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Autore: inguaribilemalinconia    30/03/2012    4 recensioni
Come si fa ad essere razionali quando il tuo corpo è in subbuglio?
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Perla era stanca di vivere dietro a un sipario. Di guardare la sua vita scorrere davanti a lei senza nemmeno poterla accarezzare. Per una volta avrebbe voluto essere la prima attrice. Sognava spesso di avere gli occhi del pubblico puntati sui suoi grandi occhi azzurri, di ricevere complimenti, di essere applaudita a più non posso. Era il suo più grande desiderio. No, non voleva recitare su un palco, voleva solo essere padrona della sua vita. Avrebbe voluto svegliarsi ed essere sicura di sé. Ogni mattina desiderava recarsi da lui per dirgli ciò che provava, ma puntualmente rimaneva inchiodata dietro un muro a vederlo con lei, a vederli sorridere e accarezzarsi. In quel momento, quei grandi occhi sgranati urlavano pietà, imploravano tenacemente alla sua mente di non pensare a cosa avrebbe voluto, ma a cosa era giusto fare. Come poteva un nobile accorgersi di lei? Che folle idea. Era solo una delle tante dame di compagnia della sua padrona , ormai quasi promessa a un vecchio conte. Era stata proprio la sua dolce sovrana a cercare di convincerla che quella strada era l’ unica che poteva offrile un futuro vantaggioso per il suo basso rango sociale. Eppure avrebbe fatto di tutto pur di sfiorare il paradiso con le sue labbra anche solo per un lussurioso istante . Lo amava. Riconosceva il suo profumo a chilometri di distanza, il suo cuore palpitava sempre più veloce, mentre il suo corpo era immobile e la sua bocca tentava di sorridere. Voleva apparire naturale e semplice agli occhi dell’ amato. Ma come si fa ad essere così razionali quando il tuo corpo è in subbuglio? “Basta tenere giù la testa” ripeteva costantemente al suo cuore palpitante e dopo un ampio respiro si incamminò verso il castello. Credeva di apparire forte e sicura agli occhi altrui, ma se avesse avuto uno specchio in quel momento avrebbe visto ciò che desiderava nascondere agli altri e che una mente indagatrice avrebbe sicuramente notato: man mano che si avvicinava al suo amato un rossore pervadeva le sue candide guance e i suoi gesti erano sempre più goffi e impacciati. Le capitava spesso di chinarsi a raccogliere tutte le cianfrusaglie che le cadevano e questo provocava un grande sorriso sulla bocca del conte e un sentimento di rabbia nel cuore di Perla. Tuttavia chi avrebbe mai potuto sospettare che una come lei fosse innamorata di un nobile? La nobiltà a quell’ epoca costitutiva un mondo utopico per la servitù: un mondo imperniato su due principi fondamentali, il lusso e il piacere. Chi era nobile non doveva preoccuparsi del suo avvenire poiché aveva tutto ciò che ogni uomo desiderava già pronto sin da quando era nato. Sfortunatamente le porte di questo mondo meraviglioso si aprivano solo di notte per la gente come Perla : solo le fitte tenebre e il debole chiarore di una candela permetteva ai due mondi di sfiorarsi delicatamente, di avvicinasi e di incrociarsi. Ma quel contatto così fragile veniva interrotto immediatamente dai rumorosi passi dell’ alba che accompagnava la servitù alle porte con una borsa colma di denari o con una pesante minaccia. Non ci poteva essere amore tra l’ alba e la notte, anche se l’ ultima preferirebbe morire pur di non cedere il suo posto al giorno. Mentre si recava al castello, Perla decise di passare per i giardini dove ogni martedì spiava ossessivamente i gesti del suo amato. Le sue mansioni abituali avrebbero potuto aspettare. La sua padrona non avrebbe fatto problemi per un lieve ritardo della sua prediletta, “si tratta poi solo di brevi minuti”, si diceva sempre. Brevi minuti che l’ avrebbero scossa completamente e non le avrebbero permesso di presentarsi alla sua padrona per l’ ennesima volta. Ma questa volta sarebbe stato diverso: non avrebbe visto il conte passeggiare immerso nei suoi pensieri con il suo fidato servitore, ma con una bella e seducente donna. Nonostante il suo ceto sociale Perla conosceva perfettamente i movimenti e le storie d’ amore del conte: questa duchessa era solo un’ altra facile conquista della causa del rossore sul suo volto, un’ altra donna da aggiungere alla lista di trofei. Forse era proprio questo che alimentava nel suo essere un’accesa speranza: il fatto che l’ uomo che amava non provasse sentimenti autentici per nessuna donna la spingeva a credere che forse il cuore del suo amato era solo in attesa della persona giusta. E come ogni ragazza innamorata credeva che forse quella persona tanto attesa era proprio lei. Distratta dai suoi pensieri, non si accorse di essere arrivata nei giardini e nemmeno di avere davanti a lei una coppia felice e serena. Il suono della risata della duchessa le stordiva i timpani e l’ espressione compiaciuta del conte le suscitava una certa gelosia. Sorrise. Si poteva essere gelosi di qualcosa che non le apparteneva? Per un lunghissimo istante il mondo di fermò intorno a lei. Doveva smetterla di inseguire i suoi sogni. Doveva smetterla di credere fermamente in qualcosa che non sarebbe mai potuta accadere. Una lacrima rigò il suo dolce viso e lentamente ripercorse la stessa strada per andare al castello. La sua padrona la stava aspettando e le altre dame di sicuro avrebbero saputo distrarla dai suoi pensieri infruttuosi. Una voce la chiamò da lontano: era il suo caro amico Filippo che agitando velocemente le mani stava cercando di attrarre la sua attenzione. Alla vista del suo amico si asciugò il viso e corse ad abbracciarlo. Mentre la aspettava Filippo giocava violentemente con la corteccia di un albero. Era un ragazzo simpatico e divertente e Perla adorava questo lato del suo carattere in momenti come questi. << Devo riferirle un’ importante notizia mia signora.>> le disse inchinandosi in un gesto di riverenza. << Quando crescerai? Smettila di fare lo stupido. – disse Perla sorridendo – sono tutta orecchi. >> << Ho trovato una persona disposta ad aiutarci. >>. << Dici sul serio? >> urlò Perla per la gioia. << Certamente, non sono il tipo di persona che si prende gioco degli altri. Finalmente potremo realizzare ciò che abbiamo sempre voluto. >>. Dopo aver detto queste parole un’ altra lacrima scese sul volto di Perla, questa volta di felicità.
  
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