No, Matthias, no, non maledire la tua stazza da orso, è la cosa più meravigliosa che possiedi, non dubirarlo mai! (?)
A-ehm, ormai ho perso del tutto ogni decenza e le mie recensioni si fanno sempre più stupide, tu però non odiarmi.
E comunque, eccomi qui all’ultimo capitolo che mi mancava da leggere e che personalmente vorrei intitolare “Mille motivi per cui Matthias Helvar si merita un abbraccio”. Cioè, ma povero, lo so che la prova prevedeva tutta sta caterva di sfighe, ma rimane orribile e ingiusta nei suoi confronti, anche se c’è da dire che in ogni ostacolo che ha dovuto affrontare la sua bellezza non ne ha risentito. MAI! E questo è quello che conta!
No, ok, cerco di essere seria, anche se credo di avertelo già detto, ma una cosa che mi piace tantissimo di questa fic è proprio la sua leggerezza. Ci sono certi momenti in cui i temi si fanno più difficili e più pesanti, ma il tutto è comunque sempre ben bilanciato, le reazioni sono sempre coerenti e le scene comunque scivolano via con fluidità – mi basta pensare al canto della Maride ad esempio, in cui ho proprio sentito con mano tutto il dolore di Matthias e non l’ho mai amato di più come in quel momento, e nonostante toccasse a Jesper collegarsi con lui, sei riuscita comunque a creare una transizione il più naturale possibile, che passasse dalla serietà di un momento tanto triste, a Jesper che non fa subito il coglioncello ma ha un momento di empatia che poco per volta ci riporta alle pazzie un po’ goliardiche e un po’ geniali dei Corvi. Davvero, la tua è sempre una narrazione così ben mirata e così piacevole che ogni volta che ti leggo non faccio che stupirmene (e probabilmente dire sempre la stessa cosa, coffcoff XD).
Venendo alle prove nello specifico: ci sono tante cose che vorrei dire in merito, ma questo non è decisamente il luogo adatto, quindi mi limito a dire che erano prove limitative. Ad esempio, il fatto che i chizcosi (Oh Matthias, quante cose abbiamo in comune, anche io li chiamo così! *come se gli altri invece ricordassero perfettamente il nome assurdo di quei cosi*) fossero avversari completamente inutili, soprattutto in una circostanza in cui la magia da regolamento della challenge non doveva essere presente, era una cosa decisamente limitante, in cui però tu sei stata bravissima perché hai comunque trovato la scusa della bussola per poter dare una giustificazione al loro “assalto”. Che poi è stato quel che è stato, ma per quel che mi riguarda è stato più che coerente, tanto più che Matthias grande e grosso e con ben altri problemi per la testa, ha dato il suo massimo davanti a cosetti grandi quanto mezza formica. Tra l’altro quando chiede delle formiche attratte dalla bussola, gli ho voluto troppo bene… ma così come a qualsiasi sua interazione e nella sua totale incapacità di fidarsi del gruppetto di pazzi e corvacci che si ritrova come compagni. “Ti fidi di me?” “No.” IO A QUEL PUNTO SONO MORTA! Davvero, non so se ti rendi conto di come questi due capitoli mi hanno ridotta. Già normalmente quando ti leggo mi trasformo in un’imbarazzante fan girl, con Matthias è stato pure peggio. E tu dirai: vabbeh, ma è che ti piace il pg! E la risposta è certo che è per quello, ma è soprattutto per il modo in cui tu gli sai dar vita e gli sai rendere giustizia!
E niente, questo commento s’è trasformato in uno sbrodolio di pigolii e la mia reputazione di persona seria finisce sempre più nelle fogne – tanto per restare in tema.
Tra l’altro, anche in questo capitolo, quanto ho amato gli scambi di dialogo che sono comparsi? Non puoi capire! Io ormai ho capito di avere un debole per i dialoghi, nello scriverli ho una relazione di odio e amore perché li trovo difficili da morire, ma i tuoi sono da leggere sono un piacere, sono perfetti, hanno il ritmo giusto, la voce che non sbaglia un colpo e pure le pause, quando ad esempio Inej si consulta con gente, sono infilate alla perfezione.
Infine, a questa frase “Ed è stato bello, per una volta, avere qualcuno al suo fianco. Delle voci amiche nelle orecchie, degli aiuti, qualcuno pronto a rischiare di farsi male per tirarlo fuori dai guai.” credo di essere scoppiata in un piantino giusto un po’ commossa perché alla tristissima solitudine di Matthias e alle voci che lo hanno accusato e che hanno alimentato il suo senso di colpa, si sovrappone l’idea che anche lui per una volta tanto abbia avuto qualcuno al suo fianco che si è preoccupato e che lo ha aiutato. E davvero, è un pezzo bellissimo (reso ancora più bello da Nina che gli butta le braccia al collo e conferma una verità universale: che Matthias è bello sempre pure uscito da ‘na fogna) e un finale di prova che mi ha riempita di gioia e che Helvar si merita.
Ormai non so più come dirti che amo visceralmente questa minilong. |