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Autore: Hyperviolet Pixie    09/11/2006    2 recensioni
Non è giusto che tutto ciò per cui ho lottato crolli giù come un castello di carte! Non è assolutamente possibile tutto questo!
Di primo impatto potrebbe apparire solo uno sfogo di una secchiona inacidita, ma forse una storia d'amore potrebbe nascondersi dietro l'angolo... sta a voi decidere se leggerla o no. Commentini? *-*
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 1: Pandemonium

Non è giusto che tutto ciò per cui ho lottato crolli giù come un castello di carte! Non è assolutamente possibile tutto questo!
Cammino per i corridoi della scuola, se così si può ancora chiamare, facendo attenzione a non incrociare nessun allievo particolarmente esagitato. Da quando qui ad Hogwarts regna l’anarchia non mi trovo più bene. Prima c’era ordine, adesso il caos. E’ un po’ il contrario di tutto ciò che è successo sulla Terra: prima il caos, poi l’ordine. Sento un fischio vicino al mio orecchio destro. Faccio appena in tempo a chinarmi che una caccabomba passa nel punto preciso in cui si trovava la mia testa. Mi giro di scatto per vedere chi è stato. Ma guarda un po’ te cosa mi tocca fare: - 50 punti in meno a Grifondoro!-
Ahimé, l’ho fatto. Odio dover essere l’unico prefetto a fare il suo lavoro … neanche quello sfaticato di Ron mi vuole aiutare! Se ne sta tutto tranquillo a cercare di indottrinare più mocciosi possibili a quella che lui chiama * la setta del lavoro sporco *, ovvero un gruppo di puffi che fanno tutto quel casino che lui, essendo prefetto, non può fare! E io? Cosa faccio? Perché non cerco di riportarlo sulla strada giusta? Ah, bella domanda! Perché non ci riesco, ecco tutto! Lui mi lancia uno dei suoi sguardi da cane bastonato e io mi commuovo! E pensare che non sono mai stata una sentimentale! E non dite che ho una cotta per lui: ormai è palese per tutti tranne che per Ron! Quello non vede niente se non è fatto di legno e assomiglia vagamente ad una scopa da corsa. Per Morgana, perché cavolo i ragazzi debbano essere tutti ossessionati dal quidditch? In principio c’era il calcio. Ok, sto ufficialmente sclerando. In effetti è da un po’ che non faccio altro.
- Hey Mione!- riflettiamo su di chi possa essere ‘sta voce. Chi è quel mongoplettico che mi chiama sempre con tutti i diminutivi anche se sa che li odio?! Esatto: proprio Ron!
Mi giro scocciata: con tutti quelli che potevo incontrare perché proprio lui?! E perché proprio adesso?! Cos’ho fatto di male?
Mi giro lentamente, molto lentamente.
- Ronald- lo saluto senza molto entusiasmo: oggi non lo volevo vedere. Cavolo, mi sono accorta che il suo nome mi ricorda troppo il pagliaccio del McDonald … esatto: Ronald McDonald. Anche i capelli sono piuttosto simili … per non parlare poi del modo di comportarsi. Infantili.
- Senti, ‘Mione ho un problema con i compiti di Pozione, non è che per caso mi aiuteresti? -
Sì, come no! Parla chiaro, Ron, vuoi copiare, vero?!
- Cosa hai bisogno? Sono disponibile! - dico sorridendo falsa come Giuda. Ma allora Ron sarebbe Gesù? Oh cielo, Terra chiama Hermione Granger, smettila di vivere lì dove nessuno può arrivare!
- Ehm, non ho proprio capito nulla del compito. -
Oh cielo.
- Senti, il mio compito lo copi dopo cena adesso lasciami in pace. -
Lui annuisce e se ne va via. Non riesce a capire che forse io non voglio essere solo la ragazza secchiona che rifila i suoi appunti e i compiti che ha svolto sudando le famose sette camicie (in verità a fare i compiti di una qualsivoglia materia ci metto pochi minuti visto che sono un po’ troppo avanti col programma e le cose che facciamo adesso le ho fatto alla fine dell’anno scorso, ma lo sfogo suona meglio con quell’espressione!). Vorrei soltanto che per una volta io non venga considerata una specie di rimpiazzo, amica tappabuchi e ruotino di scorta! Ho dei sentimenti! Senza neanche accorgermene delle lacrime cominciano a scendermi copiose dagli occhi. Le mie spalle scosse dai singhiozzi. No, non posso piangere ora, non adesso. Non voglio e non devo! Per paura che qualcuno mi possa vedere mi infilo nella prima aula in disuso che trovo. Visto che ad Hogwarts ce ne sono a migliaia di stanze simili, non mi viene difficile trovarne una che fa al caso mio. Banchi accatasti a un angolo, tapparelle abbassate e finestre chiuse, senza contare dell’immancabile puzza di chiuso! Mi accascio sul pavimento polveroso mancando di parecchi centimetri la sedia su cui fanno bella mostra un paio di ragni enormi. Brava Hermione, hai toccato il fondo, davvero! Forse non mi dovrei deprimere così tanto, ho solo gli ormoni che mi impediscono di avere dei sentimenti coerenti. Ho voglia di piangere e lo sto già facendo. Un attimo fa ero il sarcasmo in persona e ora sono in un pessimo stato. Molto pessimo. Orribile. Mi si è sciolto il mascara sulle guance e adesso assomiglio vagamente a una sottospecie di panda. Almeno i panda sono animali protetti dal WWF, ma c’è qualche organismo internazionale che protegge le secchione bistrattate? Mi sa proprio di no, ma forse potrei fondarlo io? Sì, e poi diventa un flop come il C.R.E.P.A. e guai a voi se leggete “crepa”! Sarei capace di uccidere in questo momento!

Adoro il caos! Adoro viverci dentro e adoro crearlo! È semplicemente stupendo che delle persone riescano a fare tutto quel caos … o casino, o bordello, che dir si voglia. Già, lo adoro, ma perché adesso ho solo voglia di infilarmi nella prima aula vuota e stare un po’ avvolto dal silenzio? Perché camera mia non può essere così silenziosa?! Forse perché ho solo un po’ tanto mal di testa grazie al quale sarei capace di uccidere anche il Signore Oscuro?! Mi sa proprio che è colpa di ‘sto stupido dolore! Argh! Ho già preso un’infinità di pozioni calmanti, antidolorifici e tisane con il risultato che adesso non sento più gli arti superiori. Oh, che bellezza! Non aspettavo altro dalla vita! Non resisto più: voglio soltanto strapparmi il cervello dalla testa e buttarlo giù dalla torre più alta di Hogwarts, sperando solo che non si tratti della Torre di Grifondoro. In ogni caso mi posso facilmente accontentare della Torre di Astronomia.
- DRACO! - un urlo disumano lacera il quasi perfetto silenzio del dormitorio di Serpeverde. Chi diavolo può essere quell’arpia dai polmoni così potenti? Ma naturalmente Pansy. E che palle, non la sopporto più. Sento il rumore dei tacchi che si avvicina sempre di più al dormitorio. Mi fiondo giù dal letto e, messo a tacere la mia schizzinosa vocina interiore, mi nascondo sotto il letto. Trattengo il respiro quando vedo due paia di decolletè dal tacco a spillo che si avvicinano. Mi sono dimenticato dell’appuntamento, va bene! In verità ho fatto di tutto per darti buca e il mio mal di testa non c’entra affatto, brutta schifosa lurida … ok, mi trattengo. Non contenta quella stregaccia mi si siede sul letto, forse intenzionata ad aspettarmi. Tiè, te lo scordi che esco da qui. Se non ci fosse un casino di polvere le avrei già fatto un linguaccia. Mi sa che mi lamenterò con gli elfi domestici: questo posto mi serve pulito, igienizzato e disinfettato per le altre possibili volte in cui lo dovrò usare. Oddio, non è che ci sono anche dei ragni? Cribbio, speriamo di no!
- Uff, qui non c’è. - esclama prima di andarsene. Cosa? Adesso parla pure da sola? Sta diventando pazza quella lì! Cautamente esco dal mio nascondiglio, scuoto gli abiti e i capelli per liberarli dalla polvere e scappo via, alla ricerca della mia aula in disuso. Aspettami che arrivo!

I corridoi sono lunghi, scarsamente illuminati e non trovo nemmeno mezza aula vuota. Che sfiga! Quando sei in ritardo e cerchi disperatamente la tua classe trovi solo aule vuote e quando le cerchi non le trovi. È il colmo! L’acqua condensata sgocciola piano piano dal soffitto del corridoio. Se rimango ancora un po’ qua mi prendo un malanno. Faccio per fare dietro front quando eccola! Ho trovato la mia aula perfetta! Sono talmente contento di aver trovato un luogo così buio, così fresco (un po’ troppo, ma ultimamente mi accontento facilmente) e così silenziosa che quasi e dico quasi non mi accorgo che c’è qualcuno che singhiozza talmente forte da far scuotere e muovere il pavimento. Addio aula, piccola, amore, cucciola, il mio rifugio segreto! Hey, hey, hey … ma quella figurina piangente è Miss-so-tutto-io Granger!
- Ma che bellezza, Granger, non sono mai stato così contento di vederti come ora! - esclamo. In effetti è vero, magari quella conosce un rimedio sconosciuto ai più contro il mal di testa. Mi scoccia chiederglielo però.

No, no, no! Ma è sfiga questa o cosa? Con tutte le persone che potevo incontrare perché proprio lui? Cos’ho fatto di male per meritarmelo? Non ho infranto nessuna regola negli ultimi tempi e ho sempre fatto i compiti (è il minimo!). Mi asciugo gli occhi con un lembo della t-shirt. Oggi è domenica e quindi non indosso la divisa, ma dei semplici abiti babbani. Guardo la mia splendida maglietta bianca che adesso ho sporcato con i rimasugli del trucco. Alzo lo sguardo come per sfidarlo e lo vedo per la prima volta per quello che è: un idiota strapieno di polvere.
- La polvere ti dona. -
- Non si può dire la stessa cosa del tuo magnifico trucco Granger, per non parlare dei capelli. Te l’hanno mai detto che l’umidità li fa diventare crespi?-
- No, mi dispiace, non sono mai andata a lezioni di trucco, make up, acconciatura e moda dal tuo amico Blaise Zabini -
Non volevo mettere in mezzo quel ragazzo: non è colpa sua se è un po’ dell’altra sponda! Lui mi fissa sorridendo: e adesso che gli prende? Non è contento di avermi visto travestita da panda?!
- Granger sei ridicola così vestita. -
- E tu coperto di polvere. -
Chissà perché non ho più voglia di piangere, ma di saltargli addosso e di riempirlo di schiaffi. Sono convinta che in meno di un paio di minuti potrebbe diventare il mio punchingball ideale. No, sembra troppo fragile. A me serve qualcuno come Tiger o Goyle, ma anche Neville mi potrebbe andare bene!
- Che ci fai qui? - mi chiede. E a te cosa ti interessa?
- Fatti miei -
- Sempre miss cortesia, tu? Vero? - mi domanda sarcastico.
- Sempre e comunque. E poi tu sei anche peggio di me … Hey frena! Cosa ci fai TU qui? Sei venuto ad organizzare un attentato alla vita dei nati babbani? -
Magari è solo un piccolo sospetto infondato, ma non si sa mai cosa Malfoy sarebbe in grado di fare. Magari solo volendolo potrebbe evocare i morti e farci uccidere tutti dai puffi. Ok, mi ritiro. Sto cominciando a ragionare come Harry e Ron.
- Colpito e affondato, Granger. Sai, non riuscivo a trovare un modo altrettanto lungo e doloroso per farli scomparire dalla Terra e sono venuto in un’aula umida, malsana e piena di muffa e polvere a riflettere. -
- Potevi andare a farti un bel bagno caldo, invece. Tutta quella polvere non fa una bella impressione. -
- beh, e che mi dici di te? Hai un ammasso di trucco nero sulle guance. Non ti fa guadagnare punti nella classifica stilosa di Zabini, sai? Piuttosto dimmi, cosa ti ha detto Weasley per riuscire a farti piangere? Dio, ci provo da sei anni e non ci sono mai riuscito!-
Piango. Non ce la faccio. È più forte di me. Non volevo farlo davanti a Malfoy, ma non riesco a trattenermi. È dura riuscire a mettere il freno una volta che le lacrime sono in via d’uscita. È semplicemente troppo. Piangere davanti a Malfoy, ho davvero toccato il fondo adesso.
- Merlino, Granger, ripigliati! -
Cielo, io non ce la faccio.
- Era più divertente prima! Non ho mica voglia di stare qui a consolare una mezzosangue con i problemi di cuore! -
Eh no, eh!
- Mica te l’ho chiesto io! V-vattene! - urlo singhiozzando. Mi alzo da terra e afferro la sedia, quella con i ragni enormi, e la tiro contro Malfoy. Lui la evita per un pelo.
- Che cacchio ti prende?! Ma dico io: sei impazzita? -
Afferro un’altra sedia (su questa però non ci sono ragni, che sfiga!) e faccio per lanciargliela addosso, quando una sua mano mi stringe una spalla. Sono così sorpresa che lascio andare la presa sulla sedia che cade al suolo sollevando un cumulo di polvere.
- Tu sei fusa! Basta non voglio più sopportare nessun altro attentato alla mia incolumità fisica.-
E anche lui se ne va lasciandomi sola. Sola come una povera secchiona inacidita.

   
 
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