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Autore: RachelDirectionerWriter    28/03/2012    2 recensioni
La storia parla di un'amore che nasce tra due dei one direction Louis e Niall con due ragazze: Alice e Rachel; le due sono migliori amiche ma anche sorelle, sono inseparabili e una l'opposta dell'altra, infatti Alice è bionda capelli lisci con gli occhi azzurri e Rachele castana capelli mossi tendenti ai boccoli e gli occhi verdi.
Questa storia d'amore comprenderà vari avvenimeti romantici e non e anche episodi di vita normale.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lei trovò subito la sua, invece io che ho il senso di orientamento pari a zero, mi ritrovai in una sorta di parco all’interno della scuola. Iniziai a guardarmi intorno in cerca di una via d’uscita, quel posto pareva un labirinto infinito tra file alternate di alberi altissimi e panchine su cui potersi riposare (?).
Credevo di essere impazzita, giravo in tondo come una stupida passando cento davanti alla stessa piccola fontanella affiancata ad una panchina, come minimo avevo perso la prima ora. Mi arresi. Era troppo difficile per me trovare una via d’uscita così camminai senza pensare in una direzione sola sperando di essere fortunata e trovare qualcuno che mi avrebbe salvato da quel posto, pur così bello ma per certi versi per me fin’ora altrettanto ostile. Andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno: un ragazzo riccio non molto più alto di me. Non mi accorsi che si fosse voltato, avevo lo sguardo basso e chiedevo in continuazione scusa quando lo guardai in viso fece un sorriso a trentadue denti da far svenire anche gli uccellini che cinguettavano sugli alberi. Mi guardò dritto negli occhi ed io arrossì. Era bello da far paura e i suoi occhi verdi brillavano come due smeraldi, erano persino più belli dei miei. Ero talmente rapita dal suo sguardo …
X: Non fa niente, ma … Ti hanno mai detto che hai degli occhi stupendi?
Oh, cazzo. Era un complimento (?).
R: No, cioè si, però.. - Ero pietrificata. Sorrise di nuovo.
X: Sei nuova deduco, conosco tutte le ragazze di questa scuola, sai com’è …
R: No, non lo so. – Cazzo dannata bocca perché non stai mai chiusa (!?), altra figura di merda in meno di cinque minuti, si sono avvolta dalla fortuna. Fece una risatina sfilando dalle mie mani il mio diario e lesse velocemente l’orario che avrei dovuto seguire, lo richiuse e me lo ridiede.
X: Per ora hai perso due ore di matematica e storia.-non pensavo di aver perso tre ore a cercare una dannata aula .-. - Niente di speciale, adesso avresti arte con me.. comunque io sono..
Una voce interruppe questo momento.
Y: Signor Styles cosa crede di fare? Non vorrà mica saltare la mia ora? Si muova e venga in classe.
Non disse neanche una parola, prese la mia mano e mi giudò verso l’aula. Quando entrammo si sentiva nell’aria odor d’invidia probabilmente da parte delle ragazze perché aveva ancora la sua mano nella mia.
Prof: Bene Sr. Styles chi ci ha portato?
H: La nuova compagna si chiama ..
R: Rachel, Rachel Anderson.
Prof: Bene, benvenuta. Potete sedervi ora.
Mi portò infondo all’aula, ci sedemmo vicini e iniziò la lezione. Furono le due ore più belle di tutta la giornata: chiacchierammo più di quanto facessi da anni con Ali, aveva una quantità infinita di cose da dire, soprattutto di quanto fosse figo a scuola e fuori. Al suono della campanella tutti gli alunni sgusciarono fuori dalle aule compreso lui, lasciandomi sola.
H: Beh ci vediamo domani dolcezza! –disse con un sorriso smagliante –
Raccolsi la mia roba e andai ad aspettare Alice alla fermata degli autobus di fronte all’edifico. Ed eccola che corre verso di me mentre cerca di gridarmi qualcosa che non riesco a capire. Arriva con il fiato praticamente inesistente e s’appoggia a me.
A: Tu!.. Tu mi hai lasciata da sola per due ore di storia, pura noia sorella! Come hai potuto?!
R: Beh ecco.. mi sono persa mentre cercavo l’aula ma non me ne pento.
A: Non te ne penti??!
R: Assolutamente no! Il destino mi ha fatto conoscere un ragazzo da paura, riccio con gli occhi verdi.. Ti rendi conto? Questo è pazzesco poi un figo così chi penserebbe che mi rivolga la parola.
A: Io.. No ok, scherzavo.- a quel punto la fulminai con lo sguardo e lei si mise a ridere – Comunque mamma ha detto che devo andare a prenderle una cosa per domani, oggi non è in casa, vuoi venire con me?
R: No vado a casa.
A: Non ti dispiace rimanere sola vero?
R: No no, figurati, ci vediamo a casa, ok?
A: Ok.
Mi abbracciò forte. Sapevo perché me lo aveva chiesto, erano quattro anni esatti quel giorno. Quattro fottutissimi anni. Il ricordo mi dava il tormento, penso spesso che sia tutta colpa mia, dei miei capricci. Se solo non avessi insistito, non sarebbe successo nulla.


SPAZIO AUTRICE Care carrots grazie per le recensioni del primo capitolo :)
Il terzo lo metto a cinque recensioni. VI AMO *w*
  
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