Recensioni per
Meds
di cheedori

Questa storia ha ottenuto 47 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/06/12, ore 22:25
Cap. 4:

Mi scuso cento, mille, centomila volte per il ritardo con cui arrivo a recensire questo capitolo. Ti ho lasciata così, praticamente a metà, senza completare quella specie di "percorso" che stavo facendo dopo essermi promessa che sarei riuscita a recensire tutti i capitoli in poco. Purtroppo ho fallito l'ennesima volta e ho capito che non mi è possibile rimanere costante, ma la colpa è soprattutto degli impegni che in questo periodo mi hanno assalito, e capisco perfettamente se non trovi il tempo di scrivere, non c'è problema, alla fine ognuno fa come può ;)
Ok, mi ributto nel capitolo anche se forse non sono tanto fresca per colpa del sonno e dell'influenza e bla bla bla; credo che questo sia il mio preferito, posso dirlo perché non solo mi sembra un signor capitolo, ma è pieno di piccole cose che unite tutte insieme fanno un non so che di davvero dolce e piacevole ai miei occhi.
A partire dalla parte iniziale, lo spezzone Matt/Kate, e poi la cena e tutti i dialoghi che in questo capitolo sono aumentati provocando la mia gioia (lol) e il mio divertimento, perché, sarà, ma più vedo i personaggi comportarsi da uomini e dirne di tutto i colori più mi viene voglia di continuare a leggere e non posso fare a meno che complimentarmi ancora una volta per il modo assolutamente verosimile con cui vengono descritti.
E poi - sì, sto già perdendo il filo e ho appena iniziato la mia recensione kilometrica-nauseante - la parte che chiude il capitolo con la semi-intossicazione di Dom e quelle frasi finali che meritano più di una lettura.
Ok, ti dirò, dal primo momento in cui ho letto l'inizio del capitolo, l'idea di Matt e Kate è continuata a rimbalzarmi in testa in quel modo violento che io amo e cerco sempre in una fanfiction. Oltre all'atmosfera reale, al coinvolgimento, allo stato di attesa e allo stesso tempo di adorazione che hai creato in me, c'è anche il flusso di emozioni che ho riscontrato in entrambi i personaggi.
Senza aver bisogno di usare troppe parole, credo tu sia riuscita a descrivere alla perfezione il "momentohotBellamyHudson" (giuro che mai più lo chiamerò in questo modo) senza cadere nello sdolcinato e nel banale. Hai un modo tutto tuo di raccontare questi momenti su cui molti invece si soffermerebbero nei minimi dettagli, ed è una caratteristica molto interessante. Perché alla fine, letto di sfuggita o no, credo che questo pezzo iniziale trasmetta le stesse emozioni. E' qualcosa di veloce, di lento, è un misto tra dolce e amaro proprio come io mi immagino la relazione tra Matt e Kate.
Sinceramente, io Kate l'ho sempre vista come una specie di barbie-modello-di-perfezione, e infatti ho sempre trovato strano il fatto che Matt sia innamorato proprio di lei. Per me, una che vede Matt come il ragazzino di vent'anni fa dalla voce simile a un sussurro di nervoso e l'atteggiamento da nerd con turbe emotive, è stato strano vederlo fin da subito accostato a quella che invece sembra essere una donna completamente sicura di sé, dal sorriso grande e senza nemmeno un goccio di tutta quell'insicurezza che invece io vedo in Matt.
Questi, però e purtroppo, sono solo i miei pensieri, dubito di essere in grado di giudicare la situazione di questi due, e dubito di conoscerli a fondo come invece vorrei. Quindi, mi limito solo a commentare la tua visione, la tua descrizione di loro; e il mio commento anche questa volta è positivo, perché credo che un minimo di verità ci sia, o almeno, leggendo non potevo far altro che convincermi che fossero davvero così loro due insieme in quei momenti, sia sentimentali che impacciati.
“Ti amo, ti amo, ti amo!”
“Adesso dimmi, stai parlando con me o con Eugenio?”
“EuCHI!?”
“Il mio cazzo.”
Ecco, qua sono morta, non è bello da dire, ma davvero è originale il nome Eugenio e... sto delirando, lasciamo stare, chiudo in un cassetto tutti i sogni erotici che mi hai fatto sbucare in testa, asd, asd, asd, e non so come ti sia venuta questa idea, ma posso assicurarti che non l'ho mai letta da nessun altra parte, e questo va a tuo favore :3
Ok, ora passo al resto della storia, ed evito di dilungarmi con frasi poco eleganti, gnè.
I messaggi al cellulare in grassetto sono messi in risalto e la cosa mi piace. Precedono il flusso di parole che dopo arriva quasi indisturbato, ed è bellissimo vedere come in questo capitolo momenti di serietà si alternano a momenti di svago, se posso chiamarlo così, e invece dialoghi di poche parole si alternano a descrizioni lunghe e intrise di significati diversi, parole, caratteristiche di tutti i personaggi.
In effetti mi domandavo come avresti fatto con Kate, Chris e poi anche Kelly, dato che nei capitoli precedenti la storia è principalmente incentrata su Matt e Dom (con una breve intrusione di Bing, che c'è anche in questo capitolo e che amo ogni giorno di più) 
Un altro motivo per cui questo capitolo mi piace in modo particolare: c'è proprio di tutto, e tanti nuovi tipi di emozioni.
Il resto è più che altro uno scambio di parole, dialoghi che trovo azzeccati in tutto e per tutto; me li immagino seduti a tavola come delle persone normali, che si insultano a vicenda e discutono del più e del meno, come farebbe chiunque. E' questo il bello dell'intera storia: dipingi i Muse e tutti gli altri che fanno loro da contorno come delle persone normali, di quelle che puoi trovare tra i tuoi amici, o in qualsiasi posto che non sia il palcoscenico. Ecco, è proprio questo quello che fai: racconti la vita dei Muse una volta scesi dal palco, una volta "chiuso il sipario" e tornati nei loro panni da inglesi (che come in questa ff dice Kate non sanno far altro che bere tè crogiolandosi nella convinzione di avere un senso dell'umorismo eccezionale - sto davvero riconsiderando quella donna, diciamo che la tua storia l'ha un po' addolcita ai miei occhi, mh)
"Kate è via di nuovo nel giro di pochi istanti, un ultimo sorriso e poi, leggero, il rumore dei tacchi che si allontanano. Il batterista ha ripreso a sistemare la tavola con cura forse eccessiva e per nulla necessaria, e Matt è presto accanto a lui, stavolta deciso e invadente.
 
“Ehi.”
 
Dom sussulta al tocco di dita leggere sul collo, un gesto vecchio e caro quanto la loro amicizia. Sta per dire qualcosa, ma poi Matt lo zittisce stringendo la presa sulla nuca, l’altra mano a strappargli delicatamente dalla presa uno dei bicchieri di cristallo.
Restano così - fermi, in realtà - senza dire più nulla, lo sguardo fisso sull’intreccio del ricamo della tovaglia per alcuni lunghi minuti. Dom giocherella con una forchetta e la fa cadere, ma il solo pensiero di chinarsi per prenderla ora lo terrorizza; ha voglia di scappare e allo stesso tempo di rimanere così per sempre - vorrebbe che Matt magari gli parlasse o che fosse lui a farlo, ma poi il campanello suona due volte e il cantante va ad aprire la porta, lasciandolo lì da solo come un idiota."
Questo momento spezza per un attimo il ritmo del capitolo, mi sono sentita catapultata nella stessa realtà di quello precedente, ed è stato come ritrovare cose che magari avevo tralasciato. Insomma, un pezzo breve ma diretto e che si incastra alla perfezione. Tutto avviene di colpo e bisogna fare mente locale per un attimo. 
"Chris sta pensando ad Obama e al cioccolato quando la risposta - quella esatta, finalmente - gli viene suggerita da una serie di suoni soffocati provenienti dalla sinistra del tavolo; svanita d’un tratto l’atmosfera giocosa, il richiamo angosciato delle due donne si fonde col rumore delle posate che vengono rovesciate, una sedia che s’incastra nel tappeto ed infine la voce di Matt, forzatamente calma e misurata su tutte."
Dal ritmo lento e rilassato dei personaggi, la storia si colora di un'altra sfumatura accelerata, tutto inizia a muoversi e le parole sono scoordinate, confuse, le frasi lasciate a metà. Dal momento di quiete ci si ritrova di colpo all'agitazione e al panico, perché c'è Dom che sta praticamente soffocando - ti assicuro che in questo momento la storia mi ha presa talmente che quasi sentivo l'incazzatura di Bellamy scorrermi sulla schiena - una cosa terribile e meravigliosa, sei riuscita così bene a rendere reale questo passaggio, per un attimo sembra di vivere la storia in prima persona, nonostante la descrizione confusa ma credo voluta.
“No - no. Lo sai a cosa mi riferisco, Dom. Lo sai meglio di me.”
Dom se lo lascia scappare mentre si piega con le ginocchia a terra ad abbracciare la tazza, riversandoci poi tutto il contenuto del suo stomaco a più riprese - spalle che tremano mentre le dita scivolano bastarde sui bordi di ceramica.
 
"Stai con me?"
 
E sì, gli dice Matt, mentre gli tiene indietro i capelli, i polpastrelli a sfiorare la nuca e il collo come in una scena che si ripete a distanza di anni luce, in un loop temporale.
 
“Sempre.”
Ecco, questo è il pezzo che, insieme al sesso sulle scale di Matt e Katy, mi è piaciuto e mi ha colpito di più. Non solo per la delicatezza delle parole e per la fragilità di questo Dom chinato sulla tazza del cesso, ma anche forse per l'immagine che si è creata nella mia testa, la visione sfocata che ho di questi due come se fossero tornati indietro di anni: di nuovo gli stessi ragazzini sbadati, di nuovo Matt e Dom, e quel sempre che alla fine racchiude il senso di ogni cosa - secondo me.
Il tutto accompagnato da No surprises che secondo me calza a pennello. 
 
Che dire, spero che le mie recensioni non ti abbiano terrorizzato sul serio, ahah, anche se lo trovo più che lecito dal momento che ci scrivo dentro troppe cose. Ma questo mi capita quando una storia mi piace tanto e poi quando non scrivo da parecchio, e ora direi di trovarmi in entrambe le situazioni.
Poi c'è da dire che in questo periodo dell'anno me ne esco sempre con cose stravaganti, questa volta tocca alle povere writers di efp.
Prometto che presto recensirò anche il 5° capitolo e non mi farò aspettare. Comunque, la tua storia mi sta coinvolgendo sempre di più, e ho tanta voglia di scoprirne il seguito, quindi il mio è un arrivederci ;)
 
"Dom sorride e dice “grazie” quando gli viene offerta la prima, enorme, fetta; inspira forte l’odore di cannella, assaggiandone un po’ - Matt lo sta ancora guardando."


xxx

Nuovo recensore
24/05/12, ore 16:21
Cap. 3:

"Dicono che il diavolo si perda nei dettagli, nell’insulso romanticismo dell’interpretazione soggettiva - e forse hanno anche ragione, ma io non ho mai amato i perfettissimi spot della Dior quanto le macchie sulla tua pelle. Quei tre nei lì, diretti in un arco sulla guancia destra, prepotenti in contrasto sullo zigomo bianco - un altro particolare insignificante che si perde nelle ombre del tuo viso assurdo: mi fanno impazzire, e voglio accarezzarti.
Ma non posso."
Parole così belle credo di averle lette una o due volte in vita mia, per di più dedicate da parte di Dom a Bellamy.
Pelle. E direi che il titolo è azzeccato perché è da qui che parte il dialogo tra Matt e Dom, appena svegli.
Dom è completamente a conoscenza di ciò che Matt sta per chiedergli, è fuori dalla storia seppur sia uno dei protagonisti e oltretutto il narratore in questo capitolo. 
Credo che la tua abilità stia anche in questo: i personaggi sanno, hanno difetti, emozioni, e il miglior modo di descriverli è proprio farli parlare, e in questo riesci alla perfezione. Il dialogo è lento e poi s'affretta, finché Matt non getta tutto il contenuto della bustina sul cuscino; allora sia in Dom che nel lettore scatta una leggera ansia, che però si scioglie non appena Bells concede qualche parola di più.
" Più tardi Tom ci scattò quella foto che, se apri l’armadio adesso e scavi tra le cravatte sulla destra, scoprirai conservo ancora: ci sei tu e ci sono io e siamo nel mio garage e tu mi hai appena regalato la vecchia chitarra di tuo fratello perché "tanto se Paul torna e scopre che gliel’ho presa mi ci apre il culo, quindi tienila tu" "
Da quel che ho capito, ogni tanto ti piace perderti dietro a questi flashback, talmente belli e verosimili da addolcire pure l'animo di chi legge; lo dico con sincerità, alcune delle tue parole in questo capitolo hanno avuto la capacità di farmi cambiare umore - forse è anche colpa del mio carattere odiosamente lunatico, ma non credo c'entri molto ora.
La frase iniziale calza a pennello. Il capitolo questa volta ha qualcosa di più delicato, l'effetto forse è dato dal fatto che a narrare sia Dom e non più il Matt schizzato della notte precedente. 
"Ti prego, ti prego, Matt, leggi tra le righe, leggi scusa, sì, anche tu, ti voglio bene, scusami, stai con me, ti desidero, mi manchi, non va bene, non va per niente bene -"
La tranquillità viene scossa leggermente, poi in questo esatto punto si spezza; la fragilità di Dom si fa strada, cosa che attendevo dall'inizio, ma Matthew riesce a riportare tutto alla normalità sorridendogli solamente.
"‘Ti voglio ancora nella mia vita’, stai cercando di dirmi - e maledizione, Matt, io non ho mai dubitato di questo, né ti ho odiato quando sei venuto a dirmi che Kate era incinta, o ancora che volevi sposarla. So che pensi che in fondo sia così, che io sia semplicemente geloso, ma davvero non lo è."
Sapevo che prima o poi si sarebbe toccato anche questo punto, ovvero, Kate - che fino ad ora rimane un punto interrogativo -.
Stento a credere che Dom abbia accettato la notizia con serenità, ma è ancora tutto da vedere nei prossimi capitoli, e vedrò di mettere ordine tra tutte queste idee che mi stanno sorgendo in testa.
Non ti conosco, ma insieme a questo mezzo quadro dei personaggi sembra sorgere anche la personalità del tuo lato d'autrice dietro, e questo vuol dire che - sempre a parer mio - stai mettendo gran parte di te in questi scritti.
Ciò può essere sia positivo che negativo, tocca a te lasciare che solo la positività influenzi il tuo modo di scrivere.
Ancora una volta mi congratulo per il modo in cui stai lentamente analizzando ogni personaggio, non solo facendogli narrare una parte della storia, ma aggiungendo al tutto i ricordi, le impressioni, i turbamenti, le paranoie, gli innumerevoli sentimenti che questi personaggi subiscono.
 
xxx

Nuovo recensore
24/05/12, ore 14:44
Cap. 2:

Stelle.
"Le stelle, sulla parete e sul soffitto - stelle e stelline ovunque, e giallino e azzurro e blu."

Oh sì, anche questo capitolo di pensieri-random ha il suo fascino, e non lo posso negare. Un Matt adulto e completamente diverso da quello del primo capitolo, incazzato allo stesso modo a dire il vero, stanco, fuso, che gioca a una partita a Fruit Ninja mentre aspetta che il mostro s'addormenti.
Tutto questo mi ha catapultato con ancora più fretta in quella che dovrebbe essere una notte come tutte le altre; ma no, perché appena compare il cellulare e le chiamate perse, capisco che c'è qualcosa, e immediatamente mi ricollego al pezzo finale del capitolo precedente, che mi è rimasto impresso in testa.
"Una volta in corridoio, il panico che mi aveva bloccato la gola scende fin giù allo stomaco e si trasforma in angoscia pura. Traffico brevemente con il touchscreen, le dita che pasticciano sui comandi, rivelando prima la schermata ed infine l'autore delle chiamate, bianco su nero sotto l’iconcina di un telefono rosso mozzato.
Dom."
Come credevo, ora è Dom ad avere un problema - un gran problema, e non mi riferisco solo alla sua espressione impassibile, ma anche alla frase inglese iniziale (infinito amore per quella canzone che avevo ascoltato sì e no una volta e mezza di sfuggita ma che è qualcosa di meraviglioso). Quella frase ha un non so che capace di sprigionare in me tanti di quei sentimenti da far tremare le mani mentre scrivo. E Dom, nel breve modo in cui vien descritto ora, senza il bisogno di soffermarsi sui particolari, sembra dipinto alla perfezione con la melodia malinconica di questa canzone - ormai sono innamorata del modo in cui descrivi i personaggi scavando nella loro personalità e tirando fuori i lati più deboli e fragili.
Un esempio è Bellamy, alle prese con questa specie di flusso di coscienza/soliloquio/monologo rivolto a quell'esserino di Bing. 
Non puoi immaginarti la tenerezza che mi ha fatto questo uomo che ho sempre visto come un frontman e mai come un padre - sarà che ogni cosa legata alla normalità, a una famiglia normale e a una vita normale sembra ai miei occhi fuori dai suoi schemi.
Fuoriesce proprio di tutto: emozioni sovrastanti che gli riempiono la mente fino allo sfinimento, come accade quando ci si sveglia di scatto svegliati dalle urla di un bambino.
"Il punto è che non sono una persona particolarmente paranoica - o meglio, lo sono eccome, ma ciò che voglio dire è che non mi sono mai preoccupato troppo per gli altri. Forse le parole che cerco per definirmi sono ancora una volta “merdina egoista egocentrica egotutto”, ma preferisco evitare di ricadere sotto quell’etichettatura, scegliendo invece una semplice e diplomatica litote. 
Insomma, ‘fanculo, è Dom quello che si preoccupa per gli altri, la fottuta crocerossina della situazione, quello gentile e disponibile verso tutti, anche se in fondo a volte non gliene frega una mazza neanche a lui; più volte mi sono effettivamente chiesto come faccia a sopportare le aspettative di tutti e soprattutto le mie, cosa ci guadagni, insomma, a starsene lì a subire i miei repentini cambiamenti d’umore e gli insulti, tutti gli insulti più o meno sentiti che gli sputo contro ogni qual volta oltrepassi la linea (quella che definisce l’amicizia dalla pietà, ma non davvero, perché ancora una volta è tutto solo nella mia testa), tutte le volte in cui gli ho tirato contro un pugno, due, tre, e poi alla fine mi sono ritrovato con la testa schiacciata contro la moquette a sputare odio anonimo e lacrime contro polvere e lanugine, lui che mi stringe i polsi e mi ringhia dietro di calmarmi. Perché l’abbia fatto finora è quello che mi sfugge; perché ultimamente vi abbia rinunciato, arrivando ad evitarmi come la forfora, è quel che invece non mi dà tregua."
“merdina egoista egocentrica egotutto” e hai riassunto in breve il modo in cui Matt si sente quasi alle tre di notte mentre impreca per precipitarsi a calmare il bambino.
E poi l'intero tema dell'invidia, seppur lieve, che mostra ancora una volta lo stretto legame tra Matt e Dom - tant'è che il primo si prende una specie di attacco di panico quando legge sullo schermo del cellulare, e il secondo chiama lui come potrebbe chiamare chiunque, ma chiama lui.
"È proprio il pensiero che possa frequentare altre persone, altri ambienti, trovando godimento nella loro compagnia forse più che nella mia, ormai, che mi fa ribollire la bile nelle vene, nello stomaco o dove cavolo sta - soprattutto se ripenso al fatto che per vederci, io e lui, bisogna prendere l’appuntamento come dal dentista, o minacciarlo con le prove in sala. Ah, beh."
Qui invece traspare qualcosa di nuovo, e cioè una specie di blocco tra i due che hanno difficoltà nel parlarsi, nel vedersi, nonostante non siano più ragazzini. 
"La mia paura più grande, assai immatura e bambinesca e per niente attribuibile ad un trentaepassenne appena diventato padre, è naturalmente che Dom possa avermi rimpiazzato, come del resto crede abbia fatto io - perché non sono un idiota e certe cose non sfuggono neanche a me - con lui e Kate. Stronzate, ovviamente, forse anche e solo paranoie, ma a notte fonda - coi pantaloni alle ginocchia e gli stivali infilati al primo tentativo senza nemmeno i calzini perché no, non tornerò in camera dove la mia letale donna giace per recuperarli - ad un uomo come me è concesso almeno qualche pensiero ridicolo da quattordicenne ultrasensibile, no? "
Ecco un punto che secondo me è abbastanza importante: la paura di essere sostituito che colpisce Matt non appena si mette a pensare al posto in cui Dom è andato a ficcarsi; i pensieri che attraversano la sua mente sono dei più svariati, e arriva quasi a contraddirsi con i suoi stessi dubbi e con le sue stesse paranoie - perché è un uomo terribilmente paranoico.
Alla fine si giustifica, diciamo, usando la scusa del "è tardi e sono mezzo fuso, mi è concesso dire certe stronzate" - quella che uso anch'io, e su questo direi che ci assomigliamo.
"Una volta dentro mi ritrovo a galleggiare come in un flashback dei tempi andati, l’atmosfera anche solo della sala d’ingresso carica di ombre e sensualità gratuita proprio come il nostro tourbus fino a qualche anno fa, prima che la cosa assumesse un tono totalmente ridicolo e tutto diventasse semplicemente troppo. Le dita nude che si agitano scomode negli stivali, mi avvicino alla reception, piccolo e fuori luogo, con i miei pantaloni di velluto, i capelli da cuscino e la giacca decisamente poco elegante, e lì la tipa mi guarda come si fa con un ragazzino che abbia smarrito la propria mamma mentre le chiedo di ‘Sergio Georgini, un mio amico’, perché so che Dom ha ripreso quest’abitudine di fornire false identità in giro proprio dal sottoscritto. Mentre salgo le scale indicate, pur sempre inseguito da un chiacchiericcio breve e derisorio, tutta la preoccupazione accumulata nell’ora precedente si risolve in rabbia, e la prospettiva di prendere a calci in culo quella troia del mio batterista diventa sempre più invitante, nonché concreta - oh, perché lo sarà. Mi ci vogliono esattamente due minuti per arrivare alla sua suite schifosamente lussuosa (si tratta bene, il principino) e altri due per aprire quella cazzo di porta con la chiave elettronica. Una volta dentro, mi faccio strada verso la camera da letto tra le bottiglie vuote sul parquet e quelle che somigliano terribilmente alle chiazzette giallastre che Bing graziosamente riversa sui miei vestiti puliti quando non è riuscito a digerire la sua poppata - che amore."
Ti riporto questo lungo pezzo perché sinceramente lo trovo davvero ben riuscito: dapprima ritorna indietro nei ricordi, scavando a fondo, e la cosa mi provoca quella leggera tenerezza che colpirebbe chiunque. E poi, ancora mezzo addormentato, va a cercare Sergio Georgini, mentre ogni sua emozione e ogni suo pensiero di colpo si trasformano in rabbia, e ogni cosa che per quel breve tempo gli ha attraversato la mente gli ricade addosso.
"Non mi accorgo della nota d’isteria che vela la mia voce, né delle mani che stringono un polso e la spalla fino a fare male; tutto cessa quando incrocio il suo sguardo grigio e vago, e il panico e la confusione e la stessa isteria scemano lasciando spazio alla consapevolezza, la voglia di chiudere gli occhi e non essere, non più davanti a quel sorriso che di attraente ormai ha poco o niente. Disteso con le gambe penzoloni sui bordi del materasso, la camicia aperta fino all’ombelico e il capo abbandonato su un lato al centro del letto, Dominic è perfettamente sveglio."
Mi è piaciuto anche questo pezzo, nel quale Matt passa da uno stato di (quasi) calma uno stato isterico delineato dalla voce sicuramente acuta che gli sta uscendo dalla gola, mentre Dom sta disteso e quasi senza coscienza sul letto di quella suite lussuosa cosparsa di bottiglie di vino semi-vuote e di macchie di vomito dipinte sulla moquette.
Davvero, hai fatto il quadro della situazione muovendoti con abilità dentro l'animo contorto di Bellamy a notte fonda con i probabili segni di un sonno arretrato sotto alle palpebre. E' terribilmente realistico, in certi punti va oltre l'etichetta fanfiction-sui-Muse ma si perde nell'introspettivo, quasi ti fossi trovata tu a dover calmare un bambino e a doverti mettere in macchina verso l'hotel dove il tuo migliore amico si è fottuto il cervello - allo stesso modo, catapulti il lettore nei panni di questa specie di padre/cantante/amico, capace di telefonare anche a notte fonda a Tom per calmare la sua ansia e sapere che fine ha fatto quel Dominic dagli amici hipster.
 
La storia si fa più coinvolgente e intrigante, e mi precipiterò presto a leggerne il seguito; forse mi sento partecipe della vita di questi due nonostante abbia letto solo i primi due capitoli, e per questo ho intenzione di scoprire come la porterai avanti. 
 
xxx

Nuovo recensore
24/05/12, ore 13:00
Cap. 1:

"Era sconfitto, ma l’orgoglio bruciava, era debole, ma sempre più forte di me."
Veramente non ci so fare con le recensioni, né con l'interpretazione delle storie, perché finisco sempre per scambiare una cosa per un'altra e aggiungere dettagli che non interessano a nessuno. 
Parti dal presupposto che io sia il tipo di ragazza sentimentale e talvolta noiosa che si affeziona in modo quasi morboso a sconosciuti - e quando questi sconosciuti vengono descritti in questo modo così vero, unico, beh, direi che le possibilità di provocarmi una faccia stile pesce-perso-innamorato siano molto, molto alte.
Ho trovato la tua storia in mezzo a rating di ogni tipo in un giorno abbastanza noioso devo dire, e non sapevo se leggere prima tutto d'un fiato e poi recensire.
Alla fine però come al mio solito ho deciso di dilungarmi e di fermarmi sui particolari in una recensione al primo capitolo, quindi eccomi qui!
E dopo questa breve - inutile, ma dovuta - introduzione, passo direttamente a congratularmi con te per il tuo stile tremendamente elegante e invidiabile da chiunque.
Hai presente la frase "non riesco a staccare gli occhi dallo schermo"? E' andata così, non vorrei sembrarti banale ma nemmeno mi sono posta l'idea di chiudere e mollare la lettura come purtroppo faccio spesso.
Non sono una lettrice in regola, per niente, e almeno la metà delle storie che inizio non le porto alla fine, le lascio sospese e a volte mi coglie la voglia di riprenderle, altre me ne dimentico.
Nel tuo caso devo dire che non ho provato ad abbandonare il dialogo tra Matt e Dom, forse ero troppo attratta dal fascino di entrambi, forse non avevo un motivo valido per chiudere, e ho continuato.
Confesso che il rapporto tra questi due esserini mi attrae nel vero senso della parola, vorrei sempre sapere di più, vorrei trovare proprio la loro vita descritta minuto per minuto - e beh, già questo capitolo mi ha dato una visione d'insieme perfetta, mi sono immersa negli anni '90 alla ricerca di un Matt che viene preso a botte e un Dom che festeggia ubriacandosi dopo la bellissima scena della sua 'famiglia normale' e della sua vita addolcita da piccoli particolari.
E' incredibilmente realistico il loro modo di fare, le loro parole, e una cosa che mi ha colpito e che ho riletto innumerevoli volte sono i discorsi senza fine di Matt, con un inizio appena accennato che dà il via a questo susseguirsi di pensieri, quasi si trattasse di un monologo interiore; questo mi ha fatto pensare che forse Matt si ritrova in Dom - e lo stesso vale per il biondo - perciò gli viene terribilmente naturale lasciarsi andare ai monologhi, quasi nessuno sia in ascolto.
Mi hai fatto vedere questi due ragazzini in modo molto diverso da come li avevo sempre visti: tra loro non c'è solo affetto ma anche libertà, tenerezza, e credo che l'unica cosa a fermarli - fermarli  dall'abbandonarsi - sia l'orgoglio.
Sia quello altezzoso di un Matt incazzato nero e con quindici lividi sulla pelle, sia quello di un Dom ubriaco e invidioso dell'amico. 
Infatti, come sottolinei più volte, Dom ne è geloso, ma anche Matt lo è. Un rapporto ancora più particolare, in cui a legare i due non c'è solo una forte amicizia, ma anche una sorta di rispetto dovuto dall'invidia e dalla paura.
"Matt mi aspettava ai piedi delle scale, appoggiato al muro, gli occhi chiusi. Qualcosa mi diceva che fosse imbarazzato perché non sarebbe riuscito a salirle se non l’avessi aiutato, ma che non voleva ammetterlo a se stesso. Perciò quando mi avvicinai e gli feci passare un braccio attorno alla vita - sottile, sottilissima - per offrirgli un supporto, feci finta di ignorare la smorfia infastidita che gli si dipinse in volto. Ah, di nuovo, l’orgoglio."
Questo pezzo in particolare ha dato vita a tutti questi viaggi mentali di cui ti sto rendendo partecipe - mea culpa.
Poi me li sono immaginati sdraiati sul letto, con la nostalgica voglia di rimanere lì distesi per sempre, vicini da sfiorarsi e sussurrarsi tutta quella serie di parole che raccontano tutto e nulla.
Il tema della droga salta fuori anche se velato, e mi piace molto l'abilità che hai avuto nel tenerlo nascosto dietro alle frasi scoordinate di Matt.
"Matt mi cinse con un braccio, stringendo forte, poi le sue labbra spaccate erano contro la mia tempia, fredde e ruvide. In quel momento avrei potuto dirgli di tutto, con la scusa di essere ubriaco e stanco morto, avrei potuto scostargli quella stupida ciocca di capelli dal viso, soffiargli sul naso, avrei potuto fargli il solletico fino a quando avesse implorato pietà, o dirgli che era il mio migliore amico e che mi faceva paura e che volevo baciarlo e che gli volevo bene e che volevo picchiarlo perché doveva smetterla di non pensare, doveva smetterla con quella cazzo d’erba, doveva smetterla con quel gruppo di sfigati del Pier, doveva -"
Sarà che poi mi sono messa ad ascoltare Meds in continuazione, ad un volume improponibile, mentre insieme a Molko canticchiavo sottovoce le parole della canzone. E' come se il testo e questo capitolo seguissero la stessa strada senza sfiorarsi, non so se capisci che intendo.
L'idea del titolo 'Neve' è geniale, perché alla fin fine il tema dominante è questo, è da lì che Matt e Dom si ritrovano pieni di macchie e cicatrici a parlare per la notte intera. Ed è anche il motivo per cui Dom si ritrova dopo anni seduto in un appartamento semi-nudo con un casino in testa.
"Non so con quale sicurezza riuscissi a dirlo all'epoca, neanche lo conoscevo da molto, in fin dei conti, ma quel ragazzino problematico con gli occhi di porcellana e la famiglia in fumo mi aveva aperto un varco, nel cuore, nello sterno, nel cervello, io non so - che nessun altro riusciva a colmare con la propria presenza."
Questa parte invece mi riporta indietro al passato di Matt, alla sua famiglia in fumo e ai suoi occhi di porcellana - e queste due cose penso basterebbero a chiunque per capire il ragazzo.
Amo poi il vuoto che Dom sente dentro, un vuoto che solo Matt riesce a riempire, e ancora qui mi stupisco per questa specie di Belldom in cui non vi è quasi contatto fisico, ma una grande attrazione che non viene soddisfatta se non dallo sfiorarsi di una fronte sull'altra.
"Provai un moto di tenerezza, sentendomi in parte responsabile per lui - era come se avessi fatto un voto, quella sera, quando lo avevo sentito arrancare e balbettare nel suo discorso sullo specchio; tutto il mio mondo si ritrovò concentrato su quelle labbra minuscole e screpolate, sulle quali giaceva la richiesta muta di aiuto, l’invito e la negazione. Mi avvicinai, facendo poggiare la mia fronte alla sua, ridacchiando quando lo sentii fare lo stesso."
Quella storia dello specchio, poi, la conoscevo anch'io, e mi ha sempre affascinato; sei stata brava a incastrarla nel dialogo senza cadere nel banale né diventando pesante.
Da quei due ragazzini che si scambiano parole innocue si passa a un presente che mai mi sarei immaginata, dove quello che si ritrova a chiedere un aiuto è Dom e non più Matt.
Vi è una lieve inversione di ruoli, forse non voluta, ma che io ho notato.
E poi l'ultimo pezzo che hai scritto, quello in cui presente e passato si mischiano confondendo le idee di questo Dom-mezzo-suonato, mi è piaciuto moltissimo, così come tutti gli altri; il tuo stile e il tuo modo di scrivere aggiungendo un inciso è particolare e proprio per questo mi piace.
Non trovavo le parole giuste per recensire all'inizio, poi sono partita per la tangente inseguendo un punto non ben definito e magari riempiendoti anche di stronzate che mi rifiuto di rileggere.
Mi getto a capofitto nel secondo capitolo.
Giusto ancora due cose volevo precisare: l'hai scritto con cura, e si vede, e credo sia qualcosa di prezioso, un altro motivo per cui l'apprezzo. Il titoletto all'inizio con le parole di Meds fa venir voglia di mettere su la canzone e ascoltarla, almeno per me che sono una fissata spaventosa e metto musica e scrittura insieme in qualsiasi situazione. La lettura è coinvolgente e scorrevole, ma credo di averlo già detto.
Penso tu sia davvero brava, brava, brava, la tua storia spicca per i personaggi sciolti e resi proprio 'umani' attraverso poche parole.
Ci sono sicuramente dei punti lasciati in sospeso che penso approfondirai negli altri capitoli che ora vado a recensire, giusto perché sono una persona carina e gentile (nah) e la tua storia mi ha coinvolto emotivamente e non credo ti libererai di me - il che sembra più una minaccia.
 
Non solo scrivere è una cosa che a parer mio sai fare proprio bene, ma riesci anche a trasmettere emozioni, quasi avessi vissuto quei momenti precisi e volessi farci partecipi.
 
xxx

Recensore Master
26/04/12, ore 20:11
Cap. 5:

Avresti già avuto la tua recensione se il mio collegamento wi fi si fosse degnato di funzionare come si deve senza cancellarmi quello che scrivo.

Signorina.... questo capitolo mi ha sorpreso.
Ho subito empatizzato con Kate che da vera signora evita la castrazione con la pinzatrice (mi hai dato un'idea.*pensa alla zenith fucsia che conserva dalla prima superiore come un cimelio* al suo fidanzato, mollandolo totalemnte impastato sul divano di casa
L'inizio con la corsa all'areoporto dove Matt fa pena pure ai vigili (è tutto dire), ti porta a pensare che quell'uomo forse dei sentimenti ce li ha e vederlo a leggere nel parco mi ha strappato più di un sorriso.
Ma poi entra in scena il compagno di bigiate *Dom la lavtrice ma suvvià chi se la beve!!* e le cose cambiano immediatamente.
La scena a casa di Dom con confessioni annesse e una dose di BellDom che c'è non c'è, c'è anche troppo sembrava vera!!

E poi...ci hai fregati sul finale trascinandoci nell'Angst più nero!!
Matt dai non si fa prima fai l'ometto pentito tutto areporti e famiglia e poi ti porti in bagno la grupie mezzo fatto e ubrico!! Non me lo aspettavo confesso!!
Quello che succede in bagno è incommentabile, così come la tua bravura nel descrivere il rapporto tra quei due.
Ti dico solo che Dom mi ha fatto tantissima tenerezza e Il suo chitarrista mi ha stupito per la prontezza d'animo con cui è uscito dalla situazione spinosa.*per dirla in modo elegante*

Sei troppo brava ragazza hai un modo di scrivere che coinvolge e trascina

Quindi aspetto il capitolo nuovo

Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Roby
 

Recensore Master
26/04/12, ore 15:07
Cap. 5:

Ti odio. Mi ha abbindolata con la favoletta della Corsa d'Amore all'aeroporto ed io già mi aspettavo un meraviglioso capitolo tutto dolcezze tenerose. Senza alcuna ragione, peraltro. Lo stronzo viene - giustamente - abbandonato a casa da solo e pensa bene di andare a rintanarsi sotto la gonna del suo batterista.
La merda somma.
Cmq, i miei tenerosi sogni d'amore si sono infranti bruscamente contro il finale. Sono estasiata - e disgustata - dal tuo Matthew. Dalla sua disinvolta capacità di sorvolare su qualsiasi problema per precipitarsi in altri anche peggiori e dalla sua prontezza di spirito davanti alle difficoltà delle vita.
Adesso prenderà a calci Dom finchè rinsavisce?
La scena finale è magistrale, ma credo che ripeterò "La lavatrice" nella mia testa altre sei o settecento volte, gustandomi l'immagine di un Dominic colto a bigiare la scuola. Dalla merda somma. Che bigia tanto quanto.
Le canne fanno male alla vostra età. Siete vecchi.
MEM

Recensore Junior
25/04/12, ore 21:29
Cap. 5:

Punto primo: è un tale piacere leggere questa storia che ogni volta, a fine capitolo, rimango imbambolata davanti allo schermo persa tra domande deliranti e dubbi euforici.
Ciò capita raramente e ancor più raramente capita che lo trovi piacevole. Pertanto complimenti.

Punto secondo: esiste una caterva inenarrabile di ragioni per cui mi sono innamorata di questo capitolo. L'ho detto già anche per gli altri sicché l'originalità non è il mio forte.

Due su tutte: la scena di Matt al parco con gli occhiali da sole più dissociato che non si può *la pioggia londinese sob sob* e Matt e Dom che si aiutano reciprocamente in stile "it's lucky(?) for you that we're friends".

Capitolo scorrevole, originale, ironico.

Kate wins as usual e, comunque, Chris e Tom stanno ancora aspettando quei due agli Studios *poveretti*

Aspetto il capitolo numero sei con impazienza.

xxx

p.s. Matt che si strafoga di brownies ha tutta la mia stima
(Recensione modificata il 25/04/2012 - 09:31 pm)

Recensore Junior
25/04/12, ore 01:04
Cap. 5:

Innanzitutto volevo chiederti come fai a sapere che Kate ha mandato Matt a dormire sul divano (TROLOLOLOL)
Poi: leggo la prima parte del capitolo e sorrido, tu sai perchè, e rido, perchè il modo in cui dai forma ai pensieri di Mecchu è sempre intelligentemente agrodolce, e un po' mi commuovo perchè GLIELO DEVI FAR SALUTARE, IL BAMBINO!!!
*ehm*
Poi mi pitturo la scena di Mecchu al parco, e me la vedo benissimo (anche qui sai perché) e poi ci scommetto il mio Muller con i cubetti di cioccolato che si sentiranno al telefono e YAY!, mi immergo nella famigliarità complicata che tu dipingi così bene. Indi sghignazzo abbondantemente sull'arredamento del leopardo e sull'impasto di brownie che è diventata la bocca del sorcio (Mecchu, come ti capisco. Io una volta ho ingaggiato una lotta assassina con un gelato al brownie e poi ho salutato un tizio che Dio mi vergogno ancora-MA QUESTA E' UN'ALTRA STORIA); poi mannaggia a te mannaggia precipito nell'angst. Ed è tutto inquietantemente plausibile, per niente forzato, sebbene sia inatteso - non mi aspettavo quella chiarificazione da parte di Matt sul suo rapporto con Dom, non mi aspettavo quella mangiarane infida di Cécile, non mi aspettavo quello che è venuto dopo. Non mi aspettavo Dom che urla in francese quello che posso immaginare e che tenta di tenere fuori Matt, non mi aspettavo il sangue freddo di quest'ultimo quando si è trattato di uscire da quella situazione di merda. Non mi aspettavo neanche QUELLA canzone di Tim Buckley - non mi aspettavo una bega, insomma, e mi è piaciuto tutto. Tanto. Perchè mi è salita l'ansia e già avevo letto qualcosa  e davvero poche cose riescono a farmi questo effetto.
Il resto lo sai. Pane, amore e fantasia (e Led Zeppole).
Ci vediamo in Stalla, sore'. <3

Nuovo recensore
24/04/12, ore 22:50
Cap. 5:

A questo punto c'è poco da dire. Posso ribadire quanto vado matta per il tuo stile così veloce ed efficacissimo e il tuo modo perfetto di rendere ogni situazione reale, credibile e allo stesso tempo fantastica. Riesci addirittura a farmi provare pena per quella povera donna di Kate quando in realtà dovrei trovarla insopportabile, non per il fatto che sia la compagna di Max Bellamy piuttosto perché qualche giorno fa ho avuto la malsana idea di vedermi "Nine" (solo per quei 2 minuti di sacrosanta recitazione di Mastandrea *il pubblico si guarda intorno chiedendo delucidazioni sull'identità di tale attore*)  quindi, feticismo per attori sconosciuti a parte, sono 72 ore che la Hudson mi canta "Contini, cinema italiano" nelle orecchie causandomi eritemi cutanei sparsi piuttosto fastidiosi.

Ti sono davvero grata per questa storia che ogni volta che leggo mi trascina fra i cupi e tragicomici scenari di vita Musiana, incollandomi allo schermo del PC e facendomi dimenticare per qualche minuto il tragicomico scenario della mia esistenza (è l'influenza che mi fa fare simili ammissioni, non spaventarti troppo D:).

Il mio spirito da crocerossina in questo capitolo non sapeva se prodarsi per la salute psichica di Panzamy o per il povero gattopardo tossico ma tralasciando anche questo ti rendo partecipe di quanto abbia  gradito la frase a là Wicked, gli anni Duemila, la ciccia e gli occhiali di Bells, il volo per Dubai, l'arredamento obbrobrioso di Dommeh, Dommeh stesso e anche il miagolio di Molko che mi mugola "baby, did you forget to take your meds?" in testa tutte le volte che leggo il titolo di questo capolavoro che ho anche provveduto a stampare.


Ecco tutto, cara mia x)

Recensore Junior
25/03/12, ore 22:03
Cap. 4:

Questo capitolo è sadico, perverso, a tratti bastardo, pungente e dolce. Insomma è un grande capitolo dall'inizio (la complicità di Matt e Kate e il sesso sulle scale) alla fine (la cronaca della quasi-morte di Dom per avvelenamento).

Nel mezzo sono morta dalle risate per cose come il fornetto in fiamme, il 3x2 al Sainsbury, il turbante con le perline e “Sciò, andate a giocare a badminton o qualsiasi cosa facciate voi inglesi nel vostro tempo libero a parte bere tè crogiolandovi nella convinzione di avere un senso dell’umorismo eccezionale!”.

Bing: mefitica creatura marchiata fin dalla nascita per essere un Bellamy, ma tenero fagottino *assume un'espressione molto creepy pensando alle ultime foto*

Chris e Kelly ç_ç

Matt e Dom insieme vicino alla tazza del cesso: romanticismo sconfinato e tanta tenerezza. I know, I'm weird.

Ogni volta che sentirò parlare di ipersensibilità di I tipo aka allergie (es. durante il prox esame) avrò in mente tale scena. Btw non vedo l'ora di leggere il prox capitolo.

xxx
(Recensione modificata il 25/03/2012 - 11:00 pm)

Recensore Veterano
22/03/12, ore 18:24
Cap. 4:

Riuscire a concordare perfettamente lyrics dei Radiohead con una ff sui Muse è qualcosa che può riuscire solo a te. E io per questo ti stimo molto, : *
Ho fatto molta fatica prima di cominciare ad apprezzare realmente il capitolo; devi ammetterlo, l'inizio è qualcosa di traumatico per una persona come me che sì, sopporta Kate, però anche se non la vede tubare zuccherosamente con Matt sta bene lo stesso >.<
Quando il topo pensa che lei sia "la sua vita", m'è venuto proprio un conato -anche se so che, almeno attualmente, è così. Ripugnante ma vero, lol (tanto so che anche tu mentre lo scrivevi te la stavi ghignando, tro*a.)
Quando i due messaggiano mi hanno ricordato in qualche modo il tuo modo di messaggiare. Intendo i tuoi messaggi amichevolmente minacciosi e violenti, esattamente come quelli di Meff -il quale non fa xx a Dom, eh? Chissà perché -> sexual tension u.ù
 
Le dita sul collo. Da questo preciso sintagma io ho cominciato a svegliarmi e a riconoscere il tuo genio, non quella stupida narratrice che ha scritto la prima metà del capitolo. Giuro che quando gli stringe la mano sulla nuca e rimangono in silenzio io ho temuto il peggio. ("Ha voglia di scappare e allo stesso tempo di rimanere così per sempre" è la frase più bella, sappilo) Avrei aiutato Dom a prendere a calci la sdraio quando Chris, signora e Kate interrompono il momento con le loro stronzate.
 
Matt furioso. Oh, mi piace, pollice in su per la sua reazione! (mentre leggevo ormai ero tipo tifosa su di giri allo stadio XD)
La paura per la salute di Dom (come l'ho trovato piccolo mentre stava male e vomitava! Altro che Bing) mi ha permesso comunque di adorare la prontezza di Matteo, il suo modo di comportarsi a metà tra un dottore e il più dolce dei migliori amici ** -e, dico, il momento in cui a Dom sfugge "Matty" mi ha trasmesso in pieno la gravità della situazione e il fatto che in tale gravità escano questi, come dire, soprannomi segreti. 
 
"La verità, constata il cantante, è che Dom sta male - e non solo per uno stupido pezzo di torta di mele": ci sei arrivato, alla fine. Meglio tardi che mai!
"l'istinto gli dice di scostare la schiena dalle piastrelle e andare ad abbracciarlo, incurante del puzzo di vomito che male s'armonizza con l'aroma pungente del suo dopobarba.": seguire l'istinto a volte è la cosa migliore che un essere umano possa fare, sai? Se no poi devi fare i conti con tutti i rimorsucci che restano e scrivi canzoni da frustrato. Ah, ps, scusa se cito direttamente, ma volevo rivolgermi a Matt, devo dirgliele io queste cose se non nessun altro lo fa.
Apprezzo le scuse finali -quelle riferite a... beh, sei tu la scrittrice, sai che intendo. Sono state davvero una batosta, qualcosa che, in qualche modo, aspettavo anche io.
 
Quel sempre alla fine mi sorprende un po' da parte tua. L'avessi messo da un altra parte, te lo avrei contestato (più che altro perché non c'azzecca col resto), ma, forse, data tutta quella confusione mista a paura e resti di incazzatura, ci sta. Concediamogliela qualche parolona a questi due poveri cristi, di tanto in tanto! Un po' come è piacevole la tua scelta di scrivere di quel collo toccato che ritorna, insieme a, nella mia mente e magari anche nella tua, la foto di loro due in Russia davanti a quel palazzone, sorridenti.
 
 
Tu lo sai che Meds sta uscendo proprio bene. Ci tengo a ricordartelo.
*batte le mani*
alla prossima, non tardare.
<3

Recensore Master
19/03/12, ore 22:13
Cap. 4:

Kate è figa e basta!! Come potrebbe non esserlo una che ha fatto tutto quello che ha fatto lei!! *ride*
(No Roby ma ti senti quando parli)
Devo dire che quando ho visto che avevi aggiornato, ho aperto il capitolo con l'ansia del tipo "Oddio e ora cosa succederà????)
Allora devi sapere che mentre leggevo il primo pezzo è arrivato il mio capo e dico...non si fa, non si arriva mentre Matt e Kate stanno trombando (si possono usare questi termini in una recensione). Quindi ho dovuto mollare lì tutto sul più bello Kate Eugenio e quant'altro.
Andiamo all'immagine dolcissima di Dom con Bing (amoreee che come condanna si chiama Bellamy)
Mi ha ricordato un passaggio di Fuori dal Mondo dove Glen Rowe raccontava di aver trovato dolcissimo Dom con suo figlio in braccio.
Chris è un po' perfido sul serio, quel benedetto ragazzo non ha mangiato, ma l'hanno davvero tartassato senza pietà.
Poi sul finale mi hai trasformato Kate dalla creatura più incantevole del mondo alla strega di Biancaneve!! LOL!!
Ora tu sei bravissima come al solito (stringe la mano e abbraccia con stima affetto )
Ironica, sarcastica, non fai sconti nulla a nessuno, facendo disegni realistici proprio come quelli che fai con la matita.
Questa storia sicuramente merita!!

Abbraccia fortissimo

Aaaah tutte noi ficwriters odiamo il povero batterista, ma se lui leggesse quello che scriviamo di lui ci odierebbe a morte!!


Rabbraccia e stritola

Recensore Junior
19/03/12, ore 20:03
Cap. 4:

QUANTO TI QUORO TU NEANCHE LO SAI. NO TI GIURO CHE NON LO SAI. NON LO SAI TI GIURO.
Basta. Sei bravissima. Bravissimissima. Bravissimissimissima. Devo smetterla di inventarmi superlativi assoluti.
SENTI. Questa cosa è di una tenerezza che io boh. Bing è un amore, U.N.A.M.O.R.E.
Kate... ok, lo ammetto, mi sta simpatica qui. SOLO QUI.
Eugenio è il pezzo meglio di tutta la storia, sia chiaro.
Mi hai quasi ammazzato Dom. DOM. Ammazzato. Quasi!
Matt e Dom sono due inglesi stupendi. Tutti gli inglesi sono stupendi. Sopratutto Matt e Dom. (E David Tennant.)
Yorke no però.
STO IMPAZZENDO. AMO ALLA FOLLIA QUESTA STORIA, NON HAI IDEA. Sei davvero bravabravabrava (è l'ultimo, giuro)
E ti quoro, davvero tantissimo (questo esiste!).
Magari per il 4 non aspettare altri due mesi, se puoi.
Allons-y, mi dileguo.
Ti quoro a lot.

Piuma_

Recensore Master
13/01/12, ore 10:48
Cap. 3:

Quando pubblichi fai attenzione all'impaginazione o la prossima volta ti mordo un polpaccio.
Detto questo.
Sono rimasta stranita dall'incipit perchè non capivo. Avevo mollato Matt indeciso se assassinare Dom - con la mia approvazione - o stuprarlo - senza la mia approvazione. Lo ritrovo che gli sbava addosso dormendo nel suo stesso letto in un modo molto tenero ma che a me avrebbe instillato manie omicide. E quindi comprendo che Dom abbia cominciato a bestemmiare appena sveglio.
Che nella testa del tuo batterista - perchè prima dell'alba sono vostri tutti quanti, eh - ci sia tanta di quella confusione che al confronto i processi mentali del tuo cantante sono lineari come un'equazione è un dato di fatto incontestabile. Che al posto suo io avrei schienato Matt e gli avrei infilato la lingua in bocca - perchè cazzo, va bene essere tonti, ma TU non sei TONTO, quindi fanculo! nel mio letto non ti ci infili! - è una cosa che non ripeterò mai più ad alta voce. E' comunque limitata esclusivamente al contesto.
Matt non è così merdaccia. Non fosse che - STRONZO! - lo sa e ci sta girando attorno con una nonchalance invidiabile. Lo invita anche a cena a casa, così può fare "glugluglu" al bambino - facciamo sempre versi da tacchini ai bambini piccoli noi...adulti - io, per dire, ne approfitterei per piantargli venti centimetri di lama da arrosto nella schiena...
Insomma, sei brava. Sto parlando con i personaggi, quindi sei brava. Per cui ho anche molto poco da dirti se non fangirlare. Spostati che altrimenti Matt e Dom non riescono a vedermi mentre li insulto.
...e comunque rispettate le distanze di sicurezza, grazie. NOFANSERVICE!
MEM

Recensore Junior
11/01/12, ore 02:48
Cap. 3:

L'HA INVITATO A CENA. L'HA INVITATO A CENA PERCHE' GIOCHI A BUBUSETTETE CON SUO FIGLIO.
*si tira i capelli*
Tu non puoi farmi leggere i capitoli fino a un certo punto e poi pubblicarli con una fine così. Finisce che io sclero - 'na montagna di tensione fino alle ultime dieci righe, una frase bellissima in cui eravamo tutti là a dire "daidaidai Dom che ce la fai" e poi il sorcio gli dà i baci sugli occhi (io ti odio ç_ç) e se ne va, scroccandogli pure la sigaretta. Che magari era anche l'ultima.
Pensa tu: pacchetto vuoto e un letto con le lenzuola coperte di cocaina. Uno si ammazza, come minimo.
La cosa che mi è piaciuta di più di questo capitolo è che si riesce distintamente a percepire il casino che Dom ha in testa. La scrittura dà perfettamente quell'idea. E le loro interazioni sono così emotivamente caotiche da lasciarti perennemente con un senso di incompletezza, con la voglia di vedere come si risolverà (se si risolverà) (eddai, dai che si risolve) (...vero?).
Mi piace questa storia. Period. E non dirò altro perchè vedo che hai già ricominciato a menartela su quanto tu scriva orrendamente male - se vuoi che soddisfi il tuo ego, cucinami l'incucinabile e ti sommergerò di complimenti e idolatria <3
(Qua se scherza, eh. Sei brava, imbecille).