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Autore: Chandy    14/04/2012    0 recensioni
Una giovane assistente universitaria indaga, insieme al suo compagno e al professore di storia, su omicidi avvenuti in modo insolito, che celano la rabbia di un'anima perduta.
Riuscirà Sarah a scoprire il motivo di questi accadimenti?
In mezzo a giornate cupe, soleggiate e apparentemente tranquille, in mezzo a persone che scompaiono, Sarah si troverà per le mani un pezzo di storia che ha dell'incredibile, differente da tutto ciò in cui ha, finora, creduto.
Per lei l'impossibile diverrà possibile...forse!
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le indagini proseguivano senza sosta, sebbene gli agenti non riuscivano a collegare l'accaduto e l'identikit di un presunto colpevole. L'ispettore passava giorno e notte al lavoro, ma una sera decise di tornare prima a casa e concedersi una pausa.
Aprì la porta dell'abitazione, si tolse la giacca, estrasse la pistola dalla fondina, si tolse il resto dei vestiti e decise di farsi una doccia.
All'improvviso, mentre tutto intorno non c'erano rumori, ci fu uno scricchiolio sinistro e la porta d'ingresso lentamente si aprì. Una figura, di incerta forma, si apprestava a girare per casa alla ricerca di qualcosa o, forse, qualcuno.
L'acqua scrosciava intensamente e i primi vapori avevano lasciato l'alone sullo specchio sopra il lavandino.
Una mano disegnò una curva di imprecisata forma, poi pian piano si avvicinò al box doccia in cui David, l'ispettore, si stava concedendo un pò di meritato relax.

"Ah-ah!" un urlo eccheggiò nella stanza rimbombando sonoramente
"Oh mio Dio" David sobbalzò e quasi scivolò per lo spavento
"Sarah ma sei matta? Cosa diavolo stai combinando?"
"Andiamo, non mi dire che non stai agli scherzi?" chiese lei sarcastica
"Lo sai che, quando il mio rigore di ispettore non tocca la mia vita privata, gli scherzi riesco anche a gradirli, ma non dopo un periodo così stressante e in un momento che la mia guardia si era abbassata..." rispose David accigliato.
"Uff, con te non si può neanche scherzare in realtà! Vabbè vado in cucina, stasera si mangia cinese!"

Sarah si diresse sconsolata verso la cucina: il pigiama che aveva indossato poco prima aveva orsetti e cuoricini, sua madre sembrava l'avesse fatto apposta a regalarglielo all'ultimo Natale, solo che gli altri pigiami erano tutti stesi.
Sul tavolo apparecchiato il giornale spiccava, nonostante la cucina nuova fosse già un disastro, e ciò che colpì Sarah fu la foto del corpo di quell'uomo coperto dal lenzuolo bianco.
Un particolare però non sfuggì alla sua attenzione: una sorta di piccolo alone, proprio dietro ad uno degli alberi del viale che adornano il marciapiede davanti alle case.
- Sicuramente si tratterà di un errore di stampa, dopotutto non sembra così grande, magari il fotografo l'avrà fatta controluce - si domandò.
Poi prese un involtino primavera e decise di uscire un momento sul balcone, per verificare che i vestiti stesi nel pomeriggio fossero almeno umidi, dato che avrebbe dovuto indossarne alcuni la sera successiva.
Il freddo si faceva pungente, anche se in quel periodo neve non ce n'era. Sarah appurò che i suoi indumenti fossero umidi al punto giusto e rientrò.
In un attimo la luce ebbe un calo di tensione e David andò a sbattere contro lo stipite della porta: "Ahi, ma porca miseria, possibile che il proprietario non si sia ancora reso conto delle condizioni di questa casa?"

"Amore, ti sei fatto male?" chiese Sarah preoccupata, mentre a tastoni cercava una pila che avesse batterie funzionanti.
"Beh tesoro, insomma, mi sono quasi spaccato il dito del piede però è tutto ok".
"Senti, che ne dici" - proseguì lei con la torcia accesa - " se ce ne andiamo a letto e ci mangiamo qualcosa lì, per poi riposarci come è giusto che sia?"
"Mmm, proposta direi allettante, sempre sperando di non trovarci pezzi di pesce morto sotto le coperte...non mi piacerebbe andare a lavorare domani mattina ed essere scambiato per un merluzzo o simili"

Sarah rise e poi, prendendo un pò di sushi, trascinò il suo ispettore per la cordicella dell'accappatoio, parcheggiandolo direttamente sul letto.

"Assaggia" Sarah con non chalance aveva appena messo in bocca il sushi a David, e lui per tutta risposta la prese, iniziando a farle il solletico; poi prese un involtino e glielo schiaffò tra i denti senza pietà.
"Ehi, così non è valido!" - gli disse Sarah prendendolo e mettendosi su di lui - "Ecco così è sicuro che starai fermo!"
"Uh uh donna vuoi giocare duro eh?"
"No, ho cambiato idea...avevi detto pappa e nanna, perciò ora che abbiamo terminato la nostra pseudo cena, possiamo farci una bella dormita"
Sarah sentenziò queste parole prima che David potesse reagire.
"Ma dai su ancora un pò non abbiamo fatto nulla; io non son poi così stanco".
"No tesoro, per favore, riposati, hai bisogno di ricaricarti anche per dirmi come procede la storia dell'omicidio"
"Sarah...non mi dire che vuoi di nuovo coinvolgere il professore?"
"Ohh direi che si è già coinvolto"
"Cosa? No assolutamente..qui si parla di omicidio, l'assassino è ancora a piede libero!"
"David ascolta" Sarah si fece più seria "secondo il professore dietro potrebbe nascondersi qualcosa di strano, non in senso comune, ma nel senso che intende lui. Secondo il professor Green potrebbe trattarsi di un fantasma"
"Un fantasma? Andiamo Sarah macchè fantasma, qui si tratta di un uomo, che a bordo di un calesse o una carrozza, ha travolto un altro uomo! Cosa c'entra il fantasma? Sicuramente se ha fatto ciò che ha fatto la nebbia non l'ha aiutato, e neanche la sua mancata sobrietà"
"Okay, ammettiamo che sia stato un uomo...come mai allora la carrozza o ancora peggio il calesse, che è di dimensioni ridotte rispetto alla carrozza, non si è ribaltata o non è finita contro un albero, una casa, ma ha lasciato dei segni solo sul corpo di quel povero malcapitato?"
"Cosa vorresti dire con ciò?" domandò David agrottando le sopracciglia in segno di incomprensione.
"Tu sai come sono gli uomini ubriachi alla guida...una carrozza o quello che è, non è facile da guidare, soprattutto in condizioni precarie di lucidità mentale! La carrozza pare che abbia proseguito come se nulla fosse, in mezzo alla nebbia..bisognerebbe ritrovarla!"
"Va bene ammettiamo che tu abbia ragione...appena saprò qualcosa di più ti avvertirò; sappi che saranno cose private e potrai condividerle solo con il professore per aiutare le indagini".
"Certo amore mio non ti preoccupare, terrò la bocca chiusa tranne che con il professore".
"La bocca tienila chiusa però qualcos'altro aprilo..."
"Amore! Ma insomma, sii serio...abbiamo entrambi la concentrazione su questo mistero perchè entrambi vorremmo che non si ripeta, quindi accantoniamo per una sera gli affari nostri e dormiamoci su: domani a mente lucida sarà più semplice collegare le cose!"

Nello sguardo di Sarah c'era ricerca di complicità verso la sua richiesta, nonchè una profonda serietà, che trasformava la ragazza spensierata di prima, in una donna piena di passione per il proprio lavoro.
David si girò spense la luce e i due si misero a dormire abbracciati l'uno all'altra.
   
 
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