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Autore: lightweight13    11/04/2012    19 recensioni
“Penso di non essere mai stata tanto bene con un ragazzo, come con te”
Lui alzò lo sguardo per raggiungere i miei occhi, li scrutò e infine sorrise ampiamente.
“Sai che è lo stesso per me? Oltre a piacermi tantissimo, tu sei anche la mia
migliore amica, e questo è bellissimo secondo me” Non sapevo bene il perché, ma mi riempii di brividi,
e il cuore cominciò ad impazzire, sta volta però era piacevole.
Non avvertivo nessun dolore, e non respiravo, solo per il fatto che c’era lui, lì con me.
                                                     ---
Poggiò la sua fronte sulla mia e abbassò lo sguardo al mio reggiseno a balconcino, 
si morse il labbro e riattaccò con i baci sul collo, ma non c’era più nemmeno un accenno di dolcezza.
Il piacere era troppo forte che mi scappò un sospiro un po’ troppo forte, che fece sorridere scaltramente Harry.
Sei soddisfatto ora eh?
Mi serrai le labbra e strinsi forte gli occhi per contenermi, ma era più forte di me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un colpo in testa non era proprio la sveglia che mi sarei aspettata, arricciai il naso e schiusi piano gli occhi ancora assonnati, “Ma che caz…?” Roxy al fianco destro del mio lettone matrimoniale, mi guardava seria con le mani sui fianchi.
Io sbuffai e infilai la testa sotto al cuscino per non sentirla o per non vedere la luce che avrebbe accesso di lì a pochi secondi, sicuramente.
“Alza quel culo da segretaria sexy e portalo giù in cucina, ho preparato la colazione. E MUOVITI CHE SE NO PERDIAMO L’AEREO!” Mi tolsi da sotto il cuscino e glie lo tirai appresso.
Poggiai a terra, prima un piede e poi l’altro, mi stiracchiai e mi decisi a cominciare quella che sarebbe stata una lunga e dura giornata.
 
“Il volo per Londra è in arrivo signorina, deve sbrigarsi” Sentimmo dire da un’omone di colore alle nostre spalle, da dietro al vetro, indicandoci l’uscita per il nostro volo.
Io annuii, presi Roxenne per la camicia a quadri e la trascinai con me. Ci mettemmo a correre per arrivare in tempo.
Riuscimmo a salire, persino in anticipo, e a sederci per poi goderci il volo in santa pace.
Era passato un anno dall’ultima volta che ero stata a Londra.
Ma in realtà non vedevo tutti i miei amici – tutti insieme – da circa due anni, e avevo passato le vacanze di Natale con loro giusto quattro anni prima di quel giorno.
“Non ti sembra un po’ strano che quei due si vogliano sposare proprio ora? E poi domani? Sai che giorno è domani?” Chiese Roxy sorridendo scaltra.
“Il 14 Agosto?” Annuì con foga, “E tu sai come si chiama questo? Matrimonio riparatore, Amb!” Io scossi la testa contrariata, e rinfilai le cuffie nelle orecchie, tornando ad osservare incantata il panorama dall’oblò.
 
In tutto l’aeroporto di Londra si sentivano solo quattro sclerate che urlavano come pazze e si abbracciavano entusiaste.
“Amber, ma si può sapere perché sei più alta di me anche se hai le ballerine? E poi sei veramente una gran figa, lo sai?” Abbracciai fortissimo Zoey fino a stritolarla e quasi mi veniva da piangere per quanto tempo era passato da quando le avevo viste l’ultima volta.
“Insomma ora fai la segretaria?” Chiese Nicole che mi strappò dalle braccia dell’amica per ‘impossessarsi’ di me una volta per tutte.
Con Nicole ero rimasta abbastanza in contatto, via twitter e via posta tradizionale.
“Eh già, ma niente di importante, è una aziendina minuscola” Confermai agitando la mano davanti al viso.
Salimmo in macchina e continuammo a chiacchierare lì.
“Io sono felice per te…” Cominciò Roxy, rivolgendosi a Zoey, che alzò gli occhi al cielo.
“Però?” Domandò quest’ultima come se sapesse già la fine della frase, “Però penso che siate piccoli, no? Cioè si, avete 23 anni, ma siete comunque molto giovani! Dicci la verità, ci nascondi qualcosa vero?” Lei svagò e ci mostrò l’ex casa di Louis, dove ora vivevano solo i suoi genitori con le sue sorelline.
In fine parcheggiò di fronte a quella che doveva essere la loro nuova casa da ‘fidanzati’ e ci fece strada.
Come mi aspettavo c’era Louis già dentro che ci aspettava con la cena pronta.
 
Il matrimonio era finito da un pezzo, le foto erano state scattate e il banchetto ci attendeva invitante nel ristorante all’aperto allestito in maniera deliziosa.
Durante la cerimonia un paio di volte avevo subito un contorcimento allucinante dello stomaco, vuoto tra l’altro, per solo la vista di un paio di persone.
La cena mi aveva riempita fin troppo anche se non avevo finito quasi niente, avevo lo stomaco chiuso.
Ero poggiata ad un tronco di un salice, che stranamente era in fiore, un bicchiere di champagne in mano e lo sguardo vagante.
Da lontano riuscivo a riconoscere quasi tutti;
C’erano gli sposi, uno splendido Louis Tomlinson in smoking, con un sorriso a dir poco brillante, lo stesso di sempre, e la bellissima Zoey che tentava di trattenere le lacrime dalla felicità.
A dir la verità, tutt’ora, anche io faticavo a non piangere per quell’occasione così gioiosa, ma altrettanto strana.
Era strano rivederci tutti in quella maniera.
Riconoscevo, ovviamente, Nicole sempre al fianco di Zayn. A quanto sapevo io – di quello che mi aveva raccontato lei, almeno – quei due, tra vari tira e molla, erano sempre rimasti insieme.
Io e Zayn ci eravamo persi di vista.
In realtà, la situazione era parecchio deprimente, dato che avevo perso di vista praticamente tutti, a parte Roxenne che era in America con me.
Rox parlava con Liam, che sentiva ogni giorno via Skype, magari quella sera si sarebbero dati quel famoso bacio.
Porca miseria Liam quanto mi manchi!
“Com’è tutta sola?” Mi portai una mano al petto e girai poco, poco il volto per guardare in faccia il ragazzo che già avevo riconosciuto dalla voce.
Gli feci un mezzo sorrisino e poi tornai a rivolgere lo sguardo altrove, senza in realtà guardare nulla in particolare: era semplicemente per non guardarlo.
Mi sentivo, però, troppo osservata, quindi mi rigirai verso Harry che mi squadrava da testa a piedi con un sorriso ebete e il labbro inferiore stretto tra i denti più bianchi e perfetti che mai.
“Se hai finito con la lastra…” Lui mi guardò negli occhi e scoppiò in una risatina alquanto imbarazzata.
“S-scusa, sei veramente tanto…ehm, sei…si, insomma tu” Io risi divertita dalla sua impacciataggine e gli scompigliai i capelli, che non erano cambiati proprio per niente, come tutto il resto del suo corpo.
Era rimasto sempre lo stesso Harry Styles con un’espressione un po’ più pervertita di qualche anno prima.
“Tu sei sempre lo stesso invece, non invecchi? Sei immortale? Fammi capire. Qual è il tuo segreto, uhm?” Fece una smorfia, poi fece uno dei famosi sorrisi sghembi, che con mia sorpresa mi era mancato, e mi posò un bacio sotto l’incavo del collo.
Anche questo mi mancava…
“Piantala” Gli ordinai, nonostante ridacchiassi per i tanti ricordi che riaffiorarono in un secondo.
“Perché non ci riproviamo?” Sussultai e mi girai di scatto per vedere se fosse serio, “Stai scherzando?” Harry scosse la testa.
Era serio.
Era marmoreo, fermo, e sicuro di sé: come sempre.
“Non era male, no? L’altra estate io…” Il mio sbuffare lo fece fermare dal blaterare a caso.
“Harry, era solo sesso. Eravamo scopamici, niente di più – lo guardai negli occhi cristallini – Giusto?” Lui annuì, un po’ titubante. “Va bene, non ci cascherai mai vero?” Mi domandò in tono di scherzo.
Fu il mio turno di scuotere la testa, e lui rise piano, un po’ amareggiato.
“Prima o poi, però, riusciremo a stare insieme, forse” Non sapevo come rispondere, cosa avrei potuto dire dopo un’esclamazione del genere?
“Se sarà destino…” Lasciai la frase così, in sospeso. Ero davvero in imbarazzo.
Era mai possibile che non riuscivo a fare un discorso con Harry senza dovermi sempre sentire come una bambina durante il suo primo giorno d’asilo?
“Voglio solo che tu sappia che 4 anni fa, più o meno, prima che tu ripartissi per New York ero venuto a casa tua a dirti che mi ero innamorato di te”
Rimasi di stucco e lo fissai mentre si avviava a passo lento verso il suo migliore amico che stava ballando un lento con Zoey.
Le picchiettò sulla spalla, lei si girò sorridente e gli cedette il cavaliere. Dopo che si era scansata, Harry prese il suo posto sul petto ampio di Tommo che gli cinse i fianchi e riprese a ballare come se non fosse cambiato nulla.
Ero felice che tra i due non fosse cambiato una virgola, erano sempre i due frocioni inseparabili, la loro era un’amicizia meravigliosa basata sul fatto che uno si sarebbe buttato nel fuoco se solo l’altro ne avesse avuto bisogno.
Aspetta un attimo…
 HARRY MI AVEVA APPENA DETTO CHE MI AMAVA?
Avrei tanto voluto dirgli altrettanto, ma non potevo.
Il sentimento che provavo per lui era ormai svanito un sacco di tempo prima, ora gli volevo bene e pensavo solamente che fosse fin troppo perfetto.
Ecco, infatti:eratroppo per me.
E poi se ne sarebbe, sicuramente, fatto una ragione. Ovunque si girasse poteva benissimo trovate centinaia di occhi sognanti di ragazze stra-cotte di lui e del suo fascino.
A proposito di occhi, i miei ne ceravano da tutta la sera un altro paia, che non si facevano vedere da nessuna parte.
Sospirai e mi sistemai i capelli dietro le spalle.
“Oh avantibiondo, che ti costa alzarti da quella sedia?”
No.
Non era possibile. Non potevo crederci…

Guardai Louis, che aveva parlato, e seguii il suo sguardo fino a trovare quegli occhi.
Gli occhi che cercavo.
Quelli di ghiaccio, quelli per cui dopo tanti anni riuscivo ancora a sciogliermi in un brodino.
“No dai Lou” Lo prese di peso e lo fece alzare e lo spedì sul palco dove c’era la band che suonava, adesso un po’ meno forte per permettere a Niall di farsi sentire.
Un coro si innalzò dagli invitati, Louis e Zoey compresi, che incitava Niall a fare un ‘DISCORSO’.
Lui scoppiò a ridere davanti al microfono, la sua risata allegra risuonò in ogni cassa riempiendo le mie orecchie. Mi infuse gioia come non succedeva da quasi quattro anni.
Ecco.
Questo era ciò che mi era mancato più di qualunque altra cosa.
“Va bene, va bene! Allora… ehm, non sono bravo con queste cose, ma l’ho promesso quindi…”
Sognavo.
Stavo sognando ad occhi aperti.
Che cazzo, Amb, hai vent’anni. SVEGLIATI!
Avrei tanto desiderato uno di quei discorsi che fanno alle protagoniste sfigate per farle ritornare da loro.
Un discorso davanti a tutti per dirle che gli mancava, per chiederle di tornare tra le sue braccia.
“Louis, tu sei il mio migliore amico. Davvero! Tu, Liam, Zayn e Harry siete le quattro persone a cui io mi sia mai affezionato in così poco tempo. Siete la mia famiglia, siete la mia forza e il mio sorriso. E sarò anche banale, ma voi due: tu e Zoey, siete perfetti insieme, il vostro bambino sarà meraviglioso”
Il ‘pubblico’ quasi sussultò a quell’ultima affermazione.
Allora aveva ragione Roxy: Zoey era incinta.
Io sorrisi un po’ commossa e applaudii insieme a tutti gli altri, tenendomi sempre un po’ a distanza mentre Niall finiva il suo discorso, facendo piangere Zoey, mentre Lou era quasi nelle stesse condizione della sua neo-moglie, se non peggio.
 
Fissavo le luci nella piscina, seduta su una sdraio bianca, da quasi un’ora.
“Si, passate una buona luna di miele, ci vediamo tra tre settimane” “Ovvio, ciao nano!” “Sei sicuro di dover andare proprio ora?” Sentii la voce di Liam, “Miranda mi aspetta” “D’accordo” Rispose solamente.
Mi torturai le mani, nella speranza di staccarmi un dito, forse.
Dopo qualche secondo sentii le ruote di una macchina che strusciavano sulla ghiaietta per poi far sparire tutto il rumore in pochi attimi.
“Amber?” Mi chiamò incerto Liam, che era rimasto fuori.
Mi voltai e gli sorrisi, “Ciao” Lo salutai un po’ sconsolata, lui si avvicinò e mi fissò incredulo.
“Non sapevo fossi qui, non ti ho proprio vista. Ne ti avrei riconosciuta, giuro…sei…” Feci spallucce, “Cambiata. Ma non del tutto, fidati” Dissi sospirando.
Si sedette e guardò la piscina con aria assorta insieme a me, rimanemmo senza niente da dirci per un bel po’.
“Mi manchi” Confessò lui senza guardarmi, “Pensavo non ci saremmo mai separati, sai? Io, tu e Zayn” Io annuii amareggiata. “Ero stata lontana da casa per troppo tempo” “Casa tua è qui. Era qui con noi” Rispose quasi urlando.
Rimasi in silenzio, “Scusa” Disse piano, Liam.
“Non fa niente. Anche voi mi mancate. Da morire” Lui si girò, finalmente, a guardarmi e sorrise, tenero.
Liam Payne non avrebbe mai smesso di essere un ragazzo estremamente dolce e con un sorriso così confortevole che avrebbe fatto sentire a proprio agio anche un pesce fuor d’acqua.
“Ti posso abbracciare?” Chiesi facendogli gli occhi dolci, “No, non è vero. Dimmi che non me lo stai chiedendo davvero” Risi e lo strinsi forte.
“Set i faccio una domanda, tu rispondi subito e non fai altre domande vero?” Lui annuì.
“Chi è Miranda?” Si staccò e sorrise compiaciuto.
“Oh mio Dio ti piace ancora Niall!” “AVEVI PROMESSO DI NON FARE DOMANDE” Alzò le sopracciglia e si strinse nelle spalle, “Infatti è un’affermazione, la mia”
Io sbuffai e mi rigettai tra le sue braccia forti.
“Sono proprio una cogliona, dopo tutto questo tempo ancora ci sto sotto” “Adesso tocca a me: se ti do un consiglio, lo segui senza fare obbiezioni né domande?” Scoppiai a ridere.
“Ma non è giusto le tue sono due condizioni, io te ne avevo data solo una” Protestai ridendo, “Dai, fai la seria!” Replicò, però ridacchiando anche lui, insieme a me.
“Va bene, lo prometto. Dimmi, sono tutt’orecchie” Liam annuì serio e cominciò.
“Vai nella villetta vicino al Tamigi dove passavamo sempre con l’autobus per andare dai nonni di Zayn, ti ricordi? Quella in cui sognavamo di andare ad abitare tutti insieme un giorno, con Casey. C’era ancora una piantagione strana, che pensavamo fosse marijuana e Zayn diceva che quella fosse una casa stregata. Oh cazzo eravamo veramente tre deficenti” Aggiunse all’ultimo, facendomi sbottare in una risata da mal di pancia.
“Insomma hai capito?” “Si, ho capito, ma non ho capito cosa c’entri quella villa con Niall” Lui divenne serio, “NIENTE DOMANDE NÉ OBBIEZIONI!” Io sorrisi e annuii.
Dopo averlo sbaciucchiato e morso su una guancia mi avventai sulla macchina per raggiungere quel posto.
 
Ero arrivata, ma non sapevo cosa dovessi fare ora.
Mi avvicinai all’entrata in quel giardino pieno di fiori meravigliosi e coloratissimi, osservando tutto, incantata.
Mi feci coraggio e suonai il campanello.
Se Liam mi ha fatto venire qui non è certo per starmene ferma e impalata a guardarmi intorno, no?
 “Un attimo, arrivo” Eccolo, sì era proprio lui: era il mio Niall.
Aprì la porta guardando un punto fisso dentro casa con aria preoccupata, senza badare a chi ci fosse fuori dalla porta, che aveva appena aperto in un elegante smoking nero, che lo rendeva ancora più bello di quanto già era in realtà.
Si girò lentamente mentre prendeva qualcosa dalla tasca della giacca porgendomelo.
“Ecco a l…” Quando finalmente mi guardò rimase di sasso.
“Amber?” Io respirai a fondo e lo salutai con la mano, sussurrando con poca voce difficile da udire un ‘ciao’, sorridendogli imbarazzata.
Perché davo retta a Liam, ogni volta?
“Chi è? È arrivata la pizza?” Una voce da donna infondo al corridoio, arrivò forte e chiara, Niall rimase a bocca aperta con lo sguardo puntato a terra, si morse il labbro, indeciso se sbattermi la porta in faccia o che altro.
“No, Miranda, scusami un attimo. Ora arrivo…” Uscì anche lui e il suo sguardo passò da me, al pavimento, al dondolo vicino ad una piantagione di bellissimi girasoli, momentaneamente chiusi.
“Beh…” Cominciai, nervosa “Beh?” Ripeté lui, impaziente, come a domandarmi che diamine ci facevo lì.
“Sono venuta per parlarti, per dirti che mi manchi” Lui incrociò le braccia e annuì con una botta secca del capo, “Dimmi. Ti ascolto, parla” Mi disse freddo, privo di alcuna emozione di nessun genere.
“Forse la tua non è la reazione che mi aspettavo, ma ovviamente sono un’illusa. Pensa che credevo che dopo quasi quattro anni che non ci vedevamo, tu mi avessi finalmente perdonata, ma sono solo un’idiota. Me ne torno in America, domani mattina stesso. Volevo solo che tu sapessi che io n…” In pochi istanti ero finita col viso tra le sue mani calde e con le labbra premute contro le sue, che si muovevano  con ritmo e passione insieme alla sua lingua, più esperta di quanto mi ricordassi, il cuore che aveva saltato non so quanti battiti e lo stomaco che più intorcinato di così si moriva.
Una volta allontanate le nostre bocche, per riprendere fiato, rimasi incredula con la mia fronte sulla sua.
“Era questa la reazione che ti aspettavi?” Sorrisi e annuii, felice.
“Ma allora chi è Miranda?” Niall si staccò del tutto da me e scoppiò a ridere.
“Sei una cretina! Miranda è la donna anziana per cui vengo pagato per fargli da badante, diciamo” Scoppiai a ridere anche io, “Ah…” Mi abbracciò e poi mi posò un altro bacio in bocca, velocemente.
“Se vuoi saperlo non sono mai stato veramente arrabbiato con te, volevo solo che tu mi dimostrassi di tenere alla nostra relazione” Io alzai un sopracciglio e lo spintonai.
“E TU,  ADESSO ME LO DICI?” Rise ancora e mi prese una mano per poi baciarla dolcemente.
“Sai una cosa?” “Cosa? Non sei mai stato geloso di Harry? Era solo per vedere quanto ci tenesse alla vostra amicizia” “Simpaticona. NO, un’altra cosa” Io sorrisi e scossi la testa.
“Domani la… – si guardò intorno e abbassò il tono di voce, avvicinandosi ancora di più a me – la vecchia viene messa in un ospizio dai figli perché non hanno più i soldi per farla stare insieme a me. E quindi tra due giorni dovrò trasferirmi” Io rimasi a bocca aperta.
Che cosa?
E NO!
Non poteva. Eravamo già così lontani…

E se fosse tornato in Irlanda?
“A Poughkeepsie” Io riflettei un attimo e poi lo guardai con gli occhi ridotti a una fessura, “Hai detto Poughkeepsie?” Chiesi trattenendo un sorriso a 45766543 denti e mantenendo un’espressione controllata e calma. Nel dubbio che magari avessi capito male, aspettai che confermasse, prima di cominciare a saltare per tutto il giardino.
Niall annuì sorridente, “Ma…ma tu lo sai che dista 60 miglia da New York? Ciò significa che ci si impiegano solo 2 orette scarse per arrivare. Lo sai? LO SAI VERO?” Chiesi quasi in lacrime per la felicità.
Lui annuì ancora, “Ovviamente, secondo te perché ci vado altrimenti? Oltre che per lavoro…” “Ti odio” Sussurrai passandomi un doto sotto l’occhio per mandare via le lacrime che stavano per sgorgare.
Non potevo crederci…
“Io ti amo” Sorrisi e avanzai verso di lui, facendo sì che, invece, lui indietreggiasse.
Quando dietro di lui ci fu solo la parete di mattoni rossicci ricominciai a baciarlo nello stesso modo di prima e giocai con il nodo della sua cravatta.
“Tu…e tutto questo – disse tra un bacio e l’altro, circondandomi con il braccio libero, visto l’altra mano era sulla mia guancia – mi siete mancati come l’aria” “Negli USA sarà tutto diverso, ma ti farò ricordare la prima volta” Gli sussurrai nell’orecchio, e lo feci apposta a respirare sul suo collo, sapevo che gli venivano i brividi in quella maniera.
Infatti lo vidi chiudere gli occhi, “E perché aspettare due giorni?” Io lo guardai con aria interrogativa.
Lui aprì la porta, mi prese per mano e mi fece entrare. Dopo averla chiusa, ribaltò la situazione, e sta volta fui io ad essere attaccata alla parete, o porta… quello che era.
Continuò a baciarmi, e per quanto mi costasse, mi staccai, “Miranda?” Sorrise colpevole, e mi fece cenno di aspettare un attimo.
Si affaccio in cucina e tornò sorridente, il bacio riprese, trascinandoci su per le scale della villa enorme.
“Dorme…” Sussurrò affannato, mentre cominciava a sfilarsi la giacca e contemporaneamente mi baciava il collo.
“Sognavo di rifarlo dal giorno in cui ho fatto quell’incubo in cui io ero presente quel giorno con Harry… da quel sogno ho sempre voluto farti vedere quanto potessi essere bravo. Che poi ho anche saputo che fai la segretaria e ques….” Lo tirai per la cravatta, oramai slacciata, e lo baciai, per poi incominciare a sbottonare anche la sua camicetta bianco-panna.
“Vuoi stare zitto?” Mi guardò serio per un paio di secondi, poi sorrise e tornò sulle mie labbra come una calamita. “Ah e Niall?” Alzai il viso, mentre gli baciavo il collo, “Uhm?” Riuscì a mugugnare lui mentre era immerso nel piacere. “Anche tu mi sei mancato, e… anche io ti amo”


THE END





*guardalagif*
Ehm, beh...ecco io... ciao Niall....Si vabbè, addio!
*muore*

AHAHAHAHAHHAHAH
Io che posto sempre in orari consoni eh?
Che 'BEDDD GORL'(?) che sono eh?
#l'importanteècrederci
Okay, dopo un sacco di stronzate dette solo grazie ed esclusivamente per l'orario del c***o...
Passiamo alle cose serie:
Siamo alla fine gente D:
Non siete tristi? Io troppo ç__ç
Mi mancheranno da morire i personaggi di questa ff, mi ero affezionata a tutti.
Anche se sono felice che per una volta io sia riuscita
a portare a termine qualcosa, sono fiera di me (?)
Spero vi piaccia. 
E per l'ultima volta...
GRAZIE MILLEEEEEEEE! 
Siete state meravigliose in questi 40 capitoli, spero vi piaccia almeno 
un pochino il riepilogo anche se lìho scritto come al solito
a quest'ora, e saranno più o meno le 5/6 di mattina :/
Un bacio a tutte, fatemi sapere che ne pensate

-Cla xx





 

  
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