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Autore: StrawberryFieldsForever    30/03/2012    1 recensioni
I suoi occhi marroni.
Di chi? Di quel ragazzo che ti ha rubato il cuore.
Ma può definirsi 'Tuo'? E certo che no! E' già impegnato.
Questo è un caso molto comune e purtroppo anche il mio.
L'unica cosa che mi rimane da fare è perdermi nei suoi occhi. Nei suoi occhi marroni.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati due giorni dall’ ‘Attentato a Sophie-bella mal riuscito’. Così lo ha definito lei stessa quello stupido incidente!
Sono le otto meno dieci e in prima ora abbiamo educazione fisica. Meraviglioso. Il miglior modo per cominciare la giornata! Poso lo zaino, anzi lo scaravento per terra più precisamente e mi siedo sulle scale aspettando Lilian e Julia, le mie migliori amiche. Due ragazze ed amiche fantastiche. Ci sono sempre state per me, ci aiutiamo a vicenda e ci divertiamo sempre insieme. Sono davvero fortunata.
Nell'attesa prendo dalla tasca del giacchetto il cellulare e le cuffiette e chiudo gli occhi. Per un attimo dimentico tutto il resto. Mi distacco da quel caos, tutte quelle voci, quel via vai di macchine.
In quel momento intravedo Lilian e Julia e così decido di raggiungerle.
«Ehy!» mormoro con un filo di voce. Mannaggia al mal di gola!
«Muoviamoci. Dobbiamo copiare latino!» esclama Julia continuando a correre.
Ah, già latino! Penso tra me e me ponendo una mano sulla fronte.
Suonata la campanella avanziamo lentamente verso la palestra. Sembriamo tutti un branco di zombie, stiamo ancora dormendo in piedi.
Dopo il solito riscaldamento entrano in palestra alcuni ragazzi... Tra di loro c'è lui. Un ragazzo alto, magro, i capelli stropicciati neri con un accenno di frangetta, un paio di dolcissimi occhi neri anch'essi, un sorriso da togliere il fiato, un naso lievemente curvo e quell'aria impaurita e spaesata. Andrew.
Si sta avviando verso i tavoli da ping pong. Non so che cosa fare. La professoressa nel frattempo ci chiede a che cosa vorremmo giocare... Senza pensarci due volte urlo-senza rendermene conto- che vorrei giocare a ping pong. Strano, eh.
Tra l'altro è la prima volta che ci gioco, vorrei evitare brutte figure ma ne varrà la pena.
Chiedo alla professoressa di poter giocarci ed una volta avuto il suo consenso mi avvicino al tavolo dove Andrew, da solo, osserva la pallina.
«Emh... Ciao. Posso...Posso giocare con te?» balbetto non riuscendo a guardarlo negli occhi.
«Ciao. Ma sì certo! Tu sei la ragazza che beve l'acqua bollente!» mi dice ridacchiando.
Beh, mi ha dato un soprannome! Sento le guance infiammate. Beeeeene.
«Quindi...Parteciperai anche te al torneo!» continua lui.
Torneo?
«Torneo? Quale torneo?» rispondo confusa.
«Il torneo di ping pong. Ora stiamo facendo le selezioni. Tranquilla...Di prima mattina siamo tutti un po’...Smarriti. Allora partecipi anche te?»
«No!» rispondo d'impulso senza minimamente ragionarci su.
«Come no?» ribatte Andrew accennando un sorrisino goffo.
Ops. Mi sono messa nei guai da sola. Complimenti, Erin.
«Ah...Eh, no io in realtà intendevo dire...Che non avevo mai partecipato ad un torneo di Ping Pong organizzato dalla scuola.»
Molto credibile, insomma.
«Ah, ecco.» dice lui facendo palleggiare la pallina sulla sua racchetta.
Improvvisamente arriva una professoressa, credo sia colei che ha organizzato le selezioni.
«Tu!» grida indicandomi.
La rimango a guardare perplessa per capire se sta davvero parlando con me.
«Facciamo così.» prosegue lei «Gioca contro di lui.»
Scocciata, seguo con gli occhi la persona che la professoressa stava indicando con il dito: un ragazzo più piccolo, con addosso una maglietta rossa tutta bagnata dal sudore, grasso con un ridicolo berretto in testa e dei capelli anch'essi bagnati dal sudore, lunghi e ricci.
«Il destino ci ha separati. » esclama Andrew.
«Sì, ma per poco.» rispondo bisbigliando sperando non abbia sentito.
«Come , scusa?»
Sì, meglio pensarlo la prossima volta, senza dirlo a voce magari.
«No, niente. Ciao.» dico facendo un cenno con la testa.
Andrew si avvicina e mi blocca per un braccio.
«Aspetta. Non so ancora il tuo nome! O vuoi che continui a chiamarti Ragazza che beve l’acqua bollente?»
Sorrido timidamente.
«Piacere, Erin»
«Piacere mio, Andrew.» sussurra stringendomi la mano.
Arrossisco in un batter d’occhio e mi avvio lentamente verso il mio nuovo avversario.

  
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