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Autore: lipstick2    09/11/2006    4 recensioni
Scusate il titolo, ma non mi è venuto in mente niente di meglio.
Cinque anni dopo la guerra e la sconfitta di Voldemort i nostri eroi hanno preso delle strade diverse, chi è in coma, chi ha fatto fortuna nel mondo babbano e chi è semplicemente scomparso.
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5.

- Non ne posso più! - urlò Ron gettando via il piatto con la cena. Del pesce secco e del pane mezzo andato a male - Sono giorni che siamo chiusi dentro questa stiva puzzolente in compagnia di topi e scarafaggi - poi tirò fuori la bacchetta ed iniziò a rotearla per qualche incantesimo.
- Fermati! - lo bloccò Harry afferrandogli il polso e torcendoglielo per fargli lasciare la bacchetta che, con un tonfo leggero cadde a terra - nessuno sa che siamo maghi qui a bordo e, anche se siamo abbastanza lontani dall'Inghilterra è meglio non mettersi a fare magie che potrebbero richiamare l'attenzione degli auror -
- Dannazione - sbuffò districandosi dalla presa dell'amico e massaggiandosi poi il polso - Harry, da quando ci siamo rivisti non stai combinando altro che guai a me e ad Hermione! -
- Come ai vecchi tempi - accennò un sorriso subito ricacciato indietro dallo sguardo freddo di Ron.
La sua non era stata una battuta, ma una semplice constatazione.
Gli aveva voluto dire, senza troppi giri di parole, che sarebbe stato molto meglio se non si fossero rivisti mai più.
- Piuttosto, per quale motivo hai mandato Hermione a chiedere al capitano di questa bagnarola quando arriveremo a destinazione? - gli domandò - Non potevi andarci tu, o io? -
- Se Hermione saprà giocare bene le sue carte, quando sarà il momento di scendere da questa barca il prezzo che dovremo pagare sarà più basso di quanto stabilito - gli rispose semplicemente sottintendendo svariate cose che Ron afferrò al volo diventando dapprima rosso poi nero di rabbia.
Nonostante tutto quello che era accaduto in quei cinque anni non era ancora riuscito a togliersela dalla mente.
- Brutto figlio di puttana! - sbraitò saltando in piedi ed allungando le mani per afferrarlo al collo venendo però fermato dalla voce della ragazza che irruppe all'improvviso nella stiva.
- Allora? - le domandò Harry.
- Tra un paio di giorni saremo al porto - gli rispose sedendosi su di uno sgabello - per il resto niente da fare, credo che preferirebbe di più il culo di uno di voi due al mio -
- Hermione? - la guardo inebetito Ron.
- Cosa c'è? - gli si rivoltò contro con una faccia che non lasciava molto adito a dubbi. Non voleva essere ripresa da lui - Siamo fuggiaschi, te ne sei dimenticato? E nessuno di noi può accedere al proprio conto alla Gringott senza venire arrestati, se è possibile risparmiare dell'oro bisogna cogliere la palla al balzo! -
- Già - abbassò lo sguardo - ma chi può essere stato a... -
- Indovina - lo interruppe Harry - chi altro c'era in quella casa oltre a noi tre e all'ormai defunto Severus Piton? -
- Draco Malfoy! - esclamò quasi avesse fatto una scoperta sensazionale. Hermione si limitò solo ad alzare un sopracciglio guardandolo di sfuggita. Come aveva fatto una volta ad essere innamorato di quell'idiota dai capelli rossi e dal cervello di uno schiopodo ritardato non lo sapeva neanche lei, ma per fortuna adesso le cose erano diverse.
Forse.

- Dove diavolo sono finiti! - urlò Draco camminando ansiosamente nel suo studio nella sua villa babbana. Da quando aveva fatto irruzione nella casa di Weasley solo per vederseli sfuggire a causa di quella puttana della Granger erano trascorsi parecchi giorni e dalle sue fonti al ministero non era ancora giunto nulla.
Per la rabbia di esserseli fatti sfuggire aveva ucciso a sangue freddo l'ormai inutile Piton con una maledizione senza perdono. Per fortuna era abituato a portarsi dietro sempre una bacchetta di riserva. Quando poi erano giunti gli auror aveva detto loro che era stato Ronald Weasley ad uccidere il suo vecchio insegnante dei tempi di Hogwarts scatenandogli cosi contro una caccia all'uomo di come non si vedeva dai tempi di Sirius Black.
Purtroppo però tutte le ricerche avevano dato fino a quel momento esito negativo.
Nessuno li aveva visti e gli auror specializzati nel seguire le tracce magiche non avevano rilevato nessun uso di magia da parte di bacchette non registrate, e tantomeno da parte delle bacchette dei tre fuggiaschi.
Se erano andati via dall'Inghilterra dovevano averlo fatto come dei babbani e questo metteva Draco ancor più di cattivo umore.
Non aveva nessun'indizio di dove si stavano dirigendo e, se non avessero usato la magia rintracciarli sarebbe stato alquanto difficile senza un colpo di fortuna.
- Signor Malfoy! - esclamò all'improvviso Tiger precipitandosi dentro lo studio. Per farlo senza farsi annunciare o bussare doveva trattarsi davvero di una cosa importante.
- Cosa diavolo c'è? - sbraitò afferrando la bacchetta e preparandosi a lanciare una cruciatus. I suoi ordini erano chiari. Nessuno doveva entrare dentro quello studio se non veniva invitato da lui in persona a farlo.
- Sappiamo dove sono Potter ed i suoi amici! - alzò le mani preparandosi per ricevere la maledizione.
- Cosa stai dicendo testa di zucca? Sai dove si trovano quei tre figli di puttana? - abbassò di colpo la bacchetta.
- Li hanno visti al porto di Trujillo, in Honduras, mentre scendevano da una nave porta container babbana - gli rispose rilassandosi.
- Honduras? - mormorò voltandosi verso un mappamondo che troneggiava sulla scrivania - Mostra!- gridò poi puntandogli la bacchetta contro.
Immediatamente il mappamondo iniziò a vorticare fermandosi poi di scatto mentre un punto su di lui iniziava a brillare.
- Cosa cazzo sono andati a fare in quel buco di posto! - sbraitò infine voltandosi di nuovo verso Tiger che, intanto, convinto di averla scampata si era rilassato e si stava sedendo su di una sedia per riprendere fiato - Cruciatus! - un lampo di luce scaturì dalla bacchetta colpendo lo scagnozzo che inarcò la schiena cacciando un urlo animalesco mentre un'odore pestilenziale iniziava a diffondersi nello studio. A causa del dolore aveva perso il controllo degli sfinteri e si era defecato addosso.
- Nessuno deve entrare qui dentro senza il mio permesso! - ghignò poi facendo cenno al suo uomo di andarsene - E questo sempre! -

- E adesso? - domandò il rosso guardando Harry mentre si facevano strada a fatica tra la gente che affollava il porto di quella cittadina onduregna. Il tanfo di sudore, di pesce e di motori surriscaldati permeava l'aria rendendola quasi irrespirabile.
- Adesso dobbiamo trovare un mezzo di trasporto per l'entroterra - gli rispose Harry senza badare alla gente che spintonava - dobbiamo raggiungere un posto, una comunità magica di queste terre, sono loro che custodiscono l'artefatto che stiamo cercando -
- Sai già dove procuratelo? - gli domandò poi Hermione dando una gomitata nell'addome prominente di un pescatore che aveva approfittato della calca per darle una palpata.
- Quando sono stato qui la prima volta ero in contatto con un trafficante locale di manufatti magici - le rispose riuscendo ad uscire finalmente dalla folla, a gesti indicò ai suoi due compagni un locale piuttosto scalcinato dall'altra parte della strada - Juan Pedro, mi deve qualche favore e potrà procurarci sia un mezzo di trasporto che delle bacchette magiche -
- Cos'hanno le nostre che non vanno? - gli chiese Ron beccandosi un'occhiataccia da parte di Hermione che poi alzò lo sguardo al cielo.
- Secondo te per quale motivo abbiamo viaggiato stipati come bestiame dentro quella nave babbana rischiando di prenderci chissà quali malattie, oppure per quale motivo per potermi fare una doccia sono stata costretta a dare spettacolo a sei marinai? - lo affrontò poi la ragazza - Non possiamo usare le nostre bacchette senza farci scoprire dagli auror! -
- E cos'hanno queste bacchette di questo Juan Pedro di diverso dalle nostre? - domandò poi il rosso voltandosi verso Harry.
- Semplicemente non sono nostre! - gli rispose entrando nel locale - E quindi nessuno potrà collegare le magie di quelle bacchette a noi! - poi facendogli un cenno piuttosto eloquente con la mano lo esortò a stare zitto - Una sola parola sbagliata e ci ritroviamo fatti a pezzi -

Sia Ron che Hermione avevano avuto qualche contatto con i babbani. La ragazza era figlia di babbani e per una parte della sua vita aveva vissuto proprio come loro, mentre Ron era solito frequentare i locali e le discoteche più di moda nel mondo babbano per rimorchiare, ma queste loro esperienze non li avevano assolutati preparati a quel locale.
Da dietro un bancone lurido un gigantesco negro calvo riempiva bicchieri o distribuiva bottiglie agli avventori fermandosi di tanto in tanto a scambiare qualche parola con qualcuno di loro, mentre ai tavoli era seduta la più eterogenea genia che si potesse incontrare.
Uomini di tutte le razze, dai bianchi ai neri, ai gialli, chi ben vestito, chi con indosso solo qualche straccio, quasi tutti comunque dall'aspetto poco raccomandabile.
All'ingresso dei tre quasi tutti si voltarono a guardarli per qualche secondo, poi erano tornati alle loro occupazioni senza più degnarli di uno sguardo ad eccezione di un'uomo che si alzò dal suo posto e si incamminò barcollando verso di loro mettendo in mostra un sorrise sdentato.
- Potter! - biascicò - Sei tornato finalmente! - poi lo abbracciò amichevolmente - Hai qualcosa per il tuo vecchio amico Juan Pedro? -
- Questa volta no - sorrise cercando di non mostrarsi troppo schifato dall'alito mefitico dell'uomo e dalla puzza che usciva dai vestiti - ma sono pronto per quello che tu sai, ho portato degli amici che mi aiuteranno - poi gli indicò Ron ed Hermione che, messo da parte l'astio che avevano l'uno nei confronti dell'altro, si erano stretti tra di loro.
- Vuoi fare il colpo grosso allora! - rise sguaiatamente dandogli una violenta pacca sulla spalla - E cosa ne viene al vecchio Juan Pedro se aiuta il suo vecchio amico Potter a fare questo colpo grosso?-
- A me interessa solo un manufatto, il resto lo puoi tenere tu - gli rispose - in cambio di un mezzo di trasporto e di tre bacchette -
- Mi sembra un'offerta anche troppo generosa - mormorò fattosi improvvisamente più guardingo e sospettoso. Harry si pentì di quella sua proposta. In quel mondo se eri troppo generoso era o perché eri un pazzo o perché avevi intenzione di fregare qualcuno.
- Ma al vecchio Juan Pedro va bene anche cosi! - sorrise poi di nuovo tornando allegro - E ci mette anche un'aggiunta - e facendo un cenno ad un'altra persona la invitò ad unirsi al gruppo - mio nipote Drigo, verrà con voi per aiutarvi! -
Altro che aiuto, mormorò tra se Harry vedendo l'onduregno alto e massiccio che lo guardava dall'alto verso il basso con uno sguardo poco amichevole. Quella era l'assicurazione che la parte che spettava a Juan Pedro non prendesse altre strade ed era pronto a scommettere che le bacchette avrebbero avuto un qualche incanto che avrebbe impedito loro di funzionare contro quel bestione.
- Non vi preoccupate, Drigo sa che siete maghi - continuò poi Juan Pedro - e conosce le strade che dovrete percorrere, sarà davvero un valido aiuto -
- Non lo dubito - si costrinse a sorridere Harry mentre Drigo si voltava e se ne tornava a bere seduto ad uno sgabello vicino al bancone.
- Ma venite adesso - continuò a mettere i mostra i pochi denti marci che gli erano rimasti in bocca, in quella parodia di sorriso - vi offro da bere, non sarà il whisky incendiario che bevete voi in Inghilterra, ma vi assicuro che il nostro stracciabudella non è da meno -

Ci ho messo un po' più di tempo questa volta, ma spero che il capitolo vi piaccia.
Grazie, grazie, grazie ancora per i commenti.
VivianaRossa, era Piton che non aveva più i poteri perché glieli hanno tolti come punizione.

Grazie ancora a tutti per le recensioni e continuate...

Lipstick
  
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