Buondì <3
Allora, già nei capitoli precedenti hai seminato sfumature e dettagli che mi hanno spinta a pensare che Edith fosse partita, infatti così mi ero convinta. Le tue più o meno velate indicazioni non erano casuali e io non mi sono sbagliata.
Va bene tutto, va bene che pensava fosse la sua Marta finché non l'ha vista in viso, ma davvero quello è il tuo primo approccio alla donna che ami? Una carezza, un bacio, no? Curarti di farti guardare? No, niente... dritta lì... Che poi, penso fosse manifesto il fatto che la ragazzina che stavi toccando non fosse esattamente contenta delle attenzioni che le stavi riservando, eh, Edith? Da vittima a carnefice, è un attimo.
Io capisco, anzi, voglio credere che la morte e soprattutto il dolore abbiano distorto il modo in cui vede e percepisce il mondo in cui è ancora intrappolata, che abbiano inquinato la naturale purezza che le era propria in vita. Lo capisco. Ma mi chiedo: se Marta la vedesse ora, sarebbe ancora in grado di amarla? Personalmente non so se potrei ancora chiamarlo amore, non l'amore di prima, ma un amore più velato di pietà, forse. Per quanto sia grande il mio amore, posso davvero tollerare una simile violenza? Soprattutto se penso che l'amore che avevamo è stato ucciso proprio dalla violenza di un egoismo cieco. Non lo so, io sono Aurora (non Bresciani) e non Marta, e anche provando ad immedesimarmi fino in fondo... una vera risposta non la trovo. Starò a guardare.
Tutto è partito da un mostro che di umano aveva solo l'aspetto, me lo ricordo, ma forse sta a noi fermare quella catena di violenza; per quanto ci sentiamo giustificati a fare del male, perché anche a noi è stato fatto del male, dobbiamo riconoscerla come una debolezza, come un abbandono della nostra umanità e puro, sadico piacere. Non ho fiatato quando ha ridotto il suo genitore in quel modo (seppur io abbia capito che la vendetta non porta mai ad un reale sollievo, ma anzi), perché sì, quel mostro meritava di pagare (anche se alla fine, lo riconosco, ho provato pietà per lui: incapace di morire per così lungo tempo, tormentato dal demone che lui stesso ha creato). Ma quei due bambini -perché a 13 e 15 anni sono ancora bambini- che c'entravano? Va bene, Robert -forse- non l'ha ucciso direttamente, ma quello che ha fatto a Julie è mille volte peggio.
Proprio per quello che ipotizza Orso su Robert, ho, in un qualche capitolo precedente, detto che lì qualcuno si sarebbe fatto male: Daniele accompagna quella che Edith ritiene sia Marta... Pensa che macello, se si scopre che li ha visti scambiarsi abbracci e parole dolci: la fine, forse per entrambi!
Edith, a questo punto, mi fa davvero paura e orrore. Già prima avevo i brividi, quando si parlava della villa, e pensa adesso!
Questa è la prima volta che non riesco a trovarmi completamente d'accordo con Orso: se quello di Edith è ancora amore, quello è sepolto da troppi strati di odio e di rabbia, per poterlo ancora identificare come tale. Trovo inoltre che l'amore sia rassegnazione, la fine di una lotta, dunque quello che muove Edith è ancora innamoramento, passione, una lotta giovane e fuorviante.
La cosa funziona solo perché Edith è morta giovane e pregna di dolore, altrimenti, se fosse stata una donna adulta, secondo me sarebbe stato necessario introdurre una qualche patologia o debolezza mentale/emotiva fin da quando era in vita. Ma questo è un ''se" che non ci interessa e questa recensione è già piuttosto lunga, scusami, a proposito.
Il mostro, Edith, Marta e i due piccoli non sono altro che vittime, di se stessi o dei loro simili. Non c'è mezza cosa dritta, in tutto questo.
Sono sempre felice quando mi imbatto in una storia che mi costringe ad essere onesta con me stessa, sia sul lato intellettivo che emotivo, che mi spinge ad indagare le mie stesse emozioni e pensieri e farmeli palesare onestamente, senza perbenistici filtri o finte empatie.
Spendo giusto due brevi parole per la questione medium: sono curiosa di rivedere il nostro amico Joseph (non mi ricordo mai il cognome, anche se mi basterebbe tornare su, ma sono pigra: il Toro, sai? xD) alla prese con Madame Sophia.
A proposito, volevo dirti che alla fine, all'inizio dell'ultimo dialogo di Orso, -credo- ci sia "Edith" al posto di "Julie": attimi di panico e smarrimento per la mia testa bionda, convinta di essersi persa il mondo xD
Credo di sapere a cosa, a chi pensava Orso, sulla questione sigarette. E, sempre in merito ad Orso, ho trovato molto divertente che rifilasse un'occhiataccia (insieme ad Aurora) al Manfredino, alla fine del suo pensiero. Mi spacca che lui sia lui, per loro!
Sono sempre stata onesta con te ed è mia intenzione continuare così: questo capitolo mi è piaciuto perché mi ha ferita umanamente, ho proprio sentito male, man mano che identificavo le mie emozioni e le immagini si delineavano nella mia coscienza.
Ora mi sento un po' svuotata, ma è piacevole.
Complimenti sinceri.
Scusa se mi sono lasciata prendere tanto e se ti ho scritto il mondo.
A presto,
-Agp. |