Recensioni per
Une nouvelle vie
di Selene123

Questa storia ha ottenuto 103 recensioni.
Positive : 103
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/02/24, ore 18:15

Bon. Oscar lo ha detto a papà e anche ad André. Fin qui tutto ok.
Vediamo se però è ancora "in alto mare" sulla questione e se papà vorrà organizzare una festa sulla spiaggia per trovarle marito...
Scherzo naturalmente. Lo sai che attendo i tuoi aggiornamenti.
Ciao!

Recensore Master
03/02/24, ore 17:03

Ciao Selene,
un altro capitolo bello e quanto mai coinvolgente, che ci fa comprendere che qualcosa all’orizzonte si stia muovendo. Oscar ha osservato fino all’ultimo, sotto la pioggia torrenziale, il genitore che si allontanava, con ancora nella mente la conversazione che avevano avuto. Ma la giornata è stata lunga per lei e per il suo equipaggio, il quale ben si è comportato, e a lei pare sia giusto ringraziarlo sorprendendolo così ancora una volta.
Ma uno sguardo torvo dietro cui maschera i suoi pensieri la sta osservando: è quello di André che non può manifestare il suo sentire ma solo lasciarsi stringere il cuore dal dolore e dallo sgomento.
Sgomento che deve aver compreso, almeno per sommi capi, Alain, che lo invita ad unirsi agli altri compagni per una bevuta e per smaltire quella giornata interminabile. E insieme a loro c’è anche il giovanissimo Philippe, che non perde occasione per mettersi nei guai, incurante di quanto gli potrebbe accadere e quanto problematico potrebbe essere per la sua famiglia il suo cacciarsi continuamente nei pasticci.
Ed è proprio per soccorrere Philippe, venuto a mal partito con qualcuno per non ben specificati motivi, che Alain prende la palla al balzo e, dopo aver riconsegnato il giovane mozzo alla sua povera famiglia, che molto conta su di lui, poiché ne va del suo sostentamento, lo conduce per le vie buie della cittadina fino a portarlo a casa sua. Ha una mira nella sua mente: vuole mostrargli qualcosa. Infatti, dalla casa di Alain si vede un palazzo nobiliare nel quale abita Oscar, che è sempre da sola in quel giardino dove, forse, riprende il contatto con se stessa e con quanto le accade intorno. Alain ha compreso quanto André sia votato anima e corpo verso quella donna, senza però capire il motivo di un così profondo e devoto amore, che non gli riserva altro che sofferenza interiore. Alain gli fa notare quanto Oscar sia sola e André non può che razionalizzare che quella solitudine sia uno dei deleteri effetti a cui l’ha costretta con il suo gesto, rompendo degli equilibri e spezzando qualcosa di molto prezioso. Fino a quando erano rimasti insieme, anche a distanza, loro due non erano mai stati soli, forse erano da soli, ma lo spettro della solitudine non si era mai affacciato alle loro vite. Ora invece sembra tutto diverso e incredibilmente complicato. Alain, che si sta affezionando al suo nuovo amico, cerca di spronarlo a reagire, mettendo in campo qualsiasi cosa, purché non resti a subire una situazione che provocherà dolore in entrambi: a lui, nel vedere Oscar sposata ad un altro uomo che non la conoscerà mai quanto lui e forse cercherebbe di cambiarla; e a lei nel dover sottostare nuovamente ai desideri di altre persone che decidono del suo futuro tarpandole le ali.
Mi piace molto il rapporto che si sta instaurando fra André ed Alain, poiché quest’ultimo, con il suo fare deciso e senza tanti giri di parole, è capace di andare al fulcro delle questioni e sviscerarle, mettendo la giusta pulce nell’orecchio affinché chi deve ricevere il messaggio lo capti e agisca di conseguenza. Penso anche che Alain possa essere un buon amico per entrambi, persino per “quella donna” di cui ancora non ha scoperto tutte le qualità ma che, comunque, comincia in cuor suo a guardare con rispetto.
Ho apprezzato come hai allestito la scena sulla nave con il povero Philippe che finisce sotto la lente degli ufficiali per come si è ripresentato a bordo, e con Oscar che decide di prendere in mano la situazione facendolo curare dal medico. Anche in questa occasione Alain è stato illuminante, mostrandole la difficoltà della vita di chi non è nobile e deve adattarsi e sottostare a certe situazioni anche quando non sarebbe in condizioni.
Oscar e André, una volta che il medico, Alain e Philippe hanno lasciato l’infermeria, sono finalmente soli e potrebbero azzardare una sorta di colloquio, ma tutto è talmente difficile, come se fossero distanti miglia e miglia. Ad Oscar non è sfuggito lo sguardo di André ed è consapevole di essere la sua fonte di dolore, soprattutto dopo che Alain le ha rivelato che hanno percepito parte della conversazione intrattenuta con il genitore, nella quale si parlava di matrimonio, gettando il suo amico nello sconforto più totale. Ma non sono né il momento né il luogo per affrontare un simile discorso: una cosa però si sente in animo di dover fare, almeno per riportare un po’ di quiete nel cuore di André, affermando che non si sarebbe sposata tanto presto, parole che suppongo siano state accolte da André come un balsamo.
Oscar, però, ora deve affrontare l’ostacolo maggiore: affermare senza se e senza ma la sua volontà al Generale di non accettare la proposta di Girodelle, in quanto non aveva alcuna intenzione di sposare nessuno.
A Girodelle, che avrebbe desiderato poter affrontare di persona, essendo una questione delicata e personale, ma nell’impossibilità di poterlo raggiungere in tempo utile, ha scritto una lettera comunicandogli le proprie decisioni.
Adesso Oscar è nella grande casa, con quel giardino, con il terrazzo dove si ritrova sempre sola a osservare e, soprattutto, a pensare come la sua amata Francia stia cambiando e, ahimè, sempre in peggio: la distanza tra i reali e la popolazione diventa, giorno dopo giorno, sempre più tangibile e lei spera che il malessere serpeggiante non arrivi ad uno stadio di non ritorno.
Sempre più coinvolta dal racconto, scritto in maniera da poter immaginare le scene che proponi, ti ringrazio per la condivisione e ti saluto caramente!

Recensore Master
03/02/24, ore 15:52

Ciao. In questo capitolo ho apprezzato il personaggio di Philippe nella sua descrizione. Leggo con interesse di Alain nel sui relazionarsi con Oscar e André e di questi ultimi due nel loro interagire. Una situazione non facile per Oscar da diversi punti di vista in questo contesto e vedremo come proseguirà questa sua avventura. Al prossimo capitolo. Un saluto.
(Recensione modificata il 03/02/2024 - 03:52 pm)

Recensore Junior
03/02/24, ore 12:40

Grazie sempre per la tua bellissima storia. Ho apprezzato tantissimo la figura del giovane Philippe( mi ha fatto davvero tenerezza), un giovane irruento che è costretto a lavorare per la sua famiglia;Oscar così tocca con mano cosa vuol dire la povertà fra i suoi marinai.
Alain è sempre una continua scoperta, un vero amico per André e anche per Oscar alla quale cerca di aprire gli occhi. Pensare alla solitudine della nostra Oscar mi ha messo malinconia, spero che rifletta su ciò e riavvicini André al più presto

Recensore Master
02/02/24, ore 17:48

Meno male, stavolta non è André ad essere pestato, anche se mi dispiace per l'incauto ragazzino! E comunque, l'importante è che le conclusioni siano le stesse.

Recensore Master
02/02/24, ore 17:39

Ciao. Concordo riguardo il fatto che alcuni dialoghi sono troppo belli per essere cambiati. Importante il padre di Oscar in questo capitolo riguardo il quale ho letto con interesse e apprezzo come stia caratterizzando i diversi personaggi. Mi sono immersa nelle descrizioni attraverso le tue parole e vedremo come continuerà il tutto per Oscar. Al prossimo capitolo. Un salito.
(Recensione modificata il 02/02/2024 - 05:41 pm)

Recensore Master
28/01/24, ore 10:24

Bellissimo racconto, molto ben curato e preciso nei dettagli. I personaggi sono estremamente coerenti.
Davvero brava. Ti faccio i miei complimenti e ti leggo con piacere.
A presto

Recensore Master
27/01/24, ore 20:43

Ciao Selene, un altro capitolo avvincente, narrato con maestria, tanto da riuscire a percepire tutte le svariate emozioni che hanno attraversato i vari personaggi.
Finalmente il viaggio di rientro è terminato ed Oscar, anche nel nuovo frangente che si è presentato all’improvviso, la tempesta che avrebbe potuto causare molti più danni di quelli verificatisi, è stata in grado di tenere salda la barra di comando evitando seri guai alla propria imbarcazione e, per estensione, ai suoi uomini, nonché alla nave cui davano supporto.
Ora, davvero, potrebbe rilassarsi, essendosi ritrovata sulla terra ferma e finalmente a casa con alcune comodità che, mai come in questo momento, le sono sembrate un lusso. Il semplice sentire la terra sotto i propri piedi, anziché il continuo beccheggiare del ponte della nave, ha qualcosa per lei di impagabile.
Ma, ovviamente, la sua nuova esistenza non può essere priva di qualcosa di sconosciuto ed inaspettato come ciò che trova scritto in una missiva, recapitata quando ancora lei era per mare: in capo a qualche giorno suo padre il Generale sarebbe venuto a farle visita e questa situazione del tutto inattesa ha il potere di metterla a soqquadro per la fretta di organizzare il tutto al meglio affinché l’accoglienza di un’alta carica dello stato, come quella rappresentata da suo padre, possa essere motivo di vanto e non di denigrazione. Una volta ancora Oscar si sente sotto esame, poiché quella visita, forse, altro non è che per constatare quali siano i progressi di quel percorso scelto, ma così distante dalla via tracciata dal genitore, che la sta assorbendo molto ma che le regala ampie soddisfazioni, nonostante alcuni imprevisti ai quali però ha saputo tenere testa, ottenendo in cambio il rispetto della maggior parte del suo equipaggio.
Occorre trovare una strategia per affrontare questo imprevisto, ed Oscar ricorre ai suoi sottoposti affinché tutto possa procedere come di dovere. L’unico che pare non volerle dare corda è Alain, il quale è certo che lei, in poco più di quattro giorni, non riuscirà a far fare all’equipaggio tutta la preparazione necessaria per una visita ufficiale come si conviene. Alla fine, il grande giorno è giunto e ogni cosa sembra essere stata riveduta e corretta a dovere. Gli ospiti si palesano ai cancelli della base navale e, dopo i primi cenni cortesi di saluto fra ufficiali e “uomini veri”, ecco che Oscar fa il suo ingresso, non senza una sorta di tensione interiore che però riesce a nascondere magnificamente. La visita è guidata e sembra offrire al Generale e al suo accompagnatore, il comandante della Guardia Reale Girodelle, un piacevole intermezzo, dato che la sosta sarebbe durata soltanto una manciata di ore per poi riprendere il tragitto al fine di portare a termine la missione loro affidata.
Sulla nave tutto si svolge, con grande sorpresa di Oscar, visto come era stata presa la notizia, con perfetto sincronismo fra gli uomini dell’equipaggio, che hanno eseguito le manovre come uno strumento funzionante e perfettamente accordato.
Ma il clou della visita risiede nel motivo per cui il Generale ha voluto andare a trovare sua figlia. Molto intenso, pertanto, il colloquio che hanno avuto a tu per tu nella cabina del Capitano, e durante il quale il generale ha quasi dismesso le vesti di militare per indossare quelle più consone di genitore: è preoccupato per la vita piena di pericoli che Oscar potrebbe affrontare e, secondo lui, è venuto il momento che sua figlia possa condurre una vita più confacente alla sua natura di donna, godendo della tranquillità e della sicurezza che una diversa sistemazione potrebbe garantirle. E’ rammaricato del fatto di aver preso una decisione inconsulta e crede di aver privato la figlia di qualcosa che le era dovuto. Oscar, invece, ringrazia suo padre per la possibilità che le ha donato di essere libera di agire, di comportarsi e di pensare che, difficilmente, avrebbe avuto nella sua qualità di figlia femmina. Il generale appare commosso ed Oscar lo guarda con la tenerezza di una figlia che ha visto, forse per la prima volta, una crepa dentro la corazza di quell’uomo tutto d’un pezzo che per lei è stato da sempre punto di riferimento, apprendendo molto e somigliandogli altrettanto. Quello che di sicuro non si aspetta è di sentire suo padre parlare di matrimonio e di aver accettato la proposta avanzata da Girodelle di prenderla in moglie. Nuovamente una doccia fredda si riversa su di lei, ancora una volta il futuro nelle mani di altri che decidono in sua vece, ed è una cosa per lei inaccettabile, soprattutto dopo i tanti sacrifici fatti per arrivare dove è giunta. Ma, purtroppo o per fortuna, non c’è l’occasione per continuare il discorso, poiché vengono interrotti da un bussare alla porta della cabina per essere avvisati che il giro di cortesia è giunto al termine e devono essere pronti per riprendere la via per condurre a termine l’incarico assegnato, particolarmente delicato.
All’uscita della cabina ci sono Alain, stranamente impettito nella sua divisa, e André con il quale il generale scambia alcune parole come quelle fra due persone che si conoscono da tempo. Oscar spera e prega in cuor suo che André non abbia udito parte del discorso fatto da suo padre, ma l’atteggiamento imperscrutabile di Alain la lascia interdetta.
Intanto il Maggiore, che ha notato qualche sguardo di troppo rivolto al Capitano, nonché l’appellativo usato da Girodelle, prontamente accortosi di quanto stava pronunciando, vorrebbe sapere di più, in quanto mai ha sentito parlare di lui per accertarsi dello stadio in cui sono i rapporti fra i due.
Girodelle glissa elegantemente mentre ha notato, con un moto si stizza, essere presente sulla nave, André, l’ex attendente di “Madamigella”, e ne chiede conto al Maggiore che gli risponde a tono. Tutti e due vengono colpiti dal medesimo pensiero: sulla strada di entrambi vi è un semplice marinaio che pare intralciare i loro personalissimi piani solo esistendo.
Oscar, salutato il padre, pare fare una promessa a se stessa: nessuno si sarebbe messo di traverso sulla sua strada, imponendole qualcosa che avrebbe mutato la sua esistenza, pertanto, tutti potevano mettersi ìl cuore in pace, in quanto non si sarebbe sposata tanto presto e, sicuramente, non con qualcuno che fosse scelto da altri.
Capitolo bellissimo, divorato grazie alle descrizioni delle atmosfere sia materiali quanto emotive che hai saputo tratteggiare.
Un caro saluto e alla prossima tappa!

Recensore Master
25/01/24, ore 21:00

Adesso dopo l'ammutinamento, Oscar deve abituarsi alla sua nuova vita, che sembra piacerle..

Recensore Junior
25/01/24, ore 17:32

Diciamo che il primo mese della nostra Oscar è stato particolarmente impegnativo, tra ammutinamento e tempesta, la visita del padre cade proprio nel momento più opportuno. Un padre molto orgoglioso di "suo figlio" ma che ormai è pentito della scelta fatta alla sua nascita. Toccante il loro dialogo e ho apprezzato che tu lo abbia lasciato intatto; il padre prima di andare via le propone il matrimonio ma scopriamo anche che Girodelle e il suo collega comprendono che in realtà vi è un terzo incomodo nella via che porta al cuore di Oscar.
Ora Oscar sarà decisa più che mai a convincere il padre nella sua decisione di non sposarsi

Recensore Master
22/01/24, ore 11:55

Ciao. Mi é piaciuta la scena dei delfini. Il viaggio continua e Oscar si sta a mano a mano addentrando sempre di più in questo ambiente così diverso da quello dove aveva vissuto in precedenza con la presenza costante di André. Ho immaginato il tutto attraverso le tue descrizioni. Non è comunque una situazione facile per Oscar, il fatto di essere donna in questo tempo e situazione, il suo rapporto con André, i rapporti con le altre persone e chissà cosa succederà. Al prossimo capitolo. Un saluto.
(Recensione modificata il 22/01/2024 - 11:56 am)

Recensore Junior
21/01/24, ore 22:24
Cap. 1:

Mi piace proprio molto questa storia originale e scritta con solidità e sicurezza. Molto suggestiva la sfida di dover far succedere tutto nel microcosmo chiuso di una nave militare circondata dal mare aperto: la costrizione negli spazi ristretti senza vie di fuga amplifica la complessità psicologica della vicenda. 

Recensore Master
21/01/24, ore 14:43

Davvero mi piace la tua storia che comincia a prendere forma (anche se mi sono persa il riferimento al capitolo 5).
Oscar si fa valere e rispettare ma già troppe persone cominciano a intuire qualcosa tra il capitano e quel nuovo marinaio....
Sai che oltre a essere l'unica a non avere attendenti, mi sono chiesta come su una nave, senza una cameriera, avrebbe potuto gestire le pezze per il suo ciclo, in assenza di comodi tamponi o assorbenti con le ali, usa e getta?!?
Un problema apparentemente banale, ma credo ingestibile in poco spazio, sola tra uomini... Si sarebbe fatta il bucato da sola? E dove avrebbe steso??
Guarda che domande che mi faccio... Ahahahah!

Recensore Master
21/01/24, ore 11:16

Ciao Selene,
veramente molto bello e interessante questo nuovo capitolo che attendevo con curiosità.
Ogni volta che mi predispongo alla lettura di un ulteriore passaggio me lo gusto in ogni sua parte e mi sembra di vivere le situazioni che tu stai raccontando, grazie alla tua scrittura quasi visiva che ha la capacità di trasformare le parole in immagini.
Ho apprezzato il colloquio fra il nostromo Marius ed Oscar sul ponte della nave, quando entrambi stavano godendosi un attimo di quiete e ammiravano la bellezza di quell’immensità azzurra che si distendeva di fronte a loro. Un colloquio che ha dato l’opportunità al nostromo di conoscere un po’ meglio il capitano della nave su cui è imbarcato da tanti anni, e di poter fare, così, un paragone con tutti quelli che l’hanno preceduto al comando. Anche lui non può che ragionare che quel posto di comando Oscar lo sappia tenere pienamente e saldamente tra le mani, con una efficienza e una capacità che ben pochi avevano mostrato di possedere. Inoltre, Oscar è anche attenta alle esigenze del suo equipaggio, non è solo il comandante che ordina e si aspetta che i suoi ordini vengano eseguiti, ma è scrupolosa anche per quanto riguarda il benessere dei suoi uomini, persino quelli che hanno tentato un ammutinamento, andato fortunatamente fallito, grazie appunto alla sua forza d’animo non facendosi spaventare dalla situazione ma prendendola di petto e risolvendola per il meglio. Le ferite riportate da lei e dagli uomini che l’hanno seguita ne sono la plastica dimostrazione. Oscar e il nostromo hanno stabilito un certo grado di confidenza cui, però, il carattere riservato di Oscar non ha dato eccessivo corso per non entrare in questioni che erano e dovevano rimanere strettamente private.
Ora però che la meta è raggiunta, può lasciare che la tensione, quella che sempre si avverte quando si affronta qualcosa di sconosciuto, o perlomeno di non normale amministrazione, scivoli via, pronta per fronteggiare qualcosa di nuovo, come per esempio l’incontro con l’ambasciatore francese a Malta e con le personalità del luogo.
La sosta a Malta sarebbe durata una manciata di giorni e forse avrebbe potuto riprendere un po’ i vecchi ritmi ritrovandosi sulla terra ferma, anche se quella esistenza tutta nuova comincia a piacerle, avendo superato quello scoglio rappresentato dall’ammutinamento con fermezza e facendo ricredere i suoi sottoposti i quali, all’inizio, l’avevano giudicata di primo acchito senza conoscerla veramente.
Ritmi che, invece, sono sempre i medesimi per i marinai quando sbarcano dalla nave e si disperdono letteralmente fra le vie e i viottoli della città portuale. Una città che nasconde un fascino tutto suo a partire dai colori, dagli odori, dalle architetture arabeggianti, dalla vegetazione e infine dal mare che si può scorgere da ogni punto.
Ed è proprio in occasione di una delle uscite dell’equipaggio che Alain incontra casualmente André e lo invita a passare la serata insieme ai suoi compagni fra una bevuta e forse qualche piacevole diversivo. Ma André preferisce passare la mano e, nel farlo, sempre casualmente, si accorge che Alain si stia intrattenendo con una persona il cui tono di voce gli è famigliare e quasi non crede alle proprie orecchie che possa essere la medesima persona incontrata in ambasciata.
Intanto, anche André finisce sotto lo sguardo acuto, e altrettanto attento di Marius, il nostromo, che lo ha osservato in quei primi giorni di navigazione e si è fatto un’idea di chi sia il giovane parigino che si è imbarcato solo pochi giorni prima dell’arrivo del nuovo capitano di vascello, anche lui proveniente da Parigi. E’ un uomo di mare che però conosce la vita e i tormenti che essa può arrecare: ha visto uomini cercare di sfuggire alle pene d’amore allontanandosi dall’oggetto del desiderio, mentre André invece pare inseguirlo, come se non potesse starne lontano. Marius ha compreso che Oscar e André siano più vicini e uguali di quanto non vogliano far comprendere agli altri, mettendo in campo atteggiamenti distaccati, così come pare aver compreso che il giovane marinaio abbia problemi alla vista.
Ma i giorni di sosta a La Valletta stanno per volgere al termine e presto si farà di nuovo rotta verso altri lidi. Oscar, anche se non necessario, segue i preparativi che i suoi uomini, ben addestrati, stanno portando a compimento, in quanto per lei è importante, e direi basilare, osservare, non per controllare che tutto venga fatto a modo, quanto per imparare da gente che, per il momento, ne sa molto più di lei, nonostante si sia impegnata a studiare, ma la pratica sul campo è decisamente un’altra cosa più performante di tanti libri. Prima, però, di riprendere il mare, Oscar sente la necessità di concedersi il lusso di ritagliarsi del tempo solo per se stessa, ammirando quella città in solitudine e magari lasciare che i pensieri, i ricordi e le troppe riflessioni, per qualche momento, prendano il largo. Ma avventurarsi presso una città sconosciuta, ed essendo comunque e sempre una donna, per il Maggiore De Chabon non è un comportamento scevro da rischi, soprattutto perché Oscar non ha voluto offrire spiegazioni del suo agire, per cui quest’ultimo incarica André, proprio lui, di seguirla affinché nulla le possa accadere. André non l’ha mai seguita per spiarla e vorrebbe continuare a farlo, ma comunque ottempera all’ordine del suo superiore, facendo attenzione a non farsi scorgere da Oscar, che vede finalmente serena e sorridente, proprio come era accaduto durante la navigazione in occasione dell’avvistamento dei delfini, addentrarsi per quelle viuzze in sella al suo cavallo, beandosi di tutto ciò che scorge, fino a quando le si palesa di fronte e subito vede il suo sorriso spegnersi e il volto assumere un’aria contrariata. Forse, da parte di entrambi, tante sono le parole che vorrebbero uscire dalle loro labbra, ma ognuno si trincera dietro un silenzio che sa di sospensione, e un atteggiamento scostante che rovina il temporaneo momento di apparente serenità. Chissà cosa Oscar ha comprato nel negozio e ha poi affidato ad André affinché lo portasse in ambasciata ma che lui non dovrebbe assolutamente vedere.
Mi sta appassionando questo racconto che, nel rispetto dei caratteri dei personaggi, sta delineando per loro sbocchi alternativi.
Complimenti e un caro saluto.

Recensore Master
18/01/24, ore 22:15

Oscar sta prendendo confidenza con la nave e l'equipaggio, incluso il saggio nostromo; un paesaggio ed una vita così diversi l'aiuteranno ad allontanare Fersen anche nei ricordi.