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Autore: Alyce_Maya    27/03/2012    10 recensioni
- Alice, non Quella Alice, che annoiata decide di dare ascolto ad una inserzione trovata su internet che le propone "un viaggio all'Inferno dantesco".
- Caronte, non brutto e vecchio, ma giovane, bello e cantante in una rock band.
- Gironi infernali che sono più prove per minare la pazienza della protagonista che non veri e propri luoghi di punizione.
→ Ce la farà Alice a raggiungere il Paradiso? O resterà a godersi i piaceri dell'Inferno? ←
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene da qui in poi cominceranno gli extra.
Ovviamente se siete stufi di me o non ne potete più di questa storia (o tutti e due xD) potete benissimo non leggere...
Certo, mi farebbe piacere avere almeno qualche buona anima pia che continua a dirmi che ne pensa ma, in ogni caso, la scelta è vostra ;-)

Per chi non vedrò più: grazie mille per aver seguito questa storia fino alla fine, è stato un piacere scrivere per voi.
Per chi continuerà a seguirmi: buon divertimento ^_^


 

 

EXTRA 1 - Deliri e Messaggi da Primo Appuntamento -
 

 

"Cappuccetto Rosso, ci vediamo questa sera alle sette davanti al fiume dove ci siamo visti la prima volta, non smarrirti. Tuo Caronte".

< ... >.
< Odio il rosso >, dissi rivolta al cellulare.
"Ma sei scema?! Questo ti chiede un appuntamento e l'unica cosa che riesci a dire è questa?!", mi sgridò la vocina nella mia testa.
< Che vuoi che dica, scusa? E poi sono già uscita con lui una volta >, le feci notare.
"Ma questa volta sarete soli, quindi dovresti dire, non lo so... Qualcosa tipo: oddio oddio che mi metto stasera? Aww un appuntamento!... Insomma, cose così".
< Ma per favore. Non farò mai la ragazzina isterica >, mi atteggiai.
"A no?! Hai letto il nome alla fine del messaggio? Vuoi lo spelling? Beh è: C-A-R-O-N-T-E! Ti è più chiaro ora?!", mi sbefeggiò.
Rimasi qualche secondo a fissare il nulla mentre il mio cervello cominciava ad elaborare le varie informazioni.
Dopo cinque minuti buoni, arrivò finalmente ad una conclusione: io + Caronte = Aww un appuntamento!
"Congratulazioni, noto con piacere che il tuo cervello sa fare i calcoli più elementari", disse alzando gli occhi al cielo l'immagine immaginaria della Vocina.
< Cavolaccio, cavolaccio, che mi metto?! >, chiesi agitata cominciando a fare su e giù per la stanza.
"Ho come la vaga impressione che ci siamo appena scambiate i ruoli, non credi anche tu?!", proferì Vocina.
Okay, ero nel panico più totale.
Sono sempre stata negata in cose del genere e, soprattutto, non mi sono mai piaciute.
Insomma, sono così inutili!
"Queste sono solo scuse perchè non sai come comportarti".
< Beh, ovvio! Mi conosci, no?! Sono negata nei rapporti sociali >, piagnucolai.
Dovevo assolutamente darmi una calmata, mancava poco che mi venisse una crisi isterica.
< Okay Aly, un bel respiro >, mi dissi.
Inspirai ed espirai a fondo per poi lasciarmi cadere all'indietro come un sacco di patate per finire così distesa sul letto.
"Wow, il tuo calcolo delle distanze è perfetto. Non sapevo avessimo dietro il letto", si congratulò Vocina.
< Neppure io lo sapevo. Per quanto mi riguarda pensavo di morire cadendo a terra e sbattendo la testa contro quel maledetto tavolino che mi ostino a tenere qua >, rivelai.
"Più che pensarlo, lo speravi...", mi criticò.
< Tutto pur di non uscire >, ammisi.
"Quanto la fai drastica...".
< Non voglio, non voglio, non voglio >, mi lagnai dimenandomi sul letto.
< Alice, ma con chi stai parlando? >, chiese mia mamma, apparsa dal nulla, entrando in camera.
< Ehm con il gatto...? >, più che un'affermazione la mia sembrò una vera e propria domanda.
< Ma il gatto non c'è! >, mi fece notare alzando un sopracciglio.
"Oh ma che cavolo non nota mai niente e oggi mi si è improvvisamente trasformata in una detective?!", pensai risentita.
< Non è che mi nascondi un ragazzo nell'armadio, vero?! >, chiese guardandomi male.
< Cosa?! >, urlai sfiorando decibel sconosciuti.
< Non fare quella faccia, alla tua età è normale, però non voglio che si intrufolino in casa mia come ladri >, disse puntando l'armadio.
< Ora vi lascio soli: devo andare a lavorare, ho il turno di notte. Fai la brava e la prossima volta voglio che me lo presenti >, disse facendo un cenno all'armadio, pronta ad uscire.
< Ma io non ho nessun ragazzo nell'armadio! >, gracchiai.
< Certo tesoro. Ciao! >, proferì scettica uscendo.
Rimasi a bocca aperta a fissare il punto dove poco fa si trovava mia mamma, sconvolta dalle sue affermazioni.
< Ha decisamente seri problemi >, conclusi convinta annuendo.
"O forse vede nel futuro: se l'appuntamento di oggi va a buon fine, c'è la possibilità che di tanto in tanto il tuo amato Caronte ti si intrufoli in camera", ammiccò maliziosamente Vocina.
Sentii la temperatura del mio volto aumentare e, imbarazzata, mi nascosi sotto le coperte.
< Cosa faccio?! >, piagnucolai.
"Semplice: ascolta la parte più intelligente di te, ergo me, e rizza le orecchie", cominciò a farneticare. "Ora, prima di tutto, esci da qui sotto e dirigiti verso l'armadio", comandò.
A malincuore, feci come voleva, scalciando la coperta e alzandomi in piedi. Mi trascinai lentamente alla destinazione per poi aprirne le ante.
< Ecco, ora? >, chiesi.
"Adesso tiri fuori quella bellezza di camicetta che hai comprato l'altro giorno e l'abbini con quel fantastico paio di pantaloni bianchi a trequarti", disse gongolante.
Feci come voleva, non avendo la forza di contrastare.
< Qualcos'altro? >, chiesi leggermente sarcastica.
"Non osare metterti quei scarponi che tanto ti piacciono. Oggi infradito".
< Se lo dici tu. Sappi, però, che se mi derubano e non riesco a rincorrere i ladri sarà colpa tua che non mi hai permesso di mettere scarpe adatte >, la minacciai.
"Seh, scarpe adatte a navigarci dentro, tanto sono larghe", mi scimmiottò.
Feci un verso molto simile ad un ringhio e, dopo aver appoggiato i vestiti scelti sulla sedia, mi ributtai sul letto, sotto le coperte.
Allungai una mano sul comodino e presi il cellulare per controllare l'ora: erano le 4, quindi avevo ancora un paio d'ore per deprimermi.
"Non fare l'idiota e rispondi al messaggio piuttosto", mi criticò.
Sbuffai infastidita: Vocina cominciava seriamente a darmi sui nervi.
Andai nella cartella messaggi, giusto per farla stare un po zitta, e rilessi quello che Caronte mi aveva scritto per poi arrivare alla conclusione che, effettivamente, avrei dovuto rispondergli.

"Dovresti imparare a mettere i punti di domanda: chi ti dice che io sia libera o che voglia uscire con te?".

Digitai ed inviai, non potendo evitare di stuzzicarlo un po.
Interiormente ghignai: mi piaceva troppo prenderlo in giro.
Leggermente più su di morale, tirai fuori la testa dalle coperte e recuperai da un cassetto li vicino il game-boy: tanto valeva giocare un po ai Pokémon per passare il tempo.
Oh andiamo, non fate quelle facce! A chi non piacciono i giochetti Pokémon?! Posso avere tutti gli anni che volete ma, per quanto mi riguarda, penso sia il gioco più bello che ci sia.
Mentre ero impegnata in uno scontro, la vibrazione del cellulare mi riportò alla realtà.

"Oh mia cara Cappuccetto, ero certo che avresti accettato. Mi trovi troppo simpatico e affascinante per rifiutare tale invito e poi, dato che fa caldo, avresti la possibilità di vedermi in costume ;-)".

Oh. Mio. Caronte!
Le mie povere sinapsi non potevano resistere ancora per molto: l'immagine di quel ragazzo mezzo svestito, magari anche bello gocciolante perchè appena uscito dall'acqua, mi stava mandando in tilt.

"Chiudi la bocca Cappuccetto, o rischi che ti entrino dentro le mosche".

Fu il messaggio che arrivò poco dopo, lasciandomi di stucco e indignata.
Chiusi di scatto la bocca -ebbene si, mi si era effettivamente spalancata appena finito di leggere il messaggio in cui annunciava che avrei potuto vederlo in costume- e cercai di trovare qualcosa di sensato da rispondere.

"Attento a non prenderti un malanno. Se svieni in mezzo alla strada ti lascio la a farti mangiare dai gatti".

< Eh beh, certo: ci sono 40° all'ombra e lui dovrebbe prendersi un malanno, mi pare ovvio! >, farneticai conscia della cavolata scritta.

"Ti piacerebbe farmi da infiermerina, eh?! Mi dispiace ma al massimo, come ho già detto, mi vedrai gocciolante e avrai l'onore di passarmi l'asciugamano".

< E a chi non piacerebbe farti da infermiera?! >, valutai tra me e me.
"Credo che dovresti smetterla di immaginartelo nudo", commentò Vocina.
< Perchè? Non ti piace lo spettacolo?! >, le chiesi maliziosamente.
"Certo che si, ma i tuoi poveri ormoni stanno per suicidarsi per cui smettila e preparati: è tardi", mi fece notare.
Controllando l'ora non potei che darle ragione e alzarmi. Sotto quelle coperte avevo fatto la sauna per cui mi precipitai direttamente in bagno per una doccia.
Un'ora dopo ero pulita e agghindata per uscire.
Salutai il gatto e mi avviai verso il luogo dell'incontro.

 

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Rieccomi qui, contente?!
Come avrete sicuramente intuito questa è solo la prima parte di questo extra... La seconda è in fase di elaborazione (da mesi -.-''). La mia intenzione iniziale era pubblicare prima e seconda parte tutte insieme ma chissà quando avreste visto questo extra e così ho pensato di dividerlo in due, tanto per non abbandonarvi del tutto!!

Potrebbe darsi che questi capitoletti abbiano ben poco di logico e può anche darsi che non seguiranno schemi temporali, ma si vedrà!! xP

Fatemi sapere che ne pensate e spero di tornare presto con la seconda parte ;-)
Ciau, alla prossima ^.^

   
 
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