Ciao CedroContento,
finalmente riesco a passare anche da te. Confesso che la tua è la storia che più mi intriga per la scelta davvero singolare – e anche coraggiosa – dei personaggi.
Amo da morire “Orgoglio e Pregiudizio” e sono molto curiosa di vedere che cosa hai in serbo per i lettori.
(Capisci che l'accostamento di due dei miei libri preferiti mi faccia impazzire?)
Credo che tu abbia fatto un buon lavoro con la caratterizzazione dei personaggi. Hai messo in luce la tenacia di Elizabeth, il suo volersi mettere al gioco, e, allo stesso tempo, anche il carattere più remissivo di Jane. Inoltre mi è piaciuto molto come hai sottolineato il rapporto tra le due, così profondo e luminoso.
L’apparizione di Bingley mi ha fatto molto sorridere, perché è esattamente come nel libro: molto genuino, gentile ed entusiasta.
Ovviamente non posso che passare a parlare di lui. L’unico, il solo, quello che vorrei prendere a mazzate ma che amo anche alla follia. So di non essere oggettiva perché quando l’amore chiama la ragione fa ciao ma… a me sembra perfettamente IC. C’è quel velo di saccenza, quel modo di porre le frasi che suscita immediatamente antipatica, così che sia difficile comprendere che l’intenzione sia altra.
Ad esempio, quando Darcy dice a Lizzy che lui e Bingley sono avvantaggiati perché conoscono meglio il Mondo Magico, io ci ho intravisto supponenza e anche discriminazione. Naturalmente so che non è così, ma sembrava voler dire che crescere tra i Babbani fosse uno svantaggio.
(E poi l'accenno a Mr Collins! Sono entusiasta, te lo dico!)
Tutto questo per dire che, se Lizzy vuole picchiarlo con il manico della scopa, io sono dalla sua parte!
Confesso che la mia parte preferita è l’ultima, quando Lizzy e Jane si ritrovano a passeggiare. Amo tantissimo il momento in cui i personaggi si fanno delle confidenze e sono rimasta incantata dai tuoi dialoghi - tu non lo sai ma io ho una fissazione per questi - e dal mondo naturale in cui si sono succeduti, uno dopo l’altro, per tutta la narrazione. Perché Lizzy si mostra, all’esterno, tanto sicura ma poi, dentro di sé, si rende conto che quello che sta per affrontare non sarà esattamente una passeggiata.
“L’importante non è vincere. È che vi divertiate, e soprattutto che non vi facciate male,”
Io ti voglio tanto bene, Jane, ma non credo che sia fattibile!
Tirando un momento le somme posso dire che mi piaci davvero tanto come autrice e sono contenta che questo Torneo mi abbia dato l’occasione per conoscerti.
A presto,
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