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Autore: postergirl84    08/04/2012    6 recensioni
Storia terza classificata al contest "Bella e Jacob per sempre" indetto da jakefan sul forum di EFP.
Bella ha deciso: sposerà Edward, e lo seguirà nella sua vita eterna. Perché il loro amore è più forte di tutto e per stare con lui tutte le rinunce che dovrà fare appaiono come piccole sfaccettature d’ombra in un avvenire perfetto.
Ma se non fosse davvero così? Se un avvenimento tragico facesse capire a Bella che la vita umana ha un valore troppo grande per essere semplicemente messa da parte? E se Jacob fosse proprio quel qualcosa che rende la vita degna di essere vissuta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

La sfida che ci troviamo davanti

 

 

Il risveglio è quel momento che ti sorprende dopo il sonno, quel momento  in cui si ritorna allo stato di piena conoscenza.  Perché poi io avrei dovuto riprendermi da quell’ annullamento senza dolore in cui ero sprofondata?  Che motivo avevo di tornare in una realtà che non volevo affrontare?

 Eppure sentii una presenza attirarmi come una calamita e trascinarmi, mio malgrado, fuori dall’acqua dell’incoscienza. Una presenza indistinta e allo stesso tempo tangibile. Un po’ alla volta tornai a percepire il mio corpo, il materasso su cui ero adagiata e le parenti della stanza in cui mi trovavo, probabilmente quella di Leah. Dovevo essere stata portata lì da mio padre dopo che, sfinita dalle lacrime, mi ero addormentata  fra le sue braccia.

Aprii gli occhi cautamente e il mio cuore, già messo a dura prova da quella terribile giornata, perse un paio di battiti.

Seduto ai piedi del letto, in tutta la sua imponente stazza, Jacob.

Jake con sulle labbra il sorriso solare e i segni della barba incolta; Jake con i capelli un po’ più lunghi e la sua presenza calda; Jake…semplicemente il mio Jake. Da quanto tempo non lo vedevo?

Mi precipitai fra le sue braccia aperte, che aspettavano solo di accogliermi, e gli caddì quasi addosso. Le gambe rimaste intrecciate nel groviglio delle lenzuola. Non mi importava. Strinsi le mie mani sulle sue spalle forti che sembravano poter reggere tutto il peso del mondo. Strofinai il naso contro il suo petto assaporando di nuovo il suo odore di legno e muschio. Mi era mancato. Mi erano mancati tutti i dettagli di lui.

“Jake.” Mi alzò il viso, portando due dita sotto il mio mento.

“Bells.” La sua voce roca. Un sussurro appena.

“Sei tornato.”

I nostri sguardi si cercarono, si pretesero e infine si trovarono. Cioccolato e pece. Dove iniziavo io? Dove finiva lui? Non mi importava. Ripresi a piangere con la consapevolezza di non essere più sola.

La sua guancia bollente posata sui miei capelli. Mi feci avvolgere completamente dal suo abbraccio, cercando nel suo calore familiare un modo per contenere la voragine che di nuovo era nata dentro di me. Mi aggrappai a lui per non cadere in pezzi. Ma sarebbe stato sufficiente? Sarebbe stato in grado di salvarmi ancora?

Perché questo nuovo dolore aveva cancellato tutto il resto, e tutte le sofferenze della vita mi apparivano ora come piccoli spilli in un oceano statico d’ angoscia.

 “Ti sei svegliata, tesoro.”

Sentii la voce di mio padre, roca più del solito, provenire dalla porta. Voltai la testa verso di lui senza abbandonare il mio rifugio caldo. Lo osservai: la sofferenza era tangibile anche sul suo viso. Pensai per un istante a cosa provasse lui, quali pensieri affollassero la sua mente nel percepire il mio strazio, quali parole avrebbe voluto usare per rincuorarmi.  Avrebbe voluto, molto probabilmente, farsi carico del mio dolore così come, ne ero sicura, avrebbero voluto fare anche Jake ed Edward. Sussultai quando la mia mente formulò il suo nome. Ero lì, stretta fra le braccia del suo nemico mortale ed era dove volevo stare. Era forse perché lui poteva capire il dolore di perdere una madre o più semplicemente perché da troppo tempo desideravo tornare a percepire il suo calore sulla mia pelle?

E mio padre? Che ne pensava lui nel vedermi così abbandonata fra le braccia del figlio del suo migliore amico invece che fra quelle del mio fidanzato? Ma in fondo la sua preferenza per Jacob era sempre stata evidente, non si scompose, limitandosi ad osservarci: “Ho richiamato Phil, c’è un aereo prenotato per stasera, se te la senti.”

A quelle parole aumentai la presa sulla mano di Jacob già intrecciata saldamente alla mia. Assentii con la testa, passandomi la mano libera sul viso.

“Devo andare a casa a prendere qualche cambio e devo chiamare Edward.”

Mio padre annuì appena prima di uscire dalla stanza, lasciandoci di nuovo da soli. Jake mi aiutò ad alzarmi dal letto, prese una ciocca dei miei capelli e se l’avvolse fra le dita prima di andarla a sistemare dietro il mio orecchio.

“Ce la farai, Bells… hai tuo padre, hai Edward  e - sentii la sua voce cercare di nascondere il dolore nel pronunciare quel nome -  se lo vorrai ci sarò anche io.”

“Non dire idiozie, Jake. Come potrei pensare di affrontare tutto questo senza di te?- continuai sussurrando appena - vieni con me. Ti prego.”

 

 

 

 

Mi ritrovai nella mia auto, seduta al posto del passeggero con la volante della polizia che ci seguiva a poca distanza. Appoggiai la fronte contro il vetro freddo del finestrino, chiusi gli occhi mentre il resto del mio corpo assorbiva il calore di Jake. Guidava in silenzio con la mano che, posata sul cambio, sfiorava appena il mio ginocchio.

Trovai Edward ad aspettarmi seduto sul portico di casa. Scesi dall’ auto, mentre Jake e Charlie posteggiarono.

 Mi venne incontro, bloccando il mio viso fra le sue mani e lasciando che le nostre labbra si sfiorassero appena. Cercai di sorridere, ma ne uscii solo una smorfia.

“Devo partire… vorrei che venissi con me, ma so che non è possibile.”

 “Amore, potrei…”

“No, non potresti. C’è sempre il sole in Florida, Edward. Non è come l’ultima volta, il funerale…”

 La mia voce si spezzò e una lacrima scese sulla mia guancia. Edward la raccolse con il pollice, prima di baciare la scia salata che aveva lasciato sul mio viso.

“Mi sento così inutile, Bella. Dovrei fare di più per te.”

“Sarai qui al mio ritorno, Edward. Avrò bisogno di te. Avrò sempre bisogno di te.” Cercai di bloccare i suoi sensi di colpa stringendolo in un abbraccio. Lo vidi volgere il suo sguardo a Jake che se ne stava, con le mani in tasca, appoggiato all’auto di mio padre. Si guardarono intensamente,  impegnati in una conversazione percepibile solo per loro. I due nemici atavici che stringevano una tregua per me. Fu Edward a distogliere per primo lo sguardo tornando a posarlo su di me. Mi prese per mano incamminandosi dentro casa.

“Ti aiuto con la valigia.” disse solamente.

 

 

 

Il sole della Florida era accecante, ma io non lo percepivo. L’unica cosa che sembrava potermi riscaldare era la presenza di Jake immobile dietro di me come un angelo custode. Il mio angelo.

Sedevo su una piccola sedia di legno nero e sentivo la sua mano stringermi la spalla. Intorno a me tanta, troppa gente. Tutti accorsi per dare l’ultimo saluto a mia madre.

La mia folle, avventata, e allo stesso tempo saggia madre. La persona che mi aveva donato la vita e che mi aveva amato incondizionatamente. Accanto a me, Phil stringeva il pugno contro la gamba della sedia, le nocche quasi bianche. Mio padre sedeva all’altro mio lato con un espressione impercettibile sul viso, cercando di confrontarmi con la sua mano nella mia. Ma quando la bara iniziò a calare nel terreno, non riuscii a guardare oltre; mi alzai di scatto riparandomi fra le braccia di Jake. Nascosi il viso contro il suo petto, concentrandomi sui battiti del suo cuore, cercando un modo per sfuggire allo strazio che mi dilaniava l’anima. Mi aggrappai a lui, lui che da sempre era il mio porto sicuro. Cercai ossigeno per non soffocare, cercai luce per non restare al buio, cercai il mio sole per avere calore, cercai la sua mano per farmi accompagnare attraverso i labirinti della sofferenza.

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE

 

Prima di tutto voglio augurare a tutti Buona pasqua , quante uova state mangiando?

Questa settimana insieme alla storie trovate due bellissimi banner il primo è quello di classificazione al contest e per questo devo ringraziare jakefan e Lea__91

Il secondo è uno splendido ed inaspettato regalo di xxx_Strange_xxx   grazie mille tesoro .

A proposito di strange state leggendo la sua incedibile

No? E che cosa state aspettando? Grazie a aniasolary    per aver betato il capitolo.

Il prossimo aggiornamento  venerdì 20 aprile.

Ancora auguri.

Noemi.

   
 
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