(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Segnalo questa storia per l'inserimento nelle storie scelte del sito per diversi motivi che mi hanno colpito sin da subito, nonostante io non sia un'amante del genere.
E' indubbio che Emily Alexandre sia capace di destreggiarsi tra diversi generi e diverse epoche, mondi Conosciuti e Oltremare e diverse situazioni e trame più o meno complesse.
Anche in questo caso si dimostra all'altezza delle aspettative, scrivendo un fantasy che poco ha da invidiare a quelli che si trovano in libreria. L'attenzione per i dettagli - le Penisole, i popoli, le lingue, la religione, la politica sono tutti aspetti curati in modo quasi maniacale; Emily inventa un mondo nuovo, il Mondo Conosciuto, in un modo tale da farci credere di conoscerlo realmente come se fosse il nostro, come se non ci fosse niente di strano in quello di cui parla. Questo credo sia un punto di forza invidiabile, accompagnato da uno stile perfetto per il contesto e il genere in cui ha deciso di ambientare la storia.
"Il mondo era pieno di odori, lui lo sapeva bene. Il Mondo Oltremare profumava di argilla, sabbia e sudore, di popoli nomadi, di spezie e di sesso; abitato da mercanti di ogni sorta, da uomini e donne privi di freni inibitori, gli era familiare ed estraneo al tempo stesso. Pur avendoci trascorso più della metà della sua vita, il Mondo Oltremare non sarebbe mai stato casa sua.
Ricordava chiaramente, benché alcuni non li sentisse da molti anni, gli odori caratteristici delle Penisole. Sabbia cotta dal sole, soffocante e intensa, così diversa da quella bagnata dalle acque salate: la Penisola Gialla e la Penisola Blu condividevano l’elemento base, ma avevano odori profondamente diversi. Non vi era altro che sabbia, nella prima, rossa o oro a seconda della zona; nella seconda, invece, a quell’odore si sovrapponeva quello delle rocce.
Anche le rocce, però, assumevano sfumature d’odori diverse da lì alla Penisola Arancio, dove erano secche, intervallate solo raramente dalle poche piante che riuscivano a crescere in quei luoghi.
Ricordava, poi, l’odore delizioso e allegro della Penisola Rossa, lascivo e fruttato, o quello più severo e fiorito della Penisola Viola."
Nonostante i pochi capitoli, già possiamo notare l'originalità della trama e gli intrecci ben costruiti che si svolgono al suo interno. Il punto focale della storia è quello che le da il titolo, la Tavola degli Elementi, oggetto misterioso di cui è entrato in possesso il sovrano della Penisola Verde nel prologo. Già da qui, l'attenzione del lettore viene catalizzata con maestria sulle vicende d quello che sarà il Tiranno.
Il capitolo successivo è ambientato anni dopo, alla scuola di Imneas, in cui ci vengono presentati i protagonisti principali: otto ragazzi che vivono la loro vita apparentemente in tranquillità, legati da un'amicizia molto forte, ognuno con i propri interessi e i propri problemi legati chi più o chi meno alle vicende del Tiranno e al futuro che dovranno affrontare fuori dalla scuola. Si parla sin da subito di Eroi che dovranno recuperare la Tavola e di un'altra persona, un parente del Tiranno, unica in grado di ucciderlo. A questi otto personaggi se ne aggiunge un altro, scontroso e asociale, che però accetta il suo ruolo insieme agli altri.
I tre Eroi sono pronti a partire per il loro difficoltoso viaggio alla fine della scuola, supportati dai loro amici, ben decisi ad accompagnarli e non lasciarli soli in balia di un futuro incerto e pericoloso. A questo punto della storia, il viaggio ancora non ha avuto inizio - anche se forse non è esatto dire così, perché il viaggio di ogni personaggio sembra iniziato nell'esatto momento in cui ha preso atto del proprio destino - ma già da ora si può capire che sarà avvincente e pieno di sorprese: nemici,amici, nascite di nuovi legami, guerre da combattere, ricerche da intraprendere e vite da salvare.
"Non avrebbe mai dimenticato, finché avesse avuto vita, i volti di quelle cinque persone che la stavano guardando: Aisling, Kiara e Cadan le stavano sorridendo, Bran la stava guardando nervoso e Lance la osservava con un’espressione che sembrava di curiosità.
Per quanto diverse fossero le reazioni, il cuore della ragazza si sciolse di sollievo nel non trovare accusa e orrore. L’avrebbero accettata anche con quel fardello sulle spalle e, forse, prima o poi si sarebbe accettata anche lei.
Poi il silenzio fu spezzato e tutti iniziarono a parlarle nello stesso istante, con parole di conforto e di affetto, ma tutto era troppo e di nuovo fece un passo indietro, senza riuscire a sopportare quel caos nella confusione che già esisteva nella sua vita.
Fu l’ultima persona che si sarebbe aspettata a correre in suo soccorso, imponendo il silenzio: Nimue si voltò verso Lance, che sembrava persino più serio di quanto non fosse di solito.
-Io non ti conosco, ma se gli altri Eroi si fidano di te, allora mi fido anche io. Le tue origini non cambiano nulla. Noi abbiamo un compito, tu ne hai un altro: li porteremo a compimento insieme."
I personaggi sono assolutamente credibili e molto umani, ben caratterizzati. Sono tanti e difficili da gestire, sicuramente, perché tutti diversi l'uno dall'altro e molto più complessi di tanti altri, ma Emily riesce a giostrarsi tra essi con una semplicità disarmante. Agiscono tutti in una propria dimensione ben precisa, hanno i loro caratteri e nessuno di loro è in assoluto in un certo modo: sono pieni di sfaccettature, di punti di forza e debolezze; vivono in una situazione difficile e ben comprendono a cosa andranno incontro, alle tentazioni, alle paure e alle certezze che crolleranno durante un viaggio che inevitabilmente cambierà ognuno di loro, in un modo o nell'altro.
Non solo i nove protagonisti sono il centro focale della storia, ma anche quelli di contorno; La Tavola si presenta come una storia corale meravigliosamente pensata e realizzata dal punto di vista dei personaggi, ch sono tantissimi. Nonostante questo nessuno di loro è lasciato al caso, sono tutti descritti benissimo nel loro ruolo e nella loro psicologia. Forse, dal punto di vista psicologico, questi sono quelli che le sono meglio riusciti tra i tanti di cui ha scritto, proprio perché riesce a entrare nelle loro emozioni in modo diverso e più profondo. Sviscera le paure e le emozioni di ognuno in modo diretto e intenso, in qualsiasi momento. Già in loro poi si possono vedere i segni di un cambiamento e di un'evoluzione che immagino avverrà, pensando a quello a cui andranno incontro e alle esperienze che vivranno.
"-Fino alla scorsa settimana vi avrei detto che mi sarebbe mancato tutto, dal profumo di libertà a voi. Adesso... Adesso so che sono libera, adesso so che sono con voi, qualsiasi cosa accada. Ma mi mancherà Nimue dè Blaez. Sarà sempre dentro di me, ovviamente, ma che lo voglia o meno questa guerra la combatterò come Nimue di Belatucadros, perché è quel sangue che mi darà la possibilità di vincerla, alla fine. Quella parte di me, la più ingenua, quella che sapeva chi era ed era lieta di esserlo, beh, mi mancherà... Tanto.
-Vorrei dirti che sarà sempre lì, tesoro,- sussurrò Aisling, –Ma temo che alla fine nessuno di noi sarà la stessa persona che era. Che è, oggi. Quando metteremo piede su quella nave tutto cambierà, noi per primi."
Un altro aspetto importante della storia è la presenza di molteplici temi da cui Emily prende molti spunti per il futuro sviluppo della trama.
La libertà e la lotta continua tra bene e male, proprio per il raggiungimento di una libertà che è stata tolta agli abitanti del Mondo Conosciuto da un Tiranno spietato e ingiusto; la religione, a cui diversi personaggi sono particolarmente legati; i legami personali, che sono importantissimi, sia nell'amicizia descritta magnificamente tra gli otto ragazzi di Imneas, sia tra le relazioni che si stanno intrecciando - Regan e Enomaus sono un chiaro esempio, così come la situazione tra Bran e Nimue.
In conclusione, questa storia la considero veramente meritevole: non c'è niente di scontato né di lasciato al caso, tutto è ben calibrato e ben giostrato in un'ottica rivolta al futuro dei personaggi. E' molto intrigante e ben scritta, lascia il lettore con la curiosità e la voglia di leggerne di più, il prima possibile.
Per questi motivi credo veramente La Tavola dovrebbe entrare nelle storie scelte.
Grazie per l'attenzione. |