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Autore: postergirl84    27/03/2012    6 recensioni
Storia terza classificata al contest "Bella e Jacob per sempre" indetto da jakefan sul forum di EFP.
Bella ha deciso: sposerà Edward, e lo seguirà nella sua vita eterna. Perché il loro amore è più forte di tutto e per stare con lui tutte le rinunce che dovrà fare appaiono come piccole sfaccettature d’ombra in un avvenire perfetto.
Ma se non fosse davvero così? Se un avvenimento tragico facesse capire a Bella che la vita umana ha un valore troppo grande per essere semplicemente messa da parte? E se Jacob fosse proprio quel qualcosa che rende la vita degna di essere vissuta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

Contro la tempesta del mondo

 

Se vi mettete in riva al mare prima di una tempesta, potete sentire esattamente il momento in cui il vento cambia, quell’impercettibile rumore che fa presupporre una bufera. É una sensazione dell'animo oltre ché dei sensi.

E fu quella la sensazione che provai esattamente un attimo prima che il mio cellulare iniziasse a squillare mentre, seduta nell'enorme e lussuoso salotto di casa Cullen,  sfogliavo senza troppo entusiasmo, accanto ad Alice e Rosalie, una rivista di Abiti da sposa. Mancava meno di un mese al matrimonio mio e di Edward.

Katrina, Diana … gli uomini tendono a dare un nome ai più grandi disastri della natura quasi che, così impersonificati e resi umani, possano essere spiegati. Ma la realtà è che nessuna spiegazione sarà mai sufficiente per il dolore e la tragedia che in un attimo ti travolge, andando a frantumare tutte le certezze e le convinzioni che con fatica nella tua vita hai cercato di costruire.

 Il mio telefono squillò e la tormenta si scaraventò su di me, abbattendo tutto quello che trovò al suo passaggio e la tempesta, anche stavolta, aveva un nome specifico. Un nome di donna. Il nome di mia madre.

Sul mio cellulare di ultimissimo modello, dono del mio futuro marito, lampeggiò il nome del mio patrigno;

quella strana sensazione provata poco prima riprese a stringermi lo stomaco. Phil non mi aveva mai chiamato e ora quel nome non prometteva niente di buono. Con mano tremante e dandomi mentalmente della cretina - perché sì, probabilmente si trattava solo di mia madre che, sbadata com’era, aveva sicuramente dimenticato il suo cellulare - risposi alla chiamata. Le poche parole scomposte e senza senso dall’ altro lato del apparecchio pronunciate fra le lacrime cancellarono per sempre quella che era stata Isabella Marie Swan.

Il cellulare e la rivista, che ancora tenevo nell’altra mano, caddero con un tonfo secco a terra e sarebbero stati seguiti da me pochi istanti dopo, se non mi fossi trovata in una casa piena di vampiri rapidi e dai sensi ipersviluppati.

Ancora adesso, a distanza di cinque anni, non ricordo con esattezza che cosa successe in quegli attimi infernali. So solo di essermi ritrovata nell’abbraccio gelido di Edward con la gola che bruciava -probabilmente dopo aver urlato con tutto il fiato che avevo in corpo - e le orecchie ovattate che ronzavano, riproponendomi insistentemente quelle poche parole pronunciate da Phil: “Renèe…morta… camion… strada bagnata… morta.”

Lo smarrimento iniziale e lo shock furono presto sostituiti dalla frenesia. Non sapevo di preciso cosa dovessi o potessi fare, ma ero sicura di non dover restare in quella casa. Sentivo, con una certezza mai avuta prima , che quello non era il mio posto. Volevo solo credere che fosse un altro dei miei brutti sogni, volevo lasciarmi cullare dalle braccia rassicuranti di mio padre come facevo sempre da bambina dopo uno dei miei tanti incubi ricorrenti, volevo sentire i suoi sussurri rincuorarmi.

Mi precipitai fuori da casa Cullen, e in un momento di razionalità che mai avrei creduto possibile, ricordai che Charlie la mattina mi aveva detto che avrebbe trascorso la giornata a casa di Sue Clearwater per aiutarla in alcune faccende domestiche: un lavandino che perdeva, delle tegole da sistemare.

Ero quasi arrivata alla macchina quando sentii  la mano di Edward stringersi al mio polso. Mi girai verso di lui, guardandolo con gli occhi sconvolti da qualcosa che, ora so, essere stata molto simile alla follia.

“Non puoi guidare in questo stato, Bella, lascia fare a me.”

“ Edward, sto andando a La Push, non puoi venire, dovresti fermarti al confine e…”

“ Allora chiama tuo padre e fallo venire qui, gli spiegheremo insieme quello che è successo, lascia che mi prenda cura di te, amore.”

Razionalmente sapevo che aveva ragione, ma in me oramai non era rimasto più niente che rispondesse alla parola razionalità. Edward si stava solo preoccupando per me, ma per la prima volta nella mia vita le sue parole mi dettero fastidio. Mi  stava impedendo di fare quello che volevo, quello che io ritenevo la cosa più giusta in quel momento e questa volta non si trattava della mia amicizia verso di Jacob.

Stavolta, ancor meno dei mesi scorsi, non avrei accettato interferenze da parte sua.  Così con una voce fredda che non mi apparteneva gli dissi solamente:

“Lasciami andare subito. Ho bisogno di mio padre. Cos’è che non ti è chiaro?”

Lui, con un misto di sconforto e rassegnazione nello sguardo, lasciò andare il mio braccio permettendomi di salire in quel carro armato che si ostinava a chiamare macchina, e che aveva preso il posto del mio amato pick- up.

Pigiai il piede sull’acceleratore come non avevo mai fatto in vita mia, proprio io che odiavo la velocità, e così facendo non ci misi molto ad arrivare. Strinsi più forte il volante fra le mani, cercando fra gli alberi ai lati della strada gli occhi ambrati di Edward, ero certa che almeno fino a quel punto mi avrebbe seguita. Dopo averli trovati, provai con uno sguardo a scusarmi per il dolore che gli avevo inflitto pochi minuti prima quando, per la prima volta da quando ci conoscevamo, non era stato la mia priorità.

Entrai nel territorio della riserva, varcando l’invisibile confine fra i miei due mondi: il territorio dei vampiri e quello dei licantropi. Erano settimane che non ci mettevo più piede e nonostante tutto quello che stessi provando in quegli istanti, mi stupii della sensazione di familiarità che mi colpì all’istante. La casetta rossa, che per molto tempo era stata il mio rifugio felice dalla depressione, entrò nel mio campo visivo.  Poche decine di metri più avanti c’era la macchina di Charlie posteggiata sotto un albero di fronte al portico dei Clearwater.

Entrai come una furia senza bussare, quasi travolgendo Seth che, seduto comodamente sul pavimento, era intento a giocare una partita alla playstation. Dalla porta della cucina fece capolino la testa di Sue, seguita da mio padre.

Finalmente mi ritrovai fra le sue braccia.  Stretta in quell’abbraccio familiare e rassicurante, piansi cercando di dare una spiegazione a quello che non potevo accettare fosse accaduto davvero.

 

 

 

 

Correvo nel bosco, probabilmente ben oltre il territorio del Canada e non avevo ancora nessuna intenzione di fermarmi. Nella mia testa finalmente ero solo.

Da quando avevo ricevuto quel foglio bianco che mi aveva strappato la vita, avevo lasciato che il lupo prendesse il sopravvento sull’uomo. Ma, purtroppo, gli attimi di completa solitudine che io agognavo non erano molti, per cui ero intenzionato a godermi fino in fondo quella bolla di completo niente che vagava nei miei sensi. Solo io e il lupo. Istinto e risposta.

Ma come tutte le cose belle anche quella sensazione durò poco.  La mia mente all’ improvviso fu attraversata da immagini confuse, credo proiettate da Seth, ma non ne potei essere sicuro, perché quello che vidi annebbiò tutto il resto: Bella che piangeva, Bella piegata dal dolore, Bella che soffriva.

Smisi di correre. E poi ricominciai nella direzione opposta. Tornavo a casa, tornavo dalla fonte del mio dolore, perché solo lei era più importante anche di me stesso.

 

 

 

NOTE AUTRICE:

con questo capitolo inizia davvero la storia.

Grazie davvero per le belle recensioni del prologo e a chi legge sempre.

Orami sono un po’ ripetitiva, ma come al solito con tutto il cuore grazia   aniasolary  e   Maria_Black    quest ultima ha scritto una bella shot  Jacob  /Bella  

A chi mi dice

A chi mi dice

  dateci un occhio.

Ho fatto il trailer di questa fan fiction. Se volete guardarlo lo trovato a questo link. 

http://www.youtube.com/watch?v=m0f2ixKP1S0&context=C4f84c15ADvjVQa1PpcFNyHyA5q59_M14A7KOgLq-0ARweYDsMzcI=

ieri ho pubblicato una piccola flash fich.... per farvi due ristate con jake e i suoi due compari quil e embry la trovato qua
I consigli di Cosmo

Infine prossimo capitolo domenica otto aprile.

a presto noemi.

 

   
 
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