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Autore: Empress    19/04/2004    0 recensioni
"Nella Notte dei Tempi è stato scritto; al Tempo dell'Accordo è stato letto; nei Tempi più Bui si è avverato." "... solo Lui può decidere per l'eterno buio o per l'eterna luce..." E' il quinto anno per Harry, Ron ed Hermione ma bisogna stare attenti e tenere gli occhi aperti perché il nemico colpisce dove non ti aspetti, o meglio, è qualcosa che non ti aspetti... e si prospetta più duro, più complicato ed è difficile tenere fuori i sentimenti e rimanere a mente lucida…e il passato… la cosa più dolorosa… tenta inesorabilmente di avvolgerti tra le sue spire…e la tentazione di mollare tutto è, forse, troppo forte…
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo settimo: Il canto

Nei giorni successivi Harry, Ron ed Hermione scrissero una lettera a Sirius per parlargli dei loro dubbi sulla nuova arrivata e anche per sapere informazioni su quello che stava facendo Voldemort. In effetti, anche se l’Oscuro Signore era risorto da già tre mesi buoni, non aveva ancora fatto niente; almeno apparentemente, s’intende. Il trio, ogni giorno aveva guardato attentamente "La gazzetta del profeta" ma non vi avevano trovato nulla che parlasse di attentati a maghi di origine babbana o a babbanofili. Hermione aveva anche chiesto ai suoi genitori di scriverle se ci fossero state morti sospetti nel mondo babbano e i signori Granger promisero di farlo ma fino ad ora, a parte le solite morti, non era avvenuto nulla di particolare. Tutti e tre sapevano bene che Voldemort stava già progettando di riconquistare il potere sull’isola per poi espanderlo all’intero mondo ma sembrava che stesse aspettando qualcosa. Forse, come ipotizzò Hermione in una delle tante camminate nel parco che facevano per non essere troppo disturbati" Dato che quell’idiota di Caramell non crede alla risurrezione di Voi-Sapete-Chi, probabilmente quest’ultimo sta agendo in modo da non creare troppa confusione, forse sta portando dalla sua parte altre persone e sta progettando come liberare i suoi fedeli ad Azkaban e farsi seguire anche dai dissenatori e dai giganti." Certamente era la teoria più probabile.

In ogni caso, ripensando alla loro amica, nonostante immaginassero che Lupin non sapesse molto più di loro riguardo a Roberta, avevano deciso di chiedergli informazioni sulla ragazza. Egli, aveva detto ai tre che sapeva soltanto che la giovane strega era molto potente perché Silente, durante una riunione, l’aveva comunicato a tutti gli insegnanti senza spiegarne il motivo. Per il resto, anche lui non sapeva nulla ed era all’oscuro di tutto.

Intanto, Roberta si rivelò un’ottima alunna: solo Hermione riusciva a stare al suo ritmo, tranquillamente. Era anche diventata amica di una buona parte della scolaresca. Molti la consideravano una alunna-insegnante, perché era giovane come loro e capiva abbastanza bene i loro problemi ma era come se avesse l’esperienza di un’adulta e perciò li sapeva consigliare per il meglio. Infine Roberta s’incontrava spesso con i tre grifondoro ai quali ,nonstante tutto, stava molto simpatica; ma passava molto tempo anche con Draco Malfoy cosa che di certo non faceva piacere a Harry & Co. Questi avevano cercato di avvertirla sul conto del biondino, come quel pomeriggio al parco, ma non era servito a molto. Ogni volta che loro cercavano di parlagli di come, secondo loro, era Draco lei diceva che con lui stava bene e che non aveva problemi e così, piano piano, incominciarono a non " rimproverarla" su questa amicizia. Soprattutto da quando un pomeriggio, mentre camminavano nel parco, videro i due camminare e parlarsi: Malfoy era meno freddo del normale e Roberta sembrava a suo agio. Non che il serpeverde gli stesse meno antipatico di prima, questo mai, ma almeno si comportava in modo decente con la ragazza e comunque, Roberta aveva quattordici anni, quasi quindici e sapeva benissimo difendersi da sola, come ripetè ai tre più volte.

Poi, qualche giorno dopo l’aver scritto a Sirius, mentre erano a colazione, Harry ricevette una lettera da Edvige; il moro capì subito che si trattava della risposta del suo padrino così la indicò ai suoi due amici che stavano, tanto per cambiare, litigando. Anche loro capirono immediatamente di che cosa si trattava e, finito di mangiare si diressero alla torre del Grifondoro, in un angolo appartato. La lettera diceva così:

Caro Harry,

per quanto riguarda la tua amica, sinceramente Silente non mi ha detto nulla di lei e non ho la minima idea di chi sia. Non posso nemmeno chiarirti uno dei suoi misteri perché non so proprio darmene una spiegazione logica. Ma stati attenti, molto attenti a quella ragazza; non penso che sia così forte da farvi qualcosa, per di più sotto il naso di Silente, ma la prudenza non è mai troppa ed è meglio non sottovalutare un possibile nemico. Per quanto riguarda Voldemort, ho sentito parlare di nuove iniziazioni e di nuovi mangiamorte ma preoccupatevi soprattutto che non ce ne siano lì. Ricordatevi di stare attenti in tutto ciò che fate e non andate MAI nella foresta proibita. Io e Fierobecco stiamo bene, non preoccupatevi.

Sirius

"Non sembra in pericolo" mormorò Ron, ma gli altri due non gli risposero: in fondo, tutti e tre sapevano che Sirius rischiava di essere catturato da un momento all’altro.

Alla prima ora di quella mattina, i grifondoro avevano un’ora di trasfigurazione insieme ai corvonero e Harry ci si stava dirigendo insieme ai suoi due migliori amici parlottando ancora della lettera; davanti alla porta dell’aula però smisero perché c’erano i loro compagni e non potevano certo farsi scoprire. Mentre aspettava la McGranitt discorrendo con gli altri grifondoro, Harry notò fastidiosamente che dei ragazzi del Corvonero lo spiavano di sottecchi; continuava così da quando era iniziato l’anno. Per il fatto che era il bambino sopravissuto, ma soprattutto per ciò che era accaduto l’anno prima. Perché dati gli articoli della Sketter alcuni lo credevano pazzo, per il fatto che alcuni erano stati convinti dai propri genitori che Voldemort non fosse risorto e credevano che si fosse inventato tutto di sana pianta e perché, quelli che credevano alla rinascita dell’Oscuro Signore, erano increduli al fatto lui si fosse salvato.

Poi, qualcosa attirò l’attenzione del ragazzo sulla porta alla fine del corridoio. Non sapeva esattamente che cosa fosse ad attirarlo, sembrava una porta normalissima, ma qualcosa gli diceva di avvicinarsi. Scrutò attentamente la porta e poco dopo sentì qualcosa. Il suono era molto flebile ma a Harry sembrò qualcosa come una canto. Si stava per avvicinare per sentire meglio ma gli passo davanti un’ondata di ragazzini del secondo anno e lui non riuscì più a sentire quel suono. Appena il capanello di bambini fu passato, il ragazzo tentò di avvicinarsi alla porta ma tempo due passi e Hermione gli gridò dietro" Forza Harry!Dobbiamo entrare!" Scocciato per il fatto di essere stato interrotto di nuovo, il moro fece segno alla ragazza di avviarsi e tentò finalmente di arrivare alla porta. Riuscì a sentire di nuovo quel suono e man mano che si avvicinava alla porta lo sentiva sembre meno flebile sopratttto grazie al fatto che per il corridoio non c’erano alunni. Quando fu praticamente con la porta di fronte, Harry attacco l’orecchio a questa per sentire abbastanza distintamente quel suono. L’impressione di prima era esatta; effettivamente, qualcuno, dentro la classe stava cantando. Non sapeva dire di chi fosse quella voce anche era chiaramente femminile. La ragazza stava cantando queste parole:

… The show must go on

the show must go on

inside my heart is breaking

my make-up maybe flaking

but my smile still stays on…

(…Lo spettacolo deve andare avanti

lo spettacolo deve andare avanti

dentro mi si sta spezzando il cuore

il mio trucco forse si sta sciogliendo

ma io continuero a sorridere…)

Intanto, Harry notò che la porta era socchiusa e decise di vedere chi stesse cantando; si spostò ma, mentre si sporgeva per guardare dalla piccola apertura, la porta cigolò. Il canto cessò all’istante e maledicendo la porta, il ragazzo la aprì tentando di abbozzare delle scuse ma… il grifondoro impallidì un po’ mentre entrava esitante nella stanza. La classe…o, meglio, quella che doveva essere stata una classe era parecchio in disordine; tutti i banchi erano rovesciati a parte uno, la lavagna era piena di scritte e il pavimento era molto impolverato. Ma ciò che aveva fatto impallidire il ragazzo era il fatto che la stanza fosse completamente vuota a parte per un velo che stava scivolando per terra. Grazie ai riflessi sviluppati giocando a Quidditch, Harry lo afferò al volo; era un davvero un velo molto bello, di pura seta, molto ricamato e di un colore che partiva dall’azzurro quasi bianco fino al blu quasi nero passando per tutte le variazioni dei due colori. Ma il grifondoro era ancora troppo preso dal fatto che non ci fosse nessuno per osservare ciò che aveva tra le mani; non c’era altra uscita a parte la porta dalla quale era entrato e sapeva benissimo che non ci si poteva materializzare o smaterializzare nei confini di Hogwarts.

Cosa stava succedendo? Tutte le certezze di Harry sembravano starsi distruggendo…

Poi, il ricordo di avere trasfigurazione alla prima ora gli crollò addosso come un macigno; non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse stato lì, ad osservare la stanza come un sciocco. Mise velocemente nella borsa il velo, che praticamente solo ora si accorgeva di avere in mano, e si mise a correre verso l’aula della McGranitt.

Entrò parecchio trafelato, attirando l’attenzione di tutti, che si girarono" Mi… scusi… per il ritardo…"disse ansimando" Signor Potter, sono passati ben quindici minuti dall’inizio della lezione! Ha una motivazione valida per questo ritardo?" chiese la professoressa con uno sguardo duro negli occhi. Il ragazzo abbassò la testa e la scosse" Allora mi vedo costretta a togliere dieci punti al Grifondoro" disse mantenendo lo stesso tono. Poi aggiunse" Prenda posto vicino al signor Paciock"; Harry prese posto vicino a Neville che lo salutò con gli occhi e, mentre la McGranitt si girava per scrivere alla lavagna, Ron gli chiese in modo che l’insegnante non sentisse" Che cavolo hai fatto?" mentre Hermione, che era accanto al rosso, gli poneva la stessa domanda con gli occhi, piuttosto stupita. Il ragazzo fece un gesto per fargli capire che avrebbe parlato ad entrambi alla fine della lezione; in effetti, non sapeva bene come spiegare l’accaduto nemmeno a se stesso. E, comunque, se voleva imparare quel qualcosa che la McGranitt stava spiegando, doveva stare attento.

***

Alla fine della lezione di trasfigurazione, la McGranitt caricò di compiti i ragazzi con la scusa dei G.U.F.O. e diede particolarmente tanti esercizi a Harry perché "dato che lei è arrivato in ritardo signor Potter, in qualche modo deve recuperare", almeno così sosteneva lei.

Il grifondoro uscì dalla classe piuttosto arrabbiato perché, con tutti quei compiti, non sarebbe riuscito a fare altro per tre pomeriggi di fila e ciò gli fece passare di mente la storia del velo e della ragazza che cantava. Ma ci pensò Hermione a fargli tornare in mente il tutto chiedendogli ancora stupita "Ma si può sapere perché sei arrivato così in ritardo? Santo Cielo, eri praticamente dietro di noi!"Allora il ragazzo portò i due amici nell’aula in fondo al corridoio, quella che aveva ospitato la ragazza che cantava e spiegò ai suoi due amici cosa era successo in quei quindici, particolarissimi, minuti. Quando finì il racconto, Ron lo guardava con gli occhi spalancati e con scritto in faccia il suo stupore e Hermione girava per la stanza, certamente inquieta. Poco dopo disse, con una nota di severità nella voce, " Fammi vedere quel velo, magari c’è qualche indizio" e appena il ragazzo glielo passò, questa incominciò a cercare ogni sorta di cosa strana; provò anche con degli incantesimi per vedere se ci fosse scritto o disegnato sotto qualcosa che, magari, si poteva scoprire con formule magiche ma il risultato fu negativo: quello era un semplicissimo e comunissimo velo." Non è possibile! Non è possibile" continuava a ripetere Hermione attraversando continuamente la stanza " E smettila cavolo! Se non c’è niente non c’è niente! Non è che continuando a fare così troveremo la soluzione" urlò Ron rivolto alla ragazza rivelando una presenza di spirito inaspettata. Allora Harry, che aveva sbirciato dall’orologio di Ron, disse" Andiamo ad Erbologia, che tra poco inizia. Poi…penseremo cosa fare." I suoi amici annuirono e, mentre tutti e tre uscivano, Harry pensò" o che cosa aspettare".

***

Fu durante le due ore di Erbologia che i tre grifondoro scoprirono dello scherzo. Appena arrivarono alle serre, notarono un gruppo di Tassorosso che accerchiava qualcuno; i mormorii attraversavano tutto il cerchio di persone e anche gli altri grifondoro si bisbigliavano qualcosa sottovoce con volti che esprimevano rabbia e sorpresa. Il trio si avvicinò a Lavanda; la ragazza stava sussurrando qualcosa a Calì, Seamus, Dean e Neville che ad ogni parola apparivano sempre più stupiti." Ma si può sapere cosa sta succedendo?" chiese Ron stupito da tutti quei bisbigli " Ma come, non lo sapete?" disse Lavanda vagamente stupita" Che cosa? E perché i tassorosso accerchiano… se non sbaglio quello è Ernie Macmillan, giusto?" chiese Hermione. Harry lanciò uno sguardo a quella che dava l’impressione di essere una fortezza umana, i tassorosso erano vicinissimi alla persona in centro, talmente vicini che era davvero un miracolo che questa non soffocasse; però Harry, seguendo lo sguardo di Hermione, notò che due persone erano leggermente più staccate delle altre e così si poteva vedere la persona in mezzo. Sicuramente in centro c’era Ernie Macmillan, il ragazzo era amico di Harry e in quel momento molteplici lacrime rigavano il volto del giovane che era consolato dai vari compagni di Casa "Come mai piange?" chiese il moro ritornando a guardare Lavanda " Praticamente… Sapete che a Ernie piace quella serpeverde del terzo anno, Christine Callintor? " I tre annuirono rapidi, molti sapevano di questo fatto anche se era raro che un tassorosso s’innamorasse di una serpeverde." Il fatto è che non glielo ha mai detto data la sua timidezza e per paura di essere rifiutato. Poi Roberta, che ovviamente era al corrente della cotta del ragazzo, è andata da lui e gli ha assicurato che Christine lo ricambiava. Allora Ernie si è precipitato dalla Callintor, superando la timidezza, e le ha chiesto di mettersi insieme a lui. Sapete che cosa gli ha risposto quella piccola serpe? "…piuttosto che mettermi con un ragazzo brutto, tassorosso, che non sa nemmeno cosa voglia dire essere un maschio, con un carattere da debole e così incredibilmente stupido esattamente come sei tu preferirei trasferirmi dalla Cooman e passare le mie giornate ascoltando Rüf parlare delle guerre dei goblin…"e subito dopo sono arrivati parecchi serpeverde del terzo e del quinto anno insieme a Roberta e Malfoy che se la ridevano alla grande per la scena e poi, mentre molti prendevano in giro Macmillan perché aveva creduto nella possibilità di mettersi con una serpeverde, Roberta ha preso Christine per le spalle e le ha assicurato che una vera serpeverde si comporterebbe proprio così. E mentre Ernie incominciava a tornare nel dormitorio non ha resistito ed è scoppiato a piangere e tutti si sono messi a deriderlo. Una scena terribile." finì Lavanda guardando con pena Macmillan. I tre la guardarono stupitissimi; non era da Roberta fare quel genere di scherzi così di cattivo gusto e poi tutta quella confidenza con i serpeverde… Poco dopo tutti i grifondoro andarono a cercare di consolare Ernie ma dato che il ragazzo non la smetteva di piangere alcuni tassorosso decisero di portarlo in camera. Con i professori avrebbero usato la scusa di un piccolo malessere perché tutti sapevano perfettamente che se gli insegnanti l’avessero saputo di ciò che era successo, i serpeverde avrebbero negato tutto e il povero Ernie sarebbe stato massacrato ancora di più accusato di essere un piagnucolone e uno spione.

Poco dopo, arrivò la professoressa Sprite: cicciotella e con le mani, le vesti e i capelli sporchi di terra come sempre, questa disse ai ragazzi di entrare nella serra numero cinque; i tassorosso dissero del" malore" di Ernie e la professoressa non dubitò un secondo di quelle parole. Così la lezione incomincio, durò e finì normalmente anche se Harry era ancora con la mente rivolta a quel bruttissimo scherzo.

***

"Lo sapevo! Dovevamo tenere Roberta lontana da Malfoy! Se solo fossimo stati più attenti!" da quando erano usciti dalle serre, Hermione continuava a blaterare cose del genere" Dovevo convincerla a…""Hermione, per carità divina, piantala!" disse Harry" è stata lei a voler stare con Malfoy, non potevano mica costringerla a non farlo!"" Si, ma ti rendi conto di cosa ha fatto?"" Certo ma ormai la frittata è fatta! Cosa vuoi fare?" "Dobbiamo parlare con lei!" Ron sbuffò ma la grifondoro gli lanciò un’occhiata talmente raggelante che il rosso smise all’istante" Roberta è …"" Che cosa sarei?" disse una voce dietro di loro. I tre si girarono e videro il viso della loro amica intento in uno sguardo perplesso" Ecco… vedi, Roberta, dovremmo chiarire un paio di cose…" disse Hermione leggermente imbarazzata. La ragazza annuì" Certo, ditemi pure" " Perché… perché hai fatto quello… quello scherzo, diciamo così, a Ernie Macmillan ?" chiese la grifondoro. Roberta scoppiò a ridere ma gli altri tre non ne capirono il motivo; quando questa smise di ridere si accorse degli sguardi perplessi e leggermente alterati dei tre amici" Si può sapere cosa c’è da ridere?" chiese Harry con una nota d’ira nella voce. La ragazza lo guardò leggermente sorpresa e rispose con un sorrisino sarcastico e arrogante sulle labbra" Dovevate vedere la scena! La faccia di Macmillan era da un milione di dollari quando Christine lo ha rifiutato in quel modo! La storia della Cooman e di Rüf erano fantastiche…" I tre la guardarono increduli" Ma come hai potuto?! Gli hai distrutto il cuore!" disse Hermione con uno sguardo a metà tra lo stupore e l’ira." Sei stata proprio crudele" le sibilò duro Ron. Roberta lì guardò accigliata" Ma siete impazziti?! Era solo uno scherzo"" Santo Cielo, Roberta! Quello è stato uno scherzo di pessimo gusto" disse Harry quasi senza fiato " Ma come puoi esserti comportata in quel modo? Non è da te!" le chiese Hermione ancora incredula. La ragazza li squadrò con uno sguardo di inequivocabile superiorità e irritazione e disse in tono caustico" Come vi permette di giudicarmi? Chi diavolo vi credete di essere? Non siete mica onniscienti! E per rispondere alla tua domanda, signorina Granger, voi mi conoscete da poco più di due settimane, non sapete nulla di me e del mio carattere. Non tutti sono come voi… non tutti sono nati bravi-buoni-e-gentili, non tutti sono… puri…casti…stinchi di santo… come voi. E ad ogni modo la parte di me che voi avete conosciuto è solo una parte… una sfumatura del mio carattere" detto questo, la ragazza girò i tacchi e si diresse al castello piuttosto infuriata. I tre ragazzi la guardarono più stupefatti che mai; quella era tutto il contrario della ragazza socievole ed espansiva che avevano conosciuto. E poi c’era il modo in cui aveva detto Granger: aveva praticamente sputato fuori quel nome, misto a rabbia e arroganza. E quando oramai, Roberta era davanti al portone di quercia, gridò in direzione dei tre" E comunque, se volete saperlo, l’idea è stata mia." Detto questo, aprì il portone e scomparve alla vista dei grifondoro.

"Ma si può sapere cosa diavolo sta accadendo?" disse Harry" Mi sembra che tutto giri e di non poter fare niente per fermarlo. Anche voi vi sentite così? Impotenti di fermare ciò che vi si sta distruggendo in mano?" chiese Hermione fissando il portone di quercia. I due amici annuirono. Come…come fermare l’onda che gli stava distruggendo il castello di sabbia fatto troppo in riva al mare?

Dopo un po’, Ron disse" Andiamo, manca ancora un’ora di lezione" Gli altri due annuirono. I tre si diressero all’aula di Difesa contro le Arti Oscure ognuno perso nei propri pensieri.

***

Ormai era finita anche la lezione di Lupin e Harry, Ron ed Hermione erano in Sala Grande ha mangiare con i compagni ma lo scherzo di Roberta & Co. ai danni di Macmillan stava avendo delle ripercussioni sull’intera scolaresca. La Sala era un miscuglio di emozioni contrastanti ed era percossa da mormorii e bisbigli

Al tavolo del Tassorosso, la proverbiale pazienza dei suoi occupanti stava venendo meno momento dopo momento. Tutti lanciavano occhiate cariche d’ira a Roberta e a Christine ma mentre la prima rispondeva con occhiate glaciali la seconda rispondeva con occhiate di fuoco.

Tutt’altra aria si respirava al tavolo del Serpeverde, dove sembrava in corso una festa. Coloro che avevano assistito alla scenata, raccontavano con occhi arroganti e felici del dolore dei Tassorosso lo scherzo in tutti i suoi particolari e spesso scoppiavano a ridere in modo strafottente e irritante.

I grifondoro scoccavano sguardi cupi sia serpeverde che a Roberta ma tutti li ignoravano e loro stessi non sapevano come reagire di fronte al comportamento di quella che fino a poche ore prima avrebbero considerato un’amica.

Al tavolo del Corvonero c’era un insieme d’indifferenza e di dispiacere. I corvonero non avevano mai solidarizzato moltissimo con le altre Case e perciò un certo senso di noncuranza aleggiava; ma ciò non significava che non fossero dispiaciuti per il loro compagno e cercavano un po’ di consolare i tassorosso anche se non erano in collera con Roberta.

Quando tutti stavano finendo di mangiare, Roberta che doveva aver fatto prima degli altri, si diresse con passo deciso verso il tavolo del Serpeverde e arrivata alle spalle di Malfoy senza che questo se ne accorgesse, gli mise le mani sulle spalle e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, quello si girò e le ghignò tutto gongolante e lo stesso fece lei e poi si misero a ridere insieme al resto del Serpeverde. Poco dopo, Malfoy e Roberta si diressero all’uscita della Sala Grande ridendo e parlando, fissati con astio da molti ma anche con grosso rispetto e approvazione da altri. Poco prima di uscire comunque, Malfoy disse ad alta voce ma in modo che gli insegnanti non sentissero" Qualcuno di voi, sa come sta Macmillan? Sono… preoccupato" detto questo, Roberta scoppiò a ridere come tutti i serpeverde e qualcun altro non ben distinto. Molti ragazzi invece, si doverono trattenere o furono trattenuti per non spaccare il viso di Malfoy davanti agli insegnanti. Mentre Roberta ancora rideva e il biondino sorrideva malignamente i due lasciarono la Sala e si diressero nei sotterranei.

  
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