Avevo aperte due schede: da una parte quella con il telefilm, nuova puntata disponibile a vedersi, dall'altra la tua storia.
Dopo aver iniziato a leggere le prime due righe, però, ho chiuso la scheda del telefilm. Con tanta buona pace di Jensen e Jared, eh.
Sin dall'inizio l'atmosfera è quella propria del telefilm, dalla prima immagine che tu evochi sino all'ultima immagine del paragrafo che ci lascia direttamente il nostro caro Dean. E le sue imprecazioni dolci.
Ed ecco l'inizio del sogno: quello che appare sempre nei sogni di Dean, ovvero la quotidianità, i suoi affetti sempre presenti, l'amore. Sia nel caso di Lisa, sia nel caso, ora, di Castiel. E che cossa dire di questa coppia con Castiel? Meravigliosa; e meravigliosa perché dall'inizio alla fine appare un profondissimo rapporto, che appare però sempre lacerato dal dubbio di Dean, che squarcia il sogno e mostra stralci di realtà. Stralci che paiono nello sfondo così idilliaco come immagini di terrore e angoscia e mi hanno lasciato profondamente turbata, come se stessi guardando il telefilm, e non leggendo la tua storia. Forse potevano essere attimi prevedibili, ma ero talmente immersa nella storia che non riuscivo a prevedere effettivamente le vicende future.
Mi è piaciuto il modo in cui hai manipolato questa realtà di sogno, questa realtà dove Sam chiama Dean e di sottofondo ci sono le voci di famigliari che Dean immagina per Sam, che vorrebbe per Sam. Ho amato Mary: come appare sulla soglia, come sempre e comunque rimane una sorta di luce nella vita dei suoi figli, dal primo all'ultimo istante.
E poi il ritorno all'effettiva e cruda vita; sebbene da una parte mi sia sentita delusa davanti al disfarsi di questo sogno, ho trovato meraviglioso il fatto che sia stato Castiel a svegliarlo, inoltrandosi nel sonno magico, inoltrandosi in immagini che fanno male, che sono corrosive, amare, nude e fragili. E che davanti a questo svegliarsi ci fosse sempre e comunque Sam, che non viene assolutamente dimenticato, che rimane là a porgere sempre la mano e a chiedere tutto l'aiuto che il fratello non chiederà mai.
E poi "City of Angels" come sfondo: meravigliosa sia la colonna sonora, meraviglioso il film; ed anch'esso si addormenta con l'immagine di un amore meraviglioso, tanto quanto impossibile; dicevo che in parte ne ero delusa, ma sono stata effettivamente felice di vedere Dean affiancato da un Castiel reale, meno umano, ma più vissuto, ingenuo, che ha ancora da crescere, che non sa come baciare un uomo davvero, che ha ancora da scoprire molte cose. Ed il tuo Dean è sempre stato Dean: Dean nel suo maschilismo consumato e terribile, persino alla fine, quando pensa che per poter essere effettivamente iniziato ai misteri del sesso dovesse iniziare in un ruolo attivo all'interno della coppia (così come quel maschilismo lo aveva portato a trascinare Castiel in un bordello; sì, ho amato quell'episodio. E l'espressione di Cass, naturally.)
Lo stile che hai usato, insomma, è uno stile crudo e malinconico, tanto quanto quello che fa da sfondo a Supernatural il telefilm.
I personaggi sono assolutamente IC, senza ombra di dubbio: Sam è Sam in quel preoccuparsi ormai ruvido verso Dean, che è sempre e comunque il solito idiota sognatore che tutti abbiamo imparato ad amare con le sue luci e le sue ombre, Castiel.. Oh, Cass! io lo amo, lo venero, lo adoro, gli dedicherei una statua se potessi! E qui è sempre il solito Cass per il quale mi sono messa a piangere a seguito della sua dipartita.
E Jessica, Mary, Johnny di sottofondo che sono contemporaneamente le figure di rilievo che rendono il sogno un sogno, la possibilità ormai frantumata e che seppure si desidera ormai non è più qualcosa in cui si crede.
Grazie, davvero. Una chicca, la tua. |