Lady Antares Degona Lienan – In vento et rapida aqua
1) Ortografia |
Corretta ed attenta, testimone di un lungo lavoro di scrittura e rilettura e di ampie conoscenze. Ti elenco comunque gli sbagli probabilmente solo di battitura.
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Come hai tu stesso rilevato e mutato nel postare la storia, all’inizio confondi un paio di volte Julian con Jordan; non è proprio un errore di ortografia, ma la considero una banale distrazione.
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Se usi le virgolette di questo tipo per i discorsi: «», non devi mettere uno spazio tra la virgoletta stessa e il dialogo, altrimenti può capitare, come capita almeno due volte nella tua storia, che il testo vada a capo proprio dopo la virgoletta.
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Ogni tanto quando usi ‘è’ maiuscolo usi quello accentato (È), ogni tanto quello apostrofato (E’); scegli un’unica grafia, io ti consiglierei la prima.
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“…buffia melodia…”: ‘buffa’, ovviamente.
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“…Nostro Signore della Selva (Sheliak)…”: non usare le parentesi in questo modo, come una sorta di nozione informativa, perché questo si può fare solo in testi espositivi come manuali o guide, non in testi narrativi.
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“Il vampiro annuì e si accostò ala finestra.”: ovviamente ‘alla finestra’, ti è scappata una elle.
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“Forza della natura lo avevano modellato…”: sono certa che questo sia un errore di battitura e non di concordanza, e che sia ‘forze’.
9 punti
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2) Sintassi |
La sintassi è piuttosto lineare, eviti lunghe e complicate circonvoluzioni e ti mantieni sul semplice ma non troppo, non cadi mai insomma nel banale e non disdegni periodi più lunghi e momenti più d’effetto, con frasi come motti anticipati magari per mezza pagina prima di sorprendere il lettore (“Forse amarla così non era abbastanza”.) I tuoi periodi sono sempre ordinati, sempre ben strutturati e in generale la tua sintassi è molto piacevole; ogni tanto puoi anche concederti di osare di più, dal momento che le conoscenze e le competenze le hai sicuramente tutte.
Metto qui un’osservazione, che non è propriamente sintattica ma che comunque riguarda la struttura del periodo: quando trascrivi un pensiero tale e quale, o lo evidenzi in qualche modo, con delle virgolette o con il corsivo, o cambi le parole, riportandolo alla terza persona e al tempo passato; sto parlando di questo passaggio: “D’altronde, pensò, se fossi un vampiro non mi sprecherei troppo per comunicare con gli esseri umani” che peraltro è unico nel testo e che quindi può risultare destabilizzante, se messo lì semplicemente così.
9 punti
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3) Lessico |
Ricco ma non aulico, chiaro ma non banale, il tuo lessico si legge benissimo, si orna nei momenti descrittivi e tocca invece anche momenti colloquiali nei dialoghi (“Sophiaaa!”); talvolta forse sono anche troppo colloquiali, perlomeno quando, come qui: “…un sacco simpatico”, a parlare sono già personaggi cresciuti che, in questo mondo, tengono sempre un certo contegno.
Di seguito ti segnalo i piccoli difetti.
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Usi spesso ‘proprio’ anche laddove basta il normale possessivo ‘suo’: in generale, si utilizza solo quando c’è il rischio di confusione tra i due possessivi e ‘proprio’ si riferisce a quello del soggetto.
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Nel primo paragrafo usi due volte il verbo “errato” a pochissima distanza ma con due significati diversi: rischia di confondere il lettore.
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Per quanto riguarda i pronomi personali, ‘egli’ è ormai inutilizzato in italiano, sostituito dal più comune ‘lui’; è invece in vero e proprio errore ‘essa’ riferito a Sophie, perché ‘esso, essa’ di utilizza per oggetti o al massimo animali.
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“…ancora freschi nella memoria, e memorie…”: ripetizione.
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“Se prima aveva desiderato…[…] Se prima lo aveva strattonato…”: ripetizione.
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“…alla signorina Sophia.”: lo trovo stranissimo, anche se non è certamente un errore, leggere Ashton usare la parola ‘signorina’ riguardo a Sophia.
8 punti
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4) Altre regole grammaticali |
Non ho rilevato altri errori grammaticali tranne i problemini già segnalati nelle voci precedenti, per cui nel complesso il testo è grammaticalmente corretto e molto buono.
10 punti
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5) Regole narrative |
Malgrado io abbia apprezzato molto la tua originale scansione dei capitoli, devo ammettere che rischia di essere non sempre cristallina nell’avvicendarsi di passato e presente e nella suddivisione dei capitoli stessi in due parti, una brevissima e introduttiva e una lunga e narrativa. Insomma, se dovessi proprio essere onesta fino in fondo ti direi che è stato un esperimento molto bello ma da usare con grande parsimonia, perché hai messo giù un intreccio molto diverso dalla fabula e se da una parte guadagni in interesse dall’altro rischi di perdere in chiarezza. Non c’è una vera e propria trama eppure c’è un esordio, dato da quel dono, ed uno scioglimento, dato da un dono diverso, quello che Julian fa ad Ashton. Non ci sono momenti troppo lenti né troppo veloci, il tutto è finalizzato alla lenta descrizione di un rapporto in via di formazione e ogni sequenza ha il suo perché.
Come focalizzazione scegli il punto di vista interno di Julian, che segui quasi sempre tranne in due scene del primo capitolo, dove invece ti sposti su Sophia. Ecco, qui manca la simmetria a cui sei stata invece tanto attenta per tutto il resto: potevi dedicare a quel punto tutto il capitolo al punto di vista di Sophie oppure, con pochi cambiamenti, mantenerti su Julian, perché, sebbene il cambio di prospettiva sia evidenziato dai segni grafici che dividono le scene, non si comprende la reale necessità di questo mutamento e soprattutto anche in quei due capitoli apparentemente dal punto di vista di Sophie scivoli spesso in quello di Julian, con un effetto un po’ caotico.
9 punti
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6) Personaggi |
I tre personaggi principali sono presentati prevalentemente dal punto di vista di Julian e sono strepitosi. Approfonditi, a tuttotondo, possiamo visualizzarli, sentirli, toccarli, abbiamo di ognuno di essi una caratterizzazione che passa attraverso i gesti, i gusti, il modo di atteggiarsi e di parlare, le riflessioni a riguardo degli altri. Coerenti dall’inizio alla fine, quando il riassunto di Julian spiega come secondo te Sophia abbia reagito alla scoperta della sua discendenza, coerente anche Ashton, che abbiamo sempre visto con gli occhi di Eloise e che ora vediamo attraverso uno sguardo più giovane e forse anche geloso (meraviglioso, ad esempio, lo stupore del vampiro costretto a ricordare il turno della lavanderia). E soprattutto tenerissimi, nei momenti in cui sono bambini e adolescenti, tenerissimi ed infinitamente credibili, in quella distrazione continua, in quelle promesse assolute, in quel modo di fare con cui hai davvero descritto due bambini e non un’idea distorta di loro.
10 punti
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7) Contestualizzazione |
Il contesto è stato rispettato per quanto riguarda i personaggi, i comportamenti, le parti ambientate nel presente; per quanto riguarda l’orfanatrofio, come tu stessa annoti, hai dovuto colmare le mancanza del libro con idee tue che non possiamo considerare né giuste né sbagliate, perché ancora non sappiamo quale sia l’opinione dell’autrice a riguardo e forse non lo sapremo mai, a meno che prima o poi lei non si occupi della descrizione del passato di questi due e ci dica appunto se ci sono le suore nel suo mondo.
Non ti posso dare il massimo del punteggio non tanto per le trovate originali – che sono più che plausibili e non stonate – quanto per il fatto che, del mondo di Virginia, vediamo poco, perché ci addentriamo più che altro nel tuo, quindi diciamo semplicemente che non posso valutare con pienezza.
Un unico appunto: la parola “fotogrammi” rimanda ad un concetto di certo inesistente in questo universo, e poiché siamo dentro ai pensieri di Julian è impossibile che lui abbia pensato in questi termini.
9 punti
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8) Sviluppo del tema |
Il tema è stato utilizzato per evocare attorno a Sophie l’essenza della sua discendenza, per giustificare la nascita dell’amicizia tra Julian e lei e poi per seguirne le tappe attraverso le gare che lui sostiene per lei e i doni che lei gli invia quando non sono più insieme. Nel complesso direi che è stato utilizzato molto bene, perché legato a filo doppio al personaggio di Sophie, una Blackmore, appunto, e perché dalla conoscenza della rosa Julian in un certo senso trae la conoscenza di Sophie. Devo dire che non ci sono rose presenti in ogni riga, come è accaduto con altre storie, eppure trovo la tua idea davvero ottima come se, anche senza mostrarcele, tu ce le facessi annusare in continuazione, queste rose che odorano di amicizia, famiglia, amore.
9 punti
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9) Effetto ottico |
Hai compiuto una scelta visiva molto originale e di grande effetto. La scansione di ogni capitolo in due parti, col titolo dopo le prime righe e senza la prima lettera maiuscola, è davvero suggestiva e fornisce la sensazione quasi di una scena cinematografica. Il testo è giustificato con allineamento a destra e a sinistra, le scene graficamente ben suddivise, il carattere chiaro ma molto piccolo. Manca il rientro della prima riga per suddividere i paragrafi, cosa che tu invece fai con una spaziatura ulteriore che tuttavia non bisognerebbe usare in questo modo.
9 punti
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10) Gradimento personale |
Tutto mi immaginavo, quando ho indetto questo contest, tranne che leggere qualcosa di così tenero e delicato e adolescenziale, non per lo stile, ovviamente, ma per le emozioni presentate. La dolcezza con cui hai dipinto questi personaggi mi ha catturata completamente, il filo con cui li leghi nel corso delle loro esistenze si mostra ai nostri occhi riga dopo riga, rendendoci assolutamente impensabile l’esistenza di Sophia senza Julian e viceversa. La scansione dei capitoli è particolarissima, vista la tua esigenza di simmetria, e personalmente la trovo convincente, anche se resta un azzardo che può non incontrare, per la sua originalità, i gusti di tutti i lettori.
10 punti
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Totale: 92/100 |