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Autore: Snow_Flake    12/04/2012    0 recensioni
Mika e Kaede, un'amicizia che dura da sempre, un nuovo ragazzo nella vita di Mika...cambierà le cose?
Dall'intro:
“Beh mica ho detto una balla!E’ vero che tu sei l’unica donna della vita di Rukawa!”
Ci rimuginai su cercando un modo di contraddirla…peccato che il meglio che trovai fu “No, c’è anche sua madre!!”
Era vero che ero l’unica donna della vita di Kaede, e anche se avrei preferito ficcare la testa in un secchio pieno di anguille piuttosto che ammetterlo apertamente, ne ero felice.
Il nostro rapporto speciale mi gratificava come nient’altro al mondo, era sempre stato così.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ayako, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Ryota Miyagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The thin and blurred line

between

friendship and love

 

2. You’re in my veins

 

…Oh you’re in my veins
And I cannot get you out
Oh you’re all I taste
At night inside of my mouth
Oh you run away
Cause I am not what you found
Oh you’re in my veins
And I cannot get you out…

 

…con quella dolce melodia in sottofondo finii per svegliarmi, girandomi a pancia in su nel mio amato letto a una piazza e mezzo..aprii gli occhi, un po’ irritati da tutta la luce che inondava la mia camera, e mi toccai le orecchie, circospetta.

Come immaginavo, mi ero addormentata con gli auricolari dell’ipod nelle orecchie!

Mi rotolai beata nel mio lettone con le coperte blu come il mare che facevano coppia con le pareti azzurre e….incontrai resistenza!

Ovviamente non ero sola…il gatto Tora e il bulldog frencese Hugo dovevano essere sgusciati dentro dalla mia porta socchiusa e ora se la dormivano alla grande rannicchiati nel lato sinistro del letto!

Si poteva dire che fossimo una famiglia numerosa e piuttosto particolare per gli standard medi, e Tora ed Hector ne facevano pienamente parte da anni.

Erano praticamente figli e fratelli ad honorem.

Mi stesi di nuovo rilassando ogni muscolo, e quando lo sguardo mi cadde sul comodino osservai la foto di me e Kaede l’anno prima durante le vacanze che ci si trovava sopra, racchiusa in una bella cornice di legno.

L’aveva fatta la mamma di Kaede, Natsuko, mentre noi ci mangiavamo un gelato sul loro portico.

Era troppo bella e non avevo resistito, avevo dovuto incorniciarla.

Kaede.

Ormai era passato quasi un mese dall’inizio della scuola, e con Kaede ci eravamo visti veramente poco per i nostri standard, solo la sera quando ormai eravamo stracotti tutti e due e ci addormentavamo insieme sul letto/divano davanti a un film, almeno finchè le nostre madri a turno non ci svegliavano e spedivano uno a letto e l’altro a casa sua…quel malefico nano di Ryo infatti, preso dalle manie di onnipotenza proprie del capitano, aveva praticamente sigillato le entrate della palestra con i giocatori ben chiusi dentro, così che si allenassero a tempo pieno, e il poco tempo libero che restava ai giocatori del club di basket l’avevo passato per forza maggiore con Mitsui, Ryo e Aya, per la ricerca di fisica.

Che tra l’altro ormai per fortuna era pronta per essere consegnata.

In quel mesetto scarso avevo capito alcune cose: che Mitsui era anche molto simpatico(oltre ad avere un gran bel sedere!)e gentile, e che poteva sembrare burbero ma con gli amici era sempre disponibile.

Avevamo legato parecchio, avendo scoperto di avere alcune cose in comune era venuto spontaneo chiacchierare e conoscersi meglio.

Ayako ovviamente era partita per la tangente…aveva notato come era gentile Mitsui con me e si era fatta una dose di trip mentali che nemmeno un hippie!

Mentre pensavo con un sospiro alla mia amica mi tolsi le cuffie del’ipod, che cominciavano a darmi fastidio premute contro l’orecchio,spegnendo la musica…per un attimo sentii solo il discreto ronfare dei miei due animaletti domestici accanto a me, poi avvertii un rumore al piano di sotto, come se qualcuno avesse urtato qualcosa…e poi più niente!

Inutile dirlo, ero una terribile paranoica, e inveii mentalmente contro la mia famiglia..al momento i miei genitori erano al lavoro e una delle mie sorelle maggiori in università, l’altra a casa sua: accidenti, quando volevo un po’ di privacy erano sempre tutti attorno a far casino, adesso che c’era qualcuno o qualcosa in casa mia ovviamente ero sola!!!

D’altra parte, pensai, era anche possibile che fosse il gatto di Kaede, Bernie, che come al solito si infilava in casa mia per venire a far baruffa con Tora…decisi che era meglio controllare.

Nel dubbio che potesse essere un qualcuno e non un qualcosa decisi di portare con me un oggetto contundente qualsiasi, peccato che tutto quello che trovai fu un appendiabiti.

Ma andare per il sottile non mi avrebbe portata da nessuna parte, quindi afferrai ciò che la provvidenza mi dava.

In maglietta del pigiama e shorts elasticizzati scesi al piano di sotto, quatta quatta, brandendo l’appendiabiti.

Se era un ladro sarebbe dovuto passare sul mio cadavere impigiamato.

Stavo per svoltare l’angolo della cucina con circospezione, quando qualcuno mi afferrò per le spalle da dietro.

“IIIIIIIIIIIIKKKKKKKKKKKK!!!”

Dopo questo coraggioso grido di guerra riuscii a voltarmi e mi resi conto che era…Kaede!

“Kae mi hai fatto perdere dieci anni di vita come minimo!!” sbuffai tutta rossa in faccia per lo spavento, colpendolo leggermente sul petto con l’appendiabiti.

Cercai di ricompormi…ok che ci conoscevamo da una vita e avevamo portato il pannolino nello stesso periodo, però proprio apparirgli come la strega di Benevento non mi andava!

Così sganciai l’appendiabiti sul bancone della cucina e mi ravvivai i capelli che erano raccolti in uno chignon che doveva essere ormai tutto disfatto.

Kaede mi guardo con un mezzo sorrisetto, quello che riuscivo a strappargli ogni tanto, e mi rassicurò “Stai benissimo tranquilla..”

“Che ci fai qui così presto Kae?” gli chiesi contenta di vederlo “Sei riuscito a sfuggire alla dittatura di Ryo in palestra??”

Lui fece spallucce “Ayako gli ha chiesto di accompagnarla in biblioteca per finire delle cose per una ricerca e lui ci ha dato il pomeriggio libero. Se eri libera potevamo fare qualcosa…”

Io ghignai tra me e me…il magico potere di Ayako, ovvero quello di trasformare Ryota in un cucciolo obbediente e trasportarlo qua e là a suo piacimento.

Abbracciai felice il mio amico alzandomi sulle punte dei piedi e inspirando il suo profumo…era davvero troppo che non passavamo un bel pomeriggio insieme!

Dopo poco sentii anche le sue braccia forti stringermi con affetto, come avevano sempre fatto.

Quando sciogliemmo l’abbraccio lo guardai sorridendo “Allora, cosa preferisci per oggi pomeriggio?Uscire per un gelato o un film di zombie a casa??”

“Dài, usciamo…farò questo sforzo!” rispose lui, con una vena di ironia nella voce.

Infatti non si poteva dire che il mio adorato Kaede fosse un gran viveur..anzi generalmente era piuttosto schivo, per la disperazione delle sue invasatissime fan che avrebbero dato di tutto per poterlo incontrare & pedinare, e preferiva starsene a casa a guardare film, per poi addormentarsi regolarmente a metà e farsi raccontare il finale dalla sottoscritta!

“Ok!mi rendo presentabile, dammi dieci minuti e sono da te!!” urlai, già a metà strada verso la scala, mentre lui si andava ad allungare comodamente sul divano davanti alla tv.

Ridacchiando salii i gradini, poi frugai nell’armadio alla ricerca di qualcosa di decente e mi infilai in bagno per darmi una bella rinfrescata post-dormita…e mi vidi allo specchio!

Cavolo, mi ero presentata a Kaede così?!?

Lo chignon, esattamente come immaginavo, era sfatto e avevo capelli che spuntavano ovunque, come fossi appena uscita da una gita di trekking nel sottobosco, avevo una guancia arrossata li dove ero stata appoggiata mentre dormivo e gli occhi lievemente gonfi di chi si è appena svegliato.

< Oddiomio!!! > fu l’unico pensiero che riuscii a formulare mentre mi guardavo a bocca aperta.

Cos’avevo detto Kaede, che stavo “benissimo, tranquilla”?

Doveva essere proprio pazzo quel ragazzo.

Oppure volermi proprio tanto bene.

 

Dieci minuti dopo ero presentabile, con un extreme makeover ultra rapido.

Avevo sistemato la chioma ribelle con un pochino di olio disciplinante, e ora i capelli castani e ondulati mi scendevano fino a metà schiena, con le punte schiarite dal mio adorato shatush!

Per gli occhietti gonfi e porcini da sonno il rimedio possibile era uno solo, ovvero una bella secchiata d’acqua gelida in faccia!

Inoltre avevo pescato dal mio armadio dei vestiti casual ma carini: maglietta a maniche corte grigia con inserti in pizzo avorio, jeans skinny chiari e ballerine nere…visto che uscivo con Kaede volevo presentarmi al meglio!

Quando eravamo per strada insieme infatti tutte le donne del creato prima guardavano lui col bavino alla bocca e gli occhi a forma di cuore, poi inevitabilmente guardavano la sua accompagnatrice, ovverosia me, e cercavano tutti i difetti possibili e immaginabili per consolarsi della mia(indesiderata)presenza al suo fianco!

 

Scesi al piano di sotto e trovai Kae nella stessa posizione in cui l’avevo lasciato, intento a squadrarmi da sopra il bordo del divano..

“Si va?” gli domandai sorridendo e afferrando la borsa dalla sedia accanto alla porta.

 Due minuti dopo eravamo sul marciapiede, a goderci il sole sulla pelle e la reciproca compagnia.

Appena arrivammo in centro ovviamente accadde quello che succedeva sempre: ogni essere femminile sulla nostra strada rimaneva shockato dalla sua bellezza…e dico io, facevano anche bene!

Di ragazzi belli come Kae non ce n’erano in giro!

Trascinai il mio bel migliore amico in un negozio di abbigliamento sia maschile che femminile dove andavo spesso a fare shopping compulsivo, non potevo resistere alla tentazione di fare shopping e usare come stampella umana un bel fustone come lui!

Agguantai un po’ di vestiti e mi infilai in un camerino…dopo una serie di magliette, shorts e gonne piuttosto anonime provai un bellissimo vestito nero il cui aggettivo poteva sicuramente essere…succinto..infatti era una specie di tubino nero aderente che di lunghezza arrivava poco sotto le mutande, ad essere onesti, e con un profondo scollo che precipitava in mezzo al seno.

Mi ci infilai dentro al millimetro, sentendomi un po’ un wurstel umano così tutta inguainata, poi quando fui certa di avere le mutande al sicuro e le tette assicurate nel reggiseno spalancai la tenda con un trionfale “TA-DAAAA!!”.

Sapevo che scalza non potevo rendere come se avessi avuto dei tacchi assassini però speravo di fare comunque la mia porca figuretta!

Kaede si era appoggiato allo stand dei pigiami accanto al mio camerino e, beatamente incurante delle commesse che gli ronzavano attorno sperando, ne ero sicura!!, che lui chiedesse loro di poter provare dei boxer, mi stava aspettando, con in mano una bracciata di vestiti che avevo già provato.

Appena posò lo sguardo  su di me vidi i suoi occhi felini blu come il mare, di solito socchiusi in un atteggiamento che i ragazzi consideravano arrogante e spocchioso e le ragazze sexy da morire, che si sgranavano lentamente, lasciando posto sul suo viso per un’espressione stupefatta che poche volte gli avevo visto.

Poteva darsi che mi fossi sbagliata ma ero abbastanza sicura di aver visto anche un’ombra di rossore leggera sulle sue guance.

Lo fissai interrogativa, sempre con le mani aggrappate alla tenda del camerino, e non feci in tempo a dire “ah” che Kaede aveva mollato i vestiti e si era parato come una montagna davanti a me impedendo la visuale a tutti gli altri avventori del negozio.

“Mika, dove cavolo vorresti andare con questo coso addosso?Hai intenzione di provocare tutta Kanagawa a saltarti addosso?” mi chiese con voce seria, a pochi centimetri da me.

Per un attimo mi fece una strana impressione, quella situazione, quel vestito, lui così vicino a me e quei suoi occhi blu tornati alla loro forma felina e circospetta piantati nei miei < Statti buona Mika sono gli ormoni che stanno impazzendo! E’ troppo che non esci con qualcuno, ecco cosa! > pensai, scuotendomi di dosso quella strana sensazione.

Fissai quindi con affetto il mio amico ridacchiando “Tranquillo Kae..ti sembro il tipo da andare in giro con un vestito del genere?” gli lanciai un’occhiata sorniona “Pensavo sapessi qual è il mio stile..” e poi puntai con gli indici verso il vestito che mi copriva come una seconda pelle “..e decisamente non è questo!Volevo solo un tuo parere, sai!Per divertimento!”

Vidi il suo petto abbassarsi in un sospiro…si era preoccupato davvero quello scemo, come se potessi davvero andare in giro vestita così o fossi una tipa da night club tutte le sere!!

Con una risatina mentale pensai che anche se eravamo cresciuti e non ero più una bambina, anzi a dirla tutta ero pure più grande di lui, Kaede era ancora possessivo e protettivo proprio come quando eravamo più piccoli e mi difendeva da chiunque mi desse fastidio.

Un po’ come se fossi talmente delicata da dovermi tenere sempre sott’occhio!

Magari altre ragazze gli avrebbero detto di farsi gli affari suoi(anche se dubitavo che qualcuna avrebbe detto una cosa simile a Kaede, visto come gli cadevano tutte ai piedi!), che loro uscivano vestite come volevano, ma a me in fondo, e anche non tanto in fondo, aveva sempre fatto e faceva tutt’ora piacere che lui fosse così attento a me.

Gli posai una mano sul petto spingendolo lievemente fuori dal camerino “Prima che ti venga una sincope e io stronchi la tua promettente carriera di basket per uno stupido vestito, esci che mi cambio!” poi alzai le mani in uno scherzoso segno di resa, col sorriso sulle labbra “Tranquillo, tranquillo non lo compro questo!”

Lui arretrò lentamente senza voltarsi, e prima di tirare la tendina mi diede un’ultima occhiata “Meglio. Non avrei più avuto tempo di allenarmi per pestare la gente che guardava te!” e prima di chiudere la tenda cremisi e sparire fuori aggiunse “Volevi un parere. Stai benissimo.”

Risi di gusto mentre tiravo giù la cerniera del vestito.

Poteva non sembrare, ma Kaede Rukawa aveva un senso dell’umorismo tutto suo molto spiccato…e se lo conoscevi bene sapeva anche far ridere!

E inoltre mi aveva fatto un complimento, cosa che non accadeva sempre…i complimenti di Kaede arrivavano col contagocce, e io conservavo gelosamente nella mia memoria tutti quelli che mi aveva rivolto negli anni.

Finito lo shopping, con i sacchetti degli acquisti in mano ci comprammo un gelato, e ci sedemmo tranquilli su una panchina al sole, nel parco.

“Davvero, come hai potuto seriamente pensare che mi sarei messa quell’affarino striminzito?!” gli domandai ridendo “Mi conosci da 17 anni!”

Infatti, con una mamma stilista avevo sempre avuto un senso marcato per l’abbigliamento, fin da bambina, ed ora che ero cresciuta mi piaceva sempre sentirmi femminile e elegante, insomma non un maschiaccio scalmanato, ma non ero comunque il tipo da mezzo chilometro di coscia fuori e tacchi altissimi!

Quando finii il mio cono mi stirai felice, a contatto col legno caldo della panchina e la maglia morbida del mio amico “Sono proprio contenta Kae che il nanetto malefico vi abbia dato il pomeriggio libero…dovrei dire ad Aya di intrattenerlo più spesso!!” mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi “Mi manca non poter passare tanto tempo con te come prima, con il mio terzo anno e gli esami, il tuo basket..”

In tutta risposta Kaede, che fin da quando eravamo bambini si era sempre espresso meglio con i gesti che con le parole, mi cinse le spalle in un abbraccio caldo e protettivo che se lo conoscevo bene significava “E’ mancato anche a me”.

A quel punto il pomeriggio era praticamente perfetto!

Mi rilassai completamente finendo per appoggiarmi a lui, con la testa riversa verso il sole e gli occhi chiusi.

 

POV KAEDE

 

Kaede sentiva la testa di Mika sulla sua spalla, e il suo respiro regolare…probabilmente si era addormentata al sole, come le succedeva sempre!

Quella ragazza quasi lo batteva nell’addormentarsi ovunque appena si presentava l’occasione, anche se poi quand’era sveglia sprizzava energia da tutti i pori ed era peggio di un vulcano in piena attività…tutto il contrario di lui insomma, ma questo non li aveva mai allontanati, anzi casomai si poteva dire che nella storia della loro amicizia le loro differenze erano quelle che li avevano uniti di più.

Si erano sempre compensati a vicenda.

Guardò la figura sottile di Mika appoggiata contro di lui.

Incredibile come in una ragazza che poteva sembrare così fragile ci fosse tanta voglia di fare e determinazione.

La strinse un pochino di più e inclinò la spalla, per evitare che la testa della sua amica scivolasse giù.

Già….amica e amico.

Era già dal suo primo anno alle superiori, quando era arrivato allo Shohoku e Mika era in seconda, che quel termine gli andava un po’ stretto.

Sospirò impercettibilmente, godendosi pure lui il sole sulla pelle chiara.

Quella scema gli aveva fatto prendere un colpo secco prima, con quel vestito addosso…quando aveva aperto la tenda scorrevole del camerino e lui se l’era trovata davanti con il suo fisico perfetto fasciato da quell’accidenti di vestito nero che lasciava ben poco all’immaginazione, scalza e sorridente, con i capelli sciolti e selvaggi sulle spalle…aveva pensato di rimanerci stecchito.

Non aveva nessun bisogno che lei si sforzasse di ricordargli quanto era bella, lo sapeva già benissimo da solo.

Non ci poteva fare niente, nessuna ragazza gli faceva l’effetto assurdo che gli faceva lei…aveva provato a guardarsi intorno, guardare le ragazze che venivano agli allenamenti, quelle che gli portavano lettere d’amore, le sue compagne di classe…ma non c’era niente da fare.

Quando guardava Mika era come se tutto intorno a lui sparisse e ci fosse solo lei, con quei suoi occhi verde scuro pieni di vita e di gioia, che emanava una luce immensa.

La cosa triste era che ogni mattina quando apriva l’armadietto delle scarpe gli crollava a terra un tale mucchio di carta sotto forma di lettere d’amore appassionate che avrebbe potuto farci svariati quaderni riciclandolo, e si era pure attirato l’odio e l’invidia di buona parte degli uomini dello Shohoku perché piaceva a tutte le ragazze, ma si era innamorato ciecamente e perdutamente dell’unica con cui non era proprio il caso di provarci.

Pensò tra se e se che i motivi erano svariati.

I più importanti?

Era sia la sua migliore amica da quando aveva memoria, sia la sua vicina di casa.

Era praticamente la persona più importante della sua vita, e se facendole capire cosa provava avesse rovinato il loro rapporto non se lo sarebbe mai perdonato.

In un modo o nell’altro, anche come amica, lei restava la sua metà, e perderla non era un’opzione.

Per ora la sua strategia era quella di accontentarsi di quello che poteva avere, perché l’idea di esporsi e poi dover vivere senza di lei non sembrava proprio sopportabile.

Come avrebbe fatto a vivere senza quella pazza che si agitava sulla canna della sua bicicletta e rischiava di farli cadere, che lo schiaffeggiava o gli tirava i capelli per farlo restare sveglio, che aspettava con gioia Halloween solo per potergli impiastricciare la faccia di trucco stile goth, che veniva a strepitare alle sue partite fregandosene di rischiare la morte per mano delle sue fan e gli urlava di muovere il culo e cominciare a fare gioco di squadra, e riusciva a capire il suo sense of humor che sfuggiva a tutti gli altri, i suoi stessi genitori compresi?

La verità, pensò, era che lei l’aveva sempre reso migliore.

L’aveva sempre stimolato a dare di più, e meglio, ed a cambiare quando sbagliava, e gli era stata accanto.

Sempre.

A volte si sentiva soffocare dai suoi sentimenti, ma con molta calma e il suo solito atteggiamento distaccato e tranquillo li ricacciava dentro.

Si era sempre detto che se Mika dentro di sé provava gli stessi sentimenti per lui, doveva solo darle il tempo che le serviva e sarebbero venuti fuori, come era successo a lui..inoltre lei in tutti quei tre anni non aveva dimostrato interesse per nessuno sebbene Kaede sapesse, perché ok che era riservato ma non era sordo ne tantomeno cieco, che era tra le ragazze più carine e popolari dello Shohoku..e questo, anche se era restio ad ammetterlo, gli aveva dato speranza.

La speranza che la sua migliore amica si accorgesse di lui anche come ragazzo, come uomo.

Che in fondo non avesse mai sentito il bisogno di uscire veramente con qualcuno perché anche lei, senza saperlo, era innamorata di lui.

Che si accorgesse che lui non riusciva a guardare nessun’altra perché aveva occhi solo per lei.

 

I profondi pensieri del bel moro furono interrotti da una voce nota che lo salutava, con un tono sorpreso.

“Ehi Rukawa!” ..era Mitsui che si stava avvicinando a loro con le mani in tasca.

Aveva lo sguardo stupito, probabilmente perché non si sarebbe mai aspettato di trovare il suo compagno di squadra noto come “volpe artica” e “polaretto” su una panchina del centro che teneva abbracciata una ragazza.

Evidentemente non aveva ancora notato che la ragazza in questione, la bell’addormentata, la conosceva pure lui, ed era nientemeno che la sua nuova compagna di classe e di ricerca di fisica, Mika Murakami.

Insomma, la sua compagna di classe che gli piaceva.

Kaede salutò con un cenno del capo il compagno di squadra, rivolgendogli un pacato “Come va?”, ma non gli sfuggì lo sguardo di sbigottimento e delusione che passò sul volto del suo amico quando riconobbe Mika, la quale tra l’altro si era svegliata di botto sentendo le loro voci.

E quello sguardo non gli piacque proprio per niente.

Capitolo 2 - End

 

 

 

Eccomi di nuovo qui ^^ stavolta a pochissimi giorni di distanza ma, ehehe, sono ispirata XD sigh, invece di farmi portare dall’ispirazione dovrei studiare per l’esame imminente che mi aspetta in uni T_T ma quando mi vengono le idee non riesco a contenterle ne a concentrarmi su altro XD e devo assolutamente metterle nero su bianco, anche se a volte sono solo stupidaggini!

Quindi ecco il secondo capitolo…l’ultima parte è un POV di Kaede perché volevo che si potesse capire più chiaramente la situazione tra lui e Mika dal suo punto di vista.

Povero cucciolo lui si che è innamorato…ed essere la corteggiata di uno come lui…ammazzale XD

By the way, la canzone con cui si apre il capitolo e da cui viene il titolo è “In my veins” di Andrew Belle, una stupenda canzone che consiglio a tutti di ascoltare per intero…aggiungo il testo in fondo!

Se chi ha avuto la voglia di leggerla avesse voglia di commentarla, per farmi sapere che ne pensate…mi farebbe davvero felice!^^

Vedere che ci sono persone che leggono quello che scrivo è davvero bello e mette voglia di andare avanti.^^

Grazie a tutti quindi, e mi raccomando se avete voglia commentate e rendetemi un fiocco di neve felicissimo eheheh!!^^

A prestissimo!

<3

Snow_Flake

 

 

In my veins – Andrew Belle

 

Nothing goes as planned
Everything will break
People say goodbye
In their own special way
All that you rely on
And all that you could fake
Will leave you in the morning
Come find you in the day
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
Oh, you’re all I taste, at night inside of my mouth
Oh, you run away, cause I am not what you found
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
Everything will change
Nothing stays the same
Nobody is perfect
Oh, but everyone is to blame
All that you rely on
And all that you can save
Will leave you in the morning
Will find you in the day
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
Oh, you’re all I taste, at night inside of my mouth
Oh, you run away, cause I am not what you found
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
No I cannot get you out
No I cannot get you out
Oh no, I cannot get you out
No I cannot get you out
Everything is dark
It’s more than you could take
But you catch a glimpse of sunlight
Shining
Shining down on your face
Your face
On your face
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
Oh, you’re all I taste, at night inside of my mouth
Oh, you run away, cause I am not what you found
Oh, you’re in my veins, and I cannot get you out
No, i cannot get you out
No, i cannot get you out...
Oh no, I cannot get you...

 

 

 

  
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