Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: DouglasSpunk    24/03/2012    12 recensioni
« Tu dovresti capirlo meglio di me, no? TU sei quello sposato. » Alzi lo sguardo come a fulminarmi.
Voglio ferirti come tu fai con me ogni giorno da quando ti conosco.
Voglio ferirti come quando mentre stavamo facendo l'amore, dalla tasca dei pantaloni che avevi appena tolto ti è cascata una custodia di velluto; all'interno il suo anello di fidanzamento.
Voglio ferirti come hai fatto tu mesi fa, quando mi hai detto che era incinta.
Voglio ferirti come tu fai con me quando ti chiedo di restare, di non lasciami sola ed invece lo fai.
Voglio ferirti come tu ferisci me.
« Hai ragione ». Ti allontani da me. Fa male, molto male.
Piccola storia di un Edward e di una Bella un po diversi.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La felicità è reale solo se condivisa. 
Into the wild.
 
 
 
 Tre anni dopo.
 
 
 
Il sole mi solleticava la schiena semi nuda, coperta solo da un leggero strato di lino blu. 
Sorrisi quando sentii che i raggi del sole non erano gli unici a toccarmi, destandomi dal mio sonno profondo.
 
Le tue dita, le dita del mio uomo , tracciavano linee immaginarie sulle spalle, fino a scendere sulla curva del mio sedere, e lì rimasero. 
 
Una piccola strizzatina, mi fece sghignazzare un poco; era bello essere così spensierata. 
 
« Sei sveglia » Bisbigliò lui sul mio collo, facendomi avvertire quel formicolio oramai troppo familiare al basso ventre. 
 
Mi girai per guardarlo negli occhi, e come sempre mi ritrovai impreparata alla bellezza del suo volto. 
 
Dopo tre anni, ancora mi ci dovevo abituare a svegliarmi con lui.
 
« Sono sveglia, perché, qualcuno non riesce a non strizzarmi il culo » Volevo sembrare acida nel dirlo, ma il mio sembrò più un : “ Continua pure ” . 
 
Infatti lui rise, e poi si affrettò a baciarmi le labbra, e poi il collo. 
 
Dio ma come faceva a farmi eccitare semplicemente con due bacetti? 
«  Mhhh, no spe » 
« Cosa? » Si fermò un attimo, incatenando il mio sguardo nel suo. 
« È tardi, e dobbiamo andare. » Ed era vero. L'orologio segnava le sette e mezzo, quindi eravamo in ritardo entrambi. 
Lo sentii sbuffare, per poi allontanarsi da me. Il suo cellulare squillò, e quel nome a distanza di anni ancora mi dava la nausea. 
 
« Dimmi » Rispose senza emozioni.
Io intanto mi alzai per andarmi a lavare. 
 
Sul lavabo di marmo c'era il mio beauty case, lo afferrai ed aprii la cerniera per scoprirne il contenuto.
 
Era lì.
 
Guardai quell'oggetto, e sorrisi come un'ebete.
 
Tornai da Edward che mi aspettava ancora a letto. Era sdraiato, le braccia sotto la sua testa. 
 
Bellissimo.
 
« Che voleva tua moglie? » Gli chiesi un poco acida. 
« Non è mia moglie. » Mi disse con tono duro. 
« Come ti pare » 
« Andiamo Bella, non è più mia moglie da tanto tempo e lo sai » 
 
Era vero; Tanya e Edward avevano ufficialmente divorziato due mesi dopo quella sera.
 
La causa fu' difficile, più volte Edward temette di perdere sua figlia.
Poi un giorno in tribunale, qualcosa cambiò. 
Tanya andò da Edward, e gli disse che voleva parlargli da solo.
Dopo quella giornata, il divorzio arrivò in pochi giorni, così come l'affidamento di Lizzie che passò esclusivamente ad Edward.
 
In seguito, Edward mi disse che Tanya - dopo che lui l'aveva lasciata - aveva cominciato a bere molto, ed era diventata una dipendenza, così i suoi genitori l'avevano portata in un centro riabilitativo. 
 
La famiglia di Tanya non cercò mai Lizzie. 
 
Dopo i primi giorni di adattamento, prendermi cura anche di quella bambina, fu' la cosa più normale del mondo. 
 
« Sì, beh comunque... che voleva Tanya? » 
« Mi ha chiesto se poteva vedere Lizzie. » 
« Oh ». 
 
Non mi venne molto da dire. Quella bambina la sentivo mia, fin dentro le vene. 
Era parte di me, ed io ero parte di lei.
Lo sentivo da come mi abbracciava, da come mi chiamava mamma. 
 
Quando la prima volta mi chiamò con quel nome, mi sentii tremendamente in colpa tanto che mollai la bambina ad Edward e sfiorai una crisi di nervi. 
Il ricordo ancora mi faceva ridere. 
 
 
 
 
 
 
“ Edward, sono le otto... Liz non puo' restare in quella vasca a lungo ”. Rimproverai il mio fidanzato, sperando che facesse uscire la bambina dall'acqua. 
Lui rise. 
“ Ci stiamo divertendo, sei una guastafeste ” . Disse ridendo, e accarezzando i capelli ramati di sua figlia.
Mi avvicinai a loro, e presi Lizzie tra le mie braccia, asciugandola con l'accappatoio giallo che un paio di giorni prima avevamo comprato. 
Elizabeth rise delle facce buffe che Edward continuava a fare, impedendomi di essere seria.
 
Non l'avevo mai visto così spensierato con Lizzie, ma da quando era stata affidata a lui, a noi,  era tutto diverso.
 
“ Ma stai zitto ” dissi dandogli una pacca sulla spalla, a cui lui rispose con una strizzatina al mio sedere “ Lizzie, sapevi che tuo padre è una persona poco raccomandabile? ” .
 
Lei rise, e poi con una mano indicò Edward 
 
“ paaaapà ”. Da quando aveva imparato a dire quella parola, la ripeteva ogni due minuti.
Voleva mangiare? ' Paaaapà '. 
Voleva bere? Stessa cosa. 
Credeva che quella fosse la parola chiave per tutto. 
 
“ Sì, tesoro sono papà ”. Edward invece era contento di quella cosa. 
Adorava sentirsi chiamare papà. 
Lei rise buttando la testa all'indietro, era tale e quale ad Edward. 
“ Ma ma mama ”. Lizzie mi guardava sorridendo, e continuava a ripetere la parola mamma, indicandomi.
 
Io deglutii un paio di volte.
 
No, non doveva chiamarmi mamma.
 
Io non lo ero, Tanya era sua madre, e un giorno sarebbe tornata.
 
Sentii i miei occhi inumidirsi, e lo sguardo di Edward mi trafisse dolcemente. 
 
“ No, Lizzie io non sono la mamma. Io sono Bella. ” ma a lei il mio nome parve non piacere, così continuava a chiamarmi mamma. 
Mollai la bambina in braccio ad Edward, e corsi in camera nostra. 
 
Dopo poco Edward mi raggiunse, da solo. Si sedette accanto a me, e mi diede un bacio sulla fronte.
 
“ che succede? ” chiese lui. 
“ Mi ha chiamata mamma, non doveva ”. Spiegai io, e lui dovette fraintendere tutto.
“ Bella... io capisco che tu non voglia che mia figlia ti veda così, che probabilmente non la vedrai mai come nost  ” Lo guardai scioccata dalle sue parole, e da quello che stava per aggiungere.
“ Ma cosa diamine dici? Edward, il problema non è come io la vedo, è come è in realtà. Elizabeth non è mia figlia, ha una madre che tra qualche mese vorrà vederla, che l'ha accudita per quasi un anno, che la ama, ed io non posso permettere che lei mi veda come sua madre.
Non posso permettermi di sentirla mia.” gli rivelai sull'orlo delle lacrime.
 
Lui si appoggiò a me, e mi baciò intensamente. Come se volesse rassicurarmi e dirmi che sarebbe andato tutto bene. 
 
“ Bella, per il momento questo problema non si pone. Quindi smettila di farti paranoie inutili. So perfettamente che Lizzie ha una madre, e che quella non sei tu, ma lei ti vede così ed io sono felice che questo sia accaduto”. 
 
 
 
 
 
 
Dopo quella volta, Lizzie mi chiama mamma ogni volta che vuole.
Tanya, era tornata a Chicago solo da qualche mese, e solo due volte aveva voluto vederla. 
 
La prima volta fu' più traumatica per me che per Elizabeth.
 
 
 
 
 
 
 
“ Tesoro, mi raccomando comportati bene con ... ” non riuscivo a pronunciare il suo nome, e non volevo neanche chiamarla ' madre '. 
 
Lizzie sapeva che non ero sua sua madre, e sapeva chi stesse per incontrare, ma non sembrava nervosa. 
 
“ Tanya ” aggiunse lei, mentre infilavo l'ennesimo bottone nell'asola del suo cappotto rosso. 
“ Sì... Tanya ” . 
“ Mammina, quetto cappotto prude ” . Sorrisi alla mia bambina.
 
Lizzie non aveva mai visto il freddo di Chicago, visto che vivevamo in California, quindi per lei niente cappotti. Era buffissima. 
I capelli ricci e bronzei le cadevano leggeri sulle spalle,facendola sembrare ancora più bella di quello che già era. 
 
“ No, è la tua immaginazione Liz ” aggiunse suo padre, sorridendole. 
Lei sbuffò e piantò i piedi a terra. 
“ Mami, dì a papà che no è vero ” intenerita dalla sua faccina buffa, e dal suo parlare ancora incerto le baciai una guancia. 
“ Edward, non è vero ” . Lui lasciò cadere le braccia scoraggiato
“ Non è possibile vincere con voi due. Quando riuscirò a metterti incinta - e stavolta sarà un maschio -, allora ve la farò pagare. ”. 
 
Io e Edward non avevamo mai usato particolari precauzioni; io prendevo la pillola, ma spesso succedeva che me ne dimenticassi.
Ma non era mai successo nulla. Un anno fa circa, Edward mi chiese di metter su famiglia per davvero: Un figlio, magari due o tre.
 
Voleva una famiglia numerosa, e quando lo sentivo parlare così non riuscivo a non sorridere piena di amore.
Ma a quanto pare il bambino non voleva arrivare.
 
“ No! Io no voio un machietto, io voglio una sorellina ” 
“ Nono, sarà un maschio, te lo dico io. ”
“ Lo dicevi anche del cane ” lo rimbeccai, facendogli ricordare di quando prendemmo Ariel, il nostro labrador. 
“ Ariel non vale. ”. 
“ Edward ” . La voce di Tanya mi fece voltare verso di lei. Lizzie si nascose dietro ad una mia gamba. Era una bambina timida...
“ Tanya, ti trovo bene ”. Disse Edward.
 
I lunghi capelli biondi si erano allungati ancora di più, rendendola ancora più bella. 
Era dimagrita. 
Indossava un vestito che lasciava poco all'immaginazione; quel particolare mi fece storcere il naso. 
 
“ Anche tu stai bene ” disse con tono da flirt.
 
Cominciai ad agitarmi. Dopo aver saputo il modo in cui aveva trattenuto a sè Edward, la mia opinione su di lei era mutata radicalmente.
 
“ Ciao Lizzie ” Salutò sua figlia, che ancora era aggrappata alla mia gamba.
“ Mami ” mi chinai accogliendo la sua tacita richiesta, e prendendola in braccio. Lei come fosse un gesto naturale, si nascose nella mia folta chioma castana. 
“ Tesoro, Tanya vuole conoscerti. Salutala ” le dissi incitandola. 
“ Voio ciuccio ” 
“ No, Lizzie amore, lo sai che non puoi ” le disse Edward, lasciandole poi un bacio sulla manina paffuta.
Dopo qualche minuto, Tanya riuscì a prendere in braccio sua figlia dandole un paio di baci. 
“ Ciao Lizzie, io sono la mamma ” 
“ No, la mia mamma è Bela ” . Un po' mi dispiaceva per lei, ma solo un po'.
Dopo aver finito i suoi tre mesi di disintossicazione, era andata via con un certo Michael, senza chiedere neanche una volta di sua figlia.
Come aveva fatto non lo so. 
 
 
 
 
 
 
 
Il secondo incontro andò meglio, anche se Lizzie non riusciva ancora ad inquadrarla bene. 
Per lei sua madre ero io, punto.
 
« Cosa sta elaborando il tuo cervellino? » Mi chiese Edward facendomi ritornare alla realtà.
Io gli sorrisi.
« Niente, pensavo che sono in ritardo per aprire il bar »
 
Non lavoravo più nell'azienda di famiglia da tanto, Edward aveva quasi la maggioranza assoluta.
Lui teneva troppo a quel posto per lasciare tutto, ma per ricominciare davvero aveva trasferito la sede centrale in California.
Io avevo aperto una specie di bar; in realtà era un misto tra un bar e una libreria.
Il dolce tipico di quel posto era la torta menta e cioccolato.
Me e Edward.
 
« Bella, Tanya mi ha chiesto se poteva andare a prendere la bambina a scuola... » Sgranai gli occhi per la sorpresa. “ No, non puo'.” pensai.
Ma la parte razionale di me, uscii fuori ricordandomi che io non avevo diritti su Lizzie.
« E ? »
« Le ho detto che ne avrei parlato con te »
« Edward, perché gliel'hai detto? Lo sai vero cosa penserà? »  Lui mi guardò confuso, mettendosi a sedere sul letto.
« Cosa ti importa? »
« È sua madre »
« Non lo è stato negli ultimi tre anni. »
Sospirai, e andai da lui, sedendomi sulle sue gambe, e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Proprio come faceva spesso Lizzie con me.
« Chiedilo a Liz »
« Sì, volevo fare questo in effetti. » Sorrise sul mio collo.
« Bene »
« Bella? »
« Mh »
«  Perché hai detto “ tua moglie ” ? »
E potevo mai dirgli che mi dava fastidio che lei aveva avuto per anni Edward come marito, e che io invece ero solo la sua fidanzata?
 
Il matrimonio era sempre stato nei miei piani, ed il fatto che lui non ne parlasse mai mi rendeva insicura in un certo senso.
Certo, sapevo che Edward mi amava, ma...
 
« Abitudine, credo » mentii ancora nascosta sulla sua pelle.
« Le bugie non le sai dire » Mi alzai un poco incazzata, e mi allontanai.
« Sì vabbè, vado a svegliare Lizzie, oggi vado a prenderla io, quindi dì a Tanya che lei ci andrà domani. E non aspettarci stasera. » Dissi allontanandomi da lui.
« Perché? »
« Perché Riley mi ha chiesto di andare da lui per la nuova apertura, ed io ho detto di sì. E siccome Liz lo adora, verrà anche lei. » Lo vidi alzarsi dal letto, e raggiungermi con poche falcate; maledette gambe lunghe.
« Non ci andrai. »
« E perché no? »
« Perché non starai da sola con il tuo ex »
« Oh, beh ultimamente tu lo fai spesso. »
Il suo sguardo si illuminò furbo, e con un gesto mi attirò contro il suo petto.
« Sei gelosa . » La sua non era una domanda.
« Terribilmente». E la mia non era una risposta, bensì una constatazione.
 
Edward sorrise, e mi baciò con impeto. Le sue labbra cercavano le mie con ardore, con passione... con amore.
Il bacio si fece passionale, fino a farci scontrare contro il letto.
Le sue mani toccavano, la sua lingua leccava, e i suoi denti mordevano la mia carne.
« Io amo te »
« Solo te.» 
Mi tolse la maglia che avevo messo poco prima « Sei decisamente troppo vestita » Sorrisi della sua intraprendenza, e gemetti quando invece cominciò a succhiare la pelle del mio ventre.
Era il momento.
 
«  I succhiotti evitali » Lui smise per un momento, solo per guardarmi
« Chi vuoi che li veda qui? » riprese a succhiare, infilando anche la lingua nell'ombelico.
« Il dottore ?»
Smise del tutto e mi guardò con aria interrogativa
« Come, scusa? » Deglutii un attimo in cerca di parole adatte... che si diceva in questo caso? Tanya aveva fatto di meglio...
« Eddy, dobbiamo parlare» Si staccò da me, sedendosi al mio fianco.
« Ahia, quando mi chiami Eddy qualcosa non va » Risi un poco.
« Sono incinta. » wow... delicata proprio...
 
La faccia di Edward passò dal bianco al rosso in pochi secondi.
« Qua quando? »
« Credo a capodanno... »
Cominciò a ridere. Rideva proprio tanto, rideva felice.
« Io ti dico che sono incinta e tu ridi? Poi una dice che non si deve incazzare »
Edward si avvicinò a me, dandomi un bacio dolce e lungo.
Niente lingue, solo labbra.
Solo Edward.
« Ti amo » mi disse dolcemente.
« Anche io, stupido »
« Sono felice. »
« Come potrebbe essere il contrario? »
 
Sorridemmo entrambi sulle labbra dell'altro.
 
« Mami, papà » Nostra figlia si avvicinò a noi, con in braccio il suo orsetto di peluche.
« Cosa c'è tesoro? » le chiesi ancora in braccio ad Edward, che però sembrava sofferente.
Era terribilmente eccitato.
« È ora di andare a scuola, vero? » si stropicciò gli occhietti ed io e Edward ci guardammo per un secondo, fino a capire esattamente cosa pensava l'altro.
« No, oggi nessuno andrà a lavoro, o a scuola. Oggi si esce tesoro. » Lizzie spalancò gli occhi per la sorpresa e poi corse sul lettone con noi.
Edward l'accolse sul suo petto, come amava lei.
« Papà hai chietto alla mamma di sp » Edward le chiuse la bocca con una mano, e lei subito dopo si scusò.
« Che dovevi chiedermi? » chiesi curiosa, mentre Lizzie si posizionò al centro, tra me e Edward.
Lui sbuffò, e poi si allungò verso il comodino.
« E va bene... volevo fosse una cosa diversa... ma visto che Liz ha già detto tutto e beh, non potrebbe esserci momento migliore... Bella, io ti amo »
Lo guardai curiosa, mentre Lizzie cominciava ad emettere piccoli gridolini entusiastici.
« E siccome ti amo come mai ho amato prima, e senza di te sarei perso... »
« Papà sbrigatiii » Capivo ciò che voleva fare, e stavo per scoppiare  a piangere
Risi un po' dell'impazienza di Lizzie, invece lui si fece ancora più rosso.
« Isabella... io non so se Charlie approverebbe, ma proprio non posso farne a me no e  e » Aprì la scatolina in cui vi era l'anello di sua madre. Quell'ovale d'oro bianco e diamanti era sempre stato fonte dei miei sguardi, quando Elizabeth era in vita, una volta mi disse: “ Un giorno sarà tuo, vedrai ”.
Lacrime calde scesero veloci e per una volta le lascia cadere senza fermarle.
« Edward... sì ti sposo. »  Non lo lasciai finire, e lui mi sorrise emozionato.
 
Lizzie cominciò a gridare, e a saltare sul letto mentre Edward mi mise l'anello.
Mi baciò poi l'anulare quando ebbe finito.
 
« Piccola? »
« Sì papà? »
« Ricordi la scommessa? » Lei annuì con la testa.
« Bene, perché la vincerò io. È un maschio, me lo sento. »
 
Lizzie spalancò la bocca, capendo le parole del padre e poi si buttò su di me, dando poi leggeri baci alla mia pancia ancora piatta.
 
Edward, ci guardava rapito.
 
« È sicuramente una femmina » esclamò Lizzie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Otto mesi dopo, nacque Thomas.
 
Un bambino dai capelli ramati e gli occhi color cioccolata.
 
I miei occhi.
 
Avevamo tutto quello che avevamo sempre desiderato: una famiglia, serenità, io e lui.
 
Menta e cioccolato.
 
Edward mi guardò negli occhi e mi lasciò un bacio delicato sulle labbra
« Sempre mio, signor Masen. » gli dissi.
« Sempre tuo, signora Masen », concordò lui, baciandomi ancora.
« Sempre tua, menta ».
« Sempre mia, Cioccolato »
 
E tornammo a goderci quel piccolo spazio di eternità che il destino ci aveva riservato dopo tanto tempo di sofferenza.
 
Una giornata di sole, laddove le nuvole avevano sempre coperto il cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prima di tutto, scusate se ho cambiato lo stile, ma questo epilogo proprio non mi veniva da scriverlo in prima persona.
Mi scuso.
Beh, sinceramente non so cosa dire... È la prima storia che finisco, senza aggiungere extra, o altro, quindi è un po' come dire... difficile ç_ç
Mi sono tanto affezionata a questi due cretini T.T
Vi ringrazio, una per una, per tutte le bellissime recensioni, per le letture silenziose e chi ha ricordato questa storia.
Boh, spero che vi sia piaciuto... e che non vi abbia deluso. 
Vi avevo promesso il lieto fine, ed io ho fatto del mio meglio sperando che vi piaccia...
Detto questo... presto posterò un'altra storia sempre su Edward e Bella, spero mi seguirete anche lì.!
 
Anche se voglio dedicarmi un po' di più a She is love, mi sa che la sto un po' trascurando e me ne dispiaccio molto visto che amo scrivere di quei due zucconi ç_____ç
Detto questo... è stato un piacere per me condividere con voi questa piccola storiella!
Se volete mi trovate su FB Mio account :) Non ho un profilo EFP, anche perché non avrei il tempo per mandarlo avanti x'D
 
Adios!  
Rosie ♥ 
    
    
 
 
 
 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: DouglasSpunk