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Autore: marmelade    03/04/2012    18 recensioni
Scrollai le spalle, cercando di leggere per l’ennesima volta l’ennesima pagina, ma venni di nuovo interrotta.
"Scommetto che era tutto programmato".
[...]
Due occhi verdi mi stavano fissando e, se pur coperti da una cascata di riccioli castani, riuscivo a scorgere una luce allegra in essi. Inoltre, un sorriso bianchissimo, faceva da protagonista su quel volto dai lineamenti dolci, incorniciato da due adorabili fossette.

"Non avrei mai immaginato di innamorarmi di qualcuno che, inizialmente, avevo odiato.
Eppure quel qualcuno, era l’unico capace di farmi sentire felice semplicemente guardandomi negli occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I suoi occhi si spensero all’improvviso.
Il mio cuore si fermò, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Ero ferma immobile sullo stipite della porta.
Lui era fermo, ancora sulla figura che gli stava sotto, e mi guardava con i suoi occhi pieni di tristezza.
Il mio respiro si bloccò. Non riuscivo a respirare, a dire una minima parola.
Tremavo.
Non più dall’emozione o dall’amore, ma dalla tristezza.
In quel momento, l’unica cosa che rimbombava nelle mie orecchie, era il silenzio.
Quell’orribile silenzio che si era creato tra di noi.
“Mary…” sussurrò, con quella voce piena di malinconia.
Quella voce che avevo amato tanto, adesso, mi sembrava così traditrice.
Sentii le lacrime pungere contro gli occhi, desiderose di scivolare via, mostrandogli tutto il mio dolore, che mi stava divorando viva.
L’unica cosa che riuscì a fare, fu allontanarmi lentamente dallo stipite della porta, con le mani che tremavano ancora.
“Mary… ti prego…” sussurrò ancora. Non volevo più sentirlo.
Lo vidi alzarsi dalla figura agilmente e indossare qualcosa velocemente, per poi avvicinarsi a me.
Non volevo farmi toccare da quelle mani traditrici, così corsi in camera mia quando lo vidi avvicinarsi sempre di più.
Mi lasciai cadere sul pavimento con le gambe che non si reggevano più in piedi, con la schiena appoggiata alla porta chiusa dietro le mie spalle, lo sguardo perso nel vuoto, che riusciva solo a farmi rivedere quella scena schifosa davanti ai miei occhi.
Più li chiudevo, più me la ritrovavo davanti, e più stavo male.
D’un tratto, sentii dei sonori colpi sulla porta, che mi fecero sussultare.
Poi la sua voce che urlava, quasi rotta dal pianto.
“Mary! Ti prego, apri questa porta!”.
Non gli risposi.
Non volevo più parlargli, doveva sparire.
“Ti prego! Ti posso spiegare, apri!” urlava ancora, ma sentirlo mi procurava solo la nausea.
“Apri, ti prego…” sussurrò, per poi urlarlo ancora.
Non ce la feci più.
Doveva smetterla di supplicarmi.
Iniziavo ad odiarlo, anche se non ci sarei mai riuscita sul serio.
Mi alzai dal pavimento e asciugai quelle poche lacrime che erano scese.
In quel momento, sentii tutta la rabbia crescere dentro di me, mista alla tristezza.
Aprii di scatto la porta e lo vidi avvicinarsi, ma lo bloccai con un sonoro schiaffo in pieno viso, pieno di delusione.
Harry si portò una mano sulla guancia colpita e dolorante, sgranando gli occhi.
“Ti prego, ascolt…”
NO!” urlai, piena di rabbia.
Avevo gli occhi nuovamente pieni di lacrime, ma non volevo dargli la soddisfazione di piangere.
Iniziai a spingerlo fuori dalla stanza, picchiandolo sulle braccia, sul petto, sul viso, dappertutto; su qualunque parte del suo corpo che mi trovassi davanti.
“Tu… sei… la più… grande… merda… che io… abbia mai incontrato, Harry Styles!” urlai, mentre lo picchiavo.
“Dicevi di esserti innamorato di me e invece… ti fai trovare a letto con un’altra! Vedo che ci hai messo poco a rimpiazzarmi! Devo dire che il tuo amore per me era davvero forte!”.
“Ti prego, ascoltami solo per un secondo…” disse, bloccandomi le mani, cercando di placare la mia rabbia.
Strinsi gli occhi e cercai di liberarmi dalla sua presa, che si faceva man mano più forte.
Scalciai i piedi contro di lui, colpendogli un ginocchio nel tentativo di fargli male e mollare la presa, ma non ci riuscii. Trattenne il dolore del calcio, serrando le labbra, e la presa con le mie mani.
“Ero disperato. Avevo scoperto che tu e Robert eravate stati a letto insieme e così…”
“Robert è il mio ragazzo, Harry!” urlai “sapevi che sarebbe successo, non è una buona scusa!” scalciai ancora, ma lui si ritraeva sempre di più.
“Si, ma sei stata tu a dirmi di cercare un’altra!”
“E io ti ricordo che tu hai detto che non l’avresti fatto, perché non avresti mai rinunciato a me!”.
Mi liberai dalla sua presa, che si era indebolita dopo le mie parole.
I suoi occhi erano pieni di lacrime, proprio come i miei.
Intanto, sentii dei passi sulle scale. Probabilmente, i ragazzi avevano sentito le nostre urla.
Sei uno stronzo! Devi andare via da questa casa e stavolta devi sparire per sempre dalla mia vita!” urlai, mentre sentii la mano di qualcuno sulla mia spalla.
“Mary…” disse la voce di Elyse, sussurrando.
“Lasciami stare, ti prego…” le dissi, voltandomi verso di lei, notando le espressioni spaventate degli altri ragazzi.
“Che succede, Harry?” domandò Niall.
“Succede che è il ragazzo più schifoso che esista su questo pianeta, sempre se può considerarsi tale!” urlai, rispondendo prima di Harry.
“Prima dice che è innamorato di me e poi… si scopa un’altra! Una puttana, ecco cos’è quella! Una puttana! Perché solo le puttane possono venire a letto con te! Vorrei proprio vederla in faccia, dato che non ho avuto questo grande onore, e sai perché?! Perché le stavi sopra, cazzo!”.
Harry abbassò lo sguardo, quasi fosse mortificato.
“Mary, calmati adesso…” disse Louis, avvicinandosi a me, mantenendomi le spalle.
“Come faccio a calmarmi, Lou? Spiegamelo! Lui… lui… lui stava scopando con un’altra, porca puttana! Con un’altra! Dice di essere innamorato di me, e poi si comporta così!” gli urlai quasi in faccia.
Louis capì che non sarebbe mai riuscito a calmarmi, così si allontanò da me e circondò le spalle di Elyse con un braccio, che tentava di calmarmi anche lei.
“Voglio sapere chi è! Dimmelo, ti prego. Fammela vedere, voglio sapere chi è!”.
“Mary…”
Voglio saperlo, Harry!”.
Sentivo le lacrime pungere più forte contro gli occhi, ma non riuscivo a farle scendere.
Harry sospirò e andò in camera di Elyse, forse per chiamare la tizia con la quale stava scopando.
Attesi impaziente, battendo il piede sul pavimento.
Quando uscii, capii tutto.
Una chioma bionda e arruffata, incorniciava quel bellissimo volto da modella. Le gambe erano sempre slanciate e magre e il suo corpo, era racchiuso in un semplice jeans chiaro, con una maglia blu più grande di lei di qualche taglia.
Gli occhi si riempirono ancora di più di lacrime, così li chiusi, per evitare di piangere.
“E’ bello rivederti, Sarah…” sussurrai, con la voce quasi rotta dal pianto.
Lei sembrava davvero imbarazzata di trovarsi in quella situazione, ma non disse nulla.
Aprii gli occhi e feci un sorrisino beffardo, rivolto ad Harry.
“Beh, potevi scegliertene una che te l’avrebbe data meno facilmente, sai. Pensavo ti piacessero le sfide…”.
“Io non la do a tutti facilmente!” s’intromise Sarah, con quella sua voce stridula da oca.
La guardai dalla testa ai piedi, proprio come faceva lei, poi alzai gli occhi al cielo.
“Ti prego, Sarah, non dire cazzate! Hai le gambe più aperte tu che uno schiaccianoci!”.
Lei rimase interdetta con la bocca spalancata e gli occhi sgranati.
“Harry, difendimi! Mi ha appena della ragazza facile!” urlò, con una vocetta ancora più stridula.
Harry si guardò intorno, non sapendo bene cosa dire e cosa fare.
“Ma sta’ zitta, escort! Come se non fosse vero! Se lui è venuto con te, è solo perché sapeva che gliel’avresti data all’istante!” dissi, roteando gli occhi.
Sarah batté un piede per terra, entrò in camera di Elyse e prese la sua borsa firmata, per poi fulminarmi con uno sguardo appena uscì, e si diresse giù per le scale incavolata nera.
Poco dopo, sentimmo la porta sbattere, e quel rumore fece sussultare tutti.
Rimanemmo per un po’ in silenzio, interrotto solo dai nostri sospiri irregolari, soprattutto il mio.
“Mary, perché non cercate di chiarire, adesso?” propose Helena.
Mi voltai verso di lei, scuotendo il capo.
“Non ho voglia di chiarire con lui. Lasciateci soli, ma non spaventatevi ulteriormente delle urla che sentirete…” dissi.
Loro si guardarono uno per uno, poi annuirono e scesero giù in salotto.
Rimanemmo solo io e Harry in quel piccolo e stretto corridoio, l’uno di fronte all’altro.
Lui si avvicinò a me, e cercò di prendermi una mano, ma io mi scansai.
“Non… devi… toccarmi…” biascicai tra i denti, scansandomi da lui.
“Mary…” sussurrò.
“Sta’ zitto, Harry…” mormorai.
“Mary, ti prego…”
Ho detto che devi stare zitto!urlai.
Lo fissai ancora, ma fu più difficile delle altre volte. Stavolta, di fronte a me, avevo il ragazzo che mi aveva spaccato il cuore in mille pezzi.
“Non voglio sentire più la tua schifosa voce, non voglio vederti mai più! Devi sparire dalla mia vita, ma sul serio stavolta, non tornare mai più in questa casa, allontanati per sempre da me e dimenticami! Fa come se non mi avessi mai conosciuta, come se non mi avessi mai parlato quel giorno al parco, perché è questo quello che farò io: dimenticarti!”.
“Perché vuoi dimenticarmi?! Ho fatto solo quello che mi hai chiesto di fare! Non sei contenta?!” urlò anche lui.
La rabbia salì ancora di più dentro di me, e chiusi le mani in due pugni.
“Tu avevi detto che non avresti mai rinunciato a me, Harry, per nessun’altra! Mi hai mentito, hai solo giocato con i miei sentimenti, con il mio cuore! Tu credi che io non sia una ragazza sensibile e fragile?! Beh, hai sbagliato a supporre, Harold! Anche io soffro, non sono un robot privo di emozioni!”.
“Tu… hai ragione…” sussurrò, con la testa bassa.
“Ma ho sofferto tanto anche io, sai?” urlò, alzando lo sguardo, posandolo su di me.
“Vederti con Robert mi ha sempre fatto stare male, dall’inizio! E se non me ne sono andato prima dalla tua vita, era per il semplice fatto che non riuscivo a stare senza di te!” urlò.
“E adesso non ho più voglia di essere sottomesso a una bambina capricciosa come te!”.
Non ci vidi più.
“Io sarei la bambina capricciosa?! IO?! Tu sei il più grande bugiardo, meschino, irritante, stronzo e bastardo su questa terra, e io sarei la bambina capricciosa?! Tu hai detto di esserti innamorato di me e io, come una cretina, ci ho anche creduto! Sei tu quello che si è fatto trovare a letto con una zoccola che te l’ha data appena gliel’hai chiesta!”.
“Io non sapevo cosa facevo, Mary! Ero distrutto!” urlò.
“Se fossi stato tanto innamorato di me come dicevi, avresti aspettato almeno qualche ora prima di portarti a letto Sarah!” urlai a mia volta.
“Perché avrei dovuto soffrire un minuto di più, Mary?! Mi sono ‘consolato’ come potevo! Non volevo più stare male! Tu non sei innamorata di me!”
E questo chi te lo dice?!”.
Cadde improvvisamente il silenzio tra di noi.
Portai una mano alla bocca, quasi come per ritirare quello che avevo appena detto.
Gli avevo quasi confessato il mio amore per lui, ma questo non avrebbe cambiato le cose.
Non l’avrei perdonato.
“Mary…” sussurrò, guardandomi con quei suoi occhi verdi che tanto amavo, avvicinandosi nuovamente a me.
“Vattene…” mormorai, sussurrando.
Le lacrime non ce la fecero più, e iniziarono a scendere lentamente, come fossero una tortura.
“Mary… tu…”
Ho detto vattene via!” urlai, con la voce rotta dal pianto.
Iniziai a singhiozzare leggermente, e lui cercò di prendermi una mano, ma io mi scansai.
“Sparisci dalla mia vita, ti prego. Non ho voglia di soffrire ancora…” sussurrai tra i singhiozzi, che si facevano sempre più frequenti.
“Io non ti farò più soffrire, te lo prometto…” disse sussurrando, anche lui con la voce rotta dal pianto.
Scossi il capo, con le lacrime che scorrevano lente sul mio viso.
“Non ti credo, Harry, io non ti credo più…” sussurrai a mia volta.
Lo sentii sospirare profondamente, forse per trattenersi dalle lacrime.
“Ti prego…”
“Vai via… perfavore…!”.
Sentivo il viso bagnato, lo sguardo era rivolto verso terra. Non avevo più il coraggio di guardarlo negli occhi.
Lo sentii andare in camera di Elyse e indossare velocemente quegli indumenti che gli mancavano, per poi uscire da lì e rivolgermi un ultimo sguardo.
Sospirò ancora e lo sentii scendere le scale di corsa, poi il rumore della porta che si chiudeva dietro le sue spalle.
Mi accasciai a terra, con la schiena appoggiata alla parete fredda, e piansi.
Piansi come non avevo mai fatto in vita mia, in preda ai singhiozzi forti e costanti, con le lacrime che scendevano veloci sul mio viso, bagnandolo ancora di più.
Come quando da piccoli ci si sbucciavano le ginocchia, e la mamma medicava la ferita.
Questa volta, però, non erano state le ginocchia a sbucciarsi, ma il mio cuore, ridotto in polvere, distrutto dall’amore.
Non ci sarebbe stata nessuna mamma a curarmi, o nessun’altra persona.
Dipendeva tutto da me.
Ma in quel momento, non avevo la forza di fare nulla.
Harry era andato via. E non sarebbe più tornato.
Era andato via, senza un addio, senza dire nessuna parola.
Non c’era stato il lieto fine come nelle favole, anzi… tutt’altro.
Lui era andato via.
E si era portato con se la metà più grande del mio cuore infranto.





Writer's Corner! :)
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Beeeeene...
Chi vuole uccidermi e spaccare la testa, alzi la mano!
*alzalamano*
Si, mi ucciderei.
Parliamoci chiaro, questo capitolo fa cagare, non è venuto come volevo e per di più...
è cortissimo!
Oltre ad essere triste e malinconico al massimo

Come si vede che il diciasette porta sfortuna!
(io non ci ho mai creduto e non ci credo, ma date le circostanze...)
Allora:
-Capitolo 17: è orribile, è corto, è triste e per dipiù, non riuscivo a pubblicare perchè la connessione mi va da schifo stasera! ç_ç
peggio di così! 

Vabbè, lasciamo da parte le mie continue paranoie e passiamo a parlare della vostra infinita bellezza!
Dio, quindici recensioni allo scorso capitolo!
Quindici! *w*
Io non le ho mai viste quindici recensioni, mai!
Vi amo, basta... vi amo e vi sposo tutte! *o*

Poooi, beh, non saprei che altro dirvi oltre a questo...
Ah si..
Voglio scusarmi nuovamente per la bruttezza del capitolo, ma se lo allungavo veniva davvero orribile e dopo mi sarei sentita ancora più in colpa!
Quindi, meglio corto e brutto, che lungo e orribile! :)
Vi posso solo dire che sto già scrivendo il diciotto, che credo di fare abbastanza lungo! :D
E che spero di pubblicare presto! 

Stasera sono abbastanza giù di morale per questo capitolo...
Beh, diciamo che le cose non sono andate per il verso giusto!
Però, mai dire mai! :)

Anyway, passiamo ai soliti ed infiniti ringraziamenti!
-A voi, che sopportate me e questa storia e, nonostante la brutta piega che sta prendendo, continuate a leggerla e a seguirla! :)
Grazie di cuore!
-A Rebecca, che mi sprona sempre a scrivere i capitoli e a pubblicarli (con minacce, ma mi sprona u.u hahah),
alla quale voglio un mondo di bene, anche se è lontana :)
-Ad Alessia e Chiara, che mi aiutano sempre :)
-E ad Agnese&Federica, che sanno capire cosa provo solo con uno sguardo
<3

Cercherò di rispondere tramite cellulare alle vostre meravigliose recensioni, se no domani sicuramente! 
L'unica cosa buona, è che domani è l'ultimo giorno di scuola!
Yeeeah! :D

Per chi volesse mettere mi piace, qui c'è la mia pagina Facebook :)
http://www.facebook.com/LeiCredeNeiMiracoli



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Spero che almeno una foto di questi cinque, vi faccia passare la voglia di uccidermi! 

Goodnight! :)
#LotsofLove

-YoursM.

  
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