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Autore: Sitter    30/03/2012    11 recensioni
Isabella Marie Swan conosce Edward senza sapere che lui sarà la sua peggiore condanna.
Tratto dal prologo:
Perché io, Isabella Marie Swan, sono vittima di stalking. Un incubo senza risveglio.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ricordi, pensieri e dubbi.


Era tutto pressoché impossibile. Mi stavo dirigendo presso la lussuosa villa di Edward. Durante la mattinata avevo avuto modo di chiacchierare con lui sino a quando, timidamente, mi aveva chiesto di dargli ripetizioni di anatomia. Ero troppo buona per non accettare, oltretutto lui era uno dei ragazzi più popolari della scuola, non avreimai potuto rinunciare a un simile invito.
Percorsi il lungo viale che si trovava nella sua villa. Tutto era sommerso nel verde delle piante, i giardini erano pieni di rose e margherite. Rosso e bianco, due colori che si opponevano tra loro. Il rosso era il fuoco, la fiamma ardente, l’impulsività. Il bianco era il colore della purezza, della verginità, della bontà d’animo.
Mi avvicinai davanti all’enorme entrata. Il portone era massiccio e molto alto. Tutto era incorniciato da uno stile stranamente ottocentesco, i vasi, le statue di marmo. Era uno spettacolo decisamente meraviglioso.
Il portone si aprì di scatto, allungai l’occhio vedendo una signora bassina dall’aria stressata e affranta. Mi degnò di un flebile sorriso sforzato e mi fece segno di entrare.
<<  Il signor Cullen la sta aspettando in salotto.  >>
La casa era enorme, restandomene solo all’entrata mi sarei persa con molta probabilità. La signora mi condusse in salotto , e io non potetti non ammirare la casa. Era magnifica, i mobili antichi i quadri disegnati a mano. Il pianoforte al centro dell’entrata. Era bianco, il mio colore preferito.
Trovai Edward seduto su un divano di pelle, aveva una maglia a mezza manica bianca e ciò mi permise di ammirare meglio i suoi pettorali. I capelli erano come al solito scompigliati, mentre sul naso portava dei simpatici occhiali neri. Gli donavano molto, pensai.
<< Ciao Edward…  >> dissi timidamente mentre mi accomodavo accanto a lui.
<<  Benvenuta Isabella..  >> rispose avvicinandosi maggiormente.
La sua vicinanza mi metteva molto in imbarazzo, ero avvampata per la vergogna, ma lui questo parve non notarlo.
<<  Da dove iniziamo?  >> chiesi notando degli appunti sparsi qua e là sul tavolino di vetro.
<<   Dal cuore..  >> rispose in un modo molto sensuale tanto da stordirmi.
<<  Allora quale parte del cuore non ti è chiaro?  >>
<<  Il pericardio  >> rispose risoluto.
Mi sistemai meglio e feci prenderli carta e penna. Iniziò a scrivere velocemente mentre io dettavo la mia lezione, per un attimo dimenticai dove e con chi mi trovassi.
 
 
Trascorsero ben due ore, durante le quali Edward se ne era stato buono ad ascoltarmi e a scrivere appunti.
<< Dunque maestra, ricapitolando il pericardio è una membrana che avvolge il cuore e la parte più prossimale della maggior parte dei  grandi vasi a lui adiacenti. Se ne distinguono due componenti: fibroso  e serioso. Giusto?  >> chiese divertito mentre chiudeva i libri.
<<  Giustissimo  >> risposi divertendomi con lui.
Si stiracchiò appena, di sottecchi lo vedevo sbadigliare silenziosamente mentre con la mano si stropicciava gli occhi. Si tolse gli occhiali facendomi perdere un battito. Erano così belli i suoi occhi che sarei rimasta lì, a fissarli per ore intere.
<<  Bè allora vado a casa…  >>dissi mentre prendevo le mie cose per andare via.
<<  Di già? Volevo farti rimanere per cena.  >>
Lo guardai strabuzzando gli occhi, perché si stava comportando così?
<<  Edward, sii sincero. Dimmi che diavolo vuoi da me.  >>
Il dubbio mi aveva attanagliato per tutto il giorno, ripensavo sempre a lui e alla sua richiesta di dargli ripetizioni. Perché l’aveva chiesto alla più secchia della scuola? Jennifer, la sgualdrina per eccellenza, era altrettanto brava come me. Doveva chiederlo a lei non a me.
<<  Che stai dicendo? Non voglio nulla. Perché? >> chiese rimanendone offeso.
<<  Diciamo che non mi hai mai calcolato. A mio parere, pensavi che neanche esistessi. Tutto d’un tratto mi parli, mi chiedi ripetizione, ma insomma che diavolo vuoi?  >>dissi adirata più che mai.
Se voleva provare il brivido di fare sesso con una secchiona , se lo sarebbe sognato alla grande. Era bello, mi piaceva, ma non doveva calpestarmi in quella assurda maniera.Io non mi vendevo.
<<  Pensavo che aiutare gli altri ti piacesse, non credevo che lo facessi solo per sforzo.  >>
Mi fissava, i suoi occhi erano nei miei. Non riuscivo a sopportarlo. Era bellissimo e il mio cuore batteva all’impazzata.
<<  Scusami, tolgo il disturbo.  >>
Presi per voltarmi, lui fu più veloce di me e mi fermò.
<<  Aspetta  >> disse prima di guardarmi e sorridere apertamente.
 
Inizio flashback  POV EDWARD

<<  Ehi Tom, datti una mossa o arriveremo tardi al mare! Sbrigati! >>
Tom era il solito ritardatario, ci aspettava una giornata coi fiocchi. Io, Tom e due sventole da sballo. Le avevamo conosciute il giorno prima in disco, era due sgualdrine per eccellenza. Una era bionda, con due gambe chilometriche, anche se non ricordavo il nome. L’altra era mora e riccia, con un seno da far impazzire.
Ci avevano offertogratuitamente un servizio coi fiocchi. Con quella bocca ci sapevano fare. Le avevamo promesso una giornata al mare, volevamo scoparcele sott’acqua.
Arrivammo in spiaggia in ritardo, le sventole erano già in costume ad aspettarci. Ci togliemmo velocemente i vestiti e corremmo in mare. L’acqua era fredda e me ne beai.
Voltai lo sguardo altrove, per guardare da lontano la mia Volvo. Il mio gioiello. Nella traiettoria che divideva la Volvo dal mare, una ragazza mi colpì come uno schiaffo in pieno viso. Era bellissima, una dea. Le sue forme erano perfette, tutto al punto giusto. E quei capelli, Dio com’erano lunghi e setosi. La fissai da lontano beandomi della sua visione.
<<  Ehi Tom guarda quella lì, ma chi diavolo è?  >>
<< Uhm, Edward a me sembra quella tipa secchia del quarto. Come si chiama? Ah si Isabella Swan!  >>
Lo guardai sbalordito, che diavolo stava farneticando?
<< Che dici razza di imbecille! Quella è una secchia cessa! Guarda quella come è bella!  >>
Le due tipe mi guardarono, avevano uno sguardo accigliato. La riccia proferì parola, lasciandomi ancora di stucco.
<<  Ha ragione Tom, quella è Isabella. Viene in classe con me quella mezza stolta.  >>disse con ribrezzo.
Continuai a tenerle d’occhio per tutta la mattinata, era al mare con un’amica. Era bellissima. I miei occhi si erano incollati ai suoi, l’avrei fatta mia.
 
Fine Flashback*
 
 
 
Salve a tutti ragazze!
Piaciuto il capitolo?

Ebbene si…Edward ha invitato a casa Isabella…..e la sua mente lo ha riportato a vecchi ricordi!
Siete curiose di sapere cosa succederà? Continuate a seguirmi e commentate please :)

 

  
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