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Autore: Fiamma Erin Gaunt    09/04/2012    0 recensioni
Larissa fa parte della congrega della Mezzanotte, una frangia di streghe guerriere che ha il compito di proteggere gli esseri umani dalle creature della notte.
Lucyfer è un principe mezzo demone e mezzo vampiro esiliato dalla dimensione infernale e costretto a vivere sulla Terra.
Due fati destinati ad intrecciarsi nella lotta tra il bene e il male.
Genere: Dark, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diamonds of Darkness'
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Cap 1
 
















 

Larissa si infilò silenziosamente dentro al locale dall' aspetto diroccato, il suo sesto senso di strega le diceva che lì dentro stava succedendo qualcosa, qualcosa che secondo la convenzione del mondo delle tenebre non sarebbe dovuta accadere.
Scivolò tra le assi sconnesse e si appollaiò in cima alle scale, da quella posizione aveva una visuale perfetta di quello che stava accadendo.
Al piano di sotto un piccolo gruppo di ragazze umane piangeva silenziosamente stringendosi tra loro alla ricerca di un briciolo di conforto, una di loro si teneva delicatamente il braccio destro che era piegato in un' angolazione innaturale e che a giudicare dall' espressione sofferente sul suo viso doveva farle un male d' inferno.
Larissa soffocò l' impulso di scendere e soccorrere le ragazze, doveva rimanere lucida e fredda, la sua missione era quella di catturare ed eliminare i loro aguzzini non di fare da croce rossina a delle umane. Avrebbe ucciso quei parassiti del mondo delle tenebre e solo allora avrebbe portato le ragazze in salvo, era tutta una questione di priorità.
Non dovette attendere molto prima che tre figure emergessero dall' oscurità. Strizzando leggermente gli occhi riuscì a metterli a fuoco, erano tre ragazzi dal fisico non molto imponente; abbassò leggermente le sue barriere mentali e lasciò che una piccola parte del suo potere sondasse le loro menti. Due vampiri ed un licantropo.
Tastò la tasca della sua tuta nera e riuscì ad estrarne una lama di quindici centimetri, conteneva la percentuale d' argento più elevata che si potesse usare mantenendo la rigidità dello scheletro in acciaio; l' altra mano le corse ai capelli che aveva acconciato in un elegante chignon, estrasse il paletto che teneva ferma l' acconciatura e la massa di capelli neri come la mezzanotte le ricadde sul viso in morbide onde ad incorniciare gli occhi blu come zaffiri. Era pronta.
Si lanciò con l' agilità di una pantera giù dalle scale ed atterrò silenziosamente alle spalle delle sue prede, con un rapido movimento del polso trafisse il licantropo davanti a lei, una stiletta al cuore, un' esecuzione rapida e pulita, il suo maestro sarebbe stato fiero di lei. Prima ancora che i suoi avversari si rendessero conto di quello che era successo lei si era già ritirata nell' ombra, ovviamente sapeva benissimo che non ci avrebbero messo molto a localizzarla, ma se voleva sopraffarli doveva cercare di sfruttare il più possibile l' effetto sorpresa.
Larissa rilassò le spalle cercando di sciogliere i muscoli e con la grazia di un felino si arrampicò in cima ad un armadio ammuffito pregando che reggesse il suo peso.
Uno scricchiolio preoccupante le comunicò che il legno stava per cedere, si lanciò contro il vampiro che non si fece torvare impreparato e le bloccò il polso proprio nell' attimo in cui si accingeva ad impalarlo.

- Dovrai essere più veloce di così dolcezza - le soffiò il ragazzo rivolgendole un sorriso famelico e attirandola bruscamente a sè. Larissa notò che le zanne si stavano allungando, il bastardo si sbagliava di grosso se pensava che sarebbe stata il suo spuntino di mezzanotte. Puntò con forza i piedi al terreno e si scagliò all' indietro con tutto il peso cogliendo di sorpresa il vampiro e riuscendo a sfuggire alla sua presa, ma non aveva fatto i conti con il sacco di pulci che era alle sue spalle. Il licantropo le bloccò le braccia dietro la schiena e la spinse contro il muro; Larissa tentò di tirare un calcio alle palle del suo aggressore, ma erano troppo vicini per riuscire a tirare indietro con violenza la gamba. Il lupo mannaro proruppe in una risata bassa e simile ad un ringhio prima di affondarle la faccia nell' incavo tra collo e spalla dove la pelle soffice era esposta e facilmente accessibile. Le leccò lentamente il collo facendola rabbrividire per il disgusto.

- Buona, sa di pericolo con un lieve retrogusto di paura - sentenziò prorompendo in un' altra bassa risata per poi tornare a leccare e a mordicchiarle il collo.

Larissa cercò di svuotare la mente e di rilassarsi, se si fosse agitata avrebbe rischiato di essere ferita dai denti del lupo e non ci teneva per niente a finire ad ululare alla luna una volta al mese. Cosa avrebbe fatto Lorcan in una situazione del genere? Che domande, Lorcan era troppo in gamba per finire in un pasticcio come quello. Questo almeno era quello che non faceva che ripeterle Maeve, la Grande Madre della Congrega della Mezzanotte, bè era venuto il momento di dimostrarle che anche lei poteva essere brava come lui e anche di più.
Chiuse gli occhi e fece appello al suo potere, quello che non le veniva dall' essere una Guardiana o una strega,bensì dall' essere Larissa Darkmoon la creatura che più di tutte aveva un collegamento diretto e privilegiato con l' elemento del fuoco.
Sentì il sangue riscardarle le vene, bruciante come il fuoco di un vulcano in eruzione, dilatò la mente e infranse le sue difese permettendo a quel calore di affiorare in superficie. Un' ondata bruciante l' avvolse, stava letteralmente andando a fuoco, almeno dal punto di vista metapsichico.
Il licantropo la lasciò andare con un guaito e prese a soffiare sul palmo delle mani nella speranza di placare il dolore, Larissa intravide con la coda dell' occhio che erano piene di vesciche.

- Strega - sputò tra i denti il vampiro scoprendo minacciosamente le zanne.

- In carne ed ossa - replicò sogghignando malevola.

Il redi vivo si lanciò contro di lei in un lampo di furia accecante e la ragazza fece appena in tempo a frapporre il paletto tra lei e la creatura; non aveva angolato bene il polso e aveva mancato il cuore andando a conficcare il paletto in un polmone, doloroso ma nulla di mortale.
Il vampiro non si prese neanche la briga di divellere il pezzo di legno e con lo scatto repentino di un serpente affondò i denti all' altezza della sua spalla. Larissa lanciò un grido di dolore unito alla rabbia per essersi lasciata sorprendere come una novellina.
Allungò una mano verso il fianco cercando di raggiungere il paletto di riserva che aveva assicurato al fodero che portava attorno alla pancia, ma il vampiro le stava troppo addosso per permetterle di estrarlo; decise allora di recuperare quello che aveva usato poco prima, lo afferrò saldamente e si lanciò all' indietro con tutta la forza di cui era capace.
Urlò quando le zanne del vampiro le lacerarono la carne come avrebbero fatto quelle di un cane e alle sue grida fecero eco quelle del redi vivo che si teneva con le mani la ferita sanguinante.
Stringendo i denti si lanciò nuovamente contro la creatura e stavolta udì il tetro rumore del legno che penetrava nel cuore, un centro perfetto. Fuori due pensò prima di ruotare velocemente su se stessa e prepararsi a fronteggiare l' ultimo licantropo, ma del lupo mannaro non c' era traccia.
Larissa perlustrò la stanza con lo sguardo scandagliandola in lungo e in largo alla ricerca di un movimento che tradisse la presenza del mannaro, c' era silenzio,troppo silenzio.
Un' ombra le si lanciò addosso atterrandola, un lupo grosso come un pony fece schioccare le fauci ad un soffio dal suo viso. Il bastardo si era trasformato e come se non bastasse le aveva fatto perdere il pugnale nella foga dell' impatto.
Pensa pensa pensa, mormorò tra sè Larissa cercando di trovare una soluzione; tutto quello che aveva a portata di mano era un paletto, poco più che un inutile bastoncino di legno contro un licantropo.
Un' idea le balenò nella mente, era abbastanza assurda per poter funzionare. Facendo leva con la schiena si tirò su allontanando il muso ringhiante del lupo con il braccio sinistro e contemporaneamente con il destro prese lo slanciò e cacciò il paletto all' altezza della trachea del lupo riuscendo a sfondarla. Il licantropo si tirò indietro con un guaito soffocato e prese a rantolare cercando di non soffocare per via del sangue che gli aveva invaso la gola. Rotolando di lato Larissa riuscì a recuperare il pugnale e si preparò ad affondare il colpo di grazia;gli occhi del lupo la fissavano con un misto di odio e paura.
Con un sospiro Larissa si inginocchiò accanto alla bestia stando attenta a non sporcarsi i pantaloni con il sangue che inzuppava il terreno e, dopo essersi concessa un' ennesima lunga occhiata al licantropo, indirizzò la lama all' altezza del cuore e l' affondò con un movimento fluido. E tre, pensò alzandosi in piedi e prendendo rapidamente fiato, scrollò le spalle rilassando finalmente i muscoli; si dedicò infine alle ragazze che durante lo scontro erano rimaste nella stessa posizione in cui erano quando era entrata nell' abitazione. Le raggiunse e si rese conto che non erano fuggite unicamente perchè non potevano, erano state legate con delle corde dall' aspetto resistente.

- State ferme, dovrò usare il pugnale per liberarvi - le avvisò, le ragazze annuirono guardandola con aria spaventata. Avvicinò la lama alle corde e le recise lentamente stando attenta a non ferire le ragazze;una volta che anche l' ultima fu libera rinfoderò l' arma e voltò loro le spalle dirigendosi verso l' uscita.

- Aspetta, vorremmo ringraziarti per averci salvato la vita, ma non sappiamo neanche come ti chiami - la richiamò quella che doveva essere la più grande del gruppo. Larissa si voltò a guardarle, quattro ragazze tra i quindici ed i diciotto anni scarmigliate e spaventate, e si sorprese nel non provare assolutamente nulla, quello era solo lavoro.

- Non c' è bisogno che mi ringraziate, è solo lavoro, niente di personale, perciò niente baci,abbracci e altre sciocchezze simili - le liquidò continuando a camminare imperterrita verso l' uscita. Il fresco della notte estiva di New Salem le accarezzò la pelle dando sollievo alla sensazione bruciante che le causava il morso del vampiro; percorse due isolati a piedi e finalmente raggiunse la sua moto.
Era una Harley Davidson Nightster ed era il suo orgoglio, non c' era nulla come il correre in moto a duecento all' ora nel cuore della notte, dava una scarica di adrenalina e un senso di libertà senza uguali.
Sforzandosi di reggere il peso della moto nonostante il dolore alla spalla,sfrecciò sulla Daniel Shays Hwy diretta al suo quartier generale.
Nell' arco di un quarto d' ora aveva parcheggiato la moto nel garage interno e aveva raggiunto l' ingresso del quartier generale, bussò per tre volte contro la saracinesca e attese che lo spioncino si aprisse. Un paio di occhi verdi brillarono nell' oscurità e la esaminarono attentamente - La Terra è la realtà -

- E la Luna è l' anima - replicò pacatamente Larissa.

Lo spioncino si richiuse e la saracinesca venne tirata su.

- Larissa, hai un aspetto schifoso - commentò un ragazzo dalla carnagione dorata e i capelli castani acconciati con sapiente maestria.

- Io ho combattuto con due sacchi di pulci ed una faccia zannuta, tu invece che scusa hai? - lo rimbeccò sarcastica.

Il ragazzo scoppiò a ridere e scosse la testa con aria indulgente prima di attirarla a sè ed esaminarla attentamente.

- Sono okay, ho solo qualche graffio e un morso sulla spalla - lo rassicurò cercando di sottrarsi alla presa.

- Ti accompagno a purificarlo -

- Non è necessario Kyle, posso fare da sola - replicò Larissa rivolgendo un tiepido sorriso al ragazzo, ma ovviamente si sbagliava se pensava di riuscire a dissuaderlo dal suo intento.

- Fidati, avrai bisogno di una mano - commentò saggiamente.

Larissa sospirò e si lasciò condurre verso lo stanzino adibito ad infermeria. Kyle la fece sdraiare sul lettino e l' aiutò a spogliarsi; esaminò con aria esperta le escoriazioni e si lasciò sfuggire un fischio quando vide il morso.

- Preferisci che cominci dal morso o dai graffi? - le chiese mentre recuperava disinfettante, bende ed acqua santa.

- Dal morso - mormorò Larissa decisa a togliersi subito la parte più dolorosa.

- In tal caso è meglio se ti metti seduta - le consigliò Kyle imbevendo una spugna d' acqua e ripulendo delicatamente il sangue attorno alla ferita;una volta che il sangue venne tolto del tutto Larissa si arrischiò a dare un' occhiata alla spalla.
Il morso non era molto profondo ma in compenso aveva i contorni slabbrati e sembrava più simile al morso di un cane che a quello di un vampiro. Osservò con attenzione Kyle mentre preparava l' ovatta e la imbeveva d' acqua santa.

- Ti farà un male d' inferno - la avvisò avvicinandole il batuffolo alla ferita.

- Scommetto che godrai un sacco - commentò ironica Larissa tirandosi indietro i capelli e lasciando esposta la spalla pallida.

Kyle ridacchiò brevemente prima di tornare a fissarla con aria seria - Pronta? -

- Pronta - confermò Larissa con un sospiro rassegnato.

L' acqua santa bruciava come acido sulla pelle, si sentiva letteralmente morire.
Deve essere questo che si prova nel morire bruciata, pensò Larissa mentre la spalla le andava a fuoco, strinse i denti imponendosi di non urlare; un piccolo gemito le sfuggì dalle labbra e finalmente, dopo quelle che sembrarono ore, il bruciore si attenuò fino a placarsi quasi del tutto.
Riaprì gli occhi realizzando solo in quel momento di averli chiusi, Kyle la stava osservando con aria preoccupata; gli rivolse un debole sorriso e alzò lentamente un pollice comunicandogli che era okay.

- Passiamo ai graffi - annunciò con aria sconsolata.

- Sicura di non voler aspettare un po'? - le chiese avvicinandosi e abbracciandola delicatamente.
Larissa si rilassò e adagiò la testa sul petto muscoloso del ragazzo, adorava stare in quel modo, la vicinanza di Kyle la aiutava a rilassarsi e poi quel ragazzo aveva il profumo più buono che avesse mai sentito, un misto di vaniglia e cannella. Kyle chinò la testa depositandole un lieve bacio sulla testa e scompigliandole i capelli in modo affettuoso; Larissa alzò la testa andandogli incontro, le loro labbra si incontrarono unendosi in un bacio casto che in pochi istanti si trasformò in un vero e proprio impeto di passione.
In quel momento la porta dell' infermeria si aprì a mostrare due ragazzi intenti a chiacchierare ad alta voce.

- Ops - commentò la ragazza dai capelli rossi lanciando un' occhiata maliziosa ai due ragazzi semi sdraiati sul lettino.

- Prendetevi una camera ragazzi, questa è un' infermeria - commentò il ragazzo appena entrato scrutandoli torvo.

- Era un' infermeria deserta fino a che tu e Shelley non siete venuti a ficcare il naso. A proposito non vi hanno insegnato a bussare prima di entrare? - replicò a tono Larissa mettendosi a sedere.

- Non credere che a me faccia piacere trovare mia sorella e il mio migliore amico intenti a pomiciare sul lettino - replicò Lorcan.

- A proposito, cosa siete venuti a fare voi due qui? - domandò con aria maliziosa Kyle.

Shelley arrossì furiosamente e confermò tacitamente le insinuazioni del ragazzo.

- Finisco di medicarmi e vi lascio il lettino - disse Larissa in tono divertito.

- Cosa ti è successo? - domandò Lorcan accennando alla fasciatura sulla spalla.

- Un incontro ravvicinato con le zanne di un vamp - replicò Larissa scrollando le spalle come a dire che non era nulla di importante.

- Come stai? - domandò abbandonando il tono severo e assumendo quello del fratello maggiore che si preoccupava per la salute della sorellina.

- Una meraviglia, non si vede? - scherzò Larissa mentre Kyle cominciava a disinfettarle i graffi; fortunatamente i pantaloni della tuta erano molto resistenti e le uniche escoriazioni erano sulle braccia e sul collo.
Una volta che ebbero ultimato l' operazione sfrecciarono fuori lasciando l' infermeria ai due piccioncini.













Spazio autrice:


Come promesso ecco il primo capitolo della mia storia. Spero che vi piaccia,fatemi sapere che ne pensate.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92
  
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