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Autore: sheisvirgi    02/04/2012    16 recensioni
Un momento speso bene.
Un momento che si vorrą ricordare per sempre.
Oppure molti momenti, tanti sprazzi di vita che non se ne andranno mai.
Se con la persona giusta.
Si cercano e non ci si rende conto che li si sta vivendo ogni giorno.
Questo č uno di essi. Uno dei tanti, ma non per questo meno importante o meno bello.
Nessuno sarą dimenticato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero a casa da sola. Megan mi aveva detto che sarebbe uscita con Niall. 
Dalla finestra proveniva un vento freddo. Era estate ma non era una bella giornata. Nel chiudere la finestra mi accorsi che c'era Harry seduto nella sua macchina sul mio vialetto.
Non lo avevo neanche sentito arrivare.
Mi sciolsi i capelli che prima avevo raccolto in una coda e li sistemai in modo ordinato. 
Poi mi passai l'indice sotto gli occhi per sistemare la matita, molto probabilmente tutta sbavata. Tentativo inutile. 
Afferrai un cardigan e mi affrettai a chiudere la porta. 
Harry era seduto al posto del guidatore. Abbassó lo sguardo quando mi vide e non lo rialzó neanche quando aprii la portira e mi sedetti vicino a lui. 
«Mi stavi per caso spiando?» 
«Dovresti imparare a chiudere la finestra, anzi le persiane.» 
La sua voce era stanca e sembrava irritata, come quando lo distraevo mentre cercava di scrivere canzoni. 
«Come farebbero se no i pervertiti come te a godersi lo spettacolino?» 
«I vestiti non te li sei tolti, quello non lo avrei guardato.»
«Grazie Harry. Grazie infinite.» sputai fuori quelle parole. 
«Guarda che non era inteso in quel senso. Io…»
«Finiscila.» sapevo perfettamente che non intendeva in quel senso, ma era soddisfacente essere arrabbiata con lui e dimostrarglielo. 
Abbassó lo sguardo, poi mi fissó, intento nell'incrociare i miei occhi. Non glielo permisi. 
Si guardó le mani che erano appoggiate sul volante. 
«Non mi fai entrare dentro casa?» chiese. 
«Fa freddo, non trovi?» aggiunse. 
«Pensi che me ne importi qualcosa?» 
Aprii il cruscotto e presi un chewing gum nel solito posto in cui le teneva. 
«Dai Vicky! Hai freddo anche te.» esclamó muovendo le dita. 
«A differenza tua io posso rientrare in casa quando voglio.» 
«Ok.» disse mettendo la macchina in moto. 
«Dove diavolo mi stai portando?» 
«Da nessuna parte. Solo che non voglio morire di freddo.» accese il riscaldamento con aria calda puntata verso di lui. Poi puntó la ventola centrale verso di me. 
«Sai che č uno spreco di benzina?» dissi.
«Non mi interessa niente.» rispose pił irritato di prima. 
«Che cazzo c'č che non va?»
«Cosa?» 
«Che ci fai qui, Harry?»
Gli squilló il cellulare, la suoneria era alquanto imbarazzante.
«Carina!» commentai sarcastica.
Mi guardó agitato. 
«Dai rispondi.»
«Staró zitta.» aggiunsi sollevando le mani come se dovessi giurare. 
Si mise all'orecchio il suo iPhone e rispose. 
«Baby Anne, ciao!» mormoró con sorriso falso e tono altrettanto falso. 
Mi guardai intorno come se dovessi cercare un sacchetto per vomitare all'istante. 
«Non ho trovato quel DVD.»
«Sģ, avevano altri film ma so che a te non piacciono.»
Harry mi guardava impaurito come se da un momento all'altro potessi urlare “Anne! Il tuo ragazzo č nel mio viale!”.
«Sģ.» rispose. «Se non lo trovo lą, proveró a Boutyplace e poi torno a casa.»
Fissó fuori dal finestrino. 
«Certo, certo. Se non lo trovo neppure lķ cercheró in un altro negozio, intendevo questo.»
Si voltó dalla parte opposta alla mia. 
«Ti amo anch'io.» disse riattaccando la telefonata. 
«Ciao Anne!» urlai. 
Harry si voltó di scatto. 
«Perchč l'hai fatto?!»
«Tanto la telefonata l'avevi gią chiusa!» 
«Sģ, ma perchč l'hai fatto?»
«La domanda sarebbe: perchč sei qui?» chiesi di rimando. 
«Non mi piace che io e te abbiamo litigato. Non mi piace come sono rimaste le cose tra noi.» 
«Cosa vuoi da me, Harry? Fammi capire, cosa ti aspetti che ti risponda?» 
Si limitava a fissarmi. 
Poi si avvicinó a me, la distanza tra noi stava diventando nulla. Mi bació. 
Per un secondo lo lasciai fare. 
Mi permisi di scoprire per la seconda volta cosa si provava ad essere baciata da lui. 
Le sue labbra erano morbide e la sua bocca delicata. Cercavo di ritrarmi, ma Harry mi teneva ferma. 
Tentai di stringere le labbra, m lui mi bació con pił forza. 
«Dai, Vicky.»
E mi bació ancora. 
 
“…to be continued.”

NOTE:
ahahahahahah avete il diritto di odiarmi visto che mi ho castrato il capitolo in questo modo, ho lasciato forse un po' troppa sospamce ma se non lo spezzavo veniva fuori una cosa troppo lunga che non si inculava nessuno u_ł
quindi niente, per colpa della scuola ci sto mettendo secoli a portare avanti questa ff ma spero di farmi perdonare in una qualche maniera... quindi vi lascio tanti gelati (fatemi sapere che gusto volete)   (?) 
ringrazio infinitamente chi recensisce, legge, mi mette tra le seguite e preferite, siete adorabili ♥
  
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