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Autore: _Slash_    29/03/2012    3 recensioni
"Il mio mondo stava crollando, le mie convinzioni sparendo e io avevo solo bisogno di qualcuno a cui aggrapparmi, di qualcuno che mi salvasse, avevo bisogno di un'ancora di salvezza.
Ecco, Lui era la mia ancora di salvezza, trovata per caso nel caos della città"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre (parte prima)

 

 

 

 

 

 

Ero teoricamente pronta.

Teoricamente.

Non avevo, o meglio avevano, scelto nulla di appariscente fortunatamente…Jeans, felpa,  ovviamente due taglie in più, e converse. Il solito.

Non ero il tipo cui piaceva mettersi in tiro, ero più il tipo da “Mette le prime cose che capitano”.

L’aspetto esteriore non è tutto, avevo sempre odiato le ragazze della mia classe che venivano a scuola solo per mostrare tette e sedere.

Ok, basta Gabriella, stai vaneggiando.

Mi guardai un ultima volta allo specchio, come il solito schifata da ciò che vedevo, e scesi al piano di sotto dove mi aspettavano quelle tre streghe alias migliori amiche.

A metà scale mi venne però un colpo di fulmine, e sobbalzai cadendo rovinosamente per le scale.

«Cazzo che male» dissi.

Non ebbi nemmeno il tempo di alzarmi che mi ritrovai davanti quelle tre sceme che ridevano come possedute.

Faceva tanto scena da film americano, peccato che io mi ero fatta male sul serio.

Mi rialzai ignorando i loro sguardi divertiti ed esposi loro il mio dubbio.

«Ma se non sa dove si trova casa tua..» comincia indicando Lizzie «Come viene a prendermi?».

Lo ammetto, l’ultima parte della frase la dissi con finta drammaticità.

Fu buffo il cambiamento repentino delle loro espressioni, sembravano avessero avuto una paralisi facciale…o molto probabilmente stavano spremendo 

quei pochi neuroni che gli rimanevano per trovare una soluzione.

«Vabbè ho capito. Esco a telefonarlo, voi mi raccomando non combinate guai in mia assenza».

Già, il sarcasmo era il mio forte.

Mi sedetti sulle scale e composi il numero.

Stavo per premere il piccolo tasto verde per chiamare quando sentii la porta della casa affianco chiudersi rumorosamente.

Mi girai istintivamente e strizzai gli occhi per riuscire a vederci qualcosa, già portavo gli occhiali, e …era lui!

Cavolo se era lui!

Quella chioma riccia si distingueva fra mille.

Gli corsi in contro e quando gli fui di fronte finalmente mi notò, strabuzzando gli occhi.

«Ehi, ciao!» era…sorridente! Già quello era proprio un sorriso.

«Ehm, ehi!» ed io ero insicura, fottutamente insicura. Ma perché?

«Sai ti stavo per venire a prenderti ma poi ho pensato : “Dove abita ora?” e stavo per chiamarti, ma poi mi sei piombata davanti e  ti ringrazio perché 

mi hai risparmiato una buona mezz’ora in cui sarei di sicuro impazzito»

Alla fine del discorso aggiunse un sorrisetto idiota ed io ,che non avevo perfettamente compreso il senso del suo discorso, scoppiai a ridere.

Ma non una risata solita di una diciassettenne come me, no,  una risata fragorosa, da maschiaccio.

Le risatine mi davano sui nervi.

«Ok aspettami qui vado a prendere la giacca».

Corsi in casa e trovai quelle tre cretine a ballare la macarena.

Ma il cervello dove l’avevano?!

«Ragazze fermate la vostra intensa attività fisica e venite a salutarmi, il mio Principe Azzurro» a quel punto mimai le virgolette «è arrivato e mi sta aspettando»

Si fermarono, si voltarono lentamente e mi sorrisero scaltre.

«Vai, mi raccomando divertiti, “sciscia”»

«Come mi hai chiamato Mafy?»

«Sciscia, perché?»

«Niente, lasciamo stare va che è meglio»

Presi la giacca e prima di chiudermi definitivamente la porta alle spalle gridai un “Ciao” a tutte.

Arrivai da Harry col fiatone e proprio per questo quando mi chiese se volevamo andare feci solo un cenno col capo.

Ci avviammo al garage di casa sua…Un momento ..Casa sua era affianco a quella di Lizzie….

«Oddio ma tu sei in pratica il mio vicino!».

«Ma guarda sei un genio, e da cosa l’avresti dedotto?»

«Vedo che te la cavi con il sarcasmo Styles, ma lascia stare, sono io la sarcastica per eccellenza».

Dissi alzando ritmicamente le sopracciglia per rafforzare il concetto.

«Ahaha, certo convinta tu!»

Alzò la serranda del box, e quello che comparve mi fece letteralmente perdere la testa.

Positivamente, s’intende.

«Harry» lo chiamai.

«Dimmi» disse mentre cercava con espressione confusa le chiavi della macchina.

Ma come si facevano a perdere? Bah!
«Dimmi che non sto sognando e che quella è davvero una Kawaski ninjia ZX-6R nera»

I miei occhi luccicavano in quel momento, ne ero sicura.

«Ti piacciono le moto?! Oddio, sposami»

S'inginocchiò ai miei piedi e giunse le mani in preghiera.

Gli diedi uno scappellotto «Alzati cretino!»

Così fece, e non appena fu di nuovo alla mia altezza, gli chiesi:
«Me la farai guidare un giorno vero? Vero?!»

«Solo sei mi dai qualcosa in cambio»

Malizia. Ecco cosa traspirava dalla sua voce e dal suo sorriso.

«Preferisco non guidarla allora»

«Grr, permalosa la ragazza»

Lo fulminai, anzi, lo paralizzai con lo sguardo, ma poi incontrai quei grandi brillanti verdi che si ritrovava al posto degli occhi, e mi sciolsi in un sorriso.

Entrammo in macchina, giacché lui aveva finalmente trovato le chiavi.

Partì a tutto gas mentre io mi persi a guardare fuori dal finestrino il sole che perdeva oltre quella linea, più comunemente chiamata orizzonte.

Regnava il silenzio.

«Gabriella, posso farti una domanda?»

Sobbalzai nel sentire la sua voce, ma alla fine annuii.

«L’altra volta ti riaccompagnai io a casa, giusto? E sono certo di ricordare che non era affianco alla mia….Perciò…ti sei trasferita in questi giorni per caso?»

Sembrava…imbarazzato. Oh cucciolo! Le sue guance erano diventate leggermente rosate.

Sembrava tanto spavaldo e poi..

«E’ una situazione complicata e non credo sia il caso di raccontartela.…vedi non mi sento ancora pronta. Mi dispiace»

«Ricevuto» e mi fece l’occhiolino.

«Allora, dove mi porti di bello?»

«In un posto segreto, molto lontano»

«Sai fa molto film d’amore americano, ed io odio profondamente quei film»

«Noo! E ora come farò?Avevo già programmato tutto seguendo lo schema di quei film»

Se non fosse stato che rideva, avrei creduto che la sua disperazione fosse reale.

Feci spallucce.

«Mi accontenterò»

Fece finta di asciugarsi le goccioline di sudore sulla fronte per poi sussurrare un “menomale”.

Mi persi a guardarlo, era veramente bello.

Ma non del genere “modello da copertina di una rivista”, il suo viso aveva dei tratti come quelli dei bambini.

Probabilmente rimasi un po’ troppo a guardarlo, poiché non mi accorsi di quando arrivammo, e di Harry che cercava in tutti i modi di reclamare la mia attenzione.

«Ehi, lo so che sono bello, ma se continui a fissarmi mi sciupo!»

«E magari tu quando mi parli potresti guardarmi in faccia e non le mie tette…che poi ho messo una felpa…che ti fissi?!»

Alzò il viso, guardandomi fisso negli occhi.

Oddio, forse era meglio che continuava a tenerlo rivolto verso il basso, ci si poteva perdere nei suoi occhi, e poi…guardando le sue labbra mi veniva un irrefrenabile voglia di baciarlo…

Cosa cavolo penso? Quelle tre sceme mi hanno contagiato, aiuto!

«Le cose belle vanno guardate!»

Mi distrasse lui dalle mie seghe mentali.

«Sì, e i cretini vanno picchiati»

E così dicendo gli diedi uno schiaffo sul braccio.

«Sei manesca però, è il secondo schiaffo che mi dai in meno di un 'ora, non vale»

«Abituatici!»

Scesi dall’auto e subito trovai lui che mi afferrò la mano.

Fu come prendere la corrente.

Camminammo per un bel po’ in silenzio, non staccando mai le nostre mani.

Quando poi arrivammo in un parchetto.

Era abbandonato, isolato, appena entrati sulla destra, si poteva scorgere una vecchia altalena arrugginita, e al suo fianco, uno scivolo, non in condizioni migliori.

L’erba era cresciuta rigogliosa, non era curato.

Ci sedemmo su una piccola panchina mezza rotta e cominciammo a guardarci negli occhi.

Da quel momento fu come se fossi entrata in un universo parallelo, dove esistevamo solamente io e lui.

ZUMBA!

Sera, a tutte, mi scuso innanzitutto per l’enorme ritardo.

E’ più di un mese che non aggiorno çç

Ma la scuola porta via tempo, e voglia di vivere.

Se poi si mettono i miei che rompono e che devo studiare, io che litigo con il mio migliore amico, interrogazioni che vanno male….

Sono nella merda fino al collo insomma.

ANYWAY.

Che ne pensate , vi piace? Me lo fate sapere con una minuscola recensione, vi prego!

A me personalmente piace molto, anche perché l’ho scritto molto spontaneamente.

Ovviamente questa è solo la prima parte dell’appuntamento, poi ci sarà la seconda parte in cui .

AHAHAHAHAH EH NO! NON SONO AUTORIZZATA AL RILASCIO DI SPOILER.

E a noi che importa?

Starete pensando voi.

Niente appunto lo so.

Ok, vi devo lasciare che domani scuola, e non so cosa aspettarmi dalla mia compagna di banco siccome dice di volermi 

far riappacificare con il mio amico..MA VABE’!

MI RACCOMANDO VI PREGO, LASCIATE UNA RECENSIONE.

Fuck off and kiss _Slash_

 

 

 

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