[Stefan/Katherine - school!AU]
"Professore?”
"...Katherine” sospirò Stefan chiudendo la valigetta e guardando la ragazza in un buffo misto di rimprovero e divertimento.
La sua miglior allieva era l'unica rimasta in aula, la schiena appoggiata alla porta e una smorfia furba sul viso.
"Non vai a casa? Sei ufficialmente in vacanza. Libera”
"Volevo salutarla come si deve. Non ci vedremo per un bel po'...” sbuffò, mettendo il broncio.
"Sono solo un paio di settimane” le ricordò lui, incrociando le braccia sul petto.
"Sopravviverai”
"Ma lei mi mancherà lo stesso, professore” azzardò Katherine languida, giocherellando con una ciocca di capelli.
Si fece più vicina, ancheggiando, e con un agile saltello si sedette sulla cattedra, rilassata.

[Stefan/Katherine]
Dicono che al fato non si può sfuggire, e Katherine, che non ha fatto altro che provarci, dovrebbe capirlo e infine arrendersi, ma c'è la variabile che cambia ogni cosa: Stefan – che non era nei piani, che entra nella sua vita e ci rimane, legato a doppio filo nei modi più giusti e in quelli più sbagliati - e allora Katherine comincia a pensare che sia lui, semplicemente, il proprio destino.

[1864!Stefan/Katherine]
"E così volete diventare un medico”
Katherine si muoveva leggiadra nella stanza, ora sfogliando distrattamente uno dei pesanti volumi sulla scrivania, ora osservando con vivo interesse gli oggetti che ornavano gli scaffali.
"È il mio sogno, sì” annuì Stefan, che seguiva ogni movimento a qualche passo di distanza.
Sua madre era morta di un malore improvviso quando lui aveva pochi anni, e da quel momento il ragazzo aveva deciso che salvare vite umane sarebbe stata la sua strada.
Quella camera, che in origine era la libreria della stessa signora Salvatore, era stata adibita a studio personale di Stefan, e ora traboccava di libri di anatomia, nonché di una vasta strumentazione medica e scientifica.

[Stefan/Katherine - post 2x22]
Il sangue, copioso e scuro, gli cola dalle labbra.
Gli macchia mani, vestiti e coscienza.
Gli tinge lo sguardo di una furia mostruosa.
Katherine segue con aria assente i movimenti animaleschi di Stefan, la foga insaziabile con cui lacera a brandelli corpi che hanno ormai perso qualunque sembianza umana.

[Stefan/Katherine - what if..? 2x11]
“Sai di volermi” sussurra al suo orecchio, come a confidargli un segreto sporco, e la sua voce, – la forma identica, ma l'essenza così distante dalla loro copia umana – riportano Stefan indietro di centoquarantacinque anni, quasi sotto l'influsso di un incantesimo oscuro e bellissimo.
(“Sei tornato per innamorarti di nuovo di me, non è così?”)
Se l'ossessione avesse un profumo, sarebbe quello di Katherine.