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Autore: MandyHoran    06/04/2012    8 recensioni
Convincere se stessi di amare una persona, non basta per amarla davvero.
Storia d'amore? Vedrete. Aprite e scopritelo sì sì sì.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Giaaaao! Sono tornata yeeeeah! Finalmente ce l'ho fatta sì! Beh arrivo subito al sodo. Nel prossimo capitolo ci sarà Juliam per la felicità di tutti voi u.ù e intanto vi lascio con questo capitolo che è interamente dedicato a Nandy e rispettivi spasimanti (?).. Vorrete uccidermi alla fine del capitolo, ma non lo farete altrimenti non potrei donarvi il seguito -che posterò appena raggiungerò le... 7 recensioni qui? :3- x) Bene vi ringrazio per avermi dato 116 recensioni in tutto e un sacco di visualizzazioni. Vi amo davvero, grazie. Vi lascio alla lettura.
Hope you enjoy
Mandy.
*********



"Spiegami perché non hai detto niente." ordinò Zayn poggiando rumorosamente il bicchiere sul bancone. 
Il posto dove si erano buttati dopo quella cena assolutamente sconvolgente, non era che un semplice locale dove la gente poteva bere, ubriacarsi e ballare fino alla mattina dopo. La musica era alta, ma dalla parte dove erano seduti Mandy e il moro si sentiva molto di meno.
"Ha minacciato di espellermi dall'accademia! Lo so che dovrei pensare prima a mia madre, perché è più importante, però..." cominciò la rossa scolando l'ultimo goccio di birra rimasto nella sua bottiglia. 
"No... No, non può... Quel bastardo! Okay, tu non puoi dire niente. E se lo facessi io? Se rivelassi io a tua madre tutta la verità?" Zayn era visibilmente preoccupato per quella situazione. Lui era il primo a provare fastidio vedendo quella ragazza sottomessa a bugie meschine. 
"Se la prenderebbe comunque con me" affermò Mandy abbassando lo sguardo. "Un'altra birra per favore" aggiunse rivolgendosi al barista che la stava guardando aspettando nuovi ordini. 
Questa volta buttò giù l'acool quasi tutto d'un sorso, dimezzando la sua Heineken. 
"Lo prendo a calci in culo, giuro." sentenziò Zayn aspramente. 
"Hai bevuto un po' troppo" la rossa sorrise divertita dall'espressione incazzata del moro che era già al terzo bicchiere di non si sa cosa di alcolico. 
"Senti chi parla!" esclamò lui puntando gli occhi sulla birra che Mandy teneva in mano.
"Io sto benissimo" mentì lei alzandosi in piedi barcollando. Pensò fosse colpa dello sgabello troppo alto e quindi poggiò una mano sul braccio di Zayn per tenersi in equilibrio. 
Scoppiarono entrambi e ridere e si ritrovarono l'uno a un centimetro dal viso dell'altra che lo guardava dal basso. 
"Grazie di tutto Zayn" soffiò lei sorridendo, scansandosi una ciocca di capelli dal viso.
Erano molto vicini e il sapore dell'alcool sfiorò le narici di Zayn che però non accennava ad allontanarsi da lei. Anzi sembrava avvicinarsi sempre di più finché Mandy non si decise a parlare di nuovo.
"Andiamo via. Prima di combinare qualche casino" rise piano.
Il moro annuì sorridendo e poi aggiunse: "Sì, usciamo. Ma non posso guidare in queste condizioni".
"Ah, stanotte ci toccherà dormire in macchina" disse Mandy prendendo la borsa al volo e dirigendosi verso l'uscita del locale.

Nella Volvo c'era sempre lo stesso odore stucchevole che a Mandy piaceva particolarmente.
Era notte fonda ormai e i loro occhi cominciavano a chiudersi da soli, così tirarono giù i sedili e si sdraiarono rilassando i muscoli.
"Mandy... Posso chiederti una cosa un po' personale?" Zayn parlò con voce leggermente assonnata. 
La rossa annuì, ma poi si rese conto che forse l'amico non poteva vederla dato che aveva gli occhi chiusi e così parlò anche lei. 
"Spara" disse con voce appena udibile. 
"Tu e Nat... Siete più di semplici amiche, vero?" domandò il moro dopo qualche secondo di silenzio. 
Mandy rimase un momento stizzita da quella domanda e ringraziò che Zayn avesse gli occhi chiusi perché lei era famosa per la sua impassibilità e non voleva che l'aria di mistero che l'avvolgeva volasse via. 
"Perché questa domanda?" chiese semplicemente con tono calmo senza lasciar trasudare nessun'emozione. 
"Non lo so" ammise lui, forse un po' imbarazzato. Anche se lei non avrebbe voluto, Zayn aveva notato un po' d'insicurezza nel suo tono di voce e immaginò fosse proprio perché con quella domanda aveva colto nel segno.
Sì perché anche lui si era accorto degli sguardi intensi e della complicità che c'era tra Mandy e Natalie e non lo trovava esattamente un atteggiamento da amiche. 
"Siete molto legate" disse aprendo gli occhi, girandosi verso la rossa che fece spallucce.
"Hai ragione, Zayn. Io e Nat non siamo semplici amiche. Siamo qualcosa di più. Onestamente non sappiamo nemmeno noi cosa siamo..." Mandy cominciò abbozzando un sorriso imbarazzato, ma non arrossì, ovviamente. 
Il moro sorrise a sua volta senza aggiungere altro per non sembrare indiscreto. 
Mandy però, continuò a parlare imperterrita senza preoccuparsi di misurare le parole. 
"Però c'è qualcosa che non va in questo periodo. Sai, la vedo distante da me" 
"Distante in che senso?" chiese lui che non potè più trattenersi. L'acool mischiato alla curiosità gli facevano quest'effetto: non riusciva a farsi i fatti suoi.
"Da quando siamo arrivate qui a Londra... Sembra molto più interessata a... Altro" lei completò il suo pensiero titubando. In realtà voleva dire che l'interessamento di Nat le sembrava rivolto soprattutto verso un'altra persona, ma non le sembrava il caso rivelare quel particolare a Zayn.
"A Harry" intervenne il moro capendo al volo ciò che la rossa non intendeva dire.
"Buonanotte Malik" disse Mandy girandosi dalla parte opposta della macchina. 
Zayn rise e capì che la loro conversazione era finita ed era giunta finalmente l'ora del sonno. 
"Buonanotte Wood" le sussurrò avvicinandosi al suo orecchio per poi lasciarle un leggero bacio sulla guancia. 

--

Harry si guardava intorno spaesato rendendosi conto che quella era la seconda volta in vita sua che si ritrovava davanti casa di Mandy in quasi sei anni che la conosceva. 
La prima volta si era trovato lì con Ros e Louis per caso. Era un giorno di pioggia, loro tre erano fradici e non avevano idea di dove ripararsi. Così citofonarono alla casa più vicina che guarda caso era proprio quella della rossa che in quel momento stava dormendo beatamente. 
Mandy si precipitò giù per le scale e si ritrovò davanti i suoi amici squinternati, zuppi dalla testa ai piedi che ridevano convulsamente per il suo aspetto assonnato, appena aprì la porta. 
Quella seconda volta invece, il riccio non era lì con persone che conosceva da molto tempo, bensì con una ragazza che in circa un mese lo aveva completamente conquistato e ora abitava in quella casa. 
"Grazie della bella serata Harry" disse Nat infilando la chiave nella serratura. 
"Grazie a te" sorrise Harry mostrando le dolci fossette. 
Natalie portò due dita sul volto del ragazzo per scostare un riccio finitogli davanti agli occhioni verdi. Il contatto con la sua pelle la fece rabbrividire e si accorse di come la vicinanza dei loro corpi la rendesse imbarazzata. 
Fu così che il cuore di Harry perse un battito per poi cominciare a galoppare sempre più forte, tanto che temette che gli uscisse fuori dal petto. Se in sua presenza risultava imbranato e impacciato, la stretta vicinanza col corpo di Natalie lo faceva letteralmente impazzire. 
"Sei una persona stupenda Harry" sussurrò lei puntando gli occhi in quelli del ragazzo che arrossì. 
Non resistette a lungo. Hazza poggiò una mano dietro la schiena di Nat, spingendola verso di lui. Fu un attimo. Giusto il tempo di assaporare le labbra piene della ragazza e capire la sua reazione. 
Per un momento Natalie sembrò ricambiare il bacio, dischiudendo le labbra e afferrando con entrambe le mani, il colletto della polo di Harry. Poi però lo spinse via delicatamente sussurrando un "Non posso" appena udubile. 
"Perché?" chiese il riccio stizzito. 
"Perché... Perché no, Harry. Ti prego. Ci vediamo" disse svelta per poi schizzare in casa lasciando Styles sulla porta come un ebete. 
Il ragazzo sentì gli occhi farsi lucidi, ma non poteva piangere! Insomma, frignare per una ragazza gli sembrava assurdo. Eppure lo stava facendo. Sì, un lacrimone già era sfuggito al suo controllo e vagava lento per la sua gota. 
"Hai perso la testa Harry Styles" si disse a bassa voce, cominciando ad incamminarsi verso la sua auto.

--

Una luce accecante filtrava dal finestrino e Mandy si stiracchiò delicatamente. Controllò il cellulare che la sera prima aveva impostato in modalità silenziosa e trovò le quattro chiamate perse di Natalie e le ventisette di sua madre. Per non contare poi i messaggi. 
"Sto bene, sono con Zayn" digitò le parole svelta e inviò un messaggio doppio, sia a Liz che a Nat. 
Si voltò poi dalla parte del moro che ancora dormiva beatamente con la bocca socchiusa, in una posizione decisamente contorta. Lo osservò per qualche secondo, notando quei lineamenti -di solito deformati in un'espressione dura- addolciti e i muscoli del viso completamente rilassati. In un certo senso sembrava che Zayn stesse sorridendo. 
Era davvero bello mentre dormiva. 
Non che quando è sveglio non lo sia, pensò Mandy sorridendo spontaneamente. Si posò alla svelta una mano sulla bocca e si sorprese di quel sorrisetto che le era spuntanto in volto. Poche erano le persone che la facevano sorridere solo guardandole. In realtà erano soltanto due e Zayn era una di quelle. 
La rossa decise di uscire dalla macchina per prendere un po' d'aria, ma si ricordò del dannatissimo sportello rotto della Volvo. Così prese un respiro profondo e cercò di scavalcare il ragazzo dormiente, mostrando tutte le sue abilità da contorsionista inesperta. Sfiorò involontariamente il braccio di Zayn con un ginocchio e il moro si svegliò sobbalzando alla vista della ragazza a cavalcioni sopra di lui.
"Ma sei impazzita?!" esclamò portandosi una mano sul cuore che sembrava aver perso il controllo dei battiti.
"Stavo solo cercando di uscire!" strillò Mandy in  preda alle risa convulse. Fece per aprire la portiera, ma lui la bloccò per un polso tirandola verso di sé.
"Questa me la paghi Wood" disse tra i denti, cominciando a farle il solletico. 
La rossa si piegò in avanti senza smettere di ridere un secondo e cominciò ad avere anche il fiatone. 
"Va bene, va bene. Scusa" soffiò ormai a un centimetro dal viso del ragazzo che aveva ancora un sorrisetto beffardo stampato in faccia. 
Zayn si avvicinò ancora di più a lei allungando il collo e in un secondo portò il naso a sfiorarle una guancia. Era la seconda volta in poche ore che si ritrovavano così vicini l'uno all'altra.
  
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