera, a quei tempi e in quella posizione sociale. Tu invece metti in luce non la passione adulterina di Rudolf e Marie e neanche la sua vita sregolata, quanto invece la profonda infelicità che ha fatto di quest'uomo un predestinato a una morte prematura e straziante. Rudolf, così come Marie, Stéphanie, Elizabeth, è una vittima di un mondo chiuso e di regole opprimenti che, purtroppo, condizionano comunque anche la vita delle persone al giorno d'oggi e non solo di quelle in vista, anche di quelle comuni, perché la disapprovazione di un genitore è qualcosa che può condizionare in negativo tutta la vita di una persona, che sia l'erede dell'Imperatore d'Austria o meno.
Bellissimo capitolo, avevo sentito tanto la mancanza di queste storie che tu narri così magistralmente e con tanta partecipazione e spero di poter leggere al più presto altri capolavori come questo.
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
21/06/23, ore 12:07

Avevo preannunciato la lacrimuccia e così è stato.
La vita di Rodolfo è una serie di avvenimenti tristi e spiacevoli, un uomo fuori dal suo tempo e sicuramente estraneo all'ambiente duro degli Asburgo. Un uomo che ha sofferto per tutto la vita, privato per via della gonorrea della possibilità di generare un erede maschile al trono degli Asburgo, una persona chiacchierata e forse mai capita.
Non credo neanche che ci abbiano provato sino in fondo, forse solo Sissi poteva comprendere i turbamenti del figlio.

L'ultimo confronto con la moglie mi ha davvero colpito, una donna ferita, una donna che si trova in casa una persona forse diversa da quella che credeva fosse in realtà. Una donna privata della capacità di generare a sua volta un altro erede, fatto che in quegli ambienti rappresentava una vergogna quasi intollerabile.
Ci prova la donna per lo meno a salvare le apparenze ma ormai è tutto inutile.

Ci prova la povera, innocente, Maria a salvare la vita del suo amato. Ci prova in ogni modo, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Insieme, uniti in un'idea forse sciocca, ma sicuramente romantica, di una vita oltre la morte, in un non posto dove non esistono costrizioni sociali e dove forse Rodolfo finalmente potrà trovare la sua pace.

Tornare a leggere di Sissi, tornare a leggere una tua storia storica mi sa particolarmente piacere, lo sai, e pur con lacrimuccia annessa, ti devo fare complimenti perché questo capitolo è davvero toccante. Trattare un tema così difficile in maniera così delicata non è cosa da tutti.
Un bacione, Michi

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