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Autore: Giuggia89    21/04/2004    19 recensioni
Ehilà! Eccomi ricomparsa con il sequel di “Janette Potter”! Che dire?! Ecco il ritorno dei nostri mitici diciotto ragazzi, forse un po’ troppi (credo di aver esagerato un po’…^^”), al loro settimo anno (non tutti, ma più o meno…^^), fra intrighi e pasticci di ogni genere! Bene! Che dire?! Spero vivamente che vi piacerà! Mi raccomando, commentate!! Bacioni a tutti! Ps: non sono molto convinta del titolo, quindi se qualcuno ha qualcosa da suggerirmi…!^^ PpS: dedico questa storia alla mia amica Martina che, durante le noiosissime ore di latino, invece che ascoltare la lezione mi ha aiutato a trovare una trama base per questa storia!! Grazie Marti!!
Genere: Avventura, Commedia, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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1°CAPITOLO:

1°CAPITOLO: LITIGI IN FAMIGLIA

 

“Ehi! Che diavolo significa?! Il fatto che io sia riuscito a sopportarlo per qualche mese nel male comune riuscendo ad ignorarlo, non significa certo che io abbia intenzione di passare un mese con un furetto ingellato che mi gira per la casa!” Urlò Harry contro una Janette alquanto indispettita.

Ma che ti ha fatto? Siete sopravvissuti insieme per qualche tempo, potete benissimo farlo anche ora!”

Cosa centra! Li eravamo in un casino totale e poi non ci vedevamo quasi mai…qui sarò costretto a sopportarlo per un mese giorno e notte…e per giunta dovrebbe anche dormire nella mia camera! Non pensarci nemmeno! Facciamo così: lui viene qui per un mese e io per un mese vado a fare un salto a casa di Ron…Ok?!”

“Ma che diavolo stai dicendo?! Non si pensare nemmeno! Tu resti qui! Non puoi fare i capricci come un bambino dell’asilo! Guarda che non ti mangia mica!”

Ma uffa! Non voglio!”

“No me ne frega un fico secco di quello che tu vuoi o non vuoi…lui è il mio ragazzo, tu sei mio fratello e per quanto vi odiate non me ne frega proprio niente! Dovete fare uno sforzo per andare d’accordo!”

“Ma per quale diavolo di motivo deve venire qui?! E poi come mai i tuoi sono d’accordo?!

“I miei sono d’accordo perché, al contrario tuo, non sono così ottusi! E poi poverino non mi sembra tanto giusto lasciarlo in quella orrida casa di quella bastarda di sua zia…Lo tratta malissimo! Quanto diavolo ti costa?! Non ti ho chiesto di sposartelo ma di sopportarlo per qualche tempo!”

“No, no e poi no! Mi rifiuto!”

“Lo vedi?! Sembri un bambino di cinque anni! E comunque, che tu voglia o no, lui verrà qui…”

Detto questo Janette uscì dalla stanza di suo fratello sbattendo la porta.

“Uffa!” Sbuffò Harry lasciandosi cadere di schiena sul letto. “Non lo voglio! Non lo sopporto!”

Detto questo prese con rabbia un libro da terra e si mise distrattamente a leggerlo, imbronciato.

 

“E’ veramente infantile! Non è che gli ho chiesto così tanto! Vorrà dire che convincerò mamma a farlo dormire in camera mia…”

Disse Janette entrando in cucina, dove sua mamma stava preparando il pranzo.

Ma’….Harry si rifiuta di farlo dormire in camera con lui…non è che può dormire con me?!” Chiese la ragazza, speranzosa.

“Neanche per sogno, J…vorrà dire che tu dormirai in salotto e Draco in camera tua…” Sentenziò la signora Pollen, continuando a rigirare il sugo nella pentola.

“Harry…questa me la paghi…”

Ma mamma! Quel divano è scomodissimo! Non può dormirci Harry?!”Provò lei.

“Non se ne parla nemmeno! Anche lui è un ospite…”

Uff...” Janette afferrò un pezzo di pane dalla tavola e si diresse convinta verso la sua camera dove trovò un grande barbagianni nero ad aspettarla.

 

Cara J

Come va la vita li? Qui a dir poco orribilmente…l’idea di dover sopportare Harry per un mese, al confronto che stare qui, mi sembra persino luminosa! Come vanno le cose?

Ho già avvisato mia zia e domani verso il pomeriggio arriverò, sempre che per voi non ci siano problemi…non vedono l’ora di sbarazzarsi di me, qui dentro!

Ho notizie molto felici per te e Harry, ma ve le dirò a voce…Rispondi presto!

Un enorme bacione

Il tuo amorevole cucciolo

 

Draco

 

“Beh…almeno lui non sembra tanto scocciato all’idea…”

Velocemente scrisse una lettera di risposta a Draco e poi si diresse verso la camera di Harry, con la ferma intenzione di fargli cambiare idea…

 

“Io non ho nessuna intenzione di dormire in quello scassato divano per un mese solo per le tue stupide manie!” Urlò la ragazza, entrando improvvisamente nella stanza tanto che Harry, che era profondamente concentrato nei suoi pensieri, cadde dal letto per lo spavento.

“Ehi! Calmati! Come diavolo ti permetti di entrare in camera mia in questo modo! E comunque, se è solo questa la tua preoccupazione, andrò io a dormire nel divano che c’è giù…”

Rispose lui evidentemente irritato, massaggiandosi una natica e riprendendo velocemente il suo libro per immergersi nuovamente nella lettura, ignorando Janette.

“Mia madre non vuole, quindi tu dormirai con Draco punto-e-basta!”

Non-ci-pensare-nemmeno-carinissima-sorellina!”Scandì Harry

“Ma perché?!” Fece la ragazza, esasperata dall’insensato comportamento del fratello, battendo i piedi per terra.

Uff…come te lo devo far capire che non lo sopporto!”

“Ma non potresti fare uno sforzo?! Solo per qualche giorno di prova, poi se proprio non ti va mi rassegnerò al divano…” Tentò Janette.

Harry alzò gli occhi dal libro e andò a perdersi nell’implorante sguardo verde smeraldo di sua sorella.

“…e va bene…” Acconsentì a bassa voce, tornando a fissare le pagine del suo libro con più attenzione.

Gli occhi di Janette di illuminarono.

Saltò sul letto e abbracciò il fratello, in preda alla felicità.

“Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie!! Ti voglio tanto bene!”

“Solo per un divano?!” Chiese lui, sarcastico.

“Beh…anche per avermi salvato dal divano…però soprattutto perché mi hai promesso che farai uno sforzo per me!”

“Ehi, non ho ceduto…ti ho solo concesso qualche giorno!”

“Beh…è lo stesso!”

 

“Ragazzi…venite a mangiare!” Chiamò la voce di Vernice Pollon dalla cucina e i due ragazzi si fiondarono a pranzare.

 

*******************

 

“Buongiorno a tutti!” Un bellissimo ragazzo biondo spuntò timidamente dal camino di casa Pollen.

“Ciao Draco!” Janette gli saltò al collo, facendolo barcollare sotto il suo peso e quello delle valigie.

“Buongiorno Draco!” Vernice gli sorrise amorevolmente e liberò il ragazzo dal carico di bagagli, posandoli a terra, accanto al divano.

’Giorno…” Masticò Harry, incupito.

“’Giorno Potter…” Rispose Draco allo stesso tono, tornando ad ignorarlo e rivolgere complimenti e ringraziamenti alla padrona di casa, una donna alta e magra dall’aspetto dolce e calmo, i cui lunghi capelli biondo cenere erano raccolti in una piccola crocchia dolcemente spettinata.

 

‘Come non lo sopporto…ma guardalo lì, a fare tutti i complimenti…che lecchino…ma come diavolo ho fatto a lasciarmi convincere! Forse era meglio se andavo da Ron…si che non ci sono, però Arthur mi avrebbe ospitato comunque…se no anche Hermione…’

Harry stava progettando un modo per scappare dalle grinfie di quel furetto biondo mentre l’interessato ammirava la casa.

“…che bella casa! Molto accogliente!” Sorrise per la centesima volta il ragazzo, rivolto alla signora.

Era un piccolo salotto con un camino posto di fronte a un grosso divano in pelle nera e una poltrona simile, illuminato dalla luce del tramonto che perveniva dalla piccola finestra sulla parete destra della stanza.

Sulla sinistra invece si notava una bellissima libreria in mogano e una scacchiera in marmo bianco e nero.

“Bene! Seguimi pure…ti mostrerò dove dormi!” Sorrise Vernice, prendendo le valigie del ragazzo, che però la pregò di farle portare a lui.

Arrivarono nella piccola stanza degli ospiti al secondo piano, dove dormiva Harry.

Accanto al letto disordinato e ancora disfatto di Harry, pieno di libri e vestiti sopra e sparsi accanto, stava quello lindo e ordinato destinato a Draco, che posò le sue valige sulla cassapanca sotto la grande finestra, accanto al grande armadio aperto che mostrava il resto degli indumenti di Harry, che ancora non aveva avuto il tempo, o la voglia, di togliere la sua roba dalla metà dell’armadio destinato a Draco.

“Grazie mille…non so davvero come ringraziarvi!” Ripeté Draco per la millesima volta.

“Smettila di ringraziarci!” Rise la signora Pollen, stropicciando i capelli al ragazzo. “Metti pure a posto la tua roba e poi venite giù a mangiare…sarà pronto tra una mezz’oretta.

Detto questo la signora scese velocemente in cucina, lasciando i tre ragazzi da soli.

“Ora….Harry per favore sgombra la metà dell’armadio per Draco come ti avevo già detto ma che tu non hai avuto tutta questa voglia di fare…” Ringhiò Janette.

Uff…che rottura!” Sbuffò Harry, dirigendosi verso l’armadio e prendendo la sua roba e buttandola per terra, lasciando così l’armadio libero.

“Questo non significa ‘liberare l’armadio’ ma ‘liberare l’armadio e ingombrare la camera’…”

Harry allora prese nuovamente la roba che aveva buttato per terra e la spinse con non poca fatica dentro l’armadio.

“Così va bene?!

“Non è il massimo ma mi accontenterò…”

Draco aveva fissato la scena divertito e non poté fare a meno di scoppiare a ridere.

“Che diavolo c’è?!” Sibilò Harry.

“No…niente! È che…certo che sei veramente un casinista! Non avrei mai creduto che Harry Potter fosse un tale disordinato cocciuto!” Continuò a ridere.

Harry lo incenerì con lo sguardo e si buttò nuovamente sul letto, afferrando un libro mentre Janette si apprestò ad aiutare il suo ragazzo a mettere in ordine le sue cose e poi, tutti insieme, scesero per la cena.

 

“Benvenuto, Draco!” Sorrise Eric Pollen al ragazzo, appena questi entrò nella piccola cucina dove l’uomo era appena arrivato dal lavoro.

Grazie mille, signor Pollen!” Sorrise nuovamente Draco.

 

Uff…se non la smette di fare quei sorrisi a novantanove denti credo che gli verrà una paralisi!’

“Harry! Ma cosa diavolo stai dicendo?!” Sbottò Janette, irritata, voltandosi di scatto verso il fratello.

“Io non ho detto un bel niente!” Si difese lui, guardandola storto.

Ma…si! Hai detto che se non la smette di sorridere li verrà una paralisi!” Ripeté lei, convinta.

“Ma che diavolo dici?!”

“Cara…Harry non ha proferito parola!” Decretò Vernice.

“Ma…tu!...” Balbettò Janette.

‘Come diavolo ha fatto a sapere quello che stavo pensando?!?!’

“Cosa?!” Si portò una mano alla bocca, sorpresa.

“Non dirmi che…” Borbottò lui.

‘Vediamo…e ora cosa ho detto?’

‘Perché diavolo sento quello che pensi?’

‘Potrei chiederti la stessa cosa…e poi questa storia non mi piace per niente!’

‘…ma allora senti anche tu quello che sto pensando?’

‘Si…’

“…dobbiamo chiederlo al Professor Silente!” Esclamò Janette.

Cosa dovete dire al Professor Silente?” Chiese la Signora Pollen, preoccupata.

Non mi sembra il caso di dire una cosa del genere…penserebbero che siamo pazzi…’

‘Giusto…’

“No…niente…” Si affrettò a rispondere Harry, e nessuno indagò oltre, cominciando a mangiare con gusto le prelibatezze che Vernice aveva preparato.

 

‘C’è qualcosa che non va…deve essere successo qualcosa…’ Pensò Draco, sospettoso.

 

“Harry, J…non ci avete ancora detto quand’è che andate a Grimmauld Place!” Esclamò la donna.

“Non lo sappiamo ancora…dipende tutto da quando tornano Ron e gli altri…” Decretò Harry.

E finirono di cenare.

 

******************

 

Ben tornati! ^__- Come vi sembra questo primo chap?!

E l’idea della telepatia? …Spero tanto che vi piaccia anche questo seguito e aspetto con ansia i vostri commenti…positivi o negativi…^^

Bacioni a presto!

 

Giuggia!!

  
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