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Autore: Fiamma Erin Gaunt    04/04/2012    1 recensioni
L' Eternity Elemental High School è una scuola per ragazzi dotati di poteri psichici; in molti casi si tratta di adolescenti che sono stati rinchiusi lì dai genitori e vengono trattati come imbarazzanti segreti da nascondere.
Iris Rain rappresenta l' eccezione, i suoi genitori hanno deciso di mandarla lì per permetterle di imparare a controllare il suo potere.
Iris è una psicocineta e come tale riesce a controllare la volontà di coloro che la circondano, per questo motivo fin da piccola è stata considerata da psichici e umani come un mostro,qualcuno dal quale stare alla larga.
Tuttavia le cose sembrano andare bene nella nuova scuola almeno fino a quando Maelice, la compagna di stanza di Iris e l' unica veggente nella scuola, pronuncia un' orrenda profezia di morte e distruzione.
A ciò si aggiunge il preside O' Deal che sembra nascondere un inquietante segreto....
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2

 















- Ragazza nuova ore dodici - commentò Sky dando di gomito ad Ares e indicandomi con un cenno del capo.

Ares si voltò a scrutarmi e a giudicare da come mi guardava sembrava proprio che gli piacesse quello che vedeva. Distolsi lo sguardo ostentando indifferenza e mi inserii precipitosamente nella discussione di Zephyr e Maelice che stavano commentando con toni accesi l' incontro appena terminato.

- Certo che Diamond questa volta ha proprio esagerato,la povera Lisette non si è ancora ripresa - mormorò Maelice scrutando con aria preoccupata la ragazza che giaceva ancora esanime al centro dell' arena.

- Dovresti sapere come è fatta, non tollera che qualcuno osi sfidarla. - replicò Zephyr lanciando un' occhiata torva alla mora che si stava pavoneggiando in mezzo ad un gruppetto di ragazzi che si complimentavano per la sua vittoria.

- Sì dovrei sapere che è una stronza strega infernale - concordò Maelice.

- A proposito, hai visto come ti ha guardato? - aggiunse rivolgendosi a me. Scrollai elegantemente le spalle - Non so quale sia il suo problema, ma di sicuro non mi riguarda - replicai; sul serio, non mi importava se una moretta gasata aveva deciso che le sarei stata sulle palle.

- Questo è l' atteggiamento giusto - approvò Zephyr raccogliendo la sua borsa e alzandosi in piedi.

- Dove vai? - domandai curiosa.

- Torno in dormitorio, gli incontri sono finiti e non mi interessa assistere a questa specie di conferenza stampa - rispose scrutando disgustata il gruppetto adorante che circondava la vincitrice.

- Vengo con te, devo ancora sistemare le mie cose - replicai alzandomi a mia volta. Lanciai un' occhiata interrogativa a Maelice che annuì e ci imitò.

Uscimmo velocemente dall' arena e ci dirigemmo verso il dormitorio; eravamo a metà strada quando un ragazzo ci venne incontro con il fiato corto.

- Sono arrivato appena ho potuto, hanno già finito? - domandò con il poco fiato che gli era rimasto.

- Sì, hanno appena finito - lo informò Maelice aggiungendo subito dopo - Lei è Iris, è arrivata poche ore fa -

Il ragazzo mi scrutò brevemente prima di sorridermi e porgermi la mano - Clement, piacere di conoscerti - disse con allegria.

- Iris, piacere mio - replicai accettando la mano che mi veniva porta.

- Bè noi stiamo andando in dormitorio, ci vediamo a cena - lo liquidò Zephyr afferrandoci per un braccio e trascinandoci con lei.

Salutai Clement con la mano e mi lasciai condurre verso il dormitorio.

- Non non potresti essere un po' più gentile con lui ? - domandò con tono speranzoso Maelice.

Zephyr la fissò inarcando le sopracciglia e guardandola come a dire "Ma cosa diavolo stai dicendo".

- Ok, almeno approssimativamente gentile - si corresse la ragazza.

- Sarò approssimativamente gentile con lui solo quando la smetterà di avere quell' aria così maledettamente nerd - replicò la mora assumendo un' aria disgustata.

- Ora capisco perchè facevi combriccola con il trio infernale l' anno scorso - commentò ironicamente Maelice.

A quelle parole Zephyr scattò mollando la presa su di noi e si diresse a passi svelti verso un lungo corridoio che mi era sfuggito quando avevo ispezionato il salottino la prima volta.

- Non farci caso, fa sempre così, per l' ora di cena le sarà passata - mi rassicurò Maelice.

- Cosa c' è lì dietro? - domandai indicando la porta dietro la quale era sparita la nostra amica.

- L' aula studio ed il salottino privato -

Corrugai la fronte, avevamo già a disposizione un salotto ultra accessoriato, a cosa diavolo serviva uno privato?

Davanti alla mia espressione perplessa Maelice si sentì in dovere di spiegare - Il salottino privato è territorio off limits per quelle che non fanno parte del trio infernale e delle loro schiavette -

Annuii, anche nella mia vecchia scuola c' era una zona riservata a quella che era l' elitè del corpo studentesco; l' unica differenza era che di solito io facevo parte di quel piccolo gruppo di privilegiati, in diciassette anni di vita non ero mai stata considerata come una esclusa. Ovviamente non mi facevo grandi illusioni, non sarei mai entrata nella cerchia ristretta, mi ero bruciata qualsiasi possibilità grazie a quell' inspiegabile avversione che Diamond provava nei miei confronti.

Quando entrammo nella nostra stanza decisi di buttare lì l' argomento - Allora, come mai Zephyr non fa più parte dell' elitè? - domandai buttandomi a sedere sul letto accanto a Maelice.

- In un gruppo come quello non possono esserci troppe prime donne, finirebbero per lo scannarsi a vicenda - mi spiegò con aria pratica. Aveva sicuramente ragione, ma non lo dissi per non interrompere il suo racconto.

- Zephyr era molto amica di Diamond e Silver, si conoscevano già prima di arrivare qui all' Eternity, e insieme a loro fondò quello che viene chiamato il trio infernale; tuttavia a metà dell' anno scorso si macchiò di un crimine orrendo agli occhi di Diamond: mise in discussione la sua assoluta autorità di leader mettendosi con il ragazzo che lei aveva puntato. Da quel momento è diventata invisibile qui a scuola, suppongo che la tratterebbero anche peggio di così se non fosse per il suo temperamento aggressivo e la sua tendenza a prendere a calci nel sedere chiunque la tratti male - concluse.

- E così al suo posto hanno preso Riley - commentai.

- Esatto, vedi Diamond è portentosamente dominante per cui deve circondarsi di amiche e seguaci con una personalità più debole. Silver è l' eccezione dato che anche lei ha un bel caratterino, ma è fedele a Diamond e obbedisce ai suoi ordini come un bravo soldato o un cagnolino perfettamente addestrato, se preferisci - ridacchiammo a quella similitudine.

- Quindi tutte loro sono al secondo anno - considerai facendo un rapido calcolo, dovevano aver appena compiuto diciotto anni.

Maelice annuì prima di alzarsi e dirigersi verso il bagno - Faccio una doccia così quando avrai finito di sistemare le tue cose potrai farla senza dovermi aspettare - mi informò.

Buffo, guardando Diamond e le sue amiche non avrei mai detto che avessero solo diciotto anni, sembravano molto più grandi dell' età che avevano e poi era insolito il fatto che la leader del gruppo più importante della scuola avesse solo diciotto anni, a meno che non fosse così terribile da essere riuscita a scoraggiare tutte le studentesse anziane che avevano concorso per il titolo.

Scrollai le spalle e mi accinsi a riporre i jeans e le ultime magliette nell' armadio a muro. Avevo appena terminato quando la porta si aprì mostrando una Zephyr decisamente più calma rispetto a prima. Mi salutò con un cenno del capo e si buttò a peso morto sul letto.

La osservai ripescare una sigaretta dal pacchetto stropicciato di Marlboro e accenderla.

- Ne vuoi una? -

- Sì grazie -

Mi lanciò il pacchetto che atterrò con precisione sul mio letto. Recuperai l' accendino dalla borsa e dopo averla accesa mi andai a sedere accanto a lei.

- Scusa per la scena di prima, ma certe cose mi fanno incazzare - disse buttandosi indietro la massa di lisci capelli neri. Notai solo in quel momento che non era truccata, del resto con una pelle perfetta come la sua non era necessario.

- Tranquilla, posso capire - replicai. Decisi di non fare cenno al fatto che Maelice mi aveva raccontato tutto, non volevo correre il rischio di farla incazzare di nuovo e poi ero del parere che me ne avrebbe parlato lei quando si fosse sentita pronta.

- Maelice è ancora sotto la doccia - commentò con aria retorica. Non era una domanda per cui non risposi. Zephyr si alzò e andò a battere contro la porta del bagno.

- Lice sono ore che sei lì dentro, se finisci ancora una volta tutta l' acqua calda giuro che ti strangolo con le mie mani - minacciò sottolineando il concetto con un altro colpo.

Dopo alcuni minuti Maelice uscì dal bagno riemergendo dal fitto vapore prodotto dall' acqua calda.

- Eccomi sono uscita soddisfatta? Non c' è bisogno di usare quei modi - commentò con aria seccata.

- Sì che ce ne è bisogno, ogni volta finisci l' acqua calda e non voglio farmi una doccia gelida - rimbeccò Zephyr.

- D' accordo d' accordo - mormorò alzando gli occhi al cielo.

- Iris vai prima tu visto che hai aspettato molto più di me - decretò Zephyr cedendomi il posto con il tono di una che faceva una grande concessione.

Mi intrufolai nel bagno e il calore rischiò di farmi sentire male. Mi liberai dei vestiti ed entrai nel box. Era una bella doccia, di quelle in marmo bianco completa di sedile e muretto, il genere che avrebbe mandato in estasi mia madre. Regolai il getto affinchè avesse una temperatura accettabile e mi rilassai sotto l' acqua calda. Non c' era niente di meglio che una doccia calda per sciogliere lo stress. Anche se avrei voluto rimanere lì sotto per tutta la vita mi costrinsi ad uscire dopo appena una ventina di minuti, recuperai uno dei teli che erano stati appoggiati sul muretto, me lo avvolsi attorno al corpo e uscì dal bagno.

Zephyr mi diede il cambio portandosi dietro spazzola e piastra.

- E poi sono io quella che ci mette un sacco, vedrai uscirà dal bagno quando io e te saremo già vestite e truccate - commentò con l' aria di saperla lunga.

Detto ciò si immerse letteralmente nell' armadio uscendone pochi minuti dopo stringendo tra le mani dei jeans blu scuro e una t- shirt bianca, completò il tutto con un paio di all star dello stesso colore della maglietta. La osservai mentre spargeva la spuma nei ricci ancora umidi e recuperava una quantità industriale di trucchi dalla sua trousse.

Mi alzai dal letto sul quale mi ero lasciata cadere e presi il suo posto nella caccia selvaggia all' interno dell' armadio. Optai per un paio di shorts blu, un top e delle all star che richiamavano la bandiera inglese, con quel tripudio di blu i miei occhi assumevano una sfumatura più vicina al blu che al viola. Se c' era una cosa che adoravo in me erano i miei occhi, avevano quel colore impossibile tra il blu e il viola che conferiva un' aria sognante al mio sguardo. Applicai una sottile striscia di eyeliner, un po' di fondotinta (ahimè non avevo la pelle perfetta di Zephyr) della matita nera e abbondai con il mascara. Osservai la mia opera davanti allo specchio: sì poteva andare.

- Wow, sei uno schianto - commentò Maelice con aria ammirata - Vorrei avere i tuoi occhi, sono di un colore stupefacente -

- Bè io vorrei avere i tuoi capelli, ho sempre desiderato averli rossi - confessai con un sorriso.

Zephyr uscì dal bagno solo ora che entrambe eravamo pronte, proprio come aveva predetto Maelice.

- Hai deciso di far prendere un colpo a tutti quanti? - domandò scrutandomi dalla testa ai piedi.

Risi divertita e feci segno di no con la testa.

- Semplicemente non voglio correre il rischio di passare inosservata -

- Bè vestita così non lo correrai di certo - considerò.

Detto ciò si diresse verso l' armadio e tirò fuori un paio di attillati jeans a cui abbinò dei tacchi alti e una maglietta rossa. I due colori si sposavano alla perfezione con la sua carnagione e i toni scuri di occhi e capelli. Era incantevole, e glielo dissi. Maelice annuì a sua volta.

Come avevo sospettato Zephyr non impiegò molto a truccarsi, delineando appena gli occhi con la matita nera e intensificando lo sguardo con il mascara, non aveva bisogno di grandi artifici per apparire esattamente come quello che era: una bellezza dall' aria esotica.

- Direi che possiamo andare - commentai imboccando la porta e venendo seguita a ruota dalle mie amiche. Raggiungemmo il salotto nel quale ebbi finalmente modo di osservare le altre ragazze; non eravamo poi molte, forse una quarantina in tutto, ma come notai con stupore, non ce ne era nemmeno una che potesse classificarsi come meno che carina. Vidi la ragazza dell' incontro seduta su un divanetto circondata da un paio di amiche, si era ripresa perfettamente per fortuna.

In quel momento fecero la loro comparsa Diamond e le sue fide damigelle; per l' occasione indossava una minigonna di pelle oltraggiosamente corta che le metteva in risalto le gambe, facendole apparire ancora più lunghe di quanto fossero in realtà, una camicetta nera e degli stivali alla moschettiera completavano il suo appariscente abbigliamento. No, forse appariscente non era giusto, abbagliante era l' aggettivo che la rispecchiava meglio in quel momento. Silver e Riley non erano da meno; la prima era fasciata in un paio di shorts, la seconda indossava un paio di jeans neri talmente attillati che sembrava che le fossero stati dipinti addosso, entrambe indossavano due camice, una azzurra e una verde, che riprendevano il colore dei loro occhi. Mi chiesi se si trattasse di una sorta di codice di abbigliamento, comunque non ebbi tempo di starci a pensare più di tanto perchè il simpatio trio si diresse verso di noi ancheggiando esageratamente; si fermarono davanti a me posizionandosi in una sorta di triangolo con Diamond al centro e le altre due un passo dietro di lei. La simbologia era chiara a tutti: nessuno camminava affianco a lei, neanche le sue migliori amiche.

Zephyr gelò con un' occhiataccia le sue ex amiche e mi si affiancò ancora di più imitata imemdiatamente da Maelice, mi trattenni dal rivolgere loro un sorriso riconoscente solo perchè sarei apparsa insicura e se diciassette anni di vita mi avevano insegnato qualcosa bè era di sicuro che davanti ad una moretta gasata non ci si doveva mostrare intimorite.

- E così tu sei quella nuova - commentò con tono sprezzante Diamond scrutandomi dall' alto in basso con aria annoiata.

- Evidentemente, e tu invece saresti? - domandai inarcando un sopracciglio come facevo quando ero perplessa oppure semplicemente non me ne fregava niente di quello che stava dicendo il mio interlocutore. Evidentemente la Night sembrò interpretare il mio atteggiamento nel secondo modo perchè una smorfia infastidita si dipinse sul suo bel volto.

- Io, sono Diamond Night - replicò calcando sull' "io" come a sottolineare che al suo confronto ero poco e nulla. Bè se sperava di intimidirmi con quelle sue uscite da prima donna si sbagliava di grosso; ero stata anche io la più popolare nella mia vecchia scuola e quei modi potevano andare bene per intimidire una ragazzina spaurita ma non certo me.

- Iris Rain - risposi fissandola negli occhi e guardandomi bene dal porgerle la mano. Ingaggiammo una muta lotta di sguardi; se il suo era freddo come il ghiaccio della Siberia il mio bruciava come un vulcano in eruzione. Colsi un lampo di irritazione nei suoi occhi, ovviamente non era abituata alle persone che le tenevano testa. Mi accorsi solo in quel momento che le ragazze presenti nel salottino si era azzittite di colpo e ci fissavano con malcelata curiosità.

- Lieta di conoscerti - disse Diamond con un tono che mi augurava palesemente una morte lenta e dolorosa.

- Altrettanto - ribattei a denti stretti.

- Bene ragazze, l' aria in questo posto si sta facendo irrespirabile. Andiamo a mensa - disse rivolgendosi alle amiche che la seguirono come bravi soldati addestrati ad obbedire ciecamente. In quel momento pensai che aveva il tono della perfetta addestratrice di cani o di un secondino in un carcere, scoppiai a ridere attirandomi l' ennesima occhiataccia da parte di Silver e Riley che mi avevano fissato in un ostile silenzio per tutto il tempo. Diamond scattò voltandosi in una sventagliata di capelli neri, il suo profumo inebriò la stanza, riconobbi Lady Million, la stessa fragranza che usavo anche io.

- Goditi quest' allegria Iris, non durerà a lungo - soffiò con un sorriso malizioso.

- Dovrei avere paura? - replicai ironica.

- Sì, credo proprio che dovresti - confermò sorridendo sorniona. Sembrava una gatta che guardava un uccellino indifeso, bè dannazione, non mi piaceva proprio per niente la parte che mi ero auto assegnata.

Mi voltò le spalle e scese le scale seguita a ruota dalle sue amiche.

- Non avresti dovuto provocarla - commentò Maelice con aria preoccupata.

- Invece credo che abbia fatto bene, finalmente qualcuno tiene testa a Diamond. - replicò Zephyr lanciandomi un' occhiata rispettosa.

- Ho già avuto a che fare con tipe come lei, non mi spaventano. E poi cosa potrebbe mai farmi? - dissi cercando di rassicurare Maelice.

- Meglio non chiederlo - mormorò quest' ultima.

- Ho fame. Andiamo a cena - replicai con allegria forzata.

Le mie amiche annuirono ed insieme ci dirigemmo verso la mensa.

Ovviamente Maelice aveva ragione come imparai a mie spese poco dopo.

 

 

 








Spazio autrice:

Ecco il nuovo capitolo,spero che vi piaccia. Al prossimo.

Baci baci,

Bella_92

  
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