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Autore: cecchino_2028    14/04/2012    1 recensioni
Un serial killer sta mietendo vittime a Miami, le stupra e poi le uccide, saranno Wolfe e Delko ad indagare su di lui, ma poi la situazione degenererà e i due finiranno a Las Vegas, per due motivi ben diversi.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Dove diavolo vai?” domanda Eric voltandosi di scatto.
“A riprendermi Nick!” risponde Greg uscendo dal laboratorio.
“Vengo con te, non se ne parla che tu affronti quell’uomo da solo Greg!” dice Delko salendo sul SUV con Greg. Sanders parte sfrecciando, si dirige verso il deserto, la radio gracchia e poi la voce profonda di Jim Brass attira entrambi.
“Sanders, fermati ora!” dice Brass.
“Jim, devo farlo!” risponde Greg.
“Aspetta almeno che arrivi coi rinforzi!”
“Lo ucciderà!”
“Se ci vedrà e tornerà da Nick, lo vedremo dileguarsi e potremmo seguirlo!”
“Ha ragione Greg, aspettiamoli!” conclude Eric fissando Sanders. Greg annuisce, inchioda nel bel mezzo della strada, facendo sbraitare l’uomo nella macchina dietro la loro, che li schiva per un pelo.
 
Nick inizia a dondolare la sedia a destra ed a sinistra sotto lo sguardo perplesso di Ryan, d’un tratto cade sul fianco destro, trattiene a stento un imprecazione, dato che era lo stesso fianco su cui era stato colpito dal killer. Ryan apre la bocca, tenta di parlare, ma la sua gola è asciutta, riesce ad emettere solo un flebile suono, simile ad un rantolo, poi scuote il capo e torna a fissare Nick.
“Mi stavi per chiedere cosa sta facendo?” domanda Nick con voce bassa e roca trascinandosi sul pavimento d’acciaio. Ryan lo osserva perplesso, poi annuisce seguendo i movimenti dell’uomo, Nick però non gli spiega il perché delle sue azioni, continua a trascinarsi sul pavimento, fino a fermarsi tutto d’un tratto al centro esatto della stanza. Stokes osserva Ryan, ha mani e piedi legati esattamente come lui, così si volta dando le spalle a Wolfe, allunga una mano ed afferra il coltello lasciato cadere poco prima dal killer. Un lampo di comprensione passa negli occhi di Ryan, che scuote il capo, Nick inizia a tagliare le fascette che ha legate ad i polsi. Queste si staccano e Nick si ferisce, tagliandosi il palmo per la troppa forza usata nel recidere la plastica, un sospiro esce dalle sue labbra quando prende a muovere le mani. Prende a tagliare anche le corde che gli tengono legate le caviglie, fino a liberarsi del tutto, col volto e la mano sanguinanti si avvicina a Ryan e libera anche lui.
 
Jim, seguito da almeno cinque volanti, passa accanto al SUV fermo di Greg, questi parte a tutta velocità, con le sirene accese e supera Brass, Delko maledice mentalmente Sanders. Il deserto arriva fin troppo presto di fronte ai loro occhi, Greg impreca ad alta voce, lasciando stizzito Delko che lo fissa perplesso, poi segue il suo sguardo e nota le nuvole nere che si stanno addensando all’orizzonte.
“C’è qualcuno laggiù!” dice Eric.
 Le sirene rimbombano nell’abitacolo del SUV, il rumore entra dai finestrini aperti, si amplifica nelle orecchie degli agenti, il pilota sterza e frena nella sabbia, alzando una nuvola di polvere nel bel mezzo del deserto. I due uomini scendono dal SUV con le pistole in mano, le volanti dietro di loro con i poliziotti pronti a far fuoco.
“Dov’è?” chiede Greg fermandosi dietro il finestrino aperto. L’uomo alza le mani, coperte di sangue e ride, gli occhi spalancati ed una strana, quanto terrificante, espressione sul volto, sporco di sangue, sabbia e sudore.
“Parli, non è nella posizione adatta …” dice Jim alle spalle di Greg.
“Oh, voi e le fottutissime idee, vi ricordo che il vostro amato agente è nelle mie mani, sono nella posizione adatta per tante cose …” dice l’uomo.
“Fino ad ora hai ucciso solo donne, perché hai rapito Nick?” domanda Eric dall’altro lato del SUV rispetto a Greg.
“Perché Ryan si sentiva solo, aveva bisogno di compagnia …” risponde l’uomo.
“Ry … Ry … Ryan?” domanda perplesso Eric.
“Già, cosa pensavi? Che fosse davvero a quel convegno a Montreal? Non c’è mai arrivato!” conclude l’uomo ridendo di nuovo. Lo sguardo che si scambiano Eric e Greg è di puro terrore, si voltano e fronteggiano l’uomo di fronte a loro, consapevoli che è l’unico a sapere dove sono Nick e Ryan, ma anche l’assassino di almeno sei vittime. E’ un attimo, Greg affronta l’uomo guardandolo attentamente, cercando di capire cosa si nasconde dietro al killer, che lo guarda e sorride, mostrando i denti come un felino prima di finire sulla preda, poi uno sparo e gli occhi castani di Greg si dilatano per lo stupore.
 
“Grazie!” rantola Ryan sottovoce all’orecchio di Nick. Wolfe si alza e barcollando raggiunge la grande porta d’acciaio rimasta socchiusa dopo la fuga dello stupratore della notte, Nick la spalanca si fermano nello stretto corridoio.
“Dovrà avere una torcia da qualche parte …”
“E’ là, assieme alla mia pistola!” dice Ryan con voce roca indicando la parete in fondo al corridoio. Nick corre zoppicando verso la parete, afferra la torcia e la accende, poi infila la pistola nei jeans, dato che la sua è scomparsa durante il rapimento insieme alla fondina. Nick sale la ripida scala, con un pugno sfonda la botola, Ryan lo raggiunge affaticato, escono ed il deserto è l’unica cosa attorno a loro.
“Dove diavolo siamo?” domanda Nick.
“Sta per piovere!” risponde Ryan indicando il cielo. Nick si annota mentalmente di ringraziare Greg, qualche giorno prima del rapimento aveva lasciato la tv accesa e si era addormentato sul divano, Stokes rientrando aveva sorriso e ascoltato ciò che diceva la televisione, per poi spegnerla e trasportare un Greg inerme fino al letto.
“Ad un chilometro da qui c’è la strada più trafficata del deserto!”
“Come fai ad esserne sicuro?” domanda Ryan.
“Ho visto le previsioni qualche giorno fa, solo in questa parte del deserto sarebbe piovuto!” risponde Nick sorridendo ed avviandosi verso est.
 
Il killer si accascia a terra, con una spalla sanguinante, ed urla come una bestia ferita, Greg si volta ed osserva Eric che è a denti stretti.
“Cosa diavolo ti è venuto in mente?” urla Jim dietro di loro. Ma né Eric, che ha sparato, né Greg, che lo sta ringraziando mentalmente, rispondono. Entrambi, però, si avvicinano all’uomo a terra, Sanders gli poggia una scarpa sulla spalla e spinge per fermare l’emorragia, Delko invece si inginocchia accanto all’uomo e lo fissa.
“Dove sono?” domanda Eric.
“A morire dissanguati nel bel mezzo del deserto!” risponde l’uomo.
“Ti ho chiesto dove li hai portati!” replica Delko, mentre Greg spinge ancora di più sulla ferita facendo boccheggiare l’uomo.
“No sbirro, non ti dirò dove li ho lasciati, li devi trovare morti!”
“Ti infilo una pallottola in fronte!” dice Eric afferrandolo per il mento e costringendolo a guardarlo negli occhi.
“E poi come lo trovi Ryan? Perché è lui che vuoi no? Di Nick non è che proprio ti interessi!” risponde l’uomo fissando prima Eric poi Greg con gli occhi spalancati e la bocca stirata in un ghigno malefico.
“Non mi incanti coi tuoi giochetti, non perdere tempo e dimmi dove sono!”
“E se fosse morto? Come faresti a dirgli che lo ami?”
“Cosa … Cosa stai dicendo?” domanda Eric fissandolo perplesso.
“Eric, lascia perdere, dobbiamo portarlo in ospedale!” risponde Greg afferrando il telefono, mentre la pioggia inizia lentamente a cadere.
 
La pioggia cade su di loro e rallenta i loro passi già claudicanti, Ryan fissa l’orizzonte ed inizia a distinguere delle macchie scure, si rallegra della poca frescura che gli da l’acqua anche se è la causa della lontananza dalla meta.
“Ryan, ci siamo quasi!” dice Nick vedendo i lampeggianti rossi e blu avvicinarsi.
“Posso farti una domanda?” chiede Ryan ritrovando un po’ di voce.
“Sì …”
“Come hai fatto a trovare la forza per ribellarti?”
“Greg …” sussurra semplicemente Nick. Per Ryan è una risposta accettabile, ma non è solo una risposta, Nick inizia a correre e Wolfe lo fissa perplesso, poi distingue le figure a qualche metro da loro.
 
Greg si volta e vede Nick correre verso di lui, sorride, lasciando che i paramedici portino via la barella su cui hanno caricato l’assassino. Sanders colma la poca distanza che li separa e si getta tra le sue braccia, poi gli prende il volto tra le mani e lo fissa, ha sangue ovunque, passa un dito sulla ferita sul labbro inferiore. Ryan cammina lentamente, Eric si avvicina e lo fa appoggiare sulla sua spalla, poi gli circonda la vita con un braccio e lo aiuta a raggiungere le volanti. Jim chiama due ambulanze notando le condizioni in cui sono ridotti Nick e Ryan, Wolfe si volta ed osserva il volto contratto di Delko, gli passa un dito sullo zigomo.
“Mi sei mancato!” sussurra e poi perde i sensi. Eric lo afferra con entrambe le braccia, lo carica sul SUV di Greg e poi mette in moto, iniziando una corsa contro il tempo verso l’ospedale.

[Qualche ora dopo …]

Ryan è steso nel suo letto in terapia intensiva, Eric è accanto a lui, ha subito un delicato intervento per via di una commozione cerebrale, Delko non dovrebbe essere lì, ma ovviamente ha fatto in modo che l’infermiera glielo permettesse. Sorride, pensando che col suo fascino conquista tutte le donne sulla faccia della terra, eppure si è innamorato dell’uomo più problematico al mondo. Finalmente riesce ad ammetterlo a sé stesso, si è innamorato di Ryan e le sue parole prima di svenire non lo aiutano; quel mi sei mancato appena sussurrato, è stata la fonte di un sacco di domande da parte della mente di Delko per l’intera ora che Ryan ha passato in sala operatoria. Gli stringe la mano, intrecciando le loro dita, poi d’un tratto sente una lieve pressione sulle sue dita e sobbalza, si volta di scatto ritirando la mano e nota che Ryan sta aprendo a fatica gli occhi.
“Eric …” sussurra flebilmente.
“Sono qui Ryan!” risponde Delko.
“Cos’è successo?” domanda.
“E’ tutto finito ora, non ti preoccupare …”
“Non mi lasciare Eric, rimani con me, per favore!”
“Rimango qui con te!” dice Eric. Ryan allunga lentamente una mano ed afferra quella del cubano, la stringe, apre la bocca, ma non riesce ad emettere alcun suono, così lascia la mano di Eric, gli afferra la t-shirt e lo attira verso di sé.
“Promettimi che rimarrai con me, per sempre!”
“Sei sotto l’effetto di farmaci, non sai cosa stai dicendo …” replica sconsolato Delko, più a sé stesso che a l’altro.
“So quello che sto dicendo, forse è l’effetto di tutte queste droghe che ha deciso di sciogliermi la lingua, ma so cosa voglio!” dice sicuro di sé Ryan.
“E cosa vuoi?” chiede Eric deglutendo. Ryan non risponde, ma attira Eric ancora più vicino a sé, fino a sfiorargli leggermente le labbra, saggiando la reazione del cubano, che per un attimo rimane spiazzato, ma poi afferra il volto di Ryan con entrambe le mani e lo bacia dolcemente.
“Voglio questo, sempre!” risponde Wolfe sciogliendosi dall’abbraccio di Eric in cerca d’aria.
“Riposati ora …” conclude sorridendo Eric.
 
Nick è stato medicato, ma non è voluto andare in ospedale, non che Jim e Greg non abbiano cercato di convincerlo, ma come al solito, l’uomo, testardo come un mulo, ha fatto di testa sua. Le ferite non erano gravi, né profonde, non c’era nessun danno, quindi aveva deciso di attendere che la pioggia cessasse di scendere prima di andare in ospedale. Ora è seduto sul bordo dell’ambulanza, sta giocherellando con la fasciatura che ha sulla mano, Greg ripone il telefono nella tasca e si avvicina a Nick.
“Ryan si è svegliato, sta bene …” dice ponendosi di fronte al compagno.
“Meno male!” risponde Nick.
“Tu come stai?”
“Bene!”
“Smettila di fingere con me!”
“Non sto fingendo!” replica Nick abbassando lo sguardo.
“Guardami e ripetilo!” dice Greg incrociando le braccia al petto. Nick alza il volto e sorride, poi afferra Greg per il braccio e lo attira a sé, Sanders poggia una mano sul petto di Nick e l’altra sulla coscia.
“Ok, lo ammetto, non è stato facile, ma ora è tutto finito, no?”
“Mi hai fatto venire un colpo!”
“Scusa se ho subito sevizie per quattro giorni senza dire nulla!” risponde Nick.
“Lascia perdere, ho trovato questo nella tua auto!” dice Greg sventolando il biglietto di fronte al naso di Nick.
“Già … Quindi?” domanda Stokes.
“Ovvio che voglio passare il resto della mia vita con te Nick!” risponde Greg ridendo. Nick sorride circondandogli la vita con le braccia, Greg gli stringe le braccia dietro il collo, Sanders appoggia la fronte contro quella del compagno e sorride.
“Ti amo!” conclude Nick baciandolo.
 
La pioggia ha smesso di funestare la città, Nick e Greg si sono addormentati sul divano abbracciati, con le fedi argento alle dita di entrambi che vengono illuminate dall’ultimo sole. Eric ha intrecciato le sue dita con quelle di Ryan, Wolfe dorme ancora, spossato e stanco, mentre Delko gli accarezza dolcemente il volto. Lo stupratore della notte è in prigione, chiuso dietro alle sbarre non può più nuocere a nessuno. Per una notte il mondo è un posto migliore.


Angolo autrice:
L'ultimo atto sul serio, sono arrivata alla fine, ce l'ho fatta! Yeah! Perdonatemi per la lunghezza disarmante di questo capitolo, la mia mente non ha fatto altro che partorire immagini, non mi andava di dividerlo a metà, in quanto concepito come un blocco unico! Un grazie di cuore va a Jessica Fletcher, che ha avuto il coraggio di commentare ogni singola follia scritta in questi capitoli! Grazie tesoro, hai fegato! Siamo arrivati alla fine di questa storia che per me è stata come un parto, però vedere mio figlio crescere è stato bello! Scleri a parte! Grazie a tutti! Un enorme bacio! (:
   
 
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